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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Francesca Biasetton

Luglio 2013

Francesca Biasetton, www.biasetton.com, calligrafa e illustratrice, ha scritto i titoli di testa per La leggenda del pianista sull'oceano di Giuseppe Tornatore, lavorato con l'artista iraniana Golnaz Fathi e con Brody Neuenschwander per The Children of Uranium di Peter Greenaway. Con Abbecedario, ha vinto il Premio Andersen e il Premio Stregagatto. E' autrice dello slogan calligrafico dei XX Giochi Olimpici Invernali; viene selezionata per l'edizione 2006 del Premio Internazionale di Calligrafia di Westerloo; nel 2010 crea per Midali una serie limitata di abiti scritti a mano; nel 2012 è coprotagonista della video installazione Writing Stage Diving. Tra i suoi ultimi lavori: il lettering per allestimento Nespresso onlyU; il logo e la calligrafia della mostra GINOWA hiar 2492 del Festival della Scienza, la calligrafia per l’installazione nonché per il video 100 morte che non contano di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Molteplici i suoi lavori di illustratrice e calligrafa per volumi pubblicati dai più importanti editori. Sue opere calligrafiche sono inserite nella collezione Berlin Sammlung Kalligraphie, mentre l’editore Gestalten dedica loro tre pagine nel prestigioso Hand to Type del 2012. E' Visiting Professor presso la Naba - Nuova Accademica di Belle Arti di Milano. Dal 2011 ricopre il ruolo di Presidente dell'Associazione Calligrafica Italiana.

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

La felicità è un’emozione da condividere. La condivisione stessa dona felicità. Quando riesco a compiere un’azione, ovvero quando scrivo o disegno, esprimendo le mie potenzialità creative a un livello alto. A importare rimane la qualità.

 

2) Professoressa Biasetton cos’è per lei l’amore?

Credo che l’amore consista nel desiderio della bellezza. Quando amo una persona, la bellezza che in lei ricerco non è solo estetica, mentre in un’opera d’arte la bellezza si realizza proprio in un bene e in un piacere estetico, oltre che concettuale. Ma in amore e nell’arte occorre conoscere le regole: solo così le si riesce a infrangere propriamente, nel rispetto dell’etica e dell’estetica.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

Distinguerei tra sofferenze e sofferenze. Alcune ce le autoinfliggiamo. Altre appartengono all’esistere umano e occorre attrezzarsi per affrontarle, anche attraverso l’opera d’arte. Comunque il genio non va sempre di pari passo con la follia.

 

4) Cos’è per lei la morte?

La morte è sempre quella del corpo? L’opera d’arte sopravvive a ogni morte. L’opera d’arte, in quanto tale, gode di una sorta di immortalità.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

Il mio percorso in quanto calligrafa e illustratrice si fonda su un forte senso di consapevolezza, accompagnata alla responsabilità. L’obiettivo rimane l’orizzonte. Scrivere e disegnare con competenza e creatività è quanto faccio.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Penso che solo alcuni si costruiscano un vero e proprio progetto. Non è un compito facile. Occorre optare e lottare per realizzare ciò in cui si crede, nonché ciò per cui dimostriamo una specifica attitudine.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Sì, certo, questo individualismo sta comportando non solo un’involuzione culturale, ma anche creativa. Senza poi pensare al lato professionale.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Data la mia professione, ragiono a volte “per colori”. Il luogo comune identifica il bene col bianco e il male col nero. Amo, invece lavorare con questi due colori, mettendoli in relazione, alternando i loro equilibri. Non riesco a concepire un colore da associare al bene e al male.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

La professione di calligrafa e di illustratrice, senza timore dell’ignoto. Altrimenti non mi porrei l’orizzonte quale obiettivo.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

L’amore per la bellezza.


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