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Riflessioni sull'Antroposofia. La Scienza dello Spirito

Riflessioni sull'Antroposofia

La Scienza dello Spirito

di Tiziano Bellucci   indice articoli

 

Il corpo, l'anima e lo spirito

Dicembre 2015

 

“L’uomo dicendo io a sé stesso s’inganna;  dice io al suo corpo e alla sua anima, non al suo vero Io.”
Se dell’uomo si vuol incontrare il suo vero Io, non lo si deve cercare entro il suo corpo di carne e neppure entro la sua anima: se ne troverebbe solo il riflesso, l’ombra; ci si deve invece volgere verso il Cosmo e cogliere in esso quella inconosciuta divina scintilla, quella singola particella che brilla entro la coscienza di Dio.

L’Universo o Cosmo visibile è l’espressione e la manifestazione fisica di una moltitudine di Esseri non fisici, che vivono intessuti nella Vita Una o Coscienza Universale, non separati nell’essenza, nello spazio e nel tempo, ma distinti da diversi stati di coscienza. Uno di questi Esseri spirituali è l’Io umano.”

Dietro la parolina “io” si sottintende un profondo Arcano avviluppato da sette veli; sette elementi che celano in sé la natura di un attivo principio Divino entro l’uomo.

Questo mistero dell’io rimane inconosciuto da ogni uomo sulla Terra: solo una libera e cosciente volontà di autoconoscenza può condurre alla sua soluzione.

I sette veli che ricoprono l’enigma dell’Io sono i sette elementi occulti o veicoli costitutivi della natura umana: per riuscire a giungere alla comprensione dell’entità dell’Io umano occorre oltrepassare il dominio di sette mondi che si interpongono fra l’uomo e il suo mistero.

Se si vuole afferrare la vera essenza della parola che l’uomo usa per denominare sé stesso, è indispensabile cominciare con un analisi della natura dei tre aspetti di base presenti nell’uomo, i quali vengono a loro volta manifestati dall’attività settemplice di particolari veicoli o corpi sottili.

 

L’uomo pensa, sente e vuole:

- egli vive nel Pensare tramite il suo Spirito,
- nel Sentire a mezzo della sua anima
- e nel Volere attraverso il suo corpo.
Queste tre modalità o forze, si mostrano in una triplicità, ma in realtà esse sono una Forza sola, che si scinde in tre a causa della natura umana, la quale non sarebbe capace di accogliere o sopportare la Potenza di tale Forza Una se essa scorresse e comparisse nella sua unicità. Essa è la primordiale pura corrente della Volontà Divina, promanante dal Logos.

L'entità umana, nel suo complesso, appare così principalmente (scissa) costituita da tre aspetti:

 

1 - Corpo: è ciò mediante cui si palesano all'uomo le cose sensibili che lo attorniano, in modo però momentaneo, istantaneo: tra queste cose autopercepisce anche sé stesso come forma.

La parte fisica, corpo, è soggetta a continuo cambiamento e mutazione, vivere e perire; le molecole e le cellule che compenetrano i tessuti, sono sottoposte ad un continuo rinnovamento, ad un alternarsi, un susseguirsi di processi di morte e nascita.

I tessuti nervosi, le ossa, la pelle, non hanno mai gli stessi componenti strutturali del giorno prima; occorre intuire quindi che il corpo fisico è soggetto a corruzione, e che per sua natura, deve per necessità mutare e perire allo stesso modo di tutto ciò che cambia e muore nel mondo minerale ed organico. Le forze in esso presenti sono solo di natura distruttiva, caotica, tendenti alla dissoluzione.

Tale condizione, influenza la parte animica dell’uomo: gli fa credere di appartenere anch’essa alla corruzione e alla morte, originandovi il dubbio.

 

2 - Anima: nella sua esistenza, l'uomo, quando si accorge delle cose intorno a sé, le considera operando una sorta di comparazione, cioè raffrontandole in relazione a sé stesso; egli si accorge che tutto in lui si muove a secondo che queste lo attraggano o lo respingano.

Questo modo di considerare le cose da un punto di vista di simpatia e antipatia suo proprio, secondo propri parametri, pone l'uomo in molteplici errori di considerazione: al contempo fa in lui sorgere un mondo interiore, contrapposto ad un altro, esterno.
Tale "fenomeno di comparazione" dà origine al sentimento, quale vera e primaria manifestazione pura dell'anima.

L’anima è anche quell’arto che fungendo da mediatrice fra la corporeità e lo Spirito, rende possibile nell’uomo la comparsa della facoltà di fissazione, di permanenza delle percezioni entro un archivio mnemonico: la memoria.

 

3 - Spirito: Tale elemento ultimo, ma in realtà primo, non è mai utilizzato coscientemente; per poterlo afferrare, occorre fuoriuscire dalla norma dell'attrazione e della repulsione, propria della vita dell'anima, prescindendo da essa.

Tramite lo Spirito, l’uomo avverte innatamente in sé idee precostituite, insite sin dalla nascita, quali valori morali ed etici, dai quali non può sfuggire col ragionamento o l'emozione; anche se apporta modificazioni tecniche circa i suoi modi di intenderle, non può ritrarsi dal suo senso della giustizia, del pudore, del giudicare, del ricercare la verità. Tali reminescenze innate, svelano all'uomo i segreti, le leggi del mondo esterno, affascinandolo;  ciò si fa sentire in lui come realtà esistente per lui, ma fuori di lui, insita nel governo delle cose.

Mentre i sentimenti e i pensieri dell'uomo cambiano da un giorno all'altro, vi è qualcosa in lui che permane costantemente: la sua irripetibile ed unica identità, il suo "Io".

 

L'uomo è quindi al contempo cittadino contemporaneo di  3 mondi:

- Mondo fisico;

- Mondo Animico o eterico e astrale;

- Mondo Spirituale o Devachanico;

 

Ora che abbiamo mostrato embrionalmente i tre aspetti corpo, anima e Spirito, analizziamo ora i veicoli che asservono questa trinità nell’uomo.

 

I CORPI SOTTILI

 

L'Io umano, quando è incarnato, si avvale di quattro strumenti o veicoli per manifestarsi sulla Terra:

- corpo Fisico,

- corpo Eterico,

- corpo Astrale e

- corpo dell’Io.

 

L’attività reciproca di tali strumenti l’uno rispetto l’altro,consente la possibilità di attività pensante, di memoria, di sentimento, di vita, di moto e di ricezione delle vibrazioni e degli impulsi sensoriali derivanti da fattori di luce, di suono, di tatto, odorato, di sapore, provenienti dal mondo fisico esterno.

 

Per quanto riguarda la nomenclatura adottata dalla scienza dello Spirito, solitamente, quando si vuole indicare in sintesi la costituzione occulta ordinaria dell’uomo, la si descrive ordinata come sopra, in corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e Io. Tale dicitura viene solitamente data per motivi di praticità e di convenzionalità, dando per scontato che essa sottintende una realtà ben più complessa.

Onde poter farsi una giusta rappresentazione di tali veicoli,  più che immaginarli come “corpi”,   è bene intenderli come organizzazioni di forze,  o addirittura come “campi di attività energetiche”, i quali circondano e s’ interpenetrano l’uno con l’altro.

Parlando di corpo fisico, sottintenderemo quindi quell’insieme di forze capaci di esplicare un attività minerale, definibile come “organizzazione fisica”;

citeremo il corpo eterico come una manifestazione di energie vitali fluide denominabili come “organizzazione eterica”; parleremo di  corpo astrale, indicando la presenza di particolari forze aeree (che analizzeremo più innanzi) le quali infondono capacità di sensazione e di moto: corpo animico senziente e anima senziente.

 

Tiziano Bellucci

 

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