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 Storia - Fatti e personaggi, passato e attualità.
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Vecchio 26-02-2005, 04.56.54   #21
Tommaso
Ospite
 
Data registrazione: 20-02-2005
Messaggi: 0
Mi fa piacere che si trovino dei punti d'incontro e, oltre tutto, devo ringraziarti per i riconoscimenti (immeritati) che mi manifesti, Tuttavia, onde evitare travisamenti di sorta, preferisco precisare una cosa.
Non credo affatto che una prospettiva relativista, in relazione all'etica (ma non solo ad essa), possa essere la più accettabile. Non credo lo sia tanto perché in sede gnoseologica e metafisica il relativismo è autocontraddittorio (dire che tutto è vero è come dire che niente è vero) quanto perché, da tale autocontraddittorietà, nasce l'impossibilità di un'etica relativista fondata. Ma fatta questa premessa, che è pseudo-filosofica (la filosofia mi piace ma, indubbiamente, non posso dire di avere le competenze di un filosofo morale in tale campo), mi sembra corretto avventurarmi nelle implicanze storiografiche che il problema presenta. L'assunto da cui, mi sembra, tu sei partito è: siccome i valori morali sono inevitabilmente provvisori, in quanto figli del proprio tempo, ogni giudizio etico su un qualsivoglia fatto storico è destinato a venir oltrepassato, superato, perché comunque figlio dell'epoca in cui viene formulato.
Personalmente credo che tesi del genere possano esere assai facilmente argomentabili ma impossibili a dimostrarsi. Facili da argomentare, certo, perché non difficilmente si potrà riscontrare come, nel corso della storia, dei valori morali siano venuti meno ad altri valori nel momento in cui la concretezza storica veniva a mutare, oppure che essi variano tuttora da civiltà a civiltà ecc.
Tuttavia mi pare giusto sottolineare che:

a) non perché finora non si è trovato un valore sussistente per sè si è in facoltà di dire che questo non verrà trovato mai.
b) non perché un valore non viene più preso in considerazione dagli uomini esso non è valore. Alla fin fine la violazione del precetto etico consiste proprio nell'agire non tenendone volutamente conto.
c) non perché ci sono differenti vedute in merito a un argomento non si ha una verità in merito ad esso (anzi, la differenza tra le interpretazioni del reale non sorgerebbe se non vi fosse qualcosa da interpretare, quindi una verità a cui tendere).

Semplicemente io sottolineavo che non è compito dello storico dare giudizi morali, non che non sia possibile.
Tommaso is offline  
Vecchio 03-03-2005, 19.48.55   #22
nonimportachi
Utente bannato
 
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
Ciao Tommaso, scusa il ritardo, ma ultimamente sono poco assiduo.

Il mio discorso è da intendrsi in chiave filosofica.

In buona sostanza ritengo che la morale sia soggettiva. Ritengo che ne consegue che ogni giudizio morale che non sia rivolto a se stessi sia improprio.

La difficoltà nel dare giudizzi sulla storia passata e soprattutto le differenze che è verosimile ipotizzare tra il nostro giudizio ed un giudizio inverso (dall'uomo del passato sull'attuale civiltà) rendono, a mio avviso, molto evidente questa relatività e soggettività della morale.

Evidentemente, su questo tema, non siamo concordi come sulla ricerca storica in se'.

Ma dovremmo andare in filosofia o spiritualità....

Ciao
nonimportachi is offline  
Vecchio 30-03-2005, 23.47.07   #23
vongudden
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-03-2005
Messaggi: 41
Re: Re: Re: Medioevo. Età buia?

Il Re o l'Imperatore era prima di tutti gli altri,un guerriero,ed era a capo del proprio esercito. Rischiavano di morire anche stupidamente,come Federico Barbarossa che annegò col suo cavallo,duvuto al peso dell'armatura,mentre si recava ad una crociata.Poi venne lessato dissossato,le ossa conservate la carne lessa briciata,ridotta in cenere, e conservata in urne apposite,insomma una parte del cadavera ritornava in patria per la degna sepoltura.


Mica poi così stupidamente, se si pensa al prestigio con cui tornava chi aveva partecipato ad una crociata, a quali rotte comemrciali si aprivano ai regni che vi avevano preso parte: le crciate furono la fortuna di Venezia, ad esempio, ma anche fonte di grandi passioni e grandi odi politici e religiosi...
vongudden is offline  
Vecchio 04-09-2007, 23.48.17   #24
Knight Kenneth
Ospite
 
Data registrazione: 31-08-2007
Messaggi: 22
Riferimento: Medioevo. Età buia?

Citazione:
Originalmente inviato da Agora
E’ stato solo questo il Medioevo? Un’epoca di ignoranza, di superstizioni, di invasioni… o c’è qualcosa in più? Forse un complesso sostrato di idee e convinzioni col quale l’Uomo cercava di ricostruire un mondo ormai perduto… e se stesso. Per quel che era possibile. Un lungo cammino che lo avrebbe portato a riscoprire l’antichità classica attraverso le opere e la filosofia rinascimentali, quell’antichità che forse non lo aveva mai del tutto abbandonato. E’ stato un ripiegamento necessario, un lungo travaglio, durante il quale ha conosciuto il diavolo e il purgatorio, la guerra e la pace interiore degli eremiti, il fuoco divoratore e l’acqua santa. E in questi dualismi doveva trovare la forza di non annegare, molta più forza di quanta ne richiedessero le guerre e la difesa contro sempre nuovi invasori.

Il Medio Evo è un lungo periodo storico - un migliaio di anni circa - forse bisognerebbe parlare di "Medi Evi", al plurale. Comunque è il periodo in cui sono state fondate molte delle nostre Università ed in cui si costruivano le grandi cattedrali gotiche, in cui Chretien di Troyes scriveva molti dei romanzi della Tovola Rotonda, Tommaso d'Aquino componeva la "Summa Theologiae" e Dante la "Divina Commedia", Giotto, i Lorenzetti e Simone Martini dipingevano i loro affreschi ...
Vedete un po' voi se in tutto questo c'è dell'oscurità.

Knight Kenneth
Knight Kenneth is offline  
Vecchio 11-09-2007, 20.54.56   #25
Connor
Ospite
 
Data registrazione: 11-09-2007
Messaggi: 4
Riferimento: Medioevo. Età buia?

La concezione di Medioevo come Età buia ha radici antiche.
I cosiddetti centuriatori di Magdeburg furono i primi a parlare del Millennio come di Epoca Oscura: questo per identificarlo da un punto di vista "riformista" come il periodo della Teocrazia e della Ierocrazia papista.
Fatalmente sarebbero stati molto più avanti nel tempo gli stessi storici tedeschi a rivalutare l'Età di Mezzo come prodromo della nazione germanica.
La stessa cosa vale per tutto ciò che attiene la Scuola Annalistica francese di stampo marxista, l'indimenticata fucina, cioé, della Storia Totale.
L'England, in tutto questo, rimane per quel che afferisce gli studi medievistici una sorta di capofila.
Soltanto l'Italia è giunta da poco a questa rivitalizzazione medievistica.
E questo grazie alla grande Scuola di Torino innanzitutto.
L'Italia era abituata a vedere nella classicità latina un ideale di perfezione che soltanto con la Rinascenza avrebbe ripreso vita.
Questo permise anche in tempi recenti ad un perfetto somaro in campo storico come il magnifico giornalista Montanelli di titolare, ahimé, un volume della sua, ma proprio sua, Storia d'Italia : "L'Italia dei Secoli Bui".
Connor is offline  
Vecchio 12-09-2007, 08.15.57   #26
Lord Kellian
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
Riferimento: Medioevo. Età buia?

Citazione:
Originalmente inviato da Knight Kenneth
Il Medio Evo è un lungo periodo storico - un migliaio di anni circa - forse bisognerebbe parlare di "Medi Evi", al plurale. Comunque è il periodo in cui sono state fondate molte delle nostre Università ed in cui si costruivano le grandi cattedrali gotiche, in cui Chretien di Troyes scriveva molti dei romanzi della Tovola Rotonda, Tommaso d'Aquino componeva la "Summa Theologiae" e Dante la "Divina Commedia", Giotto, i Lorenzetti e Simone Martini dipingevano i loro affreschi ...
Vedete un po' voi se in tutto questo c'è dell'oscurità.

Knight Kenneth

Giusto. Però tutto quello che hai citato avviene dopo il Mille. E nei 500 anni precedenti cos'è successo? O meglio, quale cultura c'era? Semplice: nessuna, per tre secoli. All'inizio c'era quella romana in disfacimento, che qualche re germanico aveva cercato di tenere in vita soprattutto in Italia. Poi solo quella religiosa, appannaggio di pochissime persone letterate. Fino al 750, gli unici teologi di un certo spessore furono Gregorio Magno, Isidoro di Siviglia e il Venerabile Beda.

Le scuole non esistevano più, le strade non esistevano più, i commerci non esistevano più. Politica e diritto strisciavano sull'orlo della degradazione. E nessuno ne scriveva. I re erano degli analfabeti che badavano solo alla conquista del territorio vicino. Prima dei Carolongi nessuno riuscì a instaurare una dinastia sicura, un paese con una certa sovranità. Insomma la società e la cultura erano veramente "buie" in confronto a quella romana.

Poi ci fu il cosidetto "rinascimento carolingio", che in effetti, grazie al monaco Alcuino, prevedeva una scuola per gli ecclesiastici che erano deputati all'amministrazione del regno. L'educazione degli aristocratici non venne trascurata. E l'arte mostra pure una certa originalità.

Poi ci fu la decadenza dell'impero carolingio e le invasioni di arabi, normanni e mussulmani. Poi attorno al Mille si incomincia a vedere finalmente un po' di dinamismo in tutti i settori...
Lord Kellian is offline  
Vecchio 12-09-2007, 13.26.37   #27
Knight Kenneth
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Data registrazione: 31-08-2007
Messaggi: 22
Riferimento: Medioevo. Età buia?

Citazione:
Originalmente inviato da Lord Kellian
Giusto. Però tutto quello che hai citato avviene dopo il Mille. E nei 500 anni precedenti cos'è successo? O meglio, quale cultura c'era? Semplice: nessuna, per tre secoli. All'inizio c'era quella romana in disfacimento, che qualche re germanico aveva cercato di tenere in vita soprattutto in Italia. Poi solo quella religiosa, appannaggio di pochissime persone letterate. Fino al 750, gli unici teologi di un certo spessore furono Gregorio Magno, Isidoro di Siviglia e il Venerabile Beda.

Le scuole non esistevano più, le strade non esistevano più, i commerci non esistevano più. Politica e diritto strisciavano sull'orlo della degradazione. E nessuno ne scriveva. I re erano degli analfabeti che badavano solo alla conquista del territorio vicino. Prima dei Carolongi nessuno riuscì a instaurare una dinastia sicura, un paese con una certa sovranità. Insomma la società e la cultura erano veramente "buie" in confronto a quella romana.

Poi ci fu il cosidetto "rinascimento carolingio", che in effetti, grazie al monaco Alcuino, prevedeva una scuola per gli ecclesiastici che erano deputati all'amministrazione del regno. L'educazione degli aristocratici non venne trascurata. E l'arte mostra pure una certa originalità.

Poi ci fu la decadenza dell'impero carolingio e le invasioni di arabi, normanni e mussulmani. Poi attorno al Mille si incomincia a vedere finalmente un po' di dinamismo in tutti i settori...

... Quindi non è esatto dire che il Medio Evo fu un'età buia, visto che abbiamo distinto due periodi del Medio Evo, un primo Medio Evo (l'Alto M. E.) ed un secondo Medio Evo (il Basso M. E.).
E comunque, anche all'interno del primo e "buio" periodo non poche furono le luci: Gregorio, Isidoro, Beda ...

Knight Kenneth
Knight Kenneth is offline  
Vecchio 28-09-2007, 06.15.38   #28
Horus_il_falco
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Messaggi: 148
Riferimento: Medioevo. Età buia?

La Chiesa non è nata nel medioevo, ma in pieno impero romano.
Senza la Chiesa i barbari avrebbero distrutto tutto come hanno pure fatto, ma non si sarebbe avuta una possibilità di ricostruire qualcosa, ne di fondare una civiltà sottosviluppata che si è sviluppata da sola come la civiltà occidentale. Chiesa non significa occidente, significa fattore di rinascita e di nascita di civiltà questo è storia dovunque.

Senza la Chiesa non saremmo qui a parlare. sarebbe rimasta un po' la civiltà persiana, e oggi sarebbe il mondo dell'estremo oriente l'unica civiltà, gli arabi sarebbero rimasti camellieri non ci sarebbe stato nemmeno l'islam, l'Europa non esisterebbe. Forse l'impero romano d'oriente (ma senza Chiesa) sarebbe rimasto fino al 1492 anno in cui non si sarebbe scoperto l'America in quanto non si sarebbe sviluppata un civiltà in Europa saremmo rimasti barbari e basta.
Horus_il_falco is offline  
Vecchio 02-11-2007, 18.22.21   #29
catilina1972
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Riferimento: Medioevo. Età buia?

Il Medioevo non è stato un'età buia e oscurantista. ll medioevo ha dato i natali a dante, petrarca e boccaccio (le tre corone). Ha visto il sorgere dei comuni, delle corporazioni mercantili, delle banche (vedi i
Medici a Firenze). Come puoi sostenere che il Medioevo è stato oscurantismo?
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Vecchio 02-11-2007, 20.22.50   #30
VanLag
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Riferimento: Medioevo. Età buia?

Citazione:
Originalmente inviato da Horus_il_falco
Senza la Chiesa non saremmo qui a parlare. sarebbe rimasta un po' la civiltà persiana, e oggi sarebbe il mondo dell'estremo oriente l'unica civiltà, gli arabi sarebbero rimasti camellieri non ci sarebbe stato nemmeno l'islam, l'Europa non esisterebbe. Forse l'impero romano d'oriente (ma senza Chiesa) sarebbe rimasto fino al 1492 anno in cui non si sarebbe scoperto l'America in quanto non si sarebbe sviluppata un civiltà in Europa saremmo rimasti barbari e basta.
Cosa ci sarebbe stato se non ci fosse stata la chiesa, o meglio il cristianesimo in occidente non possiamo saperlo.
Tu hai l’impressione che la chiesa sia tutto, perché la chiesa ha capillarmente cancellato tutta la cultura pagana che gli preesisteva, nascondendo tutto quello che di buono e vitale c’era in essa e presentandola come vuota e priva di valori.
La civiltà ellenica aveva gettato delle basi filosofiche molto profonde, che probabilmente avrebbero guidato l’evoluzione della civiltà pagana fino ad un punto che non possiamo sapere.
Abbiamo perso quella civiltà per la convinzione del cristianesimo di essere superiore e migliore del paganesimo, ma non sapremo mai se è così, cioè se il cristianesimo è realmente migliore.



P.S. chiedo scusa per l'o.t. ma laffermazione dell'amico Horus mi è sembrata troppo non vera per passarla col silenzio.
VanLag is offline  

 



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