Riflessioni sull'Esoterismo
di Daniele Mansuino indice articoli
Mummie
- Seconda parte
di Daniele Mansuino
Novembre 2022
Una parte interessante della ritualità funeraria egizia era costituita dalle Lamentazioni di Iside e Nefti. Un loro esempio poco noto è contenuto nel Papiro 1-3079 del Louvre, e passa sotto il nome di Cerimoniale di Glorificazione di Osiride nel Regno dei Morti.
In tempi remoti, una mano sconosciuta tagliò il papiro originale - scritto in ieratico - in trenta pagine, e le incollò su cartoncino: un’operazione che desta l’orrore degli studiosi contemporanei, ma che paradossalmente ne ha agevolato la conservazione, sebbene purtroppo molti pezzetti siano mancanti.
Per questa ragione, la traduzione di vari passaggi è piuttosto incerta; ma direi che il senso complessivo viene reso magnificamente.
La prima parte consiste di un breve Libro dei Morti al quale fanno seguito otto (ma la loro suddivisione è controversa) Inni di diversa lunghezza. I primi due, dei quali citeremo brevi estratti, costituiscono il Cerimoniale di Glorificazione di Osiride nel Regno dei Morti, e contengono parte delle formule che venivano salmodiate durante il rituale di mummificazione. Sono assemblate in modo da poter essere recitate alla Festa di Khoiak (il periodo del deflusso della piena del Nilo, che durava da metà ottobre a metà novembre, era detto il mese di Khoiak), che celebrava la morte e la resurrezione di Osiride.
Il Cerimoniale di Glorificazione di Osiride nel Regno dei Morti, che abbiamo messo in opera nel Tempio di Osiride... Signore di Abydos (e) in tutti i luoghi del paese dedicati alla sua adorazione, e nelle processioni, e celebrata nell’arte dei santuari, al fine di glorificare la sua anima, per mantenere l'integrità del suo cadavere ... e per far risplendere la sua anima nel cielo, quando esso si rinnova ogni mese, (e) quando suo figlio Horus ha consolidato la sua (anima) per l’eternità.
La recitazione cerimoniale di questo testo è (anche) utile per chi l’ha commissionata; egli godrà dei favori di Osiride sulla Terra, per tutta la vita, e suo figlio vivrà sempre nella sua casa, e i suoi figli vivranno a lungo.
Se questo cerimoniale di glorificazione, che Iside, assistita da Nefti e da suo figlio Horus, recitò a suo tempo, verrà pronunciato allo stesso modo per l’Osiride non giustificato (si parla qui del defunto nei termini a lui riservati nei Libri dell’Amduat, ovvero come l’Osiride non giustificato; nel senso che, pur identificandosi già con Osiride, non ha ancora portato a termine il percorso di rigenerazione), (il percorso della) sua anima sarà accelerato nell’Amduat, ogni giorno il suo cuore sarà nella gioia e tutti i suoi nemici saranno abbattuti (si tratta dei numerosi nemici che l’Osiride non giustificato è destinato ad incontrare nell’Amduat, i quali cercheranno di affossare il suo percorso di rigenerazione; primo tra tutti, il temibile serpente Apep).
Quello che segue è ciò che fanno per l’Osiride non giustificato nel mese di Khoiak, dal ventitreesimo al venticinquesimo giorno.
Comincia a questo punto il primo dei due Inni, una formula per la resurrezione di Osiride. Nella sua prima parte, Iside e Nefti; Iside poi prende la parola per annunciare che Horus è nato, colui che vendicherà suo padre.
Vieni a casa tua, vieni a casa tua, o Toro Rigenerato, Signore di giovani ragazze, Signore di donne, capo della necropoli, principe a comando dell’Ovest ... Osiride, o Osiride, gli dei e gli uomini ti salutano col braccio alzato, per chi giunge di fretta come il figlio partorito da sua madre! Vieni da loro, le loro anime sono ordinate, possiate insieme vivere nella gioia ... ed i compagni di Set sono ora in preda al terrore, perché tu li espellerai...
(Tu dici): io sono l’Osiride ... giustificato, io sono il tuo soffio, o Iside, e non c’è alcuno, né dio né dea, che possa eguagliarmi.
Io ho creato l’uomo in modo che possa far sopravvivere il tuo nome sulla Terra. Quando il tuo seme divino era all’interno del mio ventre, io lo misi in terra; per questo egli protegge il perpetuarsi del tuo corpo, (ed ha il potere di) guarire le tue ferite ed il male che ti hanno fatto ... Set è caduto, ucciso dalla sua spada, e (sono caduti) gli alleati di Set, e questa è la distruzione di Set. Il trono di Geb ti appartiene, o mio figlio, mio amato!
Si passa ora al secondo inno, con un’invocazione all’Osiride Sokar (una manifestazione di Osiride che nell’Amduat è destinata a svolgere un ruolo importante), inteso qui come la persona di Osiride quando è oggetto di un rito funerario. È questa la parte del papiro più strettamente collegata alla mummificazione, ed è narrata al passato perché commemora le gesta compiute da Iside.
O Sokaris-Osiris, o Osiride non giustificato, quando il disastro (del tuo assassinio) venne compiuto per la prima volta, ti venne edificato un luogo sacro per la tua mummificazione e per rendere gradevole il tuo odore. A maggio Anubis portò le offerte per eseguire i suoi rituali, e tua sorella Nefti accese la fiaccola all’ingresso del luogo sacro (sembra poi che Set cercasse di penetrarvi, ed Anubi lo abbia respinto).
Essi piangevano per te, risuonavano i loro lamenti, e tuo figlio Horus abbatté i ribelli e Set fu imprigionato. Gli dei gemevano per il grande torto che ti era stato fatto, ed i loro reclami giungevano fino al cielo, perfino coloro che erano all’orizzonte sentirono che la dea (Iside) era in lutto, per i suoi lamenti.
Quando videro il male che (Set) ti aveva fatto, Thoth venne per lenirlo, e si dispose all’ingresso del luogo sacro per cantare le sue formule rituali. Così egli fece rivivere la tua anima, oh, felice giorno! ... quando tu uscisti nella notte, trasportato dall’elefante di Horus, ti precedeva la corda nelle sue mani, e la tua scorta era formidabile. (Ogni cosa era pura) al fine di procedere all’apertura della tua bocca, per recitare il rito dell’Apertura della Bocca. Il capo del cerimoniale e i sacerdoti tennero in mano il loro manoscritto di esaltazione, e ne cantarono i versi dinnanzi a te. Poi il sacerdote aprì la tua bocca, recitando: “Sokar è nella Barca (di Ra - è a bordo della Barca notturna di Ra che Osiride attraversa l’Amduat), o essere trionfante, perché i tuoi nemici sono stati abbattuti”. Vieni dunque a me, mio caro (ripetuto più volte).
Iside e Nefti dichiarano ancora il loro lutto per la morte che si è abbattuta sul loro amante e fratello, e su tutta la moltitudine degli uomini; ed annunciano che ricorreranno ad una formula magica per fare in modo che chi abbia ricevuto la cura della mummificazione possa risorgere.
Questo riferimento alla potenza rigeneratrice dell’imbalsamazione è ripetuto due volte, con leggeri cambiamenti: la prima volta viene posto l’accento sulla ricomposizione (o riedificazione) del corpo di Osiride, la seconda sul piano interiore.
Il terzo inno può essere equiparato ad una sorta di litania che descrive le singole parti del corpo divino, e come esse vengano riassemblate e trasmutate in sostanza durevole. Nel papiro sono trattate di seguito; ma, nel corso del lavoro sul cadavere, il riferimento a ciascuna parte veniva salmodiato nel corso del trattamento su di essa.
Parrebbe che le voci di Iside e degli altri dei (ivi incluso il Sommo Osiride) si alternino a quella del cadavere (l’Osiride non giustificato): probabilmente vari sacerdoti, o vari gruppi di sacerdoti, si alternavano nel canto.
Iside: Vieni a me presto, o mio amato, perché noi piangiamo per te ... vieni dalla tua sposa!
Osiride: O Sommo Osiride, (io), l’Osiride non giustificato, vedo gli dei e le dee assisi sulle loro ginocchia. Come è lungo il cammino per arrivare da loro!
Iside: L’uomo che si lamenta non vede chiaro. Possa tu (presto) venire da noi, o figlio eccellente, e rimanerci per sempre; perché rigenerata è la tua carne, e sanata è la tua ferita. Tutto il male viene spinto fuori, (perché) il custode della tua carne, vuole il tuo ritorno, e fa in modo che tu non soffra più. Perfetto è il tuo cuore, ha la forza, e nessuna delle tue membra si è svuotata della tua energia.
Vieni dunque da me, mio caro ... perché noi ti chiamiamo a gran voce! O colui il cui cuore è stanco, vieni al tuo sospiro! E tu, Osiride non giustificato, vieni dalla tua sposa!
Perfetto è il (tuo) capo, che porta una corona ornata di veri lapislazzuli. Perfetti sono i tuoi occhi, grazie i quali vedi, e i due Meret ti proteggeranno … perfette le tue orecchie, che odono a grandissima distanza ... perfetto il tuo naso, e le tue narici sono gonfie d’aria ... perfetta è la tua chioma, una grazia della quale si parlerà, perché Horus l’ha fatta ricrescere per te ... perfette le tue mascelle, e il tuo mento è solido come la pietra … perfetta è la barba, che si irradia graffiante ... perfette le tue labbra, e trancianti sono i tuoi denti di turchese … grande è la tua lingua come la Guida delle Due Terre. ... lei che sfreccia contro i tuoi nemici (per deriderli) … perfetto è il tuo cavo orale, grazie alla tua purificazione per il natron, e la tua gola non è più stretta ... perfetto è il tuo collo che reca gli ornamenti, e gli amuleti sono legati alla tua gola ... perfette le mani e l’interno dei palmi ... perfette sono le tue gambe, e le tue vertebre sono ferme ... perfetto lo stomaco, e le tue viscere più segrete ... perfetti i tuoi lombi, saldamente attaccati alle vertebre ... perfetti sono il tuo membro virile e i testicoli ... perfetto è il tuo posteriore ... perfette sono le piante dei piedi, ben piantate sul suolo, e l’acqua scorre sotto di loro, o Osiride Sommo, o Osiride non giustificato.
Al termine di questo canto, i rituali di resurrezione più essenziali sono già stati compiuti, e quello che prima era un semplice cadavere si è ora trasformato in un’opera d’arte molto complessa, idonea ad essere investita del potere regale di Osiride.
Ad essa, Iside e Nefti si rivolgono così: Sei restaurato. Noi abbiamo compilato e pronunciato su di te le formule magiche, dopo aver recuperato le tue membra, averle riassemblate ed averti imbalsamato; possiamo dunque ora proclamarti Sokar, Maestro di Cadam.
O Osiride Sommo, L’Osiride non giustificato è in buona salute. Le sue membra sono risanate, il suo male è stato scacciato, la sua ferita è guarita, e possa il lutto che ci aveva colpito non ripetersi più.
Vieni da noi, Fratello! Già i tuoi credenti ti invocano, e le donne che piangevano su di te sono ansiose di stringerti nuovamente tra le braccia. Che mai più il Santuario del Sud e quello del Nord siano vuoti del tuo nome, e che esso venga nuovamente proclamato in tutte le prefetture, ora e per sempre.
Il quarto inno presenta Osiride nell’aspetto di un dio della Luna; ed essendo quest’ultima considerata dagli Egizi come una sorta di cronometro del creato, si può affermare che un tale collegamento, disposto proprio a questo punto, voglia significare l’universalità del trionfo di Osiride sulla morte, le cui ripercussioni irradiano beneficamente su tutta la Terra, rendendola viva.
Il quinto, che esalta l’energia solare di Osiride, è il più breve: si limita, ermeticamente, ad accostare l’irradiazione solare alle emozioni che emettono dal suo corpo risorto.
Il sesto proclama il potere di Osiride sulla natura, sugli esseri umani e sull’Universo, del cui perfetto equilibrio egli è il garante.
Nel settimo, il processo di mummificazione sta procedendo, e Iside e Nefti si lamentano per l’assalto dei parassiti al corpo di Osiride. Ma lo invitano a non temere: gli dei lo stanno proteggendo, e il tuo trono è fisso, ogni giorno, come un trono di Re in un regno eterno, nella sua casa. Un’ombra cade sui tuoi nemici, perché i tuoi figli Chu e Tef-Nut (il Sole e la Luna) sono con te, come il primo giorno; intervengono poi gli stessi Chu e Tef-Nut per rassicurarlo.
Alla consacrazione di Osiride da parte delle divinità astrali fa seguito l’identificazione di Osiride con il Sole stesso, seguita da una lunga enumerazione dei santuari (prima dell’Alto Egitto, poi del Basso Egitto) in cui viene adorato.
L’ottavo e ultimo inno della raccolta è il Canto di Gioia. La resurrezione dell’Osiride non giustificato si è compiuta, per la gioia del cielo e dei suoi abitanti:
... Atum gioisce in amore per te, Thoth figlio del Re ha il cuore in allegria! I raggi del Re brillano sul tuo corpo, respiri la sua luce nella tua gola. Tuo padre Geb è contento e Nut è in esultanza! Io, Iside,ho il cuore pieno di gioia, e Nefti giubila.
Tuo figlio Horus è ora saldamente installato sul trono, al fine di abbattere tutti i tuoi nemici. È un tumulto di applausi che scuote i cieli, e di gioia per la tua divinità sulla Terra ... le dee proclamano la loro felicità, ed hanno assunto l’aspetto (che le attende) per l’eternità.
I misteri di Osiride venivano generalmente celebrati in stanze collocate in posizioni appartate, allo scopo di tutelarne la segretezza. Alcune volte erano collocate sul tetto dei templi, come quella tuttora presente sul Tempio di Hator a Dendera.
La segretezza era senz’altro consigliata anche dall’uso di ornare progressivamente il defunto, nel corso del rituale, con gli oggetti preziosi che aveva posseduto in vita; ed a quali livelli potesse giungere la cupidigia dei saccheggiatori, è attestato dal fatto che quasi tutte le tombe riscoperte ai nostri giorni vennero violate a pochi anni di distanza dalla loro sigillazione.
Soltanto del tesoro di Tutankhamon si può dire che sia giunto fino a noi intatto, o quasi, con i suoi quattro sarcofaghi uno dentro l’altro (il più interno dei quali, realizzato con 110 chili d’oro) e la maschera funeraria il cui valore nessuno si è mai azzardato a calcolare (però una piccola testa di quarzo dello stesso Faraone venne messa all’asta, nel 2019, con un prezzo di partenza di quattro milioni e mezzo di dollari).
Vorrei ora accennare alle pratiche di mummificazione oggi in uso presso le scuole ermetiche che si tramandano (a livello rigorosamente orale) la ritualità funeraria. So che ne esistono almeno tre (tra le quali anche quella cui si rivolsero, nel ventesimo secolo, i dirigenti dei partiti comunisti, come ho accennato nell’articolo Comunisti immortali), ma di una soltanto conosco nei dettagli le procedure, che cito brevemente:
1 - Vengono praticati i riti di apertura, che sono intonati alla religione praticata in vita dallo scomparso;
2 - Viene praticata un'incisione per rimuovere gli organi interni.
3 - Gli organi vengono estratti uno per uno e poi lavati, disinfettati e ridisposti nel corpo. L’incisione viene lasciata aperta.
4 - Il corpo viene immerso in una vasca, contenente una soluzione di conservazione composta da varie sostanze chimiche; verrà lasciato sommerso l’arco di tempo necessario perché la compenetrazione sia completa, mentre procede la celebrazione dei riti di passaggio.
5 - Il corpo viene tolto dalla vasca, ripulito e ricoperto da una lozione profumata.
6 - Si procede al bendaggio, avvolgendolo con diversi strati di garza.
7 - Sulla garza viene applicata una membrana in poliuretano, che formerà una sigillatura permanente.
8 - Segue uno strato di vetroresina.
9 - La mummia viene trasferita all'interno di una piramide, nella quale i riti di passaggio vengono proseguiti e ultimati.
10 - Il corpo viene racchiuso nel sarcofago metallico, solitamente in bronzo o in acciaio inossidabile; si aprono i riti di chiusura.
11 - Il sarcofago viene riempito con una soluzione di resina ambrata, destinata a circondare e proteggere la mummia per l’eternità.
12 - Viene saldato il coperchio.
13 - Il sarcofago viene collocato nella sua destinazione finale; i riti di chiusura vengono ultimati.
Nel corso del ventesimo secolo, le procedure in uso presso questa ed altre scuole furono oggetto di critiche da parte di alcuni Ermetisti. Nella loro opinione, la scelta di usufruire soltanto in parte degli ausili messi a disposizione dalla scienza moderna avrebbe dato origine a procedure squilibrate e privi di senso; ed affermavano che, se i nuovi procedimenti dovevano essere accolti, sarebbe stato meglio portare questa scelta fino in fondo.
Fu da questo che ebbe origine il procedimento chiamato plastinazione, che venne brevettato dallo scienziato e imbalsamatore tedesco Gunther von Hagens nel 1977.
In verità, le critiche non sarebbero mancate neanche a von Hagens, per le sue scelte rivoluzionarie: egli infatti creò una mostra itinerante, Body Worlds, nella quale i cadaveri plastinati vengono esposti, e un istituto - Biodur, con sede a Heildelberg e varie filiali nel mondo - che promuove la plastinazione, organizza corsi per gli imbalsamatori che vogliano impararla e fornisce le attrezzature e i materiali per realizzarla.
La dissezione e la plastinazione di un corpo richiedono circa 1.500 ore di lavoro, e normalmente la procedura viene completata in un anno. Prendiamo qui in considerazione il caso di un corpo che venga imbalsamato intero, e non sezionato per devolvere le sue parti a fini artistici o didattici. La sua procedura di plastinazione può essere riassunta in cinque fasi:
Fissazione - il processo di putrefazione nel corpo viene interrotto pompando nel sistema arterioso di quindici ai venti litri di una soluzione composta da 200 ml di formalina, 15 g di nitrato di potassio, 30 g di acetato di potassio e 1000 ml di acqua deionizzata.
Drenaggio e sgrassaggio - l’acqua corporea (che costituisce il 70% del corpo) viene sostituita da un solvente, che di solito è l'acetone: il cadavere viene posto in un bagno di acetone ghiacciato, che scioglie gradualmente l'acqua. Quando l’acetone raggiunge la temperatura ambiente, vengono rimossi i grassi disciolti; L’operazione viene ripetuta più volte, lungo un arco di tre o quattro mesi.
Impregnazione forzata - il corpo viene immerso in un contenitore stagno contenente una soluzione siliconica. Fatto il vuoto, l’acetone che impregna i tessuti inizia a ribollire e viene espulso; lo si aspira fuori, e la preparazione siliconica occupa lo spazio rimasto vuoto, impregnando a fondo le cellule. Questa fase del procedimento dura dalle due alle cinque settimane.
Posizionamento - prima dell’indurimento della gomma siliconica il corpo è flessibile, e può essere disposto nella posizione voluta; questo include anche la sua apertura e la correzione degli spostamenti che possano essersi verificati negli organi interni (soprattutto nell’intestino, che tende a ingarbugliarsi) - vengono rimessi a posto e fissati con l’ausilio di fili, aghi e clip. Poiché l’indurimento è progressivo, e può durare da diverse settimane a diversi mesi, lungo l’arco di questo periodo il corpo verrà sottoposto ad un riposizionamento costante.
Polimerizzazione a gas - quando si stima che il corpo abbia raggiunto il giusto grado di indurimento viene introdotto ancora una volta in un contenitore ermetico, nel quale sarà insufflata la miscela di gas adatta a fissarlo. La sua composizione può variare anche di parecchio, a seconda degli ingredienti che sono stati precedentemente utilizzati; nel caso poi dell’uso di poliestere o di resine epossidiche, in luogo dell’applicazione del gas avrà luogo l’esposizione a forte luce o calore.
Il risultato finale di un simile procedimento è la produzione di un cadavere plastificato di grande bellezza: realistico, non tossico, inodore, asciutto e durevole.
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