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Stendhal

 

Biografia

Stendhal (Grenoble, 23 gennaio 1783 - Parigi, 23 marzo 1842), pseudonimo di Henri Beyle. Eccellente scrittore francese, nato in una famiglia della borghesia, perdette la madre a soli sette anni. Il padre invece venne imprigionato nel 1794 durante il terrore. Nel 1799 si recò a Parigi dove ottenne un impiego presso il Ministero della Guerra, e nel cui ministero lavorava anche il cugino Pierre Daru.
L'anno successivo partì per l’Italia, come sottotenente nei dragoni. Il soggiorno italiano gli dette l'opportunità di conoscere la musica di Domenico Cimarosa e di Gioachino Rossini (del quale scrisse una celebre biografia, Vita di Rossini) nonché le opere di Vittorio Alfieri; nel (1801) partecipò alla campagna d'Italia nell'esercito napoleonico, servendo nello Stato maggiore del generale Stéphane Michaud.
In quegli anni Stendhal entrò in contatto con gli intellettuali della rivista Il Conciliatore, e si avvicinò alle esperienze romantiche. Nel 1802 si congedò dall'esercito assumendo la posizione di funzionario dell'amministrazione imperiale in Germania, Austria e Russia, ma senza partecipare alle battaglie dell'esercito napoleonico. Nello stesso anno divenne amante di Madame Rebuffel, la prima della decina di amanti delle quali si conobbe nome e cognome. Ritiratosi e trasferitosi a Milano nel 1815, due anni dopo pubblicò Roma, Napoli e Firenze, un inno di simpatia per l’Italia.
Nello stesso anno fu a Roma, Napoli, Grenoble, Parigi, e poi per la prima volta, a Londra. Nel 1821 fece un secondo viaggio in Inghilterra, agitato da dispiaceri amorosi, ed un terzo viaggio nel 1826 lo vide ugualmente disperato. Gli anni successivi delinearono quasi un vagabondaggio per l’Europa. Nuovamente in Italia, fu espulso con l'accusa di essere una spia, quindi, a Parigi iniziò la collaborazione ad un giornale, attraverso il quale poté delineare il suo programma essenzialmente romantico, caratterizzato ed avvalorato dal riconoscimento della storia quale componente fondamentale della letteratura.
Rimase a Parigi nel 1828 alla ricerca di un impiego, viaggiò nel sud della Francia l’anno seguente, e nel 1831 fu a Trieste, poi a Civitavecchia (dove svolse la funzione di viceconsole francese). Due anni dopo di nuovo a Parigi ed a Lione. Quindi, si spostò in Italia, e verso la fine del 1837 effettuò due lunghissimi viaggi nella madrepatria. Nel 1839 si recò a Napoli accompagnato dall'amico Prosper Mérimée. Nel 1841 ebbe un primo colpo apoplettico, e fece rientro nella capitale francese.
Lo scrittore morì nel marzo dell'anno successivo, e fu sepolto nel noto cimitero di Montmartre. La dicitura sulla tomba reca l'iscrizione "Henry Beyle milanese".

 

Stendhal lasciò numerosi saggi, fra i quali si ricordano Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815), Storia della pittura in Italia (1817), Sull'amore (1822), Racine e Shakespeare (1823), Vita di Rossini (1823), Passeggiate a Roma (1829), Ricordi di egotismo (postumo, 1893), Ricordi di un turista (1838). Ma la sua notorietà si legò soprattutto ai famosissimi quattro romanzi Armance (1826), Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) e Lucien Leuwen (postumo, 1894).
Armance fu ispirato dalla relazione con Matilde Viscontini Dembowski, e rappresentò il primo esempio di romanzo nel quale la vicenda amorosa veniva ambientata storicamente, consentendo all'autore di analizzare e criticare la società contemporanea. Il successivo Il rosso e il nero, illustrava l'atmosfera francese negli anni che precedettero la rivoluzione di Luigi Filippo d’Orléans (1831), mentre il romanzo Lucien Leuwen rappresentava invece lo sfondo della Francia monarchica di Luigi Filippo d’Orléans verso la quale si rivolgeva la satira dell'autore.
I temi principali della sua produzione letteraria furono una marcata sensibilità romantica ed un fervido spirito critico, che dettero vita alla filosofia della Chasse au bonheur, egotismo tipico di tutti i suoi personaggi. L'analisi delle passioni, dei comportamenti sociali, l'amore per l'arte e per la musica, nonché la ricerca epicurea del piacere, venivano espressi attraverso una scrittura personalissima, nella quale il realismo dell'osservazione oggettiva ed il carattere individuale della sua espressione si fondevano in maniera armonica.
Per tutti questi motivi Stendhal fu quasi ignorato dai suoi contemporanei, con l'eccezione di Honoré de Balzac, ma venne poi adorato dai posteri. Miscelando sapientemente l'ambientazione storica e l'analisi psicologica, i suoi romanzi descrivevano il clima morale ed intellettuale della Francia. Stendhal fu considerato l'iniziatore del romanzo moderno, che ispirò la grande narrativa di costume dell'800. Tra gli scrittori moderni, viene considerato l'autore meno invecchiato dell'Ottocento. Il suo positivismo, non contaminato dalle ideologie, volge al lettore un linguaggio di estrema modernità.

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