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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 11-05-2006, 07.19.21   #41
Spaceboy
...cercatore...
 
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Data registrazione: 15-03-2006
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Messaggio originale inviato da cannella
Invidio la tua sicurezza, francamente.
Vittime e carnefici spesso si sono mischiati in uno scambio di ruoli e nefandezze che hanno visto a voltei primi diventare peggiori dei secondi.
Generalizzare a una categoria la verità e il comportamento giusto (nel senso più ampio del termine) è una contraddizione alle vicende storiche. Storiche documentali, non di partito! Non c'entra essere di destra o di sinistra.
Purtroppo non tutti i partigiani si limitarono alla Resistenza...

...vedi la guerra porta fuori il peggiore dell'uomo e eccessi ve ne furono, noi non abbiamo avuto una Norimberga italiana, ma popolare...

...ma ricordati che tutto è figlio di una dittatura fascista, di una guerra scellerata e dell' acredine esasperata di quel periodo...

...ma non siamo diventati uno stato comunista, ma anzi una democrazia compiuta, grazie a quelle stesse persone..

Spaceboy is offline  
Vecchio 11-05-2006, 08.46.54   #42
cannella
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Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Messaggio originale inviato da Spaceboy
...vedi la guerra porta fuori il peggiore dell'uomo e eccessi ve ne furono, noi non abbiamo avuto una Norimberga italiana, ma popolare...


intendi una "Norimberga" italiana nel senso che furono i partigiani a fare il processo?
cannella is offline  
Vecchio 11-05-2006, 10.26.23   #43
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Citazione:
Messaggio originale inviato da cannella
Purtroppo non tutti i partigiani si limitarono alla Resistenza: ben oltre il 25 aprile molti continuarono una propria guerra privata che vide come vittime persone (uomini, donne, vecchi e bambini) rei di avere avuto parentele o non aver dimostrato apertamente la loro appartenenza al regime.
Si hanno testimonianze di delazioni interessate, dove le vittime erano solo vicini di casa o parenti scomodi o antipatici, uccisi massacrati. E questi massacri purtroppo avvennero in tempo di pace, quando sarebbe stato possibile semplicemente affidarsi a una nuova giustizia.
Essere vessati, essere prevaricati, il subire una forte violenza, l’essere umiliati, il subire arbitrariamente l’imposizione della volontà di un altro, magari ci cambiano la vita, determinano un cambiamento del nostro carattere e inducono in noi del rancore, però se è un gesto uno-a-tantum, perpetrato verso una persona adulta, una volta risolta la situazione stressoria, la persona “vessata” può recuperare il suo equilibrio.
Se invece una persona deve subire per vent’anni la volontà di un altro senza neppure potersi lamentare e senza potersi difendere, quel rancore si gonfia a dismisura ed una volta venuta a mancare la forza di chi prevaricava, ci sono buone probabilità, che, per usare una metafora, forse un po’ forte, “la vittima cavi gli occhi al suo carnefice”.
Questo certamente non sancisce la santità delle vittime, che nei singoli casi potevano essere persone uguali o peggio dei carnefici, ma sicuramente sancisce il fallimento totale ed assoluto della ragione presa con la forza, sancisce il fallimento dell’imposizione delle verità e dei valori con il bastone e col fucile.

Siamo stonati dalla propaganda, ma cerchiamo indicatori oggettivi ai fatti storici.
Beh siamo tutti convinti che il regime di Saddam Hussein sia stato uno dei peggiori della storia umana, ma il popolo iracheno ha risposto ai liberatori da quel regime con le bombe ed il terrorismo, mentre in Italia i liberatori dal fascismo sono stati accolti con fiori e applausi.

Ora la reazione del popolo è un dato oggettivo e da quella reazione, anche chi non ha vissuto quel periodo, può facilmente desumere cosa fù il fascismo per chi lo visse.

VanLag is offline  
Vecchio 11-05-2006, 16.58.15   #44
bomber
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Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: Re: Re: Una buona lettura

Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
Brevemente, perchè son cose risapute.
Le forme di protesta e di dissenso, democratiche e non, si confrontano con le effettive maggioranze di opinione che albergano in una società civile.
Quando queste sono effettivamente dissenzienti rispetto all'establishment direttivo di un Paese, non ci sono santi.
Prova ne fu la rivoluzione d'ottobre in Russia, oppure la rivolta vittoriosa in Romania contro Ceausescu.
Ma quando, nel complesso di una società civile, le maggioranze di opinione non dissentono dalle "forme strutturali" in cui si esprime il potere, allora è giusto affermare che, in fondo, ogni popolo ha il governo si merita.
Non esistono regimi o governi intrinsecamente ingiusti o moralmente delegittimati: la politica non è una scienza esatta e non possiede assiomi o principi etici universali.
I regimi totalitari urtano la nostra sensibilità occidentale moderna, ed infatti non avrebbero ragion d'essere nello scenario contemporaneo europeo, ma in altri tempi non fu così.
Del resto Hitler ascese al potere conquistando la maggioranza relativa dei suffragi in un contesto elettorale democratico e proporzionale: divenne Cancelliere e ricevette il mandato di formare un governo: il resto si sa.
Per quanto riguarda Mussolini, sebbene la conquista dell'esecutivo sia stata nel suo caso, alquanto più farraginosa e italicamente "trasversale", ciò non toglie che godette di un grande consenso popolare.
E questa fu la vera ragione che ne impedì il rovesciamento per vent'anni.

Per quanto mi riguarda, posso garantire che avrei detto le stesse cose anche settant'anni fa: credo che i miei punti di vista siano oggettivi e amorali. Probabilmente non avrei avuto, a quel tempo, la possibilità di renderle pubbliche.
Ma credo proprio che, a impedirmelo, sarebbero stati allora gli stessi convincimenti pregiudiziali (diversi per contenuti, ma identici per forma) che, in forme ben diverse, mi vengono opposti adesso in questa sede.
Del resto, ci sono abituato: al tempo dei movimenti studenteschi ero attaccato regolarmente sia dagli amici di destra come da quelli di sinistra, da me sempre percepiti affini nei modi e negli atteggiamenti, nella sensibilità e persino, a volte, nel linguaggio.
Nihil sub sole novi.



Le rivoluzioni che hai citato tu di norma non vengono effettuate così a caso.. infatti nel loro modo il regime arriva di norma a calare di potere e non è solo un potere di consensi ma sopratutto economico e stabile...
Tanto per citare delle rivolte andate male possiamo parlare della rivolta contro Pol Pot finita nel sangue dei rivoltosi e durato altri 4 anni fino all'arrivo di un esercito che ha liberato il popolo da un tiranno ...
oppure quella del Ruanda che ha provocato una guerra civile con milioni di morti rimettendo pero a governare sempre le stesse persone ....
Quando esiste un regime non può esistere una ivolta democratica e spesso per ribellarsi bisogna per forza di cosa nascondersi dall'autorità sovrana ....
bomber is offline  

 



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