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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

La Terza Edificazione del Tempio

Maggio 2021




Neither you, Simon, nor the fifty thousand,
nor the Romans, nor the Jews,
nor Judas, nor the Twelve
nor the priests, nor the scribes,
nor doomed Jerusalem itself
understand what power is,
understand what glory is,
understand at all,
understand at all.


If you knew all that I knew, my poor Jerusalem,
you'd see the truth, but you close your eyes.
but you close your eyes.
While you live, your troubles are many, poor Jerusalem.
To conquer death, you only have to die.
You only have to die.

(Jesus Christ Superstar: Poor Jerusalem)

 

Alle prime due Edificazioni del Tempio ho accennato già in vari articoli (tra questi, Le dieci Tribù Perdute di Israele, Massoneria e Templari e i sei della serie Massoneria: riti magici per cambiare il mondo), per spiegare in che modo - attraverso una serie di passaggi successivi - il progetto dell’organizzazione esoterica che domina il mondo si sia travasato dapprima nella mitologia religiosa ebraica, poi da lì nella qabbalah, e da quest’ultima nelle attività della setta dei Sabbataisti (o Sabbatiani); e da lì ancora nella Massoneria, che lo trasfuse in una innumerevole serie di attività destinate a plasmare lo sviluppo della civiltà occidentale.
Volendo ora limitare il discorso all’influenza del progetto dell’organizzazione sul mondo cristiano, la prossima tappa che ci attende è ciò che i teologi definirono La Nuova Gerusalemme o Il Secondo Avvento di Cristo (vedi p. es. l’articolo Le profezie di Cristoforo Colombo); mentre nel mondo ebraico, oltre che Nuova Gerusalemme, viene definita anche Avvento del Messia, Ritorno degli esuli in Terra Santa, ecc. (ed anche in ambito islamico esiste un’ampia mitologia in proposito, incentrata sulla figura del Mahdi).
Nel corso degli ultimi due millenni, le previsioni su come questo obbiettivo dai molti nomi sia destinato a realizzarsi vennero elaborate secondo uno schema che consisteva: 1 - nell’affiancare le vicende storiche del popolo ebraico fino alla Prima Edificazione del Tempio a quelle verificatesi tra la Prima Edificazione e la Seconda, 2 - nell’individuare tra le une e le altre quelle analogie che, in seguito al loro ripetersi, possano essere considerate segni ricorrenti dell’azione divina, e 3 - nello stabilire in che modo siano destinate a manifestarsi per la terza volta nella storia corrente.
Possiamo anche riscontrare una bella riproduzione… in miniatura dell’intero schema nel mito massonico delle Tre Logge, di cui ho trattato - con l’aiuto di Giovanni Domma - in Massoneria: riti magici per cambiare il mondo (naturalmente, Tre Logge operanti in epoche storiche molto lontane l’una dall’altra equivalgono necessariamente anche a Tre Templi).
Negli anni della cattività babilonese, in quelli che sono considerati attualmente i capitoli da 40 a 43 del suo libro, il profeta Ezechiele aveva descritto come il Tempio avrebbe dovuto essere riedificato, dilungandosi anche sulle modalità dei sacrifici che in esso si sarebbero praticati; la Seconda Edificazione però non aveva rispettato il modello da lui descritto, e quando nel 70 d. C. il Tempio fu nuovamente distrutto dai Romani, molti pensarono che il mancato rispetto della volontà del Signore ne fosse la causa.
Il primo tentativo di ricostruirlo per la terza volta venne intrapreso nel 132 da Simone Bar Kochba, il Figlio della Stella. Il suo fallimento giovò al sorgere di una nuova teoria, quella dell’Edificazione-progetto: ovvero l’idea che la Terza Edificazione si sarebbe rivelata un processo storico sui tempi lunghi, nel corso dei quali il popolo ebraico era destinato a metabolizzare le disgrazie che gli erano accadute per rielaborarle in un percorso coinvolgente i destini del mondo intero.
Un secondo tentativo prese le mosse nel quarto secolo con l’appoggio dei Romani, ai quali l’adozione del Cristianesimo come religione ufficiale dell’Impero aveva fatto capire che sarebbe stata buona politica contribuire al mantenimento delle tradizioni ebraiche; ma proprio la loro partecipazione segnò il rifiuto dell’iniziativa da parte delle frange più intransigenti dell’Ebraismo.
Seguirono poi, nell’alto Medioevo, vari altri progetti ugualmente abortiti: così ad esempio nel settimo secolo, quando la conquista di Israele da parte dei Sassanidi segnò l’inedito tentativo di un’edificazione del Terzo Tempio sponsorizzata dai Mussulmani. Ma non era quello il destino che la storia aveva sancito per la tradizione ebraica, e questo nuovo fallimento contribuì allo sviluppo di rapporti di odio tra Ebrei e Islamici, una svolta che il Corano non prevedeva.
Anche in seguito a questi eventi, prese piede lentamente l’idea che la riedificazione sarebbe stata frutto di un processo di integrazione dell’Ebraismo con la civiltà occidentale. Allora la teoria dell’Edificazione-progetto cominciò ad arricchirsi con dettagli di ispirazione cristiana, strutturandosi intorno all’idea di un disegno provvidenziale che si esprime nella storia del mondo; e così, un po' alla volta, il concetto di Terza Edificazione e il Secondo Avvento di Cristo incominciarono ad avvicinarsi tra loro sempre di più.
Il Monte del Tempio, ovvero l’altura al sommo della quale il Tempio dovrebbe essere ricostruito, è citata in innumerevoli parti delle Sacre Scritture, e non proviamo nemmeno ad elencare le innumerevoli profezie di cui fu oggetto. Si tratta, per esempio, del montem Sion citato nel Salmo 133, un Salmo copiosamente utilizzato non soltanto da Ebrei e Cristiani, ma anche da innumerevoli scuole esoteriche di origine post-sabbataista, dall’Ordine Martinista fino a parecchi perfezionamenti della Massoneria britannica (nella serie Massoneria: riti magici per cambiare il mondo abbiamo ampiamente citato alcuni dei loro rituali).
Nel 1967, dopo la Guerra dei Sei Giorni, la riconquista del Monte del Tempio da parte dello Stato di Israele trasformò la Terza Edificazione in un problema di attualità.
Una delle sue prime conseguenze fu un importante balzo in avanti degli Ebrei integralisti, i quali ritengono che sarebbe necessario edificare il Terzo Tempio prima dell’Avvento del Messia (ovvero prima di quello che, secondo il computo cristiano, sarà l’anno 2240).
Associazioni come L’Istituto del Tempio si posero l’obbiettivo di ricostruirlo il più presto possibile, a dispetto del fatto che la vetta del Monte del Tempio è oggi occupata da due storici edifici islamici: la Moschea al-Aqsa e la Cupola della Roccia, che ne fanno il terzo luogo sacro dell’Islam (il primo è la Ka’ba, il secondo è la Moschea del Profeta a Medina).
In particolare, la Cupola della Roccia occuperebbe esattamente lo spazio sul quale i primi due Templi erano stati edificati - e non è certo un caso che importanti studiosi israeliani, in un generoso tentativo di raffreddare il clima politico, stiano oggi adoperandosi in favore della tesi che la loro collocazione fosse un’altra (tra l’altro, portando argomenti piuttosto convincenti sul piano storico).
Nel 1983, in seguito a ripetuti sopralluoghi effettuati dagli integralisti, si sparse la voce che in un sotterraneo del Monte fosse stata ritrovata l’Arca dell’Alleanza, e a partire da quel momento il Monte ridivenne oggetto di massicci pellegrinaggi.
Dopo alcuni incidenti che si verificarono con la popolazione mussulmana residente, il governo intervenne per bloccarli; potendo contare in questo sulla collaborazione dell’autorità rabbinica, la quale decretò che nessun Ebreo potesse recarsi in pellegrinaggio sul Monte, per via dell’impurità collettiva di cui l’intero popolo di Israele sarebbe attualmente oggetto.
Questa decisione giovò al ripristino dei buoni rapporti, ma suscitò ampi dissensi con gli integralisti, anche perché bloccava il progetto già avviato di edificare sulla cima del Monte una sinagoga.
Va anche detto, però, che gli integralisti non rappresentano l’ala più importante del movimento ricostruzionista, secondo la maggioranza del quale la Terza Edificazione dovrà avvenire dopo l’Avvento del Messia; e quindi, fino a quel momento, le relative profezie andrebbero intese in senso simbolico e non letterale.
Si tratta di una posizione ben sostenuta anche sul piano dottrinale: innanzitutto perché il testo di Ezechiele non è sufficiente a stabilire in tutti i dettagli come il Tempio debba essere costruito, per cui la maggioranza degli Ebrei ritiene che l’opinione del Messia in proposito sia necessaria; poi perché è articolo di fede che ogni Edificazione debba essere preceduta da almeno una rivelazione profetica accettata dalla maggioranza del popolo (come avvenne per la Seconda in seguito alle predicazioni di Aggeo, Zaccaria e Malachia), il che ai nostri giorni non si è ancora verificato.
Non sono soltanto i possibili conflitti coi Mussulmani a preoccupare i ricostruzionisti più moderati, ma anche (e forse soprattutto) le divisioni interne che la Terza Edificazione porterebbe alla luce: per esempio il problema dei sacrifici animali, che gli integralisti - appoggiandosi ad Ezechiele - dichiarano di voler riprendere. Però l’animalismo è oggi molto diffuso in Israele, e la maggioranza dei credenti considera valida la profezia di Malachia secondo il quale nel Terzo Tempio dovranno essere praticate solo offerte di grano.
Inoltre, se il Tempio venisse ricostruito, gli integralisti pretenderebbero la rigida osservanza delle norme tradizionali che ne regolano l’accesso, vietandolo alle persone che abbiano avuto rapporti sessuali, alle donne mestruate, ecc., se non previa purificazione: una prassi che non sarebbe accettata dalla maggior parte degli Ebrei di oggi, i quali ritengono che il rispetto delle norme sulla purificazione sia un problema che va lasciato alla coscienza del credente, e non tollererebbero nessuna forma di pressione per costringerli ad applicarle.
Non è tuttavia da escludere che la linea della riedificazione in tempi brevi, sebbene minoritaria, possa un giorno spuntarla per ragioni economiche: un Terzo Tempio riedificato sarebbe per gli Ebrei qualcosa di simile a ciò che è San Pietro per i Cattolici o la Mecca per i Mussulmani, indirizzando verso Israele milioni di pellegrini.
In ambito cristiano, l’avvio dell’esegetica relativa alla Terza Edificazione fu più lento rispetto agli altri temi ad essa equivalenti cui ho prima accennato, soprattutto in seguito ad alcuni moniti fondamentali del Nuovo Testamento che scoraggiavano dall’affrontarla.
Primo fra tutti, l’affermazione che il Terzo Tempio si fosse già pienamente realizzato nel Corpo di Cristo (anche questa apertamente sostenuta dallo stesso Gesù nei Vangeli, p. es. in Giovanni, 2: 19 - Distruggete questo tempio in tre giorni e io lo ricostruirò, e riconfermata in varie occasioni nelle Epistole di Paolo e di Pietro), a causa della cui presenza qualsiasi discorso che trattasse del Tempio in termini diversi avrebbe sfiorato i limiti dell’eresia; però, d’altra parte, proprio il fatto che il Corpo di Cristo venisse assunto ogni domenica dai Cristiani tramite l’Eucaristia legittimava l’idea che la Terza Edificazione fosse destinata a realizzarsi attraverso le attività dei Cristiani stessi nella storia.
Restava tuttavia forte l’avversione contro la tesi che il Terzo Tempio dovesse essere riedificato in quanto edificio. Contro di essa veniva fatta valere la celebre ammonizione rivolta da Gesù a una donna proprio sul Monte del Tempio: né su questo Monte né in Gerusalemme adorerete il Padre… (perché) Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità (Giovanni 4: 21-24) - e soprattutto Daniele, 9: 26-27, che viene considerata una delle più classiche profezie veterotestamentarie sulla venuta dell’Anticristo, dalla quale è lecito dedurre che chi dovesse ricostruire il Tempio farà il suo gioco:
Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui. Il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario: la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni saranno decretate. Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del Tempio porrà l'abominio della desolazione. E ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato per il devastatore.
Dal presunto legame tra il Terzo Tempio e l’Anticristo sono nate varie versioni della storia futura, alcune di stampo antimondialista: la più nota prevede che l’ONU riuscirà a portare la pace definitiva tra Israele e i Palestinesi, ma poiché questo equivarrebbe simbolicamente all’ingresso dell’Anticristo nel Terzo Tempio, in quel momento il Signore porrà fine alla storia del mondo.
Da esoteristi quali siamo, vale la pena di indagare su che basi la vaghissima affermazione contenuta in Daniele 9: 27 sia evoluta nel dogma tradizionale secondo il quale la figura dell’Anticristo incarnerebbe il culmine della penetrazione delle forze infere nel nostro mondo.
Il concetto è che, se prima di lui le forze infere potevano agire solo mediante influssi (sia pure progressivamente crescenti), la sua comparsa manifesterebbe la creazione di un essere umano del tutto speciale, infero nel senso più completo della parola, da considerare alla stregua di una soglia o come una via diretta e definitiva di accesso di queste forze nella materia
Avrà poteri e capacità non-umane, apparentemente divini, ma antitetici. Sarà anti-uomo e anti-Dio. La sua vita e le opere che compirà sono già conosciute, così come il suo nome, che presso Ebrei, Cristiani e Mussulmani è l’Anticristo
“Anti” vuol dire l’opposto, il contrario, l’antagonista, e questa è l’essenza della sua missione: venire sulla Terra per disfare - in senso letterale - l’opera di CristoAnalogamente all’Impero di Roma, quando l’Anticristo verrà al mondo esisterà un altro Impero o Governo Mondiale, di cui anche Israele farà parte, perché egli sarà di razza ebraicaDato che la storia viene riprodotta, a Gerusalemme sarà stato ricostruito il Tempio di Salomone; lì avverrà la manifestazione dell’Anticristo ed il suo riconoscimento come Messia (l’Atteso) da parte degli Ebrei
Ora, così come avviene nella famosa discesa di Dante all’Inferno fino al centro della terra - dove c’è Lucifero - una volta raggiunto il massimo grado di discesa ha inizio la risalita verso la superficie e la luce. Allo stesso modo, una volta che siano state esaurite le potenzialità umane inferiori (ossia quando si sia raggiunto il fondo della caverna, la bocca di Lucifero) avrà luogo la risalita, o il ritorno allo stadio di normalità. Per avere un’idea del modo in cui questo potrà avvenire, è utile riprendere l’immagine che offre Dante, che è particolarmente efficace.
Come si è detto, al centro della terra c’è Lucifero, che con la bocca spalancata inghiotte le anime dannate. Dopo l’arrivo dell’Anticristo e l’ingresso definitivo delle forze infere nel mondo, si opera una confusione tra umano ed infero, e tutto viene precipitato con molta maggiore facilità verso quella bocca spalancata che, effettivamente, inghiotte il mondo e le anime o, più esattamente, le assorbe.
Questo assorbimento è da intendersi rivolto progressivamente verso ogni forma e, man mano che aumenta, diventa sempre più potente.
Quando a un certo punto l’assorbimento tenderà verso l’alto, tenderà a qualcosa di non-umano, un elemento divino nel vero senso della parola, antitetico ad esso nel senso più completo del termine. E allora, questo elemento divino lo penetrerà come una folgore, distruggendolo
Analogamente, le profezie parlano di un ritorno del Cristo Glorioso alla fine dei tempi, che distruggerà l’Anticristo e il Regno dal quale proviene (tutte le citazioni precedenti sono tratte da F. Ragno, Miti della storia).
Ora, l’analogia individuata da Ragno - nella sua meditata e ben documentata visione - tra la discesa dell’Anticristo al centro della Terra e la caduta delle anime nelle fauci di Lucifero, può essere fatta risalire a quella fondamentale parte della tradizione primordiale che colloca il Paradesha al sommo della Montagna Sacra, equiparando la Caduta dell’Uomo a una discesa nel cuore della montagna stessa e la sua reintegrazione ad una risalita; ed è questo, in effetti, il senso del Mito della Montagna in seno alla tradizione messianica ebraica, del quale i miei lettori più attenti conoscono bene la versione sabbataista, che venne collocata dall’ideologo sabbataista Nathan di Gaza nell’Apocalisse di Abraham:
e io Abraham, dopo essere stato rinchiuso per quarant’anni ad angustiarmi per la forza del Grande Drago (…), ecco la voce del mio amato che bussa, dicendomi: Ecco, nascerà un figlio a Mordecai Zevi nel 5326, e sarà chiamato Sabbathai Zevi. Egli soggiogherà il Grande Drago, e toglierà la forza al Serpente Guizzante e al Serpente Tortuoso, e sarà il vero Messia
io ero ancora stupito di questa visione, ed ecco un Uomo era in piedi davanti a me. Il suo aspetto era come quello del rame lucidato dai lombi in giù, e aveva la brillantezza del fuoco intorno a sé; e dai lombi in su sembrava di bedellio, e della sostanza del cielo nella sua trasparenza. Ed egli gridò con tutta la sua forza: Sciogliete i nodi dei poteri demoniaci, e fate guerra contro di loro
ed ecco un altro Uomo, la sua grandezza era di un cubito quadrato, la sua barba era lunga un cubito e il membro virile un cubito e una spanna salì sulla Montagna, e c’era una grande fossa che scendeva fino alla base della Montagna, e vi cadde dentro. E l’Uomo che sembrava di rame lucidato mi disse: “Non disperarti per la caduta del Messia, perché tu vedrai il potere di quest’Uomo”
Nella Montagna, il Messia avrebbe combattuto contro Satana per liberare le scintille divine  imprigionate nella materia; e, per quanto sia questa un’idea di gran lunga preesistente al Sabbataismo, qualcuno ha affermato che Nathan di Gaza sia stato il primo teologo nella storia a sostenere che l’inerzia della materia poteva essere vinta con un intervento dal suo interno, spargendo nel campo della cultura ebraica - con due secoli e mezzo di anticipo - i semi che scienziati come Einstein avrebbero fatto germogliare.
Non mi sembra il caso di proseguire questa breve panoramica soffermandoci qui sull’esegesi sabbataista del Mito della Montagna, come è abbozzata nel Va-avo ha-Yom el ha-Ayin (di essa ho trattato con Paolo Del Casale nei quattro articoli su Un trattato sabbataista di magia sessuale, e sarà facile per i lettori interessati andarsela a cercare), anche perché siamo già riusciti a mostrare come il legame tra l’Anticristo e il Terzo Tempio abbia avuto origine, presso i Cristiani, da alcuni semplici (e piuttosto sleali) espedienti narrativi: si ribattezza il Messia Anticristo, lo si lascia discendere nel Cuore della Montagna (senza menzionare il dettaglio che c’è andato per combattere contro Satana), e al momento che il malcapitato deve risalire… lo si fa folgorare da Gesù.
Va ribadito, in ogni caso, che il legame Anticristo-Terzo Tempio è ben lungi dall’essere universalmente riconosciuto. Per esempio, una profezia più ottimista afferma che, quando sarà realizzata la pace, il Tempio verrà costruito a fianco della Cupola della Roccia, ed Ebrei e Mussulmani potranno adorare ciascuno il proprio Dio in un clima di fratellanza.
Ci sono poi le profezie dei Mormoni, che sul tema dell’esegesi scritturale applicata alla storia sono i più avanti di tutti: la loro analisi del Terzo Tempio richiederebbe non poche righe, ma un volume intero (che però, se sbaglio correggetemi, mi pare che neanche nell’ambito della loro chiesa sia mai stato scritto).
Comunque, secondo loro, andrà a finire che gli Ebrei riusciranno a costruirlo; ma non in senso anticristiano, bensì per ricevervi il Gesù del Secondo Avvento (che per loro, tra parentesi, non è il Secondo bensì il Terzo, perché Gesù sarebbe ricomparso già una volta sul continente americano) ed accettarlo finalmente come Messia.
Nel corso della permanenza di Gesù sulla Terra (alle cui modalità secondo i Mormoni ho già accennato nell’articolo Le Dieci Tribù perdute di Israele), il Terzo Tempio è destinato a servire da modello per l’edificazione di altri due: uno a Indipendence nel Missouri (riservato agli Americani - una corrente minoritaria della Chiesa lo ha già edificato, ma non è riconosciuto da tutti) e l’altro destinato ad essere la sede del governo mondiale.
Infine, secondo la fede Baha’i, l’Edificazione del Terzo Tempio sarebbe avvenuta nel 1868, nella forma delle Tavole che il profeta Baha’u’llah (1817-1892) inviò a tutti i governanti e ai capi religiosi del mondo.
A loro Baha’u’llah spiegò che l’epoca della realizzazione delle Sacre Scritture era cominciata, e si sarebbe manifestata attraverso l’unificazione di tutti i popoli del Terra.
Siate sinceri, o popoli della Terra: cosa è preferibile, questo o un Tempio costruito di argilla? Volgete i vostri volti verso di esso! Così vi è stato comandato da Dio, l’Aiuto nel Pericolo, Colui Che Esiste da Sé.

Daniele Mansuino

 

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