Riflessioni dal web Indice
Vivere senza TV
di Wolf
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Con la fine della TV, sono stato molto meno bombardato da quella sfilza di corpi seminudi che appaiono continuamente nei programmi e nelle reclame.
A due anni di distanza, la gente intorno a me è cambiata. Sta cambiando ancora. In generale, sono più belli. Questa però non è più una valutazione di valore, ma di merito.
Intendo dire che la TV mi aveva addestrato a guardare le persone come si fa ad una mostra canina: altezza, peso, caratteristiche standard, lucentezza del pelo, eccetera.
Con il risultato che ogni devianza diveniva un "difetto".
E indubbiamente, se abbiamo in mente lo standard dell' Alano, il bassotto e' uno storpio deforme. La differenza con la mostra canina sta proprio in questo: per i cani esistono MOLTI standard, ragione per cui può esistere un molosso dal viso definito aggraziato dagli esperti, o un dalmata "goffo e pesante".
Non esiste, nel campo umano, che so una donna "bella grassa". SI potrà obiettare come appaia una contraddizione, ma anche nel caso dei bulldog, "faccia da bulldog" indica già un viso sgraziato. Tuttavia, un esperto di bulldog potrebbe definire "aggraziata" la faccia di un esemplare di bulldog, o "delicat" i suoi lineamenti. Per gli standard di quel tipo fisico.
Con questo paragone intendo dire che se partiamo dalla considerazione della persona inserita nella pura categoria di ciò che e', SENZA ASPETTARCI CHE SIA DIVERSAMENTE, possiamo dare un giudizio estetico che trascende un modello universale, e si occupa solo delle persone.
La mia condizione di pendolare fa si che io veda moltissime persone ogni giorno. E mi capita anche di scrivere sul treno. Ho notato, sul mio diario, una proliferazione di giudizi sempre più positivi sulla gente che siede di fronte a me. E , andando all'indietro, noto che le stesse persone venivano valutate sempre peggio durante il "periodo televisivo" della mia esistenza.
In pratica, l'estetica del mondo intorno a me sta cambiando. Le donne diventano più belle, gli uomini anche, tutti in generale sono di bell'aspetto, tranne rarissime eccezioni.
Con l'aggiunta della moda (che invece e' divenuta sempre più orribile, anche se l'assuefazione televisiva ce lo fa dimenticare: le magliette delle donne sono troppo corte e lasciano scoperti i fianchi. I pantaloni che si usano sono sformati sui fianchi. Sono brutti, ed evidenziano i difetti della gente. La moda maschile e' monotona: giacca-cravatta.) si potrebbe dire che si tratti solo di questioni estetiche.
Il problema sta nel fatto che invece sta cambiando anche il giudizio "morale". E questo in effetti produce un cambiamento FORTE nelle relazioni sociali.
Il modello televisivo di persona, caratterialmente, e' sempre quello.
In primis, e' uno che parla rispondendo a domande. Le interviste , ogni cosa detta in TV si riduce sempre più spesso alla medesima scena: uno parla, tutti ascoltano.
Chi parla ovviamente e' una persona molto importante, e quindi parla di sé, o di ciò che rappresenta. Oppure, parla contro qualcos'altro.
A lungo andare, questo era divenuto il modello.
Poiché la parola in TV viene vissuta in senso competitivo-darwinistico, l'effetto su di me e' consistito nel fatto che il giudizio della persona consisteva in:
1) Quanto e' il personaggio dominante della "trasmissione", ovvero del momento sociale in corso.
2) Quanto e' spettatore , e in che atteggiamento.
Il risultato e' che tutti cercano di essere i protagonisti, di essere notati, di dare ad altri le opinioni. Sembra che vi sia un popolo di opinionisti, ognuno impegnato a convincere gli altri. Un popolo di demiurghi, quasi, perché ogni personaggio televisivo E' momentaneamente "il demiurgo".
La fine dell'esposizione alla TV ha prodotto un curioso effetto su di me.
Innanzitutto, la fine dell'esigenza di essere il personaggio dominante del consesso sociale.
Non sento più il particolare bisogno di essere apprezzato per quel che dico. Io dico la mia. Se ti va bene: bene, se non ti va bene: lo stesso.
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