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Erwin Schrödinger
Biografia
Erwin Rudol Josef Alexander Schrödinger (Vienna 1887-1961), fisico austriaco. Professore dal 1921 al Politecnico di Zurigo e successore, nel 1927, di M. Planck alla cattedra di fisica teorica all'università di Berlino, diede un fondamentale contributo alla nascita della moderna teoria quantistica. Nel 1933 fu insignito del premio Nobel per la fisica. All'avvento del regime nazista si trasferì in Irlanda. In quegli anni si dedicò anche agli studi epistemologici, volti in particolare ad approfondire i rapporti tra fisica e biologia: giunse così a prospettare l'introduzione dei metodi della fisica quantistica nella ricerca biologica. Queste riflessioni, pubblicate col titolo Cosa è la vita?, influenzarono, sia pure in modo indiretto, lo sviluppo della biologia molecolare.
Sempre negli anni trenta Schrodinger pubblicò un saggio in tre parti in cui appare il famoso paradosso del gatto di Schrodinger. Questo era un attento esperimento dove un gatto in una scatola chiusa da entrambi i lati viveva o moriva a seconda che accadesse un evento quantico. Il paradosso era che entrambi gli universi, uno con un gatto morto e uno con un gatto vivo, sembrano esistere parallelamente fin quando l'osservatore non apre la scatola.
Le riflessioni epìstemologiche di Schrödinger concernono il rapporto tra l'uomo come oggetto della conoscenza e la visione scientifica della realtà. Quest'ultima tende a considerare la soggettività umana come un oggetto materiale, scontrandosi con paradossi e antinomie, e con l'assurda riduzione dei valori umanistici e religiosi a pura irrealtà e insensatezza. La soluzione di questa difficoltà è indicata da Schrödinger in un ritorno al concetto greco di saggezza, che deve completare e accompagnare la ricerca scientifica correggendone l'unilaterale soppressione della soggettività e della complessiva personalità dell'uomo.
Paradosso del gatto di Schrödinger
All’interno di una scatola d’acciaio Schrödinger immagina di porre un gatto e una piccola quantità di sostanza radioattiva, la cui disintegrazione viene registrata da parte di un contatore Geiger il quale a sua volta mette in azione un martello che infrange una fialetta di veleno in forma gassosa. Ora volendo seguire alla lettera la teoria quantistica, sostiene Schrödinger, passato un certo periodo di tempo dall’istante in cui il gatto è stato messo all’interno della scatola e ha avuto inizio l’esperimento, ci si trova nella situazione in cui il momento della disintegrazione della sostanza radioattiva non può essere calcolato con esattezza e quindi ci si trova nella impossibilità oggettiva di assegnare un reale stato di vita o di morte al gatto. Anzi ci si trova in una strana situazione ove la fiala di veleno risulta potenzialmente allo stesso tempo rotta e non rotta, con un gatto contemporaneamente vivo e morto fino a quando non si apre la scatola, ossia non si compie un'osservazione.
Schrödinger fece notare col suo paradosso che il momento della misurazione è quello in cui lo stato cessa di essere in una sovrapposizione di più possibilità e "compie una scelta".
Articolo di approfondimento
nella rubrica "Riflessioni sulle Scienze" di Alberto Viotto: Il gatto quantistico.
Bibliografia
- Schrödinger Erwin - Che cos'è la vita? La cellula vivente dal punto di vista fisico -
Adelphi,
1995
- Schrödinger Erwin - L' immagine del mondo - Bollati Boringhieri, 1987
- Bose Satyendranath N., Einstein Albert, Schrödinger Erwin - La statistica quantistica e le onde di materia - Cur. da Bernardini P. - Bibliopolis, 1986
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Fiscaletti Davide - I gatti di Schrödinger - Muzzio - 2007
- Bruce Colin - I conigli di Schrödinger. Fisica quantistica e universi paralleli - Trad. Guzzardi L. - Cortina Raffaello, 2006
- Sardella Ignazio - Il gatto di Schrödinger. La rivoluzione quantistica e il senso della realtà - Palomar di Alternative, 2003
Libri pubblicati da Riflessioni.it
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