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Riflessioni sull'Antroposofia. La Scienza dello Spirito

Riflessioni sull'Antroposofia

La Scienza dello Spirito

di Tiziano Bellucci   indice articoli

 

Il Triplice Spirito nell'umano

Agosto 2016

 

L’uomo è costituito da un corpo fisico ed altri corpi sottili: questi corpi appartengono ai rispettivi mondi invisibili nei quali siamo costantemente immersi anche se non ne siamo consapevoli.
L’acquisizione di un utilizzo cosciente di ogni corpo, attuabile solo grazie ad un tirocinio esoterico iniziatico, rende possibile la percezione dei relativi mondi a cui i relativi corpi appartengono: così come con i sensi fisici appare il mondo fisico, con sensi eterici appare il mondo eterico; usando organi astrali appare il mondo astrale; con organi spirituali o mentali appare il mondo mentale o spirituale.

Oltre che a essere composto da diversi componenti o veicoli, l’uomo porta in se, in modo embrionale, un triplice spirito: ossia il suo Spirito Io è Trino, come Trinitario è Dio.

La Divinità, ha emanato dalla sua essenza l’Io dell’uomo: tre parti spirituali esistono in quest’ultimo "in potenza" ossia sotto forma di germi che hanno da svilupparsi, da germinare.  Così come l’Entità Padre-Figlio-Spirito  ha utilizzato la sua Coscienza Trinitaria  per creare l’uomo, allo stesso modo l’uomo deve portare la sua coscienza nel suo Essere spirituale in un triplice modo, per mezzo dei veicoli inferiori: come dai tre corpi si sono generate le tre anime, da queste si genereranno i tre Spiriti.

 

1- La Divinità lo ha provvisto di un corpo senziente, dal quale ha estratto come suo prodotto l'anima senziente: essa accrescerà nell'uomo la consapevolezza e la coscienza che vi è in lui il germe di un Sé spirituale, tratto "nel Principio" dallo Spirito Santo.
2- Gli è stato dato un corpo eterico, il quale ha generato come suo prodotto l'anima razionale: questa originerà la coscienza che in lui vi è uno Spirito Vitale, tratto dal mondo dello Spirito della Vita, o regno del Logos o Figlio.
 3- L’uomo ha poi un corpo fisico, dal quale ha tratto come sua essenza l'anima cosciente, che accresce la consapevolezza  in lui di un Uomo Spirituale che fu tratto dal regno del Padre.
-La giusta azione del corpo fisico aumenta lo sviluppo dell'anima cosciente che a sua volta fa sorgere l'Uomo Spirituale;
-la giusta essenziale memoria del corpo eterico aumenta lo sviluppo dell'anima razionale e a sua volta il nascere dello Spirito Vitale;
-il dominio delle passioni del corpo astrale aumenta lo sviluppo dell'anima senziente e a sua volta fa sorgere il Sé Spirituale.

 

Occorre quindi attribuire all'anima un ruolo di "mediatrice", trovandosi posta a metà di due realtà che la attirano l'una verso l'altra; il suo scopo è di svincolarsi dall'illusione conferitagli dalla materia, onde abbracciare la Natura spirituale.
 Analizziamo ora questi tre Principi Spirituali:

 

“IL SE' o Personalità Spirituale” (manas)

 

Tale elemento si trova esistente in modo potenziale nell'umano, ma tuttora inerte, sopito e incompleto. Verrà a piena espressione solo con il finire dell’esistenza planetaria della Terra: è ciò che l’uomo deve realizzare tramite l’esperienza sulla Terra.
 Il dominio delle passioni, dei sentimenti e degli istinti, equivale ad un lavoro di mutazione e di trasformazione delle facoltà del corpo Astrale: da questo si genererà il Sé Spirituale o elemento Manasico.

Con il tempo, si genererà uno spontaneo atteggiamento di rinuncia e di abnegazione verso il mondo delle ambizioni materiali; l'umano prenderà il dominio sulle sue cattive abitudini, sui vizi e le perversioni.  In tal modo egli giungerà ad aver controllo anche sui sentimenti, soppesandoli e considerandoli giusti e necessari solo per quel tanto che gli offrono; senza sentirsene schiavo utilizzerà i beni materiali soltanto quali necessità.

Se l'io troverà la forza di purificare il corpo astrale, attraverso la volontà di sacrificio, la volontà di lavorare per il mondo, volontà di realizzare il destino, dalla morte dell'astrale inferiore nascerà l’astrale superiore: il Sé spirituale.

Ciò che è istinto naturale quale la fame, la sete, l'accoppiarsi, il sentire freddo, il voler cercare un riparo, non di per se male o sbagliato; essi derivano da condizioni indispensabili determinate dal soggiorno nel mondo sensibile, di natura fisiologica. Se si guarda come in Natura si comportano gli animali, si vedrà che essi non sono mossi, come l'uomo, da sentimenti che li portano al desiderio di migliorare, di godere maggiormente di tali impulsi istintivi.

Un uomo, quando ha sete, abbisognerebbe di sola e pura acqua per soddisfare la sua necessità fisiologica: ciò deve essere fatto, altrimenti morirebbe. A differenza della bestia, però egli desidera avidamente godere ulteriormente durante tale adempimento fisico, non limitandosi a ingerire solo ciò che richiederebbe la pura necessità, ma bevendo  sostanze alterate: alcool o bibite che donano un particolare piacere ai suoi sensi gustativi.  Non si accontenta di placare la sete, ma anche di goderne.
 Un animale non uccide se non ha fame, non si accoppia se non è il periodo della fecondazione, insomma sottostà a delle regole che sono universali, scevre di concetti in cui sia anche solo leggermente insita la parola godere per il piacere in se.

Il godere del piacere fine a se stesso è proprio solo dell'uomo, e ciò lo si può percepire in tutti gli atteggiamenti operati per sola vanità, orgoglio, superbia e ambizione: il coprirsi con vestiti alla moda, è ben altro che porsi addosso qualcosa per sopperire al freddo; il comprare un palazzo per investire danaro, differisce di gran lunga dal bisogno di ripararsi dalle intemperie; il praticare sesso con malizia e perversione è ben lungi dal generare un figlio.

Il Sé spirituale è la purificazione a livello cosciente in modo volitivo e attivo dell'Io sul corpo dei desideri.

Esso diviene un arto dello spirito.

Quando si forma nell'uomo tale Sé spirituale, si può dire che egli ha conciliato in se due estremi: il singolo e gli altri, come la corda della lira trae dai sue due opposti l'armonia del suono.

 

LA PERSONALITA’ SPIRITUALE

Se si analizza il termine Personalità Spirituale (Sé), si troverà in esso già un indizio circa la sua natura e funzione.

Per tramite del corpo astrale e mentale abbiamo visto che l’uomo identifica se stesso,  autodefinendosi un “io”: l’azione congiunta di tali veicoli, riflettendo l’azione del vero Io, originano la cosiddetta transitoria Personalità terrena umana.

Quando l’uomo sarà riuscito a mutare tutto ciò che prima era egoismo in altruismo, elaborando la sostanza del suo corpo astrale e mentale trasformando così passioni e istinti,  egli si troverà non più provvisto di un veicolo animico corporeo, ma di un corpo astrale mutato in anima spirituale.

E così come prima egli diceva “io” attraverso un impuro corpo astrale, per trarre autocoscienza e distinguersi nel mondo fisico, allora avrà una purissima anima spirituale tramite la quale potrà dirsi “io” autocoscientemente entro il Mondo Spirituale.

Il sarà l’arto del futuro che darà all’Io la luminosa autocoscienza umana, quando soggiornerà fra le altre Individualità spirituali nel mondo celeste: sarà capace di esplicare consapevolmente compiti e mansioni, a fianco di elevate entità divine.

Il Sé è il Dio nell'uomo che si manifesta.

 

L’UNIONE DELL’ANIMA COSCIENTE CON IL SE’ SPIRITUALE

A cagione di questa stretta relazione che esiste nel Divenire fra i corpi astrale e mentale e il Sé Spirituale, si suole dire che l’anima cosciente è congiunta con il Sé Spirituale, formando con questo un elemento unico: essa è un arto in mutazione, che sta già da ora diventando la base di supporto per l’edificazione della futura anima spirituale.

La realizzazione nell’intera umanità del Sé spirituale, avverrà tramite il normale decorso dell’evoluzione, solo nella lontanissima Era di Giove, quando la Terra non sarà più costituita di sostanza fisica, ma sarà divenuta un pianeta eterico.

Per fornire un’immagine più appropriata e reale del Sé spirituale, è bene analizzare la rappresentazione evangelica che narra dell’avvenimento del Golgota, nel momento della morte del Cristo Gesù.

Sulla croce, noi troviamo il corpo e l’anima dell’uomo Gesù, che sente presente al di fuori di se, quell’Io del Cristo che prima, si manifestava da dentro di lui tramite la sua corporeità.

L’anima di Gesù è sulla Croce; lo Spirito del Cristo aleggia invece al di fuori di lei.

L’anima di Gesù sa in piena consapevolezza di essere stato un mezzo della manifestazione dell’Io del Cristo, non dice: “il mio io è in me”, ma bensì: “il mio io è fuori di me”, come dicono le parole evangeliche di Gesù sulla croce: “D-Io mio, perchè mi hai abbandonato?”

L’anima di Gesù non ha in se l’equivoco di credersi l’Io; sa che quell’Io spirituale è ora fuoriuscito da lui.

L’uomo Gesù appare come la prima anima sulla Terra, che ha coscienza dell’esistenza di un Io superiore che è un’entità superiore e ben distinta da lui: gli appare la dualità anima-Spirito.

Tale cosa non è palese all’uomo ordinario: egli infatti crede che l’Io sia la sua anima, ignora che oltre alla sua personalità contingente possa esistere un “altro Io”, un’individualità che gli si contrapponga. Tanto meno ancora lo era nell’antichità, quando l’uomo non aveva neppure la percezione di possedere in se un io, ma diceva io al popolo, alla razza o alla discendenza.

Sappiamo che il Cristo ha avuto la missione di portare all’uomo la coscienza, la conoscenza dell’Io: doveva generare le condizioni affinché tramite la piena imitazione del modello della figura di Gesù Cristo, l’umano potesse giungere ad afferrare in se la presenza divina del suo Io trascendente.

 

LA MISSIONE DELL’ANIMA UMANA

Arriviamo così a delineare e a giungere ora alla comprensione della missione dell’uomo sulla Terra: l’anima umana deve arrivare dapprima a riconoscere di essere solo uno strumento tramite il quale l’Io divino agisce e opera sulla Terra, dicendosi: “Non io, ma il Cristo Io in me”.

Ma solo con tale opera l’Io non sarebbe ancora capace di operare e guidare il corpo e l’anima consapevolmente: perchè ciò accada, l’anima deve esser capace di sacrificare se stessa sull’altare della croce la sua esistenza, deve darsi la morte.

Volontariamente deve uccidere la sua personalità inferiore; il suo abito mentale, la sua passionalità e la sua istintività devono venire metamorfosate in capacità di pensiero puro, di sentimenti devoti e di volontà di amore: in poche parole deve rinunciare a tutto ciò a cui prima diceva “io”.

Questo significa perdere la propria identità per ritrovarla unificata al proprio Io spirituale: dire io al vero Io: quando l’anima sarà divenuta capace di sacrificare se stessa, dalla sua morte si vedrà risorgere in una nuova veste: diverrà l’immagine del suo Io.

Si troverà mutata da personalità terrena, in Personalità Spirituale: Sé Spirituale.

Afferrare questi concetti, significa conoscere il futuro dell’uomo; significa comprendere il perchè l’anima sia così cara al Cristo, al Principio Io cosmico: senza di essa Egli non sarebbe capace, da se stesso, di differenziarsi dal Tutto dello Spirito.

L’Io dell’uomo, come tutti gli esseri spirituali, non è ancora capace di distinguersi da solo: per farlo ha bisogno di uno specchio in cui riflettersi, per contemplarsi. Senza di questo non potrebbe avere coscienza di essere un ente distaccato dal tutto: per auto percepirsi, l’Io spirituale umano ha bisogno di una forma, di rivestirsi di un immagine che non ha.

Mentre ora questa possibilità se la è invece appropriata il suo corpo, accadrà che tramite il sacrificio della sua anima, potrà edificarsi un immagine, con la quale potrà cogliersi, quale forma in se conchiusa, entro il mare dello Spirito.

Avere una forma, significa anche avere un Nome, quindi essere un quid che si percepisce e si può far percepire da altri in modo separato dal Tutto.

La vera Resurrezione dell’anima è la sua trasformazione da strumento riflettente dell’Io, a pura Immagine dell’Io.L’anima di Gesù sulla croce, è consapevole che solo morendo, attraverso l’ascesi o il processo iniziatico, dalla sua morte si originerà la nuova vita cosciente del suo Io.

L’immagine del Gesù sulla croce del Golgota svela il suo simbolismo occulto: sulla nera croce deve venire appesa l’anima dell’uomo, dalla quale fiorirà la Rosa dell’anima dell’Io umano.

Quando si è giunti al dominio delle suddette predisposizioni passionali, si può dire che il proprio corpo Astrale è stato trasformato, e quindi è stata vinta la potenza che attira l'Ego verso il basso; giunge a tal punto, un lavoro ancora più difficile da svolgere il quale darà origine ad un secondo principio esistente come embrione, nell'umano:

 

"Lo Spirito Vitale" (budhi)

 

L’uomo ordinario sta già da adesso lavorando subcoscientemente per edificare il suo Sé spirituale, che arriverà a piena maturazione fra migliaia di anni; solo un individuo che pratichi una seria pratica esoterica iniziatica può ambire a realizzare nell’epoca attuale, il Sé spirituale e lo Spirito Vitale. L’iniziato è un essere che, rispetto l’uomo ordinario, precorre, anticipa nel tempo ciò che per cause naturali verrà conseguito dall’intera umanità in un lontano futuro. Ciò è possibile perchè egli volitivamente e coscientemente si sforza ora, di raggiungere quello stato.

La purificazione dell'energia Astrale e di quella vitale Eterica, corrisponde a ciò che col termine "iniziazione" si intende quale trasmutazione anticipata della propria costituzione Egoica.

La realizzazione nell’umanità dello Spirito Vitale e del seguente Uomo Spirituale si attueranno in Ere così lontane che la normale facoltà di pensiero umane non può nemmeno ipotizzare: nel tempo di Venere e di Vulcano.

In questa sede, ci pare quindi non opportuno parlare diffusamente di questi due arti, che occuperanno l’uomo in condizioni di esistenza ben diverse da quelle attuali. Ciononostante ne daremo alcuni cenni, a titolo nozionistico.

Come l'uomo diviene pian piano padrone del suo corpo Astrale, così deve acquistare dominio sul suo corpo Eterico.

Il corpo Eterico è il veicolo supportante il carattere e il temperamento; tale lavoro di modifica, da compiersi sarà assai lento, dato che tali qualità sono radicate in esso in modo molto più profondo di quanto lo siano le sue abitudini e i suoi vizi.

Ciò che maggiormente contribuisce al mutamento di tale corpo è ciò che si attua tramite lo studio di fatti o conoscenze occulte, gli esercizi di meditazione, (la preghiera) e la pratica religiosa. Anche l’arte influisce parecchio su di esso. Vi sono alcune musiche, che se ascoltate meditativamente, possono anticipare la purificazione del corpo eterico.

Anche il sentimento di devozione religiosa imprime un che di unitario a tutti i pensieri, a tutti i sentimenti, a tutti gli atti volitivi; diffonde una luce comune, uniformando l'anima e consolidandola.

Lo Spirito vitale si può quindi intendere come il corpo Eterico trasformato.

Ma ciò non si conclude qui. L'uomo deve arrivare ad avere anche il dominio sul suo corpo Fisico, onde attuare la sua completa evoluzione; ciò darà origine al terzo principio umano:

 

"L'uomo Spirito" (atma)

 

Un segno dell'influenza che ha l'Io sul corpo Fisico si può vedere quando certe esperienze emozionali provocano, ad esempio, i fenomeni dell'arrossire e dell'impallidire.

Quando l'Ego acquista il dominio sulle leggi e le forze fisiche invisibili che governano e che ordinando la formazione e la disgregazione del corpo Fisico, avviene la realizzazione su piano spirituale del suddetto principio, quale “corpo spirituale” dell' Io: l’uomo sarà capace di dirigere volitivamente l’attività del suo corpo, senza che altre entità lo facciamo come ora, per lui.

Si determinerà così un vero e proprio  “veicolo spirituale”, che sarà il corpo, l'arto su cui si reggerà l'individualità umana purificata e spiritualizzata. (involucro aurico)

Anche nel mondo spirituale vi sarà un "dentro" e un "fuori"; tale "corpo spirituale" è ciò che delimiterà l'essere umano spiritualizzato entro e dal mondo spirituale stesso.

 

Giunti al termine del nostro studio, si può ora  presentare una riassuntiva esposizione della settemplice costituzione occulta dell'uomo:
1- corpo Fisico denso materiale
2- corpo Eterico o vitale o elementare
3- corpo Astrale (inteso come una connessione del corpo senziente con l'anima Senziente)
4- Ego: quale riflesso dell’Io (corpo mentale o anima razionale)
5- Sé Spirituale: quale corpo Astrale trasformato (congiunto con l'anima Cosciente)
6- Spirito Vitale: quale corpo Vitale trasformato

7- Uomo Spirito: quale corpo fisico trasformato

 

L’Io è oltre e al di fuori della settemplicità dei suoi veicoli. E’ ciò tramite cui i suoi veicoli  possono dirsi, “io”.

 

Tiziano Bellucci

 

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