Home Page Riflessioni.it
esoterismo

Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Great Reset cosmico

- Prima parte
di Daniele Mansuino

Febbraio 2023


La narrazione reperibile in rete sul Great Reset può essere divisa in due categorie. La prima è data dalla moltitudine di scritti che lo presentano come un complotto assassino - sostanze nascoste nei vaccini che ammazzano a distanza di tempo, Green Pass come censimento delle persone da fare fuori, e così via.

Questa corrente di pensiero, però, sta passando di moda, perché lo scoppio inatteso della guerra in Ucraina ha posto i complottisti di fronte a nuovi dubbi (perché fanno la guerra, se le persone le possono ammazzare coi vaccini?), costringendoli a ripensare una narrazione del tutto diversa.

Invece la seconda categoria è costituita dai documenti emessi su questo tema dalle organizzazioni internazionali; ma quelli non li conosce quasi nessuno, perché non dicono vogliamo ammazzarvi tutti, quindi non sono utili al modello di narrazione orchestrato dai complottisti.

Quello che dicono è che è in atto, da parte di associazioni come il Forum Economico Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, nonché di governi come quelli degli USA e del Regno Unito, la volontà di apportare modifiche al modello economico oggi esistente, garantendosi il consenso con il far leva su movimenti di opinione largamente condivisi, come i temi ecologici.

La coscienza ecologica è esplosa in Occidente da quando la Cina è diventata il primo acquirente mondiale di petrolio.

Il tema dello sviluppo sostenibile - promosso dall’ONU in sintonia con un gran numero di potentati, sia privati che pubblici, includenti la Fondazione Gates ed il Fondo Economico Mondiale - aspira alla realizzazione di obbiettivi come la crescita economica sostenibile, l’agricoltura sostenibile, l’energia sostenibile e moderna (eolica, solare); e poi all’edificazione di città sostenibili, ad una industrializzazione sostenibile, e così via (è un po’ spaventoso quando si diffondono all’improvviso queste parole nuove, che nessuno sa esattamente cosa vogliano dire, anzi che non vogliono dire niente, ma che non promettono mai niente di buono - l’ultima è resilienza).

Lo sviluppo sostenibile è di sicuro una cosa bella e lodevole; però di solito si parla soltanto del bicchiere mezzo pieno, perché prevede anche la tassazione selvaggia delle energie non sostenibili, la limitazione del traffico aereo e stradale, lo spingere la Russia ad aumentare i prezzi del gas, eccetera.

Di qui un ulteriore spostamento massiccio di denaro dalla base al vertice della piramide sociale; e di qui anche le critiche di chi scorge un inganno nell’ammantare di concetti utopici quella che è stata chiamata l’amazonizzazione della società.

Riguardo agli altri temi di fondo del Great Reset, possiamo citare un’ulteriore digitalizzazione dell’economia, del mondo del lavoro e della vita sociale, nonché la famosa diffusione delle nuove reti elettromagnetiche 5G e 6G.

A proposito di quest’ultimo punto, è vero effettivamente (e anche dimostrabile, come vedremo più avanti) che le modifiche apportate al campo geomagnetico si ripercuotono sulla coscienza collettiva - ma tutte le modifiche, non soltanto il 5G e 6G; quindi, per essere coerenti, bisognerebbe rinunciare all’elettricità, il che pone perlomeno il dubbio se non sia meglio fare come Evola, e cavalcare la tigre.

C’è infine un ultimo obbiettivo del Great Reset, che può essere considerato di gran lunga il più importante, ma che non viene mai citato: la ripresa su larga scala dell’esplorazione spaziale, i cui costi (sebbene gli Stati si adoperino per il coinvolgimento del capitale privato) sono destinati a diventare, in breve tempo, talmente esorbitanti che non si pensa di poterla realizzare senza il concorso di massicce, ehm, diciamo riforme economiche.

Va detto che, dallo sbarco sulla Luna ad oggi, il taglio degli investimenti nella corsa allo spazio (di cui si parlò soprattutto a proposito della NASA) è andato a discapito della ricerca assai meno di quanto si creda. L’atterraggio di sonde su Marte, l’esplorazione della sua superficie, il varo di un programma per l’esplorazione del suo sottosuolo, e di un altro che porterà alla sua colonizzazione; e poi sonde sulle comete, sonde che escono dal sistema solare o si spingono ai suoi estremi, visitando da vicino tutti i pianeti fino a Plutone; ed ancora, l’avvio di programmi volti allo sfruttamento minerario dei corpi celesti… tutti questi sono soltanto i risultati di punta del lavoro che è stato svolto negli ultimi cinquant’anni, ed è incredibile quanto poco se ne parli in giro (un’eloquente dimostrazione di come sia possibile indirizzare dall’alto gli interessi delle persone, con il semplice moltiplicare o limitare le informazioni su un dato argomento).

Come più volte mi è accaduto di segnalare, il sottocentro dell’Organizzazione esoterica che domina il mondo che decide i tempi e i modi dell’esplorazione spaziale è il cosmismo, del quale ho già avuto occasione di trattare in vari articoli di questa rubrica.

Per la fortuna dell’intelligenza umana, le attività dei cosmisti vengono ignorate dai complottisti di oggi - che non ne sanno quasi nulla - perché sono legate al comunismo sovietico, un tema che non crea traffico. È infatti un requisito necessario alla sopravvivenza dei complottisti che i vertici del complotto si possano definire attraverso keywords che generano clic - e da questo punto di vista, anche se nessuno ci fa caso, il complotto mondiale è davvero la massima espressione di democrazia diretta che esista al mondo, perché è interamente determinato e sviluppato dal basso.

In verità il movimento cosmista, pur avendo le sue origini nella Russia dell’ottocento, è forse oggi più forte negli USA che non laggiù: un dato oggi ignorato soprattutto per via del fumo negli occhi sparso in giro dal cosmismo exoterico, che si presenta come un movimento filosofico ed artistico intimamente collegato all’anima nazionale russa (e comunque, va bene a tutti che il cosmismo venga considerato folklore scientifico, piuttosto che identificarlo con chi tira i fili dell’astronautica).

Anch’io, nei primi articoli in cui ebbi occasione di trattarne, ho involontariamente contribuito a creare l’equivoco di un cosmismo incentrato sulla Russia, quando parlai dei cosmisti americani solo nei termini - piuttosto folkloristici - del loro coinvolgimento nella magia crowleyana e nell’ufologia.

Nota: avevo privilegiato quell’aspetto anche perché a quei tempi, sotto l’influsso del dibattito con il mio compianto amico Italo Cillo, consideravo una priorità l’esplorazione dei legami tra il channeling ufologico e l’esoterismo. Ma poi conclusi che questo tema, sebbene molto interessante, avrebbe minacciato di risucchiare tanto me quanto i miei lettori entro un vortice di informazioni molto specialistiche, e scarsamente integrabili con il discorso esoterico in generale; e fu per questo che, anche in seguito alla scomparsa di Italo, decisi di lasciar perdere.

In ogni caso, non sono questi due articoli la sede adatta per correggere quell’errore; ma prima o poi, è mia intenzione presentare ai lettori una mappa del cosmismo made in USA, che è molto interessante.

 

Riguardo invece ai rapporti del cosmismo con il nazionalismo russo, già il fondatore dell’euroasiatismo Lev Gumilev (1912-1992) si era ispirato alle opere del fondatore del cosmismo, Nikolaj Fyodorov (1929-1903) per la sua opera più importante, L’etnogenesi e la biosfera della Terra; questo libro sarebbe diventato una delle principali fonti di ispirazione di Aleksandr Dugin (1962- ), l’assassinio della cui figlia - tramite una bomba collocata nell’auto - ha fatto scalpore nell’agosto dell’anno scorso.

L’affinità tra il pensiero di Fyodorov e quello di Dugin nasce dal sogno comune di un’unione mondiale governata da un autocrate russo; ed a questo proposito, i nazionalisti russi di oggi hanno posto in rilievo - in varie opere - i notevoli legami ideologici tra l’ideologia fyodoroviana e la concezione staliniana del socialismo in un solo paese. Sullo specifico dei rapporti di Stalin con l’esoterismo, hanno raccolto molti più dati (e molto più convincenti) di quelli che io riuscii a trovare per il mio articolo Stalin sciamano?; e deplorano che la destalinizzazione abbia omesso di preservare le parti della sua dottrina di ispirazione fyodoroviana, che potrebbero - a loro avviso - costituire un valido strumento di confronto con quanto di analogo (e, per molti versi, meno avanzato) è stato realizzato, nel campo della neospiritualità, in Occidente.

Va precisato che la fede nell’autocrazia è un tratto dell’opera di Fyodorov non replicatosi nei suoi successori, tra i cui tratti filosofici più importanti si può annoverare l’idea marxista della filosofia come forma di azione, e che sul piano politico erano perlopiù orientati verso forme di socialismo dal volto umano o verso la democrazia.

Sarebbe dunque limitativo considerare il cosmismo russo alla stregua di un antidoto continentale euroasiatico all’atlantismo intellettuale e culturale, facendo passando in secondo piano i suoi aspetti di alta magia associata all’alta matematica e di sistema di pensiero di altissime vedute, la cui visione del mondo mira ad includere tutta l’umanità, tutto il tempo, tutto lo spazio, tutta la scienza, tutta l’arte e tutta la religione (le citazioni di questo paragrafo sono da George M. Young, I cosmisti russi); questi aspetti, del resto, sono dimostrati dai suoi occulti successi nel mondo della scienza, la cui storia è ancora da scrivere.

Nella prospettiva dei cosmisti, percezione e immaginazione sono un tutt’uno; o meglio un passaggio dall’1 al 2, nel quale l’immaginazione rielabora la realtà da essa percepita in un modello, ed in una terza fase proietta il modello sul mondo. Fare coincidere l’immaginazione con la percezione, o il modello con il mondo, è il compito più elevato (o addirittura l’unico compito, intendendo come unico la sintesi di tutti gli altri) che la mente dell’uomo sia attrezzata per attuare.

La conseguenza è che l’Universo non è un oggetto, bensì un progetto (venne coniato da Fyodorov il concetto di progettivismo, col quale egli definiva un ponte tra l’idealismo e il materialismo, ma il cui senso venne ulteriormente esteso dai suoi successori): non solo l’immaginazione ci consente di percepirlo, ma anche di agire al fine di rimodellarlo.

La peculiarità del progetto cosmista non risiede soltanto nello spostare la prospettiva dell’uomo dalla dimensione terrestre alla dimensione cosmica, ma implica la fede nel fatto che l’umanità presente non è il culmine dell’evoluzione; che il processo evolutivo ha un lungo futuro oltre che un lungo passato; ed infine, che l’umanità si trova ora in una posizione tale da consentirle di dirigere e plasmare la propria evoluzione futura.

Il nostro dovere cosmico è quello di infondere lo spirito nella materia priva di vita dell’Universo. L’umanità, con la sua coscienza e sensibilità, è stata creata per fornire al mondo ciò che gli manca.

Sull’aspetto magico del cosmismo, solo una minima parte di quanto viene tramandato nella cerchia interna del movimento è filtrato in rete, e mi è permesso di accennarvi solo col massimo della sintesi.

Del tutto ignota ai commentatori profani è l’importanza occulta del concetto fyodoroviano di autotrofia, del quale si conosce soltanto ciò che ne scrisse nelle sue opere più divulgate: imparare a nutrirsi del sole, dell’aria e dell’energia cosmica, anziché cannibalizzare gli antenati da cui, in senso letterale e figurato, prendiamo vita.

Attualmente viviamo dei nostri antenati, dal cui pulviscolo deriviamo il nostro cibo ed i nostri indumenti. Così tutta la storia può essere divisa in due periodi: il primo quello del cannibalismo diretto e immediato, il secondo quello del nutrimento occulto, il quale continua tuttora e continuerà finché l’umanità non troverà un modo per evadere dalla sua prigione sulla Terra. A questo secondo periodo dovrà necessariamente seguirne un terzo di espiazione universale, quale singola ed effettiva espiazione del peccato di cannibalismo.

Direttamente dai riti funerari egizi viene l’idea che il pulviscolo emanante dai cadaveri adempia alla funzione di nutrire i vivi, col farsi veicolo di influenze sottili che trovano la loro materializzazione aggregandosi alle sue particelle. Citando me stesso (scusatemi), ne ho parlato (con L. d. C.) nell’articolo L’Egitto prima delle sabbie - seconda parte, dove scrivemmo:

Stiamo parlando di un distacco idealmente raffigurabile come una nebbiolina o una sabbiolina che emana dal corpo, ovvero di un fenomeno che, nel caso di un cadavere in putrefazione, si esaurisce in breve tempo; invece nel caso delle mummie si prolunga lungo l’arco dei millenni, per cui è lecito supporre che con il costante aumento delle mummie riportate alla luce si stia verificando anche una crescita dell’influenza della civiltà egizia sulla coscienza collettiva (ed anzi, non manca chi ipotizzi che il trattamento riservato dagli Egizi ai loro morti avesse come scopo primario il prolungare l’influenza della loro civiltà nel lontano futuro).

L’esistenza di altri generi di particelle, come i virus - più grandi di quelle sopracitate, e dotate di una pur infinitesima massa - la cui azione è in grado indurre formidabili cambiamenti tanto nei singoli quanto nelle collettività, mostra con ogni evidenza quanto l’azione sui pulviscoli costituisca il tipo di azione magica più vantaggiosa per ottenere effetti considerevoli con il minimo sforzo; ed è per questo che costituisce una parte importante della stregoneria (che non ha niente a che vedere con ciò di cui stiamo parlando) l’attuazione di stragi di massa.

Di fatto, un campo di battaglia o un territorio bombardato, disseminati di cadaveri, sono autentici paradisi terrestri per chi vada alla ricerca di un’importante quantità di particelle da caricare; e per gli stregoni che si accontentano di particelle animali, lo stesso si può dire dei grandi centri industriali dediti alla macellazione.

Un approfondimento concernente la natura ed i caratteri delle influenze che possono essere caricate sulle particelle aprirebbe la porta ad una quantità di affascinanti domande: per esempio, chi fossero gli stregoni che - in un remoto passato - le caricarono con le influenze aventi il potere di farci percepire la realtà come materia, imprigionando in questo modo l’umanità sul piano della realtà oggettiva.

Parecchio lontano da queste forme di magia nera è il discorso del cosmismo, al centro del quale ritroviamo l’analogia tra il processo di espansione dei pulviscoli e quello dell’Universo - il che, tra parentesi, costituisce un’impeccabile applicazione della corrispondenza ermetica tra l’Universo ed il Tempio dell’Uomo (così come lo sono pure, giusto per citare due esempi tra mille possibili, tanto l’Adam Qadmon della qabbalah quanto i Signori di Volontà e Potere di cui parla Banshei).

Del resto, è scientificamente vero che l’intera dimensione dello spaziotempo sia costituita da miriadi di particelle, le più piccole delle quali possono essere considerate al confine tra il mondo della materia e… non si sa cosa (un ermetista risponderebbe senza esitazione: i piani sottili), in quanto risultano costituite da pura energia senza alcuna massa (il che non impedisce loro di farci percepire la sensazione della materia).

Poiché la legge ermetica enunciante la possibilità delle influenze sottili di materializzarsi attraverso i pulviscoli è generale, funziona anche per quello che è stato definito il pulviscolo elettromagnetico: infatti, in una corrente elettromagnetica, le singole onde hanno una durata molto breve, e sono separate tra loro da una caduta di energia che è lecito equiparare ad una micropausa.

Ora (non è una nozione molto nota, ma va affermandosi rapidamente), il campo geomagnetico terrestre corrisponde alla manifestazione spaziotemporale di quella che viene definita dai filosofi la coscienza collettiva dell’umanità.

A questa nozione gli esoteristi sono giunti molto prima degli scienziati. Sono passati circa cent’anni da quando il conte Walewski scriveva, nel Manoscritto dello yoga caucasico, che le onde hertziane sono le onde-pensiero dell’entità planetaria, l’anima della Terra, Armaiti.

Invece, molto recenti sono gli esperimenti americani che hanno individuato nel campo geomagnetico il veicolo della telepatia. Fecero accomodare due persone in due stanze buie, ponendo in testa a ciascuno di loro una corona che emanava una frequenza compresa nel range di quelle geomagnetiche (la più famosa delle quali è la Risonanza Schumann, stimata convenzionalmente a 7.83 Hz) e collegandoli ad una macchina per l’elettroencefalografia; dopodiché, inviarono a uno dei due soggetti una sequenza di stimoli acustici e visivi, e gli encefalogrammi mostrarono che a quegli stimoli reagivano tutti e due (o, per essere più precisi: il ricevitore degli stimoli - chiamiamolo cavia 1 - denotava un’attività cerebrale che permaneva finché durava lo stimolo; invece la cavia 2 registrava soltanto brevi picchi, in corrispondenza degli attimi in cui la cavia 1 riceveva lo stimolo).

Di qui la conclusione che sia possibile influenzare la coscienza collettiva con l’agire sul campo geomagnetico direttamente; ovvero senza passare attraverso i media oggi più comunemente usati, come la tv, il web, eccetera.

Anche per questo il 5g e il 6g sono stati messi sotto accusa, ed oltre a questo sono state identificate stazioni di trasmissione per mezzo delle quali tanto gli americani quanto i cinesi programmerebbero il campo geomagnetico, con l’invio di onde corrispondenti a ciò che la gente deve pensare; però, è molto difficile, in queste cose, individuare dove si trovi esattamente il confine tra complottismo e scienza.

Per quanto mi riguarda, essendomi dedicato ad esperimenti sul campo geomagnetico a livello amatoriale, posso attestare che la creazione di un codice di trasmissione atto ad esercitare un’influenza diretta sulla coscienza collettiva è un rompicapo enorme; e sono scettico riguardo al fatto che qualcuno possa averlo già risolto, anche considerando quanto il controllo dei governi sui media lo renderebbe superfluo, almeno per ora.

Comunque sia, prima di operare sul pulviscolo elettromagnetico a questo livello, ci sono alcune leggi dell’Ermetismo da conoscere, come il principio dello sfregamento: analogamente a come l’irradiazione elettromagnetica si può configurare in una alternanza di onde e micropause, allo stesso modo una poderosa intensificazione della forza della corrente magica ha luogo con la sovrapposizione di due sistemi onda-micropausa distinti (fu Marshall Macluhan il primo a trasferire il principio dello sfregamento al di fuori della dottrina ermetica, per dargli cittadinanza nella sua teoria dei media - chi ha letto The medium is the massage ricorderà la foto della ragazza con le calze a rete, la quale gli fece capire che la parola massage al posto di message nel titolo non era un errore).

Una mia ipotesi, adattabile tanto al discorso mediatico quanto all’elettromagnetico, è che l’effetto-sfregamento faccia leva sull’innalzamento del livello di attenzione che viene messo in opera, inconsciamente, dal cervello per separare tra loro le due (o più) serie di segnali - è un po’ lo stesso discorso di Ouspensky, quando fa notare che il tentativo della mente di gestire in simultanea differenti sequenze di stimoli sensoriali crea l’identificazione (in termini profani, direi: lo stress).

Un altro corollario ci dice che la ragione per cui i pulviscoli sono vettori di influenze è che sono molteplicità estreme; ed in quanto tali, si collocano all’estremo opposto rispetto all’unità primordiale, divenendo quindi - per loro stessa natura - i generatori di ulteriori forme (o, in termini più o meno scientifici: dell’incremento dell’entropia nell’Universo).

Di conseguenza, se la capacità delle particelle di farsi veicolo per le influenze deriva dal loro essere molteplici, ciò significa che essa non è legata alle dimensioni delle particelle stesse, bensì al loro numero - più numerose sono le particelle, più l’effetto di materializzazione delle influenze diventa agevole - e questa è una prova della legittimità dell’analogia tra i pulviscoli terrestri e l’Universo, nonché di innumerevoli altre cose - per esempio, dell’influenza dei corpi celesti sull’uomo.

Corollario del corollario: le dimensioni degli elementi del pulviscolo sono una delle determinanti delle influenze che si materializzano per suo mezzo (altre determinanti sono la distanza tra le particelle, il loro movimento, se siano pura energia o se rechino in sé già un minimo di consistenza materiale, eccetera).

Volendo sintetizzare: i pulviscoli sono il simbolo della capacità di replicazione, e lo spaziotempo è il contenitore delle replicazioni - dal che deriva, per gli esoteristi, che gli stati molteplici dell’essere (per i castanediani: i mondi di sogno) sono anche i contenitori delle possibilità di replicazione che non si sono ancora manifestate sul piano della realtà oggettiva.

Questo spiega perché ogni replicazione, di qualunque natura essa sia (dal vento che fa sbattere una finestra alla catena di montaggio fordiana) - e di più, ogni serie di replicazioni che venga a crearsi in qualsiasi modo sul piano della realtà oggettiva - attira, in modo automatico, influenze provenienti da altri stati dell’essere.

E naturalmente, lo sfregamento (ovvero la capacità di contatto) tra serie differenti, moltiplica indefinitamente le possibilità di replicazione, aprendo le porte del piano della realtà oggettiva ad influenze sempre più complesse.

Un fil rouge che collega più o meno tutte le antiche cosmologie sulla formazione del mondo della materia (ovvero quella che è, nella terminologia fyodoroviana, la prigione dell’uomo) è che esso abbia avuto origine da una divisione in seno all’unità primordiale, in seguito alla quale due diverse volontà creatrici entrarono in conflitto.

Variano, poi, le modalità in seguito alle quali gli esseri umani si ritrovarono confinati sul piano materiale; ma tutte le versioni concordano sul fatto che si sia trattato di una sorta di imprigionamento, o di castigo, che ha orbato l’uomo di molte delle sue facoltà originarie.

Il fatto che il piano materiale sia costituito da particelle aiuta a comprendere in che modo il nostro confinamento possa essersi verificato: perché, in natura, l’azione per alterare lo stato di un pulviscolo richiede molta meno energia di quanta ne occorrerebbe se lo spaziotempo fosse davvero costituito dalla sostanza tridimensionale e compatta che a noi appare.

Vedremo il prossimo mese gli sviluppi apportati da Fyodorov e dai suoi successori allo studio dei pulviscoli, nonché le modalità del suo utilizzo per apportare cambiamenti alla storia dell’umanità.


Seconda parte


Altri articoli sull'Esoterismo

 

Daniele Mansuino offre gratuitamente il suo Ebook:

666 Daniele Mansuino

Scaricalo nel formato PDF > 666


I contenuti pubblicati su www.riflessioni.it sono soggetti a "Riproduzione Riservata", per maggiori informazioni NOTE LEGALI

Riflessioni.it - ideato, realizzato e gestito da Ivo Nardi - copyright©2000-2024

Privacy e Cookies - Informazioni sito e Contatti - Feed - Rss
RIFLESSIONI.IT - Dove il Web Riflette! - Per Comprendere quell'Universo che avvolge ogni Essere che contiene un Universo