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Riflessioni sul Senso della Vita

Riflessioni sul Senso della Vita

di Ivo Nardi

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Riflessioni sul Senso della Vita
Intervista a Vittorio Mazzucconi

Febbraio 2013

 

Vittorio Mazzucconi fa pensare agli uomini del Rinascimento, di cui ha la poliedrica apertura, ma la rinascita che egli propugna con le sue idee e le sue opere è per il mondo di oggi, con un impulso maieutico al suo rinnovamento. Il lavoro sull'uomo a cui si dedica è per lui un servizio che svolge su tanti piani: come architetto, con opere a livello internazionale, come urbanista, elaborando una filosofia della città che sa affrontarne i problemi alla luce di una visione, come pittore e come scrittore.
Si vedano i suoi libri La Città a Immagine e Somiglianza dell'Uomo (Hoepli 1967) che ci parla di una metropoli etica per il nuovo millennio, La Città Nascente (Dedalo 1985) dedicata a una "rifondazione" di Firenze, e Il Lavoro Spirituale (Moretti&Vitali 2009) con cui il tema della rifondazione della città si centra nell'intento di ritrovarne in noi stessi il fondamento etico. Uno stesso impegno, insieme artistico, etico e filosofico  è espresso nella pittura di Mazzucconi. Ne parla il libro Arte e Psiche (Mimesis 2012).

 

1) Normalmente le grandi domande sull'esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos'è per lei la felicità?

E' una condizione ideale di completezza che non è possibile raggiungere nella condizione umana, che è invece fatta di incompletezza. Ne possiamo gustare al massimo dei frammenti, per lo più effimeri e illusori.

 

2) Cos'è per lei l'amore?

L'amore è una legge universale che, nella frammentazione del tutto, spinge ogni cosa e ogni creatura a porvi rimedio, unendosi. Dall'Uno alla molteplicità dell'universo e da questa al ritorno all'Uno: ecco il respiro del tutto, che vive in ogni cosa. L'amore fra i generi e, in generale, fra gli esseri umani, ne è una forma.

 

3) Come spiega l'esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

Come effetto della separazione che caratterizza ogni cosa e ogni creatura: sofferenza per la perdita o per il non raggiungimento di un bene, che è, nell'essenza, il bene spirituale dell'unità originaria; nella vita ordinaria, qualsiasi bene.

 

4) Cos'è per lei la morte?

La fine della vita, anche se non penso che essa sia la fine di tutto. Il tutto comprende la vita e la morte in un insieme ciclico. La mia morte sarà come il tramonto del sole della mia giornata terrena, ma so che, come il sole risorgerà domani mattina, così anch'io mi risveglierò alla vita.

 

5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

I miei obiettivi sono stati lo sviluppo e la comunicazione della mia testimonianza di uomo, di artista e, in generale di ricercatore della verità. Obiettivi non raggiunti come il mio Io avrebbe voluto, ma sempre più orientati verso un fine spirituale, il Sé, che credo sia l'essenza della vita, al di là dell'Io temporaneo.

 

6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Il vero progetto è quello di conseguire la consapevolezza di questa essenza, ma certo molti lo ignorano e si limitanto a perseguire molti altri progetti, in generale di auotoaffermazione, che si rivelano però illusori.

 

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un'epoca dove l'individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

L'individualismo mi riporta al principio di individuazione di cui parla Jung, che è una tappa necessaria per giungere a questa consapevolezza. Essa rende l'uomo capace di superare l'individualismo, identificandosi sempre più con il Sé, che non è individuale e neppure propriamente sociale, ma è un'essenza comune a tutti. S.Paolo lo vedeva in Cristo: "Non io, ma Cristo vive in me" ma se ne può parlare anche in  altre forme, come l'Atman degli induisti o, appunto, il .

 

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Sembra generico dire che è bene tutto ciò che ci avvicina a Dio, e male tutto ciò che ce ne allontana, eppure è proprio così. Ciò che ci avvicina, che ci unisce è l'amore, in tutte le sue forme, in quanto forza, appunto, di unione e ritorno a Dio; ciò che ci separa non lo sperimentiamo forse in innumerevoli modi, in noi e intorno a noi?

 

9) L'uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall'ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

Mi ha aiutato quanto ho detto, che è insieme filosofia, ragione e religione: quest'ultima nel senso di "religere", ossia riunire tutti i piani di esperienza e riflessione in un senso supremo.

 

10) Qual è per lei il senso della vita?

E' quello di partecipare al respiro cosmico che fa sì che dalla molteplicità del mondo materiale ci si elevi allo spirito, ritornando ad esso attraverso un'infinita evoluzione, di cui fa parte anche la mia piccola vita individuale. In tal modo l'uomo scoprirà un po' alla volta di "essere" lo spirito in cammino: Dio nel suo rivelarsi a sé stesso.

 

La Fondazione Mazzucconi

La ricerca che è alla base dell'opera di Vittorio Mazzucconi ha portato alla costituzione di una Fondazione, dedicata alla formazione e alla comunicazione di una rinnovata coscienza, che è oggi così necessaria nel mondo. A fronte del predominio nel nostro tempo di una ragione materialistica che ci conduce ad esiti drammatici, Mazzucconi, come ha scritto Riccardo Barletta, "costituisce da decenni un argine morale e culturale”e soprattutto porta avanti l'istanza di una nuova spiritualità. Le iniziative in cui ha preso forma l'attività della Fondazione sostengono così delle opere intese a una finalità di conoscenza e di rinascita, interiore e civile, come la Cittadella della Cultura e l'Arca del Duomo. www.vittoriomazzucconi.it

Il Convivio

Dal 2009 è' infine nato il Convivio, una pratica di dialogo filosofico che permette il formarsi e il fluire di un pensiero live, in un contesto di partecipazione. Esso si articola in due Seminari trimestrali all'anno, in primavera e in autunno, ponendosi così in armonia con il tempo, la natura e noi stessi. Ogni Seminario comprende una decina di incontri, sempre di Mercoledì, nei quali Vittorio Mazzucconi dialoga con i partecipanti. I Quaderni del Convivio costituiscono la registrazione di queste conversazioni che, oltre ad essere nate in modo interattivo, possono stimolare anche i lettori a partecipare al dialogo con le loro riflessioni, via e-mail: fondazione@vittoriomazzucconi.it


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