Sul Sentiero I
Dalla “divina inquietudine” alla Gioia
di Bianca Varelli
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Il Gruppo: Coraggio e Retti rapporti
Chi è sul Sentiero vigila su di sé, sul proprio allineamento con l’anima e sulla scelta, maturità e verità delle proprie scelte e delle proprie relazioni, poiché sa che è attraverso di esse che si gioca ogni percorso evolutivo:
“Chi è cieco verso la propria verità è cieco anche verso la verità degli altri…Voi saprete sempre cosa fare e qual è la direzione giusta se avrete imparato a essere onesti con voi stessi al massimo delle vostre capacità” (Eva Pierrakos, Il Sentiero del risveglio interiore, lez.1)
Pertanto chi è sul Sentiero:
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è in contatto con la parte più vera di sé, che espone con coraggio, esprimendo con chiarezza se stesso in ogni situazione; è in grado di adeguare il suo comportamento e le sue decisioni in base all’interlocutore ed al contesto in cui si trova e possiede la capacità di difendere e sostenere le proprie idee quando la situazione lo richiede, senza fuggire né aggredire;
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ha un atteggiamento di sano equilibrio, che comporta la manifestazione dei propri punti di vista e delle proprie esigenze e, allo stesso tempo, l’ascolto e l’accoglienza dei punti di vista, dei bisogni e, soprattutto, del sentire più profondo dell’altro;
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conosce il proprio interiore, lo accetta con i suoi lati ombra, che naturalmente è teso a modificare, e non teme di mostrarlo agli altri; sa che mistificarlo in vista di una dimostrazione di una presunta “elevatezza spirituale” può solo provocare incomprensioni, disagi e sensazione di falsità all’interno delle relazioni:
“…sarete sollevati di scoprire che non siete voi a non essere amabili ma i vari stratagemmi che usate per proteggervi” (Eva Pierrakos, Il Sentiero del Risveglio interiore, lez. 93) -
ama comunque il suo interlocutore ma sa anche chiedergli, se è il caso, di modificare l’inadeguatezza del suo comportamento;
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sa che per sviluppare sani rapporti sono necessari alcuni elementi fondamentali: la conoscenza di se stessi (del proprio mondo interiore, inteso come insieme di attitudini, bisogni, aspetti ombra e punti di luce); la sicurezza di sé e il rispetto per la propria persona; la scelta dell’Empatia verso i fratelli; la volontà di costruire rapporti costruttivi e sempre veritieri e trasparenti;
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sente d’impaccio e sterilmente desueta la cortesia puramente esteriore in un Mondo ormai proiettato ai Valori e alle Responsabilità della Nuova Era, e sceglie, con un atto d’amore lucido e forte, il Coraggio, la qualità del Cuore.
Quando usciamo dai nostri piccoli mondi individualistici e separativi e ci apriamo a dimensioni universali ci rendiamo conto che per instaurare la “Cultura dello spirito” è necessario rendere trasparente il nostro interiore e pervi i nostri canali di comunicazione con il Trascendente al fine di poter accogliere le Intuizioni superiori.
L’Umanità dolorante non ha bisogno certamente di individui concentrati su insignificanti e miseri personalismi, ma richiede Servitori dal cuore ampio e inclusivo, dalla mente disponibile alla Cooperazione, dall’azione pronta e generosa.
I Nuovi Tempi che siamo chiamati a vivere richiedono Guerrieri impavidi, portatori della Fiamma, che affrontano con Coraggio i propri draghi interni e operano attivamente per fare della Terra un Pianeta sacro.
Che ciascuno di noi sia specchio all’altro per modificarci e perfezionarci in vista del Servizio; ciò è particolarmente pertinente in Gruppi orientati all’evoluzione della Coscienza.
Da questa consapevolezza superiore, e dai conseguimenti concreti che ne derivano, può librarsi l’azione possibile, costruttiva e liberatrice nel Mondo:
“L'impossibilità è soltanto un insieme di più grandi possibilità non ancora realizzate. Essa cela uno stato più avanzato ed un viaggio non ancora compiuto.” (Sri Aurobindo)
Bianca Varelli
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