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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 05-10-2005, 10.58.27   #51
nexus6
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7)Un’altra argomentazione utilizzabile dallo scettico radicale per mettere in dubbio l’effettiva esistenza del mondo potrebbe essere l’argomentazione della fallacia dei sensi: “L’esperienza ci ha insegnato che i sensi ci possono ingannare, quindi potrebbero ingannarci sempre”. Vi sono due tipi distinti di errore in questa argomentazione: 1) come ho già affermato il dubbio, al pari della conoscenza, necessita di giustificazioni ed il salto da “ogni tanto i sensi ci ingannano” a “i sensi ci ingannano sempre” è del tutto arbitrario ed infondato; 2) per accorgersi che i sensi ci ingannano utilizziamo a nostra volta i sensi, quindi è la testimonianza dataci dai sensi stessi che ci garantisce la verità di “I miei sensi mi hanno ingannato”, quindi tale argomento presuppone che noi sappiamo che talvolta i sensi ci hanno ingannato, ma per saperlo dobbiamo fare affidamento sul fatto che essi non ci abbiano ingannato sempre.

giusto, non fa una grinza... per dire i sensi ci ingannano sempre, ci deve essere stata almeno una volta in cui non ci abbiano ingannato... già... la negazione di quella proposizione è in effetti almeno una volta i sensi non ci hanno ingannato...
il problema però rimane sempre il linguaggio: cosa intendiamo per inganno sensoriale?
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Vecchio 05-10-2005, 11.10.57   #52
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Wittgenstein scrive “L’essenza è espressa nella grammatica”; “Che tipo di oggetto una cosa sia: questo dice la grammatica”.
Una persona potrebbe vedere un bicchiere di vetro contenente dell’acqua e domandare “chi ci assicura che quel bicchiere sia effettivamente di vetro?” e “chi ci assicura che quel liquido nel bicchiere sia effettivamente acqua?”, poi vedere un gatto che si avvicina al bicchiere annusandolo e domandare “chi ci assicura che quel gatto sia effettivamente un gatto?” (domande tipiche di uno scettico radicale, non certo di una persona comune).Tali domande in alcuni contesti sono più che legittime, ma per rispondere in modo definitivo non serve l’onniscienza divina, come molti credono, bensì, nella maggior parte dei casi, servono procedure abbastanza semplici: noi abbiamo definito cosa significa ‘vetro’, ‘acqua’ e ‘gatto’. Quindi basterà esaminare la struttura chimica del presunto vetro e della presunta acqua e il gioco è fatto! Per il presunto gatto basterà individuare le caratteristiche che deve possedere un gatto (forma del corpo, …)

beh questo mi sembra pienamente condivisibile e non mi sono mai posto un problema del genere... definiamo un oggetto e vediamo se la cosa che abbiamo davanti ha le caratteristiche richieste... chiaro.
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Vecchio 05-10-2005, 11.18.52   #53
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6)Wittgenstein (Della Certezza):
“35. Ma non si può immaginare che non esistano oggetti fisici? Non lo so. E tuttavia ‘Ci sono oggetti fisici’ è non-senso. Dovrebbe essere una proposizione dell’esperienza? – Ed è una proposizione empirica, questa: ‘Sembra che ci siano oggetti fisici’?
36. L’istruzione: ‘A è un oggetto fisico’ la diamo soltanto a chi non capisce ancora che cosa significhi ‘A’, o che cosa significhi ‘oggetto fisico’. E’ dunque un’istruzione che riguarda l’uso di certe parole, e ‘oggetto fisico’ è un concetto logico. (Come colore, misura…) E per questa ragione non si può costruire una proposizione: ‘Esistono oggetti fisici’. Tuttavia questi tentativi abortiti li incontriamo ad ogni piè sospinto.

beh... non basterebbe mettersi d'accordo su quali proprietà ha un oggetto fisico e poi in questo modo indagare tutto con questa definizione, come dice Wittgenstein prima? Non ho compreso molto questo discorso.

37. Ma il dire che ‘Esistono oggetti fisici’ è non-senso, è una risposta soddisfacente per lo scetticismo degli idealisti o per le rassicurazioni dei realisti? Per loro non è certo non-senso. Una risposta sarebbe, però: quest’asserzione (o il suo contrario) è un tentativo a vuoto d’esprimere qualcosa che non si può esprimere così. E che il tentativo vada a vuoto si può far vedere anche se con questo la faccenda non è ancora chiusa. Ci si deve, appunto, convincere che quello che ci si offre come prima espressione d’una difficoltà, o d’una risposta alla difficoltà, potrebbe ancora essere un’espressione completamente falsa. Allo stesso modo, spesso chi critica a ragione un quadro in un primo tempo applica la critica al posto sbagliato; e c’è bisogno d’una ricerca per trovare il giusto punto d’appiglio per la sua critica”.

questa non è una risposta al tuo realismo? la faccenda non è ancora chiusa...
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Vecchio 05-10-2005, 12.53.38   #54
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Re: esistenza del mondo

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Messaggio originale inviato da epicurus
magari la questione sull'esistenza delle altre menti sarà per un'altra volta, per ora mi interessa pronunciarmi sull'esistenza del mondo esterno. io, infatti, sono convinto che credere che non esista il mondo esterno (o di dubitare della sua esistenza) sia assurdo; più precisamente credo che questo idealismo radicale (o scetticismo radicale) si basino solo su confusioni linguistiche.

già qui e altrove avevo dato una mia idea, così posto ora un mio intervento già fatto. su un po' di cose del pezzo che posterò ho cambiato idea, ma l'idea centrale rimane - a mio parere - efficace.



segue...
esistenza del mondo esterno ed esistenza di altre menti non è la stessa cosa? Tutto è mondo esterno anche quello che chiamo me stesso, qualunque cosa questo significhi...
sulle confusioni linguistiche hai ragione e Wittgenstein ne mette in luce alcune; non riesco a dedurre dalle sue considerazioni che dubitare dell'esistenza del mondo sia assurdo... certo mi dirai cosa vuol dire esistenza del mondo? Come dice il filosofo in questione "la faccenda non è ancora chiusa"...
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Vecchio 05-10-2005, 12.58.36   #55
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Messaggio originale inviato da epicurus
Nexus, sì sono un realista ma senza apparati metafisici; aspetterò volentieri altri tuoi commenti

Comunque, il punto 4, a differenza da tutti quanti gli altri punti (del mio ultimo post), non cerca di mostrare la falsità della tesi "x esiste solo e finche` e` esperito da qualcuno", bensì sostiene che sia irrazionale credervi (quindi la mia obiezione non è ontologica, allontanandomi così dai pragmatisti americani, o almeno dalla loro concezione secondo la quale si identificherebbe la verità con l’utilità pratica).
dunque cos'è per te la verità? Essa si identifica con le leggi scientifiche? Codeste leggi non sono solo descrittive? Qual è la natura degli enti delle teorie? (non ha senso fare questa domanda, lo so...)
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Vecchio 13-10-2005, 08.37.01   #56
Mr. Bean
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niente esiste. Tutto è un illusione.
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Vecchio 13-10-2005, 09.49.29   #57
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niente esiste. Tutto è un illusione.

Tutto esiste.
Se no di che cosa staremmo a parlare qui, di illusioni o di realtà???

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Vecchio 13-10-2005, 11.48.23   #58
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Messaggio originale inviato da Mr. Bean
niente esiste. Tutto è un illusione.
Però... un contributo chiaro ed esplicativo, argomentato con sagacia ed eloquenza...
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Vecchio 14-10-2005, 12.09.36   #59
Mr. Bean
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Noi crediamo di esistere ma è solo un'illusione. La materia è un'illusione, il tempo esiste solo perché siamo qui. Cosa è reale? Ciò che si vede o ciò che è eterno? Nel primo caso esistiamo, nel secondo invece, poiché il nostro corpo non è eterno non esistiamo.
Crediamo di essere svegli ma invece, ahomè, dormiamo. Se io vi chiedessi che calze avete indossato questa mattina, quanti di voi sarebbero in grado di ricordarselo? Quanti riuscirebbero a rispondere senza sbirciare? In questo senso non esistiamo. Altrimenti, se fosse vero che noi esistiamo, allora il quesito non avrebbe senso. Se è stato posto significa che è stata considerata l'ipotesi che qualcuno rispondesse negativamente. O no?
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Vecchio 14-10-2005, 16.12.49   #60
serendipity
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Ognuno ha la sua realtà che cambia ogni volta che si confronta con le realtà altrui...ecco perchè penso che tutti coloro che credono nel confronto come una necessità,vivono in una realtà molto più confusa rispetto a chi si chiude nella sua unica prospettiva del mondo e della realtà. Molti ritengono che sia reale solo ciò che si vede e si tocca o si sente ma io credo che più o meno come per l'immaginazione ogni cosa sia la proiezione del modo in cui quel qualcosa noi lo vediamo tocchiamo sentiamo è per questo che non esiste niente di assoluto...tutto è mutevole ed ogni cosa può essere affermata e smentita nello stesso tempo.
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