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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Giacomo Bo

Luglio 2009

 

Giacomo Bo consegue nel 1992 la laurea in Economia e Commercio presso l'Università "L. Bocconi" di Milano. Studia e lavora per alcuni anni nel campo delle risorse umane e della formazione professionale approdando poi alla crescita personale, alla salute naturale e alla meditazione.

E' in contatto con brillanti ricercatori di diverse parti del mondo con i quali ha avviato proficui rapporti di collaborazione reciproca. Ha studiato e praticato profondamente discipline orientali come lo yoga, il taoismo, lo zen, la medicina cinese e indiana. Nel 2002 fonda insieme alla moglie il progetto "…Ricerche di Vita” che vuole essere l’epicentro di tutto il suo lavoro di ricerca e sperimentazione. Sempre insieme alla moglie è autore di molti libri.

Attualmente svolge la sua attività di consulente di salute naturale e terapeuta nel campo del miglioramento e della crescita personale. Dal dicembre 2006 collabora con Riflessioni.it come autore della rubrica "Salute e alimentazione naturale".

 

1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

Per me la felicità è vivere il momento presente, senza avere pensieri sul poi o sul prima, senza processi mentali come i giudizi, i ragionamenti ecc. Semplicemente, essere qui.

 

2) Cos’è per lei l’amore?

Qualcosa di molto profondo e molto al di là del sentimento. E’ un senso di profonda unione con l’altro, con la vita, con il Tutto.

 

3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

Esistono per me due forme di sofferenza: quella biologica, dovuta ad un sistema nervoso che registra il dolore, e quella mentale, causata dai pensieri. La prima è naturale, la seconda è perversa, perché esiste solo perché la manteniamo con i nostri pensieri.

 

4) Cos’è per lei la morte?

La fine del corpo fisico in questa sua forma. Per me con la morte la vita non si ferma, ma prosegue in altre forme.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

Il mio obiettivo, se così si può chiamare, è vivere. Cerco di farlo tutti i giorni.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Non lo so. La domanda mi appare troppo grande per me. Forse un giorno, quando sarò alla fine della mia vita, guardandomi indietro vedrò il mio progetto esistenziale, o forse no, nel senso che la vita mi apparirà come un semplice flusso di accadimenti vissuti.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Per me tutti questi movimenti sociali ed individuali sono oscillazioni. Prima si è vissuta un epoca dove l’individuo era schiacciato dalla società in cui viveva, ora siamo all’opposto, dove l’individuo vuole vivere senza ‘pressioni’. Non credo si tratti di una involuzione, perché credo che l’evoluzione prosegua non per linea retta, ma per curve, un po’ come uno slalom.

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Per me bene e male sono due concetti soggettivi che appartengono al bisogno della mente di separare e giudicare. Un male in una certa circostanza può essere un bene in un altra e viceversa. Ancora di più, se saliamo sopra i concetti di male e bene, vediamo solo i movimenti della vita.

 

9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

La ricerca spirituale, con la meditazione. Aver sperimentato tante volte qualcosa di profondo dentro di me mi ha aiutato a comprendere che la paura dell’ignoto è solo della mente e del sistema nervoso che deve assicurare la sopravvivenza.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

Vivere.


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