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Intelligenza

 

Intelligenza, in un'accezione ampia, processo mentale che consente all'uomo o all'animale dotato di struttura cerebrale evoluta la soluzione di problemi nuovi che implicano una ristrutturazione del rapporto adattivo con l'ambiente, in un'accezione specifica, processo o insieme di processi mentali molto complessi e specificamente umani: dal ragionamento logico alla capacità di perseguire uno scopo anche a lunghissimo termine, alla capacità di formulare valutazioni e giudizi di valore, alla capacità di autocorrezione e autocritica.

Nella prima accezione l'intelligenza implica la presenza della simbolizzazione, in base alla quale l'uomo e l'animale evoluto sono in grado di esprimere condotte finalizzate in assenza dei loro stimoli effettivi; molti esperimenti eseguiti sugli animali hanno dimostrato che questi ultimi sono capaci di simbolizzazione, sotto forma di “reazioni dilazionate” e di “comportamenti alternativi”, e che quanto più si sale nella scala zoologica tanto più lungo è il lasso di tempo che può intercorrere fra lo stimolo e la reazione dilazionata, e tanto meno necessario diventa il mantenimento dell'atteggiamento posturale funzionale alla risposta. Tuttavia - ed è questo il limite dell'intelligenza dell’animale anche più evoluto - i simboli che gli animali utilizzano si riferiscono a situazioni fisicamente assenti dal loro ambiente attuale ma sempre “concrete” e “specifiche”, mentre l'uomo è in grado di utilizzare anche simboli “astratti” e “generali”, relativi a classi di oggetti o di situazioni.

 

Intelligenza e psichismo umano

Nella seconda accezione, l'intelligenza è una forma caratteristica del pensiero umano, il quale si esprime altresì, sempre attraverso la simbolizzazione, nell'autismo (sogno, fantasticheria normale e patologica) e nell'immaginazione. L'intelligenza umana coinvolge praticamente tutte le altre funzioni psichiche: dall'attività sensomotoria all'apprendimento, alla memoria a breve elungo termine, al linguaggio, alla motivazione, e presuppone la riattivazione dell'esperienza passata, nonchè l'intervento di fattori genetici e l'integrità del sistema nervoso. Quanto al rapporto fra l'intelligenza da un lato, e il linguaggio verbale e la motivazione dall'altro, le parole sono il supporto dei concetti, soprattutto nella fase dello sviluppo, e le forme più complesse del ragionamento logico non possono fare a meno di simboli verbalizzati, anche se è stato dimostrato che è possibile un pensiero intelligente senza linguaggio (come quando il soggetto sperimentale giunge alla soluzione esatta di un problema senza riuscire a verbalizzare i concetti dei quali si è servito, e anzi, se tenta di verbalizzarli, subisce un’interferenza che lo allontana dalla soluzione). Il rapporto fra intelligenza e motivazione è illustrato dal fatto che i nostri processi intellettivi sono resi più acuti quando dobbiamo risolvere un problema che si frappone fra noi e uno scopo vitale, relativo al nostro adattamento con l'ambiente.

fonte: Enciclopedia Garzanti di Filosofia - 1990

 

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