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Riflessioni sull'Antroposofia. La Scienza dello Spirito

Riflessioni sull'Antroposofia

La Scienza dello Spirito

di Tiziano Bellucci   indice articoli

 

Il corpo fisico denso o materiale (il mondo minerale)

Gennaio 2016

 

E’ l'arto più basso, riguardo l'intera strutturazione occulta, sebbene sia in realtà, il corpo maggiormente ben costruito e perfettamente realizzato, rispetto gli altri arti: è l’espressione più alta, nell’universo, della saggezza cosmica.

Il corpo fisico è stato generato dal mondo fisico, da cui è attorniato; se esso vivesse su Saturno, sarebbe conformato in altro modo, ossia delle medesime sostanze di quell’ambiente: ciò dimostra che esso deve necessariamente la sua struttura da fattori e forze esterne, proprie e insite nel mondo circostante ove esso, solitamente è manifesto.

Esso è costituito di tre stati della sostanza, i quali si alternano in esso vicendevolmente:

  • stato solido: Terra.

  • stato liquido, fluido: Acqua.

  • stato aereo, gassoso: Aria.

Il corpo è un dono che viene all'uomo dall'esterno, che non gli appartiene; se lo ritrova addosso come dato di fatto, ma egli non può dire che sia "suo": non se lo è difatti né procurato, né conquistato da sé.

Di tale non sua proprietà l'umano se ne accorge sopratutto con la morte: egli abbandona tale veicolo, deponendolo nel mondo fisico, dal quale è stato tratto, preso a "prestito".

Esso non lo segue nell'aldilà...

Il Corpo Fisico è un supporto, la sostanza, la materia inorganica di stato neutro, un insieme di forme, di elementi molecolari chimici minerali assemblati, combinati in un modo perfettamente armonico e logico da una forza ordinatrice superiore a lui esterna che lo subordina e lo struttura.

Esso, privo di tale forza ordinatrice, al momento della scomparsa di questa, diviene cadavere, ossia si rivela come è in realtà: un minerale; si scompone e ritorna a mescolarsi con gli elementi disciolti e diffusi in Natura, diviene scombinato e scoordinato, informe ed irregolare, trovandosi abbandonato a sé stesso, privo di dominio e controllo.

 

Durante la sua esistenza connessa con le altre forze ordinatrici, in esso viene condotta ininterrottamente una guerra con i processi, le sostanze, le combinazioni alternanti del mondo minerale.

 

La frequenza vibratoria molecolare e atomica, determinata dal movimento degli elettroni attorno al proprio atomo, è misurabile, ed essa determina appunto la velocità di vibrazione tipica della sostanza fisica, tra l'altro l'unica conosciuta e riconosciuta dalla scienza materialista ufficiale.

Tale modulazione di "frequenza"o velocità vibratoria, rilevabile tramite apparecchiature fisiche, è comunque la più bassa o la più lenta rispetto le velocità riscontrabili, dalla Scienza occulta, negli altri arti o corpi costituenti gli organismi animati; più si sale verso i gradini dello Spirito, più la sostanza si fa lieve, fine, sino a raggiungere concentrazioni vibratorie che oltrepassano di gran lunga la velocità della luce.

 

Il cervello fisico

 

Prendendo ad esempio l'organo del cervello, che rappresenta la corona formatrice dell'esistenza umana secondo la concezione materialistica scientifica, esso appare null'altro che un perfetto e magnifico oggetto costituito alla base, (se esaminato dal punto di vista molecolare e atomico) dagli stessi elementi fisici riscontrabili in tutte le forme minerali naturali, percorso da flussi, correnti elettriche e "animato" da un "qualcosa" che non è spiegabile da alcuna supposizione scientifica, se non appunto attraverso l'intervento di qualcosa che lo "animi".

Non è strano che lo scienziato non riesca ad indagare e a ritrovare entro il corpo la forza che anima e rende vivente la sostanza fisica: la vita difatti non può essere veduta ed esaminata, ma solo sentita.

Una pietra è anch'essa, al microscopio, costituita delle medesime sostanze ed elementi riscontrabili nell’ambiente circostante;  la pietra, il cervello e tutto il corpo fisico, appartengono, se presi in questo aspetto, allo stesso regno: il regno degli inanimati, i minerali.

Non è possibile parlare di coscienza, nel mondo delle pietre, dei minerali: si può similmente intenderla solamente come "coscienza di trance o sonno profondo".
Il cervello, dal punto di vista della scienza dello spirito, è esattamente uno specchio, a mezzo del quale viene resa possibile la comunicazione tra il mondo sensibile e il mondo animico.
Il cervello è un organo di riflessione, sul quale si riflette il pensiero, come un immagine si riflette in uno specchio. Il pensiero trascende il corpo, è al di fuori del corpo, non è assolutamente generato dal cervello. (Come si origini il pensiero, verrà esaminato da noi più avanti nello scritto.)

Come in una roccia non è possibile riscontrare un’attività generatrice di pensiero, non lo si potrà allo stesso modo neppure trovare fra le formazioni molecolari e neurologiche insite nel sistema nervoso, dato che esse sono costituite di elementi tratti dal mondo minerale.

 

A tal uopo, si può presentare una argomentazione per confutare che l’attività di percezione attribuita agli organi fisici dalla concezione materialistica, la quale li considera privi di forze o cause spirituali che li animano, è inconcepibile, dato che si può facilmente constatare che nessuna cosa o essere al mondo si muove se non per una causa.

L’enunciare, da parte della scienza ufficiale, la presenza di attività elettriche presenti entro i nervi sensori non spiega cosa esse siano, donde provengano e perchè esistano: la stessa cosa vale per l’analisi e lo studio delle forze gravitazionali, del problema dell’origine della vita e dell’Universo.  Dato che non si hanno possibilità di risposta, si preferisce per comodità, attribuire una risposta che ha in sé una contraddizione già nella formulazione: si dice che tali forze sono o furono generate da una primordiale causa “casuale”.

 

Una pietra, ben difficilmente si alzerà da sola in volo, o tantomeno sarà desiderosa di volare; anche se si affrontasse un calcolo probabilistico riguardo le possibilità casuali che ciò potesse avvenire, è stato dimostrato che, sempre ammesso che capiti, non basterebbero i 10 o 15 miliardi di anni che sono occorsi per la formazione dello stato attuale dell'universo, perché una sola  pietra si alzi casualmente in volo.

 

Tali risposte devono venir ricercate al di là della sola struttura fisica e chimica materiale, se si vuole oggettivamente intendere cosa vige al di là della nostra scienza umana: in realtà non vi sono nel cosmo leggi incomprensibili né meno e né più di quanto l'intelletto sia disposto a ricevere ed accettare; di certo non vi è nulla di semplice neppure dietro la struttura di un insignificante minerale, ma se solo lo si vuole, si scoprirà che la soluzione di tutti gli enigmi non stanno là fuori, nella natura, ma bensì entro l’uomo.

Sino a che l’uomo continuerà solo ad armare i suoi sensi con potenti cannocchiali o microscopi senza comprendere che la risposta ai suoi quesiti non verrà mai ottenuta tramite questi, non si arriverà mai ad una Verità o conoscenza totale.

E’ errato ritenere che la risoluzione di tutti gli enigmi è solo una questione di spazio o di tempo; solo attraverso il laboratorio interiore della propria anima è possibile indagare, ponendosi in particolari stati di super coscienza attraverso la meditazione, la vera natura della Verità.

Tale indagine spirituale o ascesi iniziatica, non è più ardua e complessa dell’insieme di fatiche che deve sopportare uno studente per divenire scienziato, ma uguale, pur essendo diverso lo stato d’animo che è operante: ciò che è fondamentale è il diverso approccio alla conoscenza, che deve invece tendere anziché rifiutare l’esistenza di uno spirituale operante nella natura, a considerarlo l’ente che dal di fuori ci conduce allo comprensione oltre che dell’Universo, anche di noi stessi.

 

Il computer

 

Per essere più chiari riguardo il puro e solo ruolo concernente il corpo fisico citeremo una similitudine:  il computer.

Esso è composto di sostanze inorganiche, minerali, assolutamente prive di coscienza, di moto, di identità e di vita; analizzandolo si possono percepire diverse analogie con il cervello e il corpo umano materiale, qualora si intenda parlare del solo "supporto" fisico.

Quando si registra ad es. un suono o un immagine "digitalmente" all'interno di un "chip" di un computer, ciò avviene nel seguente modo:

- Suono o immagine (evento fisico) > codifica dati in linguaggio macchina: ossia alternarsi di sequenze di numeri positivi e negativi, che nella loro totalità logica rappresentano la codifica virtuale dell'evento = 10011001100001111000 110101011111110011101010

A tal punto non si può certo dire che il computer abbia inteso che cosa è l'evento che gli è stato inserito e che lo ha attraversato, né tantomeno può avere facoltà di intendere il perchè è avvenuto.

Egli ha formulato, tramite una logica che gli è stata predeterminata da un essere intelligente che lo ha costruito, un processo di codifica di fronte al quale esso rimane assolutamente amorfo, insensibile, privo di giudizio e di coscienza personale.

 

Egli non sente scorrere in sé il fiume di dati che ha elaborato, né avverte egli stesso di esistere, di aver fatto qualcosa di soggettivo, che qualcosa sia intervenuto a modificare la sua struttura: egli semplicemente esegue, meccanicamente agisce, senza essere e averne coscienza.

Allo stesso modo, il Corpo se fosse visto in sé stesso, separato dalle Volontà operatrici a lui superiori, apparirebbe allo stesso modo: un oggetto composto da un lato di sostanze minerali, (gli elementi e le strutture molecolari fisiche componenti la sua massa), percorso da correnti “elettriche” (vitali) che tramite l'accensione dello stesso oggetto, scorre attraverso gli elementi inorganici, vivificandolo e permettendogli di attuare le sue operazioni di codifica.

 

Si realizzi quanto sia ora indispensabile asserire che oltre all'intelligenza che lo ha costruito, sia necessario che gli venga infusa, onde "vivificarlo", una forza elettrica, "vitale" che gli consenta di lavorare e di supportare tali processi. Di tale forza energetica, da intendersi quale Energia Vitale che vivifica l'oggetto inanimato, senza però fornirgli la coscienza di esser vivificato o di esistere, riguarda ciò che concerne un secondo arto facente parte della costituzione dell'uomo.

 

Tiziano Bellucci

 

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