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Le finestre dell'anima di Guido Brunetti

Le Finestre dell'Anima

di Guido Brunetti   indice articoli

 

Ma davvero “Le bestie siamo noi”? Apprendere dagli animali

Dicembre 2016

 

Le neuroscienze stanno iniziando a studiare le origini evolutive dell’empatia, dell’altruismo e il ruolo di un legame genetico negli esseri umani e negli animali.

Ricerche sugli animali mostrano che il loro comportamento manifesta la consapevolezza dei legami familiari, dell’amicizia e delle relazioni sociali. I primati, per de Waal, condividono con l’uomo valori radicati, che sono esistiti fin dall’inizio dei tempi, come quello di “sopravvivenza” del singolo e del gruppo, il desiderio di appartenenza, di amare e di essere amati o di andare d’accordo. Sono comportamenti morali che sono generati “dall’evoluzione naturale”.

L’etica pertanto è “nata dal basso” e si è evoluta nel mondo animale poiché la cooperazione e l’altruismo apportano “vantaggi” alla comunità, a tutti e a ciascuno.

Esistono prove - afferma de Waal - a sostegno dell’esistenza dell’altruismo e dell’empatia negli animali. Nell’altruismo, gli animali seguono in sostanza “un impulso benevolo”. In tutti i mammiferi è presente la cura dei piccoli, un comportamento che è la forma archetipo di altruismo. Insetti quali formiche ed api sono “meravigliosamente cooperativi e il loro studio ha fatto “progredire” la nostra comprensione dell’altruismo. I mammiferi sono “molto sensibili” alla sofferenza e alla compassione di altri, compiono buone azioni  e dunque manifestano “tendenze morali”. Sono atteggiamenti che troviamo persino nei ratti e nei topi.

Ricerche mostrano che in quasi tutte le specie, gli adulti che combattono, si fermano appena vincono. L’uomo uccide - commenta Wrangham - laddove animali meno intelligenti desiderano soltanto metterli in fuga spaventandoli. Il termine “bestialità”, riferito alla violenza umana, è un’offesa - rileva Zajonc - alle specie non umane. L’uomo ha un temperamento “demoniaco”.

Molte ricerche poi indicano che solo la nostra specie ceda regolarmente all’impulso di commettere omicidi conspecifici, stupri e altri crimini sessuali (William).

E’ impossibile scorrere la cronaca quotidiana senza scoprirvi “i segni - scrive Baudelaire - della più spaventosa perversione umana. Guerre, delitti, furti impudicizie, torture, un’ubriacatura d’atrocità universale”. “In ogni uomo - precisa Dostoewskij - si nasconde una bestia”. Nessun animale uccide per il solo piacere di farlo. Quando lo fa - spiega Masson nel libro “Le bestie siamo noi” (Edizioni Sonda) è per autodifesa o per proteggere la prole o per mangiare. Fra tutti gli animali, l’uomo è “il più crudele” (Mak Twain).

Insomma, siamo buoni o cattivi? Le neuroscienze ci dicono che il cervello umano è una combinazione di bene e male, egoismo e altruismo, miseria e nobiltà, creatività, distruzione e autodistruzione, odio, invidia e amore, eros e thanatos. Il nostro cervello è unico e ognuno di noi è differente dall’altro.

 

   Guido Brunetti

 

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