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Sufismo

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Vi invitiamo a visitare la rubrica Riflessioni sul Sufismo di Aldo Strisciullo.

 

Sufismo

Ascetismo e misticismo musulmano. L'Islam delle origini rispettava le forme di vita ascetica degli eremiti cristiani, ricordati con benevolenza nel Corano, ma non certo proposti come modelli da imitare. Non tardarono tuttavia a comparire forme rudimentali di ascetismo: semplici musulmani che vivevano in povertà, incitavano alla giustizia e talvolta sobillavano le popolazioni contro governanti accusati di deviazione dalla retta via indicata dal Profeta. Il primo teologo sufi fu Hasan al-Basri (?-729), il cui esempio fu ripreso nei decenni successivi da qualche letterato della corte abbaside con scritti elogiativi della rinuncia alle ambizioni mondane, rappresentata dal sûfi, rozzo mantello militare o saio. In parte anche per influssi cristiani si elaborarono quindi le prime forme di misticismo, associate al nome di una pia irachena, Râbiah al-Adawiyyah (?-801). Ambedue le tendenze del sufismo furono condannate dalla maggior parte dei teologi musulmani, per i quali l'amore mistico per Dio equivaleva a un indecoroso abbassamento della divinità al livello umano. Manifestazioni popolari del sufismo, spesso combattute alla stregua di superstizioni, sono il culto dei santi, spesso anche viventi, e le cerimonie delle confraternite. Queste, che ebbero importanza notevole soprattutto nella storia dell'impero ottomano, si fondano su un rapporto rigidamente strutturato tra discepolo e maestro, presupposto del superamento di vari stadi sulla via dell'ascesi, avente per meta finale l'unione o l'identificazione con Dio, eresia inammissibile per l'ortodossia, che nel 922 costò la vita al mistico al-Halladj. A livello popolare l'attenzione si concentrò sui metodi usati per raggiungere uno stato mistico di ebbrezza (tecniche respiratorie, recitazione ossessivamente ripetuta del nome, o degli attributi, di Dio), movimenti (come le rotazioni dei dervisci) che portarono a una condizione simile a quella di trance. Tali tecniche, viste sovente con sospetto nel mondo musulmano, furono represse in passato insieme con le attività delle confraternite dal governo della Turchia repubblicana come estranee all'ideologia nazionalista.

P.G. Donini
Fonte: www.pbmstoria.it

Link attinenti: Hafiz, Gialal-ud-Din Rumi

 

Per approfondire Rumi: Mevlâna Celaleddin-i Rumî e I'Ordine Mevlevi

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