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Euristiche
Il termine "euristiche" nel contesto della psicologia cognitiva ha una radice etimologica interessante che ci aiuta a comprendere il suo significato. Deriva dal greco antico "heurísko" (ἑυρίσκω), che significa "trovare", medesima origine della parola eureka “ho trovato”, esclamazione usata per esprimere gioia o soddisfazione quando si fa una scoperta o si trova una soluzione a un problema. Quindi, le euristiche sono strumenti mentali che ci aiutano a "trovare" soluzioni ai problemi in modo più rapido ed efficiente.
Sono una sorta di regole generali cognitive che semplificano il processo decisionale, consentendoci di prendere decisioni più velocemente. Queste scorciatoie mentali sono spesso utilizzate quando ci troviamo di fronte a complessità o incertezza, permettendoci di risparmiare tempo ed energia mentale.
L'uso delle euristiche è stato ampiamente studiato nella psicologia cognitiva, specialmente dai due psicologi israeliani, Daniel Kahneman e Amos Tversky.
Alcune tipologie di euristiche
Euristica di retrospezione: si riferisce alla tendenza umana di percepire un evento passato come se fosse stato prevedibile o inevitabile dopo che è già accaduto. In sostanza, le persone tendono a credere che avrebbero potuto prevedere un risultato una volta che lo conoscono, anche se non c'erano indicazioni chiare o evidenze in anticipo. Esempio: supponiamo che una persona ha perso un volo e, successivamente, l'aereo è coinvolto in un incidente. Dopo l'accaduto, potrebbe dire: "Me lo sentivo, era evidente che qualcosa non andava." In realtà, prima dell'incidente, potrebbe non aver avuto alcuna ragione valida per sospettare, ma la conoscenza retrospettiva potrebbe portarla a percepire la situazione come se fosse stata prevedibile.
Euristica della disponibilità: le persone tendono a giudicare la probabilità di un evento in base alla facilità con cui riescono a richiamare esempi o informazioni pertinenti dalla propria memoria. Esempio: dopo aver visto notizie di incidenti ferroviari, si può sovrastimare la probabilità di morire in un incidente ferroviario, nonostante le statistiche reali siano basse.
Euristica della rappresentatività: induce a giudicare la probabilità di un evento basandosi su quanto è simile a un prototipo conosciuto. Esempio: se vediamo qualcuno vestito in modo elegante, potremmo istintivamente supporre che sia ricco, ignorando altri fattori che potrebbero influenzare tale conclusione.
Euristica affettiva: si concentra sull'influenza delle emozioni e dei sentimenti nella presa di decisioni. Gli individui spesso utilizzano le proprie esperienze emotive passate come punti di riferimento per valutare situazioni simili in futuro. Esempio: se hai una forte simpatia per una persona, potresti essere incline a valutare positivamente le sue azioni, anche se oggettivamente possono presentare problematiche. In questo caso, le emozioni positive influenzano il tuo giudizio sulla situazione.
Euristica della familiarità: indica la tendenza delle persone a preferire ciò che è familiare, percependolo come più sicuro o positivo, anche se altre opzioni potrebbero essere migliori oggettivamente. Esempio: nello scegliere un percorso per il lavoro, potresti preferire la strada che percorri abitualmente, anche se ci potrebbero essere alternative più efficienti, semplicemente perché sei familiare con quella strada e la ritieni più confortevole.
Le euristiche influenzano molti aspetti della vita quotidiana, ad esempio, quando si sceglie cosa cucinare per cena, si possono utilizzare euristiche basate sulla familiarità o sulla disponibilità di determinati ingredienti. Nel mondo del marketing, le strategie pubblicitarie spesso sfruttano le euristiche per influenzare il comportamento del consumatore. Ad esempio la familiarità di un prodotto con un marchio noto può sfruttare l'euristica della rappresentatività.
Le euristiche semplificano decisioni complesse e facilitano il processo di risoluzione dei problemi, ma possono anche portare a errori sistematici, noti come bias cognitivi, quando vengono applicate in maniera inadeguata o in contesti non appropriati, poiché deviano dalla razionalità formale. Il loro riconoscimento è fondamentale non solo per comprendere come le persone prendono decisioni, ma anche per sviluppare strategie di miglioramento decisionale. La cognizione dei bias cognitivi a loro associati può portare a una maggiore attenzione e correzione delle decisioni basate su valutazioni superficiali o influenzate da informazioni facilmente accessibili.
L'approfondimento della conoscenza di queste euristiche nella vita quotidiana non solo fornisce una chiave per la psicologia individuale, ma anche per la comprensione dei fenomeni sociali complessi. Il loro apprendimento è essenziale per sviluppare una mente critica e prendere decisioni più informate. Programmi educativi che insegnano la consapevolezza dei bias cognitivi e delle euristiche possono contribuire a migliorare la qualità del pensiero critico nelle persone, permettendo loro di navigare meglio attraverso un mondo complesso e pieno di informazioni.
Per approfondire consigliamo la rubrica: Errori di pensiero
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