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Vecchio 06-05-2004, 10.31.21   #11
Pierre
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Data registrazione: 14-03-2004
Messaggi: 58
Dal sesso indietro sino a definire il tipo di relazione

Vi sottopongo questa riflessione "al contrario".

Partiamo dal pensare a quando si fa sesso con una persona dell'altro sesso.
Certo si può fare solo l'atto sessuale e nient'altro; ma non credo che ciò sia la normalità. Succede invece generalmente che, se si è giunti a far sesso, è perché lo si è desiderato intensamente, cioè si è desiderato intensamente un'unione intima con quella persona e dunque la si è apprezzata molto. E' poi spontaneo coccolare il proprio partner di quell'atto sessuale prima e dopo l'unione con tenerezze, no? E la tenerezza per quella persona, non resta poi anche dopo che ci si è rivestiti? Non resta anche nei giorni successivi?
Se mettiamo insieme l'apprezzamento sino al desiderare sessualmente una persona con il coccolarla e con la tenerezza che ne consegue nella relazione... voi come chiamereste tutto ciò?

Io lo chiamo amore.

Pierre

P.S.
Vi ho dimostrato come si giunge all'acqua calda, lo so!
Ma quando c'è l'attrazione sessuale, come si fa a parlare ancora di amicizia?
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Vecchio 06-05-2004, 11.29.09   #12
spada di fuoco
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Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
Re: Dal sesso indietro sino a definire il tipo di relazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da Pierre
Vi sottopongo questa riflessione "al contrario".

Partiamo dal pensare a quando si fa sesso con una persona dell'altro sesso.
Certo si può fare solo l'atto sessuale e nient'altro; ma non credo che ciò sia la normalità. Succede invece generalmente che, se si è giunti a far sesso, è perché lo si è desiderato intensamente, cioè si è desiderato intensamente un'unione intima con quella persona e dunque la si è apprezzata molto. E' poi spontaneo coccolare il proprio partner di quell'atto sessuale prima e dopo l'unione con tenerezze, no? E la tenerezza per quella persona, non resta poi anche dopo che ci si è rivestiti? Non resta anche nei giorni successivi?
Se mettiamo insieme l'apprezzamento sino al desiderare sessualmente una persona con il coccolarla e con la tenerezza che ne consegue nella relazione... voi come chiamereste tutto ciò?

Io lo chiamo amore.

Pierre

P.S.
Vi ho dimostrato come si giunge all'acqua calda, lo so!
Ma quando c'è l'attrazione sessuale, come si fa a parlare ancora di amicizia?

Ciao, buonissima riflessione la tua ma che, penso come ogni buona riflessione apre le porte ad altre riflessioni, altrimenti non sarebbe una buona riflessione...
Forse è come dici, forse questa è la tua esperienza o forse è semplicemente quello che piacerebbe fosse...
Non è possible quindi fare sesso perchè in quel momento ci piaceva semplicemente farlo?
Ci domandiamo perchè facciamo sesso. E nel domandarci il perchè cerchiamo un arisposta. E come deve esere questa risposta? Certamente deve essere compatibile con quelloc he sono i nostri valori, in quello che noi crediamo... Deve essere una risposta che rientra nei nostri parametri positivi e plausibili.
Quindi cerchiamo una ragione a ciò che sentiamo.
Così ci diciamo che certi atteggiamenti, certi comportamenti sono tipici dell'amicizia e taluni altri tipici di quello che riteniamo sia l'amore... e sulla base di queste nostre deduzioni interpretiamo ciò che sentiamo in quel momento...
Forse stiamo solo cercando di dare continuità a qualcosa, che di per se esiste solo nel momento in cui lo stiamo facendo. Perchè ciò che facciamo deve avere le conseguenze che vorremmo accadessero? Forse allora ciò che stiamo facendo in quel momento lo facciamo nella prospettiva di qualcosa che sarà.
Ma siamo allora consapevoli di quelloc he stiamo facendo oppure stiamo pensando a quelloche accadrà dopo?
Lo facciamo perchè ci piace farlo oppure per tutto quello che esso rappresenta?
Ma... il dopo? il dopo dipenderà da come stiamo nel momento che lo stiamo facendo.
Spesso accade di fare ciò che stiamo facendo per quello che pensiamo sia il dopo... che ci piacerebbe che fosse. Possiamo allora dire di vivere veramente (emozionalmente per quello che è)ciò che stiamo stiamo facendo?
Può essere che sia così, che lo si faccia per quello che potrebbe essere dopo, ma ognuno ha, forse, la vita che vuole avere.


Non dico che debba essere così, è questa una mia riflessione come tutte le altre, e di cui anch'io, come penso tutti, sono qui per confrontarmi e capire meglio.

ciao
spada di fuoco
spada di fuoco is offline  
Vecchio 06-05-2004, 11.33.21   #13
@tess@
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Forse piu che di sesso io parlerei di attrazione sessuale, che a mio avviso e' qualcosa che caratterizza molti dei nostri rapporti,con entrambi i sessi, a volte inconsapevolmente... attrazione sessuale in senso lato...
quando ho un'amica che ammiro molto ed alla quale sono molto legata, a mio avviso provo anche una certa attrazione sessuale nei suoi confronti, ad esempio quando dico che mi piace la sua femminilita'... lo dimostra magari il piacere che provo nell'abbracciarla o semplicemente nello stare in sua compagnia.. a me e' capitato anche a volte di sorprendermi di tali sensazioni, visto che sono eterosessuale, ma cio' accade, accade anche al bambino piccolissimo quando la mamma lo abbraccia in modo intenso....e credo che su questo tutti gli studi di psicologia infantile siano d'accordo. Perche' questo dovrebbe cambiare per gli adulti? Da qui pero' a dire che questo e' equiparabile al desiderio sessuale che si prova per il partner ce ne vuole....
Non stabilirei nemmeno percentuali, perche' a mio avviso non funziona.... a volte il rapporto tra due persone nasce come amicizia e poi si modifica.....
@tess@ is offline  
Vecchio 06-05-2004, 18.19.10   #14
oh my god!
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Citazione:
Messaggio originale inviato da @tess@
Forse piu che di sesso io parlerei di attrazione sessuale, che a mio avviso e' qualcosa che caratterizza molti dei nostri rapporti,con entrambi i sessi, a volte inconsapevolmente... attrazione sessuale in senso lato...
quando ho un'amica che ammiro molto ed alla quale sono molto legata, a mio avviso provo anche una certa attrazione sessuale nei suoi confronti, ad esempio quando dico che mi piace la sua femminilita'... lo dimostra magari il piacere che provo nell'abbracciarla o semplicemente nello stare in sua compagnia.. a me e' capitato anche a volte di sorprendermi di tali sensazioni, visto che sono eterosessuale, ma cio' accade, accade anche al bambino piccolissimo quando la mamma lo abbraccia in modo intenso....e credo che su questo tutti gli studi di psicologia infantile siano d'accordo. Perche' questo dovrebbe cambiare per gli adulti? Da qui pero' a dire che questo e' equiparabile al desiderio sessuale che si prova per il partner ce ne vuole....
Non stabilirei nemmeno percentuali, perche' a mio avviso non funziona.... a volte il rapporto tra due persone nasce come amicizia e poi si modifica.....

Era proprio questo che intendevo, non avrei potuto spiegarlo meglio...
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Vecchio 06-05-2004, 20.48.31   #15
njna
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Data registrazione: 02-02-2004
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Messaggio originale inviato da spada di fuoco


Non è possible quindi fare sesso perchè in quel momento ci piaceva semplicemente farlo?
Ci domandiamo perchè facciamo sesso. E nel domandarci il perchè cerchiamo un arisposta. E come deve esere questa risposta? Certamente deve essere compatibile con quelloc he sono i nostri valori, in quello che noi crediamo... Deve essere una risposta che rientra nei nostri parametri positivi e plausibili.
Quindi cerchiamo una ragione a ciò che sentiamo.
Così ci diciamo che certi atteggiamenti, certi comportamenti sono tipici dell'amicizia e taluni altri tipici di quello che riteniamo sia l'amore... e sulla base di queste nostre deduzioni interpretiamo ciò che sentiamo in quel momento...

Interessante spunto. Del resto avrei potuto quotare l'intera tua risposta dato che analiticamente mi trovo d'accordo...
Però sai, penso sia del tutto naturale chiedersi come mai in quel preciso momento e con quella particolare persona scatta il desiderio fisico. Ed è inevitabile cercare delle risposte alle domande (se vuoi anche banali) che ti attanagliano la mente: perchè se è vero che si può fare sesso anche per il semplice desiderio di farlo è altresì vero che questo non capita sempre ... o con tutti... quindi da qualcosa dovranno pur essere condizionati i nostri sensi o no? E allora cerchiamo di capire da cosa, da chi e perchè.
Ognuno di noi poi ha la propria soggettiva scala di necessità utili a farsì che scatti il desiderio verso una persona, quindi è impossibile individuare dei denominatori comuni ma la domanda può essere: perchè proprio con quella persona? E se non capita con tutti significa che con quella persona in particolare esiste quel qualcosa in più catalogabile in quale tipo di sentimento?

non lo so... cerco di capire anch'io...
njna is offline  
Vecchio 07-05-2004, 05.07.10   #16
irene
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Quando ero proprio piccolissima, parlo dei tempi dell'asilo, sceglievo istintivamente le mie amicizie tra i bambini e le bambine che mi piacevano di più, esteticamente.
Penso sia un fatto abbastanza frequente, che può durare negli anni. La bellezza emoziona, genera desiderio di "possederla" non solo sessualmente ma anche attraverso rapporti di amicizia più o meno stretti.
Crescendo, ho imparato progressivamente a non discriminare più tra bellezza e non bellezza in senso strettamente "visivo", ma continuo ad affezionarmi, invariabilmente, a persone (uomini e donne) che sappiano trasmettere armonia e eleganza, nel sentire, nel pensare, nell'essere....
La grazia e la classe delle mie amiche più care, ad esempio, mi piacciono e mi emozionano...E' indubbiamente anche questa una forma di attrazione, forse persino una sublimazione erotica, che però non si traduce in nulla di materialmente diverso dall'affetto e dalla gioia di stare assieme....
irene is offline  
Vecchio 07-05-2004, 10.08.25   #17
spada di fuoco
Ospite abituale
 
Data registrazione: 20-06-2003
Messaggi: 195
Citazione:
Messaggio originale inviato da njna
Però sai, penso sia del tutto naturale chiedersi come mai in quel preciso momento e con quella particolare persona scatta il desiderio fisico. Ed è inevitabile cercare delle risposte alle domande (se vuoi anche banali) che ti attanagliano la mente: perchè se è vero che si può fare sesso anche per il semplice desiderio di farlo è altresì vero che questo non capita sempre ... o con tutti... quindi da qualcosa dovranno pur essere condizionati i nostri sensi o no? E allora cerchiamo di capire da cosa, da chi e perchè.
Ognuno di noi poi ha la propria soggettiva scala di necessità utili a farsì che scatti il desiderio verso una persona, quindi è impossibile individuare dei denominatori comuni ma la domanda può essere: perchè proprio con quella persona? E se non capita con tutti significa che con quella persona in particolare esiste quel qualcosa in più catalogabile in quale tipo di sentimento?

non lo so... cerco di capire anch'io...

... ed il capire presuppone la disponibilità a mettere in discussione quelle che sono le nostre "convizioni"...
Ci domandiamo perchè quel momento e non altri, perchè quella persona e non un'altra...
Ma perchè ci domandiamo questo? perchè pensiamo sia naturale domandarci questo... Forse, più che naturale io direi istintivo...
Da cosa nasce la domanda? forse da un senso di disagio? Se stessimo bene cosa ci domanderemo... perchè stiamo bene? non penso, semplicemente godremo di quella condizione, vero?
E allora se, ma è solo un mio pensiero, queste domande nascono da un disagio, andiamo avedere cosa è questo disagio. Esprimiamo il disagio con una domanda, la cui risposta, che spesso vorremo fosse solo una conferma di quello che pensiamo debba essere, ci rassicuri per ciò che stiamo facendo, dandoci una motivazione, non solo per il momento, ma anche, forse, e soprattutto, per il futuro... già, la sicurezza del futuro, sapere come sarà ciò che faremo...
Questo è riconducibile al nostro voler controllare ciò che facciamo, avere il controllo di quello che penisiamo sia la vita. E in questo fare ci mettiamo anche i sentimenti, le emozioni. Vogliamo sapere cosa sono quelle sensazioni, perchè proviamo certe sensazioni... vogliamo controllare.
Vogliamo controllare quella parte di noi che è di per se irrazionale, quali appunto i sentimenti.
Perchè vogliamo controllare? che necessità abbiamo di controllare i sentimenti, di avere il controllo sulle emozioni che proviamo?
Controlliamo ciò che pensiamo possa non andare come noi crediamo debba andare, per cui risulterebbe incontrollabile. E se è incontrollabile, forse, temiamo possa accadere di... tutto. E in quel tutto c'è quello che noi non vorremmo che accadesse...
Quindi la paura che possa accadere qualcosa che riteniamo quantomeno spiacevole per noi.
E se c'è paura, può esserci relazione con l'altro?

Ho solo provato, non a riponderti, ma a rispondere a quelle che sono anche le mie domande.... grazie!

ciao

spada di fuoco
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Vecchio 07-05-2004, 12.14.19   #18
Agora
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!!!

X spada di fuoco

A volte le domande possono essere fatte, come dici tu, per disagio, ma spesso le formuliamo semplicemente per curiosità.
Non vorrei pensare che gli psicologi e i filosofi che si pongono simili quesiti siano tutti disagiati.
Non so fin dove la scienza sia arrivata nella comprensione dei sentimenti; la mia impressione è che sia riuscita semplicemente a individuare il sostrato biologico, ma non a spiegare il sentimento in sè.
Si può spiegare scientificamente la poesia? Oppure l'arte (intesa non come tecnica, ma come emozione che scaturisce da chissà quale recesso dell'anima e prende forma esteriore nella pittura, nella musica, ecc.)
Ci sono limiti oltre i quali è precluso l'accesso alla nostra coscienza?
Se voglio sapere cos'è l'amore non ascolto lo scienziato ma il poeta. In questo senso, non mi pongo domande sui sentimenti. Cerco di viverli.
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Vecchio 07-05-2004, 13.15.36   #19
spada di fuoco
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Re: !!!

Citazione:
Messaggio originale inviato da Agora
X spada di fuoco

A volte le domande possono essere fatte, come dici tu, per disagio, ma spesso le formuliamo semplicemente per curiosità.
Non vorrei pensare che gli psicologi e i filosofi che si pongono simili quesiti siano tutti disagiati.
Non so fin dove la scienza sia arrivata nella comprensione dei sentimenti; la mia impressione è che sia riuscita semplicemente a individuare il sostrato biologico, ma non a spiegare il sentimento in sè.
Si può spiegare scientificamente la poesia? Oppure l'arte (intesa non come tecnica, ma come emozione che scaturisce da chissà quale recesso dell'anima e prende forma esteriore nella pittura, nella musica, ecc.)
Ci sono limiti oltre i quali è precluso l'accesso alla nostra coscienza?
Se voglio sapere cos'è l'amore non ascolto lo scienziato ma il poeta. In questo senso, non mi pongo domande sui sentimenti. Cerco di viverli.

Forse, dipende da cosa intendiamo per disagio... perchè la parola disagio deve essere intesa negativamente? mentre la curiosità è sempre positiva? Può essere, forse, che il meccanismo interiore per il quale ci facciamo quelle domande e proprio quelle e non altre, sia lo stesso? Perchè sono curioso? Forse... perchè voglio conoscere? forse... perchè sono curioso di sapere? Forse la curiosità non ha scopo? mentre il disagio?...
Può essere che siamo curiosi perchè tendiamo a migliorarci? e il disagio? non è, forse, quella sensazione che ci fa muovere verso situazioni che pensiamo, crediamo, ci facciamo stare meglio?
Ma può essere che è come tu dici che sono due termini per indicare situazione diverse... un diverso modo...


Per sapere cosa è l'amore...
Perchè lo scienziato non può parlare di amore, mentre il poeta si?
o, forse, siamo noi che non cogliamo l'amore dello scienziato o la paura del poeta?
Sono le parole che ci spiegano l'amore o come queste vegono dette? o forse e soprattutto le sensazioni che la comunicazione, la relazione con l'altro, qualunque esso sia, ci fa sentire dentro di noi, al di là di ogni pregiudizio sulla persona?
Forse, come tu dici, non ci sarebbe bisogno di spiegare i sentimenti se li vivessimo, dal momento che vivendoli li comprenderemo, comprendendo noi stessi!

Forse, diciamo le stesse cose ma, usando un linguaggio diverso, esse ci appaiono differenti. Con il confronto possiamo però scoprire meglio... l'uguaglianza delle differenze.

ciao

spada di fuoco
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Vecchio 07-05-2004, 13.27.13   #20
Agora
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!!!

X spada di fuoco

Non intendo affatto il disagio come qualcosa di negativo e la curiosità come positiva. Dico semplicemente che sono due cose diverse.

Certo che lo scienziato può parlare d'amore, ci mancherebbe.
Intendevo riferirmi all'uomo di scienza, a colui che in quel momento sta facendo scienza e cerca risposte razionali su tutto, perchè è il suo lavoro. Ma ciò che dice la scienza sui sentimenti non m'interessa.

Ma si, probabilmente diciamo le stesse cose.
Agora is offline  

 



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