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Riflessioni sulla Tecnosophia di Walter J. Mendizza

Riflessioni sulla Tecnosophia

di Walter J. Mendizza - indice articoli

 

Nessuna evidenza scientifica contro gli Ogm

Febbraio 2015

 

 

Già quasi 5 anni fa in aprile del 2010 scrissi uno dei primi articoli su “Riflessioni.it” che riguardava gli Ogm, l’articolo era intitolato “O.G.M. ovvero Occhio a Gabole e Mistificazioni” e in quella occasione già avvertivo con dispiacere che nessuno si azzardava a parlare a favore degli Ogm ma quasi tutti gli articoli e/o trasmissioni televisive erano scritti conformi al pensiero unico dominante fatto di stereotipi culturali e luoghi comuni creati appositamente per instillare paure inesistenti nell’opinione pubblica. Dicevo in quell’occasione che gli Ogm sono diventati Organismi Giornalisticamente Modificati perché sono i giornalisti che difendono e diffondono l’insensatezza anti Ogm con furore ideologico solo per vendere un po’ più di giornali. E il popolo bue ci casca: vorrei proprio vedere cosa preferirebbe la gente se si dicesse di scegliere tra una pianta cui è stato modificato un gene per farla più resistente ai parassiti o la stessa pianta che è stata bombardata con radiazioni nucleari per farla più resistente e aumentare la resa. Io ho fatto la prova e tutti dicono che sceglierebbero la pianta con il gene modificato.
Quindi moltissima gente sceglierebbe l’Ogm a fronte di un cibo proveniente da irraggiamento nucleare, eppure a tavola mangiamo già una quantità spropositata di cibi ottenuti e migliorati per mutazione atomica, con bombardamenti di radiazioni per migliorare le rese delle piante che sopravvivono: mele, pere, banane, albicocche ma anche orzo, riso, piselli, fagioli e soprattutto il grano duro di cui noi italiani ci vantiamo. Tutto irraggiato con fasci di neutroni. Tra una mutazione genetica ottenuta sparando un fascio di radiazioni atomiche che inducono mutazioni casuali e una mutazione genetica controllata in laboratorio è a quest’ultima e solo a quest’ultima che viene attribuito tutto il male del mondo. Un’ipocrisia a dir poco imbarazzante, che la dice lunga sullo stato di informazione libera nel nostro Paese, una informazione mirata a fare gli interessi di certi ambienti (ambientalisti) che enfatizzano l’aggettivo “naturale” equivalente a buono rispetto ad “artificiale” equivalente a cattivo, per cui la modificazione genetica proveniente dalle radiazioni è “buona” perché naturale (ed è naturale perché casuale e incontrollata anche se non si sa cosa accade alla pianta) mentre quella proveniente dai laboratori è cattiva perché artificiale, anche se quest’ultima è infinitamente più controllata.
Da tutto ciò si conclude che è più Ogm la modificazione genetica proveniente dalle radiazioni che quella indotta in laboratorio. Ma allora, perché il principio di precauzione dovrebbe valere solo per gli Ogm provenienti dai laboratori e non per quelli irraggiati con radiazioni atomiche che sconquassano in maniera infinitamente superiore il genoma delle piante? Perché vietiamo agli scienziati italiani di sperimentare in campo piante geneticamente modificate però non diciamo niente all’industria alimentare che invece utilizza tranquillamente derivati di Ogm? Già, perché gli Ogm si utilizzano per alimentare gli animali che poi arrivano sulle nostre tavole, per cui noi beviamo latte e mangiamo formaggi, prosciutti, carni provenienti da animali che a loro volta si cibano di Ogm. Ma la cosa che la gente non sa è che noi abbiamo fatto una scelta a favore della chimica, sì, proprio a favore di quelle grandi industrie chimiche che in teoria vorremmo allontanare.
Le piante sono soggette a molteplici aggressioni di parassiti e quindi per proteggerle ci sono due sistemi: o le irroriamo di pesticidi oppure le rendiamo geneticamente più resistenti. Noi abbiamo scelto di proteggerle con i pesticidi (parola che siccome suona male la si è cambiata con “agrofarmaci” ma è la stessa cosa) i quali uccidono gli insetti che sono gli alimenti degli uccelli per cui gli uccelli si allontanano andando a cercare cibo in altri luoghi. Irrorare un campo di mais con “agro farmaci” significa che oltre all’insetto che attacca il mais vengono uccisi anche le formiche, le coccinelle, le farfalle, le api, con i conseguenti problemi di impollinazione… Scelta più anti-ambientale non si poteva fare ed è stata fatta proprio per colpa di quell’ideologia stracciona organizzata in associazioni ambientaliste che approfitta di una popolazione ignara della lotta di potere che si nasconde dietro il falso buonismo che predicano.
Gli Ogm permettono di ridurre drasticamente l’uso della chimica in agricoltura. Si dicono Roundup Ready (abbreviato RR) quelle colture geneticamente modificate al fine di tollerare erbicidi a base di glyphosate. Si tratta di un marchio registrato dalla multinazionale Monsanto il cui nome (Roundup) deriva da quello commerciale del principio attivo distribuito dalla stessa Monsanto; la prima coltura RR è stata la soia, seguita da altre come cotone, mais, colza. I vantaggi delle colture RR consistono essenzialmente in un controllo delle malerbe assai semplificato, che non sarebbe possibile in colture tradizionali, basato solo sul diserbo chimico con glifosato anche in "copertura" (cioè in presenza della vegetazione della coltura, che per l'appunto è resa tollerante all'erbicida grazie all'inserimento di un transgene).
Dunque gli Ogm sono il sistema più ambientalmente compatibile per preservare l’ecosistema riducendo la perdita di biodiversità. Purtroppo questa scelta sciagurata è stata realizzata in tutta l’Europa la quale coltiva soltanto l’1 per mille di tutte le coltivazioni Ogm del mondo, nonostante l’assurdità che oltre il 90% di tutta la soia che si consuma in Europa sia geneticamente modificata! Un vero e proprio controsenso.
Il nostro Paese usa per le proprie coltivazioni 5,6 kg di pesticidi per ettaro mentre gli Stati Uniti ne utilizzano 2,2 kg. Peraltro tale infausta politica implica l’aumento delle importazioni e quindi della dipendenza da altri paesi e la penalizzazione delle nostre imprese agricole che devono competere con vecchi tipi di mais molto meno produttivi e di qualità molto inferiore a quella estera. Chiunque pensi il contrario credendo che la nostra agricoltura sia il top si è fatto abbindolare da coloro che la raccontano così, ma basta andare a un listino prezzi di una borsa qualsiasi e verificare la triste realtà. Ad esempio i prezzi (minimi e massimi) della Borsa Merci di Bologna al momento in cui scrivo sono (v. www.agerborsamerci.it/listino/listino.html) per il granturco nazionale sono 158-162 euro per tonnellata, laddove quello estero comunitario (che ha un poco di più Ogm) sta a 166-168 e quello Estero non comunitario (con molto più Ogm) viaggia a 178-180.
Quindi ci stiamo facendo un ulteriore danno perché i nostri agricoltori vendono di meno (la resa del nostro granturco è minore di quello Ogm) e a un prezzo inferiore, riducendo i margini per l’imprenditore agricolo che alla lunga non può fare altro che chiudere. L’agricoltura va depauperandosi, 8 anni fa eravamo autosufficienti per quanto riguarda il mais, oggi importiamo un terzo del mais per alimentare le nostre filiere zootecniche. Nel 2014 abbiamo acquistato mais per ben 800 milioni di euro, tutti soldi che sono andati via e che abbiamo dato ad agricoltori esteri sottraendoli ai nostri agricoltori, facendo peraltro aumentare la disoccupazione. Una follia. E tutto questo solo per aver fatto l’infame scelta di avere basse rese produttive mentre avremmo potuto coltivare mais Ogm di alta qualità e con alte rese come invece sta facendo la Spagna. Insomma, siamo testimoni inermi di una politica ambientale scellerata che vieta gli Ogm di fronte a nessuna prova scientifica, nemmeno una, che le coltivazione possano arrecare qualsiasi tipo di danno, anzi. Una scelta politica infame nonostante l’autorità europea per la salute e la sicurezza alimentare non abbia fatto alcun rilievo di pericolosità.
Per chiunque voglia divertirsi a vedere come si sia riusciti a fare un decreto anti Ogm sulla base del nulla, immaginando solo che qualcosa possa succedere e ipotizzando problemi che non esistono senza la benché minima evidenza, si legga il Decreto del 12 luglio 2013, sulla adozione di misure d’urgenza concernenti la coltivazione di mais Ogm, a firma di ben tre ministri della Repubblica: il ministro della salute Lorenzin, quello delle politiche agricole alimentari e forestali, De Girolamo, e quello dell’ambiente e della tutela del territorio, Orlando. Un esempio straordinario di anti-tecnosofia e di come non si dovrebbe legiferare: www.ambienteterritorio.coldiretti.it//Ogm/

 

   Walter J. Mendizza

 

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