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di Daniele Mansuino   indice articoli

 

I veri capi dell'Ordine della Massoneria

Dicembre 2009
di Giovanni Domma
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A questo proposito, vorrei anticipare sottovoce ai gentili lettori una mia iniziativa che poco a poco sta prendendo forma, e che rappresenta forse quanto di più concreto sia mai stato fatto in favore del quarto grado: inviare una petizione internazionale alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra affinché il la funzione di Maestro Venerabile Installato possa essere effettivamente riconosciuta come tale.
Questa proposta è stata concepita con il solo intento di porre in luce i preziosi depositi iniziatici accumulati da tempo immemorabile dal Maestro di Loggia, per il bene della Massoneria in generale e di ogni singola Rispettabile Loggia in particolare; nella speranza che il Grande Architetto illumini i Fratelli preposti affinché possano valutarla benevolmente.
Già numerosi Fratelli italiani mi hanno offerto di sottoscriverla, per quanto a tutti io abbia chiaramente precisato che non è il caso di attendersi un successo, né tantomeno che possa servire loro ad acquistare benemerenze di tipo individuale destinate a favorire la loro carriera massonica.
In realtà, le possibilità concrete che questa iniziativa venga accolta non sono molte: io la vedo soprattutto come un’occasione per “contarci” a livello internazionale, cosa che fino a oggi non mi risulta sia mai stata fatta.
Come illustrano anche aneddoti e leggende sul tipo di quelli che ho citato, il patrimonio teorico e simbolico in favore del quarto grado è molto più vasto e qualitativamente elevato di quanto in Italia possiamo immaginare: collegarci tra noi significherà porre a disposizione l’uno dell’altro i reciproci contributi, con la possibilità di argomentare sempre meglio la nostra iniziativa.
Non è poi da sottovalutare il clamore che essa desterà in tutte le Massonerie del mondo: anche questo contribuirà ad arricchirci di nuovi argomenti e del contributo entusiasta di tanti giovani Fratelli. Anche in seno alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, il dibattito su un tema che finora è stato sempre un po’ tenuto… fuori dalla porta potrà decollare. E poiché la goccia scava la pietra, futuri tentativi meglio documentati del nostro e presentati da un fronte di Fratelli culturalmente e numericamente più forte potranno avere successo.
Naturalmente, tanto nel caso che la nostra idea andasse avanti quanto in caso contrario, occorrerà restare sempre coi piedi ben piantati in terra: ovvero rammentare sempre che, se accettiamo l’idea della Libera Muratoria intesa come Ordine iniziatico, di conseguenza ne dovremo sempre anche accettare la virtualità temporale e simbolica (non mi piace usare perifrasi complicate perché non è nel mio stile, ma migliore definizione di questa non ho saputo trovare).
In altre parole: assumere la posizione fanatica di chi vuole promuovere il cambiamento a tutti i costi significherebbe non aver compreso la relatività della nostra posizione di uomini mortali, per i quali (a causa della nostra ottica limitata) il presente è tutto; mentre per la Massoneria Universale il tempo è solo poco più di un giocattolo e le nostre energie e opinioni individuali sono fenomeni di scarsa importanza. Noi vogliamo piuttosto insinuare il dubbio, far lavorare il pensiero, fare in modo che i Fratelli riflettano obbiettivamente e onestamente sulla nostra proposta, per giungere infine alla conclusione che non soltanto è giusta, ma è anche perfettamente in linea con la Tradizione.
La Tradizione ha alcuni assiomi fondamentali che, appartenendo ad un piano che supera la storia e la società, sono eterni ed intangibili. E d’altra parte, la loro applicazione alla storia della Massoneria non può che variare con il variare stesso delle condizioni temporali e ambientali, siano esse sociali o politiche, sempre con l’avvertenza di non andare a incidere in alcun modo su quegli archetipi massonici che noi chiamiamo landmarks.
Una cura particolare dovrà in ogni caso essere infusa per evitare che ogni eventuale proposta di variazione possa essere semplicemente strumentale, in quanto utile non alla comunità in genere, ma agli interessi di lobby o a personalismi vari; per questo, in virtù del nostro lavoro, la situazione del Maestro Venerabile nella odierna Massoneria dovrà essere riesaminata sempre e soltanto alla luce del metodo tradizionale, che abbina l'approfondimento storico alla volontà di risalire costantemente alle radici etiche e spirituali.
Sarà importante inoltre che nel testo della petizione venga posto l’accento su quello che sarebbe il più vistoso risultato di un eventuale riconoscimento del quarto grado in seno alla Massoneria Universale: ovvero l’introduzione anche presso le Massonerie latine dell’istituto dei Capitoli per l’Installazione del Maestro Venerabile.
Il Capitolo è un'appendice della Loggia, in quanto porta lo stesso nome della Loggia, lo stesso numero e ha i suoi medesimi componenti. Nell’ambito di questa camera, il Fratello Maestro scelto per la conduzione dei lavori viene installato con una solenne cerimonia in presenza di soli Maestri Venerabili ed Ex-Maestri Venerabili Installati; nel corso di essa gli vengono comunicati e trasmessi in segreto la parola di passo, i segni e il tocco (così anche accadeva, in origine, nel sistema del Rito Scozzese Rettificato, che comprendeva non solo i tre gradi azzurri dell'Ordine Massonico ma anche quello di Maestro Scozzese di Sant'Andrea: un quarto grado ancora considerato grado di Loggia, essendo di fatto complementare a quello di Maestro).
La piena Luce che conduce alla Tolleranza e caratterizza la Saggezza dei veri Iniziati si concretizza nel grado di Maestro Venerabile Installato, rilasciato nel segreto del Capitolo. Ormai sono tanti anni che visito Logge e ne parlo con tanti Fratelli di elevato spessore culturale, constatando che un buon numero è sintonia con quanto affermo: cioè che i veri capi dell'Ordine Massonico sono i Maestri Venerabili Installati, e che sarebbe quindi il caso di… restituire loro il potere.
Per questo, moltissimi si ritrovano d’accordo sul fatto che l’introduzione del sistema capitolare anche nel GOI sarebbe doverosa: restituirebbe alla Massoneria Azzurra la sua caratteristica di Ordine iniziatico completo, senza che la maestranza massonica possa risultare in alcun modo sminuita dai cultori dei Riti; o meglio (non vorrei urtare ingiustamente tanti bravi Fratelli) da quanti tra loro non hanno capito nulla, ed affermano che l’Ordine sia un cammino collegato solo all’adempimento dei piccoli misteri.
Al di sopra di tutti, il Fratello che ricopre la carica di Maestro Venerabile incarna il Grande Architetto dell’Universo. Egli è, innanzitutto, il depositario della Tradizione massonica rappresentata nella Prima Luce, quindi è la Loggia, ovvero personifica il Cosmo; e quanti vorrebbero ridurre la sua funzione all’ambito dei piccoli misteri (in quanto tale ruolo secondo loro non trascenderebbe dall’ambito del mondo manifestato) dovrebbero forse riflettere più attentamente sul ruolo iniziatico degli avatar, che Nostro Signore ha voluto insegnarci attraverso il mistero della Trasfigurazione.
I Fratelli più versati in esoterismo potranno forse intuire le ripercussioni di quanto vado affermando e le loro benefiche implicazioni riguardo alle future prospettive dell’Ordine massonico, soprattutto nella misura in cui potranno essere utili per trascendere le sue attuali divisioni.
Ancora (banalità, se rapportata con quanto abbiamo appena affermato!), si potrebbero regolarizzare a livello internazionale la carica, la funzione e le prerogative dei Maestri Venerabili nostrani: un tema questo che – insieme a Daniele – abbiamo esaurientemente trattato in numerosi articoli.
E infine, si chiarirebbe finalmente in pratica quanto oggi sembra a volte purtroppo esistere solo in teoria: ovvero che l'Ordine (Massoneria Azzurra) costituisce una struttura autonoma, del tutto indipendente da qualsiasi Rito.
In realtà, non penso proprio di essere l’unico ad aver compreso tale realtà, peraltro molto evidente. In rete ho trovato, per esempio, queste bellissime parole di un Fratello: (il Maestro Venerabile) è la Volontà della Loggia, è il Pensiero della Loggia, è il Cervello che la coordina e la fa funzionare. (Quindi) le sue azioni nella qualità di Maestro Venerabile sono l’espressione concreta dello spirito e della volontà di tutti Fratelli.
Stando così le cose, ancora proprio non riesco a comprendere come si possa tollerare che dopo aver adempiuto al Venerabilato egli venga… parcheggiato fra le Colonne come una vecchia macchina passata di moda. Questa è davvero la più grande umiliazione che egli possa ricevere dall’Ordine cui tanto ha dato, sulla base della meccanica applicazione di vecchie regole che penalizzano e offendono la più importante figura della Massoneria.
La considerazione di principio che la Loggia è un Ente collettivo, dotato di essenza unitaria implica necessariamente l’individuazione della Loggia attraverso la sua coscienza, la quale non può essere rappresentata che dal Maestro Venerabile: ovvero chi la governa e la dirige in tutte le sue azioni.
Per questo appare più corretto prevedere che la Loggia, dopo aver scelto, eletto ed installato il Maestro Venerabile (che poi, a sua volta, nomina Dignitari e Ufficiali) lo rappresenti nell'Ordine con il dovuto riconoscimento presente e futuro anche dopo il suo Venerabilato, che a maggior ragione lo ha fortificato e perfezionato nelle arti e nella scienza muratoria.
Quanto sopra appare vitale per l’autonomia e la sovranità delle Logge, e mi auguro che raccolga intorno alla mia iniziativa tutti i Fratelli incaricati di far funzionare l'Ordine in modo giusto e perfetto.
Se davvero vogliamo mantenere operante e vivo il sistema iniziatico all’interno dell’Ordine, dobbiamo evitare qualsiasi messa in discussione dei principi che ne sono alla base. Conseguentemente, ogni decisione riguardante l’attività della Loggia non può essere sottratta alla Loggia stessa, continuando a non valorizzare e ignorando l'importante e autorevole figura che la rappresenta e la guida.
Vorrei concludere con una frase del Carissimo Fratello René Guénon, il quale (non trattando del nostro Ordine in particolare, ma del livello iniziatico in generale) produsse un’affermazione che si attaglia benissimo alla Massoneria: nulla di ciò che è compiuto in questo Ordine può mai andar perduto.
E per finire, un umile ringraziamento per tutto quello che farete, da un Fratello che ha lavorato e lavora per la Istituzione Massonica, cercando di essere e vivere come un Massone.

Giovanni Domma

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