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Testi per riflettere

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L'esoterismo nella cultura di destra. L'Esoterismo nella cultura di sinistra

Di Fabrizio Ponzetta - Jubal Editore

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Nel mondo antico, la convivenza umana nei suoi molteplici aspetti organizzativi era concepita come un fatto naturale, unitario e regolato da un ordine cosmico. Sulla base di questa visione sociale, la politica non godeva di alcuna autonomia; essa era indistinguibile dalla morale e quindi dalla religiosità di un popolo. In tale contesto, gli uomini non venivano considerati detentori di una serie di diritti inviolabili riconducibili alla sfera delle libertà e della dignità dell’individuo, come accade oggi, almeno formalmente, ma valevano solo come parte di un tutto più grande riconducibile alla propria comunità. A grandi linee, e con le debite eccezioni e precisazioni, ciò fu quanto accadde fino al rinascimento, periodo in cui, sulla scorta del rinnovamento che esso pose in essere, Niccolò Machiavelli riformò il concetto di politica svincolandolo dalla morale e dalla religione. La politica successivamente verrà di conseguenza riconosciuta come una scienza empirica e a-morale, libera quindi dalla morale (anche se ovviamente ad essa non necessariamente contraria) e, in linea di principio, da qualsiasi istanza religiosa.

Dal sorgere dell’era moderna fino agli anni trenta del ventesimo secolo, la Chiesa cattolica fu esplicitamente avversaria (anche militarmente) di questa “politica scientifica”, svincolata dalla spiritualità, ma infine finì per innestare in essa i suoi portavoce, ed arrivò anche a creare, procedendo per imitazione, le strutture organizzative, partitiche e dopolavoriste, del socialismo.
È interessante far presente, a questo proposito, che tale situazione ricorda quella che era stata descritta dall’abate e scrittore settecentesco Augustin Barruel come un fine delle logge massoniche: esse, secondo Barruel, lungi dal cercare lo scontro diretto con la Chiesa, tramavano come fine ultimo la sostituzione dei valori morali e religiosi del cattolicesimo con quelli laici, filantropici e umanitaristi della massoneria. Bisogna prendere atto, qui, al di là di ciò che si pensa riguardo alle tesi complottiste, che non si può non ammettere che il cattolicesimo dell’età contemporanea, rispetto al cattolicesimo dell’età moderna, pare rispondere perfettamente alla descrizione che Barruel fa dell’obbiettivo massone.
Per quanto riguarda invece il rapporto fra chiese protestanti e politica moderna, è risaputo che il protestantesimo già nacque sotto l’ala protettiva della politica moderna, e quindi non è necessario dilungarsi oltre, anche perché ciò che muove il nostro studio è la relazione non fra la politica e la spiritualità exoterica, ma la relazione fra la politica e la spiritualità esoterica.

Vi è una diffusa opinione che crede la “spiritualità occulta” come un fenomeno marginale della cultura occidentale, addirittura un residuo di superstizioni medievali, rinvigorito nell’età moderna dal contatto con forme esotiche di spiritualità. Come quasi tutte le “diffuse opinioni”, anche questa, se non falsa, è sicuramente inesatta. Nella edizione italiana del libro Spiritualità e Occulto (1) del professor Gibbons, un docente inglese di storia che concentra i suoi studi sulla spiritualità occulta e sul radicalismo inglese del XVII secolo, già in quarta di copertina si legge: “La tradizione esoterica è una parte della cultura occidentale ingiustamente dimenticata”. Gibbons lascia quindi intendere il contrario di ciò che è comunemente accettato e che qui sopra è appena stato esposto; ma il punto, con tutto il rispetto dovuto al lavoro dello storico inglese, è un altro: ciò che è esoterico è per sua natura nascosto. Non si tratta quindi di considerare l’esoterismo come qualcosa a cui la cultura occidentale è debitrice ma che con ingratitudine non riconosce; piuttosto bisogna rilevare che da sempre esiste una religiosità exoterica, e cioè per tutti, ed una religiosità esoterica, ovvero per pochi. Solo partendo da questa necessaria quanto ovvia premessa, possiamo considerare che, alla radice della cultura contemporanea, vi siano influenze esoteriche che l’hanno condizionata e che tuttora la condizionano. Nel parlare di esoterismo, in questo libro, si sottintende ad uno spiritualismo nascosto ai più, ma ovviamente sempre da intendersi come punta di un iceberg che resta per tre quarti sommerso, in quanto, appunto, esoterico.

Tornando alla politica, invece, è opportuno premettere che, nel succedersi e nel trasformarsi delle dottrine politiche, possiamo individuare due tendenze di base che definiamo, dalla loro collocazione nel parlamento francese pre-rivoluzionario, “destra” e “sinistra”. Queste categorie, oggi, sono ovviamente da intendersi in senso lato: con “sinistra” intendiamo quanti nella scienza, nella cultura e nella politica inseguono i valori del progresso e della modernità, con “destra” intendiamo invece quanti si rifanno ai valori del mondo della Tradizione. Si dovrebbe notare subito, quindi, come questo studio esuli dalle maschere partitiche che le due culture indossano, o sono costrette ad indossare, per tacere poi di quanto addirittura esse risultino estranee agli schieramenti politici che ai loro principi si rifanno.

 

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(1) Brian J. Gibbons, Spiritualità e occulto, ed. Arkeios 2004.


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