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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

 

Riflessioni lgbt sulle sette energie di Banshei

di Daniele Mansuino, Davide Cavosi e altri
- Prima parte

Gennaio 2021

 

È una cosa di cui sono sempre andato piuttosto fiero il fatto che parecchi miei lettori appartengano alla comunità lgbt; della quale io non faccio parte, perché sono eterosessuale, ma che ebbi occasione di conoscere più di quarant’anni fa, quando non si chiamava ancora così, e il sottoscritto e la sua compagna erano tra i pochi eterosessuali invitati talvolta a partecipare alle riunioni del FUORI, credo il primo gruppo di omosessuali impegnati politicamente in Italia.
Noi, a quei tempi, eravamo convinti portavoce della controcultura; ci sembrava normale leggere Reich, Ginzberg, Timothy Leary e i libri dei contropsichiatri americani, ed eravamo certi che sarebbero trascorsi pochi anni prima che un ideale tanto lapalissiano come la libertà delle persone di vivere la propria vita sessuale senza costrizioni sarebbe stato accettato da tutti senza difficoltà. Naturalmente eravamo giovani, ingenui e ottimisti.
Dopodiché, negli articoli di questa rubrica, non ho mai affrontato il tema lgbt, il cui legame con l’esoterismo è piuttosto indiretto; però mi è capitato di parlare di Aleister Crowley senza mostrarmi scandalizzato per la sua morale anticonformista (ma anzi sottolineando come questa formi un tutt’uno con la sua gigantesca opera di ermetista), e quando ho scoperto l’importanza della “magia sessuale” nel movimento sabbataista ed in alcuni testi fondamentali della “qabbalah eretica”, ho cercato di trattare questo tema con obbiettività; e tutto questo, che a me sembra poco, è bastato a far comprendere agli amici lgbt che c’è al mondo qualcuno disposto a parlare di esoterismo senza mescolarlo alle meschinità del peggiore pensiero pseudoreligioso - e così alcuni hanno cominciato a scrivermi, a collaborare ai miei articoli, a propormene dei nuovi, e da tutto ciò è sorto qualcosa di simile a un cantiere dal quale le idee e le scoperte sgorgano a fiumi: perché l’approfondimento del simbolismo esoterico legato al sesso è ancora in massima parte una terra vergine (“almeno quella”, scherzerà il mio lettore “politically uncorrect”) da esplorare.
Però l’articolo che segue è qualcosa di diverso dalle dotte riflessioni sul simbolismo sessuale che il sottoscritto e i suoi collaboratori hanno proposto altrove: è una cosa molto caotica (direi quasi: molto “controculturale”), nata dalla registrazione di un dibattito che un gruppo di giovani esoteristi lgbt mi ha inviato - ragazzi molto giovani, ma tra i quali (come si vedrà) erano presenti almeno un paio di qabbalisti ed ermetisti di un certo livello.
La loro idea era di venire a capo di uno dei più astrusi (anche per me) misteri dell’esoterismo: ovvero il significato delle “sette energie” di cui si parla in “Banshei”, imparentate con quelle dell’ermetismo classico, coi “sette raggi” della teosofia e un po' con tutti i numerosi settenari che ci sono in giro, ma sostanzialmente un’altra cosa; e su questo argomento le idee sono fluite generose ma disordinate, come di regola avviene in tutti i dibattiti.
Non c’è quindi un filo logico da seguire, bensì piuttosto molti spunti che sono emersi dall’effetto “brain storming” - alcuni a mio giudizio centrati e stimolanti, ed altri meno, ma tutti contrassegnati da un ammirevole spirito di ricerca; e ho fede che il lettore, rincorrendoli, si divertirà e imparerà tante cose, come è successo a me.
La scelta di partenza, di cui risultano scampoli spezzettati nei primissimi secondi del CD su cui il dibattito è registrato, è stata di privilegiare il discorso sui pianeti a cui le “sette energie” sono collegate; per questo non vengono quasi mai designate col loro numero d’ordine, ma direttamente col nome dei pianeti stessi.
Per il non facile lavoro di riordinare quel profluvio di discorsi, ho lavorato in coppia con Davide Cavosi, che potremmo definire un “bansheiologo” per gli studi da lui eseguiti su quel testo tanto fondamentale quanto enigmatico, dei quali i miei lettori hanno già potuto apprezzare un saggio.
In corso d’opera, abbiamo visto che non era il caso di collegare le varie affermazioni ai singoli personaggi che le hanno prodotte, perché in certi momenti la concitazione del dialogo rendeva impossibile stabilire a chi appartenessero le voci; inoltre abbiamo cercato di rendere la forma più fluente eliminando commenti, esclamazioni e interiezioni apponendo lettere d’ordine alle descrizioni più complesse dei “percorsi di circolazione energetica”, aggiustando vari periodi in senso più “letterario”, eccetera.
La decisione di dividere il dibattito in sette parti, ognuna corrispondente a una delle “sette energie”, è seguita alla considerazione che effettivamente i partecipanti cambiavano atteggiamento ed espressioni man mano che si sviluppava il discorso: pareva quasi che le assorbissero progressivamente, una dopo l’altra, tutte e sette, proprio come viene delineato nel quarto volume di “Banshei”.
Quanto alla scelta di collocare le prime quattro energie (di Saturno, del Sole, di Mercurio e di Marte) in questo articolo e le restanti tre nel successivo - senza troppa attenzione verso la canonica suddivisione, cara ai bansheiologi, tra energie “ascendenti” e “discendenti” -  non è scaturita soltanto dall’esigenza di suddividere il dibattito in due tronconi di lunghezza più o meno uguale: c’è anche tra le due parti una sorta di differenza strutturale, perché con l’avanzare del discorso le riflessioni (dapprincipio MOLTO dispersive) sono andate poco alla volta coagulandosi, come spontaneamente, intorno ad un centro comune; e noi abbiamo cercato di porre in evidenza questo fenomeno, a nostro avviso affascinante.

Daniele Mansuino



Energia di Saturno


Oh, finalmente un po' di energia nuova, io dico che qui nasce qualcosa che viene da oltre questo nostro solito, caldo Sole…
Riguardo a Banshei, io non lo so spiegare, ma credo di avere trovato un ottimo spunto sulle Sette Energie. Adesso devo però recuperarne il ricordo. Deve essere stato in sogno.
È come se fosse scoppiata un po’ di dinamite qui dentro, nel cervello, e adesso c'è tutto da riordinare.
Ma è così che si cresce. Bisogna raccogliere l’esperienza, organizzandola in una sequenza ordinata e comprensibile.
È così! Il ricordo è un’espressione di autorità, una questione di potere. Tutto ciò che ha a che fare con l’autorità non può avvenire alla luce del sole, come ci insegnano le tanto avversate élite, perché è processo per sua stessa natura interiore, la cui estrinsecazione avviene solo a posteriori e comporta frustrazione o, in alternativa, disordine. E poi, perché non appartiene al Sole.
Quando si ricorda, la bellezza del nostro Sole subisce un influsso, un turbamento, una macchia o un brillamento, che grida io! io! io! io! io! io! io! e fondamentalmente non ci capisce un'acca di cosa sta dicendo. Eppure questo influsso energetico, che viene da altrove, continua la sua corsa verso Mercurio e Venere, prima di ricadere sul piano materiale di notte, riflesso dalla superficie traslucida della Luna.
Non direttamente Mercurio-Venere, né Venere-Luna.
Non direttamente, ma voglio dire che è qui che il sogno può essere più o meno lucido, giungere con più o meno forza sul piano materiale (se così lo vogliamo chiamare). Questa forza di impatto, e la possibilità che esso venga captato coscientemente a livello mentale ed emotivo, dipendono dall'integrità con cui esso è stato riflesso dal Sole. Il ricordo è questione di volontà.
Per questo si può dire che la volontà è una questione solare, ma - al contrario di quanto ci si possa aspettare - si tratta di una facoltà passiva ed occulta, la cui maturità si traduce in espressione di ordine ed autorevolezza.
L’attività del Sole è una falsa attività, in quanto egli è un maschio passivo, sottomesso agli influssi di Binah-Saturno. Il nostro meraviglioso Sole deve segretamente accogliere la verga universale per poter inondare a sua volta di ricordi la creazione.
Affinare la volontà è questione di sottomissione: passare dalla giovanile sfrontatezza, attraverso gli abusi del servizio, fino ad assumere il ruolo di governatore del creato.


Energia del Sole


A proposito di Sole e di ricordo: ieri ho visto un’attrice leggere un racconto. Disciplina e gioco. Gioco disciplinato. Ho capito che ogni emozione per essere data deve essere lasciata andare, non percepita, non fruita da chi la vuole rendere: il segreto dell’arte è tutto qui.
Così avviene per le questioni politiche. Recitare con il proprio personaggio, renderlo infido e persino volgare; colpire il cuore del nemico-popolo, per tirarlo inerme da una parte o dall’altra.
Chi sono veramente i politici, è presto detto: esseri dimentichi di sé e disposti a morire per un obiettivo. Si è deciso che si deve morire.
(risate)
Il nostro Sole riceve da Saturno, e conferisce potere all’intelligenza mercuriale, andando a completare la triade zolfo/sale/mercurio. Per fare ciò, l’elemento fisso (N.d.r.: notate la similarità tra il simbolo alchemico del sale e quello del Sole, che potrebbe essere lo stesso simbolo ruotato tridimensionalmente di 90 gradi) compie un vero e proprio sacrificio. Come un Cristo inchiodato dal suo stesso padre, il Sole si dispone a consumare sé stesso, irradiando il seme che ha ricevuto sulla manifestazione.
Ogni sacrificio, però, è subordinato ad un obiettivo. Allo stesso modo in cui il nostro Sole è sottomesso all’influenza di Saturno, egli sottomette ogni altro aspetto della manifestazione. Tanto passivo nei confronti del padre quanto attivo e dominatore nei confronti dei propri figli, il Sole rappresenta un modello instabile di padre padrone.
La fissità del nostro sistema solare contiene infatti un elemento di connaturata instabilità; quello solare è un raggio che si consuma, destinato un giorno a non avere più qualcosa di sé da sacrificare.
Un Amore generato attraverso un processo distruttivo permea di dolore la vita dei mondi, ed è proprio ciò a rendere questa energia particolarmente separativa.
Questo amore imperfetto, rivolte al quale sono le lamentele degli alti gradi (N.d.r.: si riferisce alle lamentele degli “alti gradi dell’organizzazione” riportate dall’autore di “Banshei”), contiene in sé il peccato originale: l’avere toccato la conoscenza mercuriale e disperso la vita solare in una creazione frammentata e, proprio per questo, consapevole.
Però questa consapevolezza è successiva all’opera di sacrificio solare, il cui spirito è invece di pura coercizione costitutiva; esso viene tradotto sul piano della manifestazione da tutte le opere di disciplina che richiedono sacrificio, e dalle quali le più influenti personalità della società umana traggono da sempre un immenso potere.
Un bravo politico, come un bravo attore, o industriale, o militare, non deve conoscere sé stesso: semplicemente, deve essere disposto a sacrificare ogni aspetto di sé per un obiettivo.
(alcune voci di protesta: “l’hai già detto!”)
Scusate… voglio dire, l’immortalità non è un obiettivo sensato da porsi, è la conquista di un tempo più esteso, di nuove fonti di potere da sacrificare a questo fine, che non è in contrasto con le leggi di questo sistema.
(N.d.r.: di qui in avanti, nel tratto in corsivo, qualcuno sembra leggere da un testo imprecisato)
Amare il prossimo come se stessi vale più di ogni olocausto e sacrificio.


Energia di Mercurio


La struttura della circolazione energetica della “corrente indaco” all’interno del sistema solare riflette la ricezione della stessa da parte del corpo energetico umano.
Allo stesso modo in cui il pianeta Saturno riflette le energie extrasolari concentrandole nella manifestazione, gli esseri umani concentrano nel cuore l’energia captata dalla sommità del loro capo. Da qui, il flusso discende attraverso la colonna vertebrale fino alla sua base, che ancora una volta rimanda ad un simbolo importantissimo nella tradizione ermetica: il Caduceo.
Da sempre associato al dio/pianeta Mercurio, il punto più denso della manifestazione è la roccia dalla quale solo un autentico re può estrarre la spada ed innalzarla al cielo. Allo stesso modo in cui il centro solare - Tipheret - è associato alla stella di David, e quindi all’unione dei due elementi superiori, Acqua e Aria (N.d.r.: triangolo verso l’alto e triangolo verso il basso), troviamo in Muladhara/Mercurio gli elementi terra ed aria intrecciati nel Caduceo. La roccia e la spada; l’essere cosciente, la coesistenza dell’elemento materiale e della capacità di pensiero e rappresentazione duale (dal fisico al mentale) dello stesso.
Vediamo come il percorso delle energie all’interno del corpo umano, allo stesso modo che nella dimensione macrocosmica del sistema solare, non segua un andamento lineare, ma piuttosto si traduca in una serie di rimbalzi: Saturno, Sole, Mercurio, Marte, Venere, Giove e Luna.
Tutte queste considerazioni dovrebbero far riflettere sull’anomalia di quel pianeta spoglio e incandescente di nome Mercurio, ancora androgino, poiché anteriore a Marte e Venere: esso subisce direttamente il flusso della copula celeste tra Chronos e Cristo, deviandone i successivi rimbalzi e custodendo il segreto dell’elemento generativo-passivo.
Hermes riceve e riflette l’eiaculazione solare, ma non eiacula nulla di proprio. Il segreto dell’omosessualità di Dio è comprensibile interamente solo meditando sulla coscienza mercuriale, esclusivamente passiva, non emettente e non soggetta a sacrificio.
Se vogliamo parlarne in termini pratici, dobbiamo concentrarci sull’arte magica di influenzare gli eventi senza opporre ostacoli all’espressione delle forze, e deviandole invece in maniera opportuna. Siamo qui di fronte all’alta magia e non alla stregoneria lunare, che si appoggia invece al ritmo del numero 7, che modulato nel 4 (Marte è ormai sacrificato alla terra, e il suo numero non è 5 ma 4 + 1 - deserto ferroso e sperma maschile) fa 28 (i giorni del ciclo lunare) (N.d.r.: 7x4=28), e quindi 2+8=10=1.
Sì, l’arte stregonesca fa leva sul sacrificio marziale, che feconda il piano terrestre passando attraverso quello lunare, ed è esattamente l’arte praticata da ogni essere vivente quando si riproduce.
Infatti 5 è 4+1, mentre 28 è quattro volte 7. Così, quando Marte eiacula in Luna, abbiamo 7, 1 e 4, dove 7 è solo lunare, mentre 1 è solo marziale. Il 4 è in comune tra i due pianeti, l’elemento di unione, la realtà terrestre che rende possibile l’incontro. I Quattro Elementi, se vogliamo. Ma attenzione, perché in realtà quell’1 di provenienza marziale non è marziale. Esso è piuttosto il frutto dello snaturamento di Marte, che si priva della corrente saturnina - dell’1 - per farla precipitare in terra, diventando così desertico e sterile.
L’arte magica, invece, opera su altri livelli: non consuma, non sacrifica, ma devia l’intero flusso eiaculatorio cristico riflettendolo, ed in questo senso si può dire un’arte solare.
Un’altra riflessione è da farsi sulla questione genere nell’essere umano, e sulle polarità maschile e femminile della manifestazione. La polarizzazione maschio-femmina presente nella creazione è di natura totalmente diversa da quanto noi distinguiamo nei sessi biologici. In questo ultimo caso, infatti, la distinzione tra maschio e femmina non include la maggiore o minore presenza di energie venusiane, bensì dipende esclusivamente dall’influenza lunare sul soggetto. Individui di sesso maschile con grande affinità alla corrente venusiana non si allineano alle correnti lunari, né individui di sesso femminile particolarmente ricettivi alle correnti marziali vanno ad affievolire l’affinità naturale che hanno con la Luna.
Molti travagli della storia umana sono fortemente collegati a questo genere di questioni; perché, se è vero che Marte e Venere sono gli autentici opposti e che tra di essi vi è naturale attrazione, il sacrificio di Marte, costretto ad allinearsi alla corrente difettosa dell’amore solare, lo spinge ad accoppiarsi con l’orifizio lunare, e riversare il sacro sperma vitale sul riflesso terrestre. Così la sposa di Marte è la Luna, non Venere, ed essi sono impegnati in un’eterna copula priva di amore e pregna di sacrificio.
Quante storie travagliate, su questa terra, riflettono questa condizione celeste? Quanti esseri umani divisi tra istinto sessuale e amore, e mai realmente soddisfatti… si desidera la Luna e si vorrebbe Venere; ma alla fine, è il sacrificio il motore e il desiderio del mondo.
La verità è che quanto culturalmente interpretiamo come femminile ha a che fare con Venere e non con la Luna, sebbene entrambe queste forze lavorino egregiamente con Marte.
Accade infatti sovente, soprattutto in questo periodo storico di grande risveglio della settima e della quinta energia (si inserisce la voce di un altro partecipante, che commenta: “e la quarta dal 2025”), di trovare esseri umani di sesso maschile con preponderanza di energia lunare, e viceversa.
Vedrete che, a breve, questo fenomeno coagulerà anche a livello animale.
La manifestazione corporea di quanto riconosciamo come corpo maschile o femminile non dipende, infatti, dalla concentrazione complessiva di energie nell’individuo, bensì dalla struttura dei suoi centri energetici.
Fino ai nostri giorni, l’essere titolare di una determinata struttura energetica ha quasi sempre implicato una maggiore ricettività generale alla prima corrente ascendente assorbita dalla stessa, ossia quella riferita allo Svadhistana. Un secondo chakra marziale andava quindi a tradursi in un individuo pregno di questa energia, mentre un secondo chakra lunare generava un individuo in armonia con i flussi della vita e di indole più passiva.
Sempre più, invece, assistiamo a veri e propri maschi dotati di vagina e utero perfettamente funzionanti, e viceversa. In questo caso non si tratta solamente di incongruenza tra interpretazioni culturali di sesso e genere, ma di veri e propri squilibri ormonali, che si traducono in depressione, disfunzioni sessuali, ciclo irregolare, eccetera.
Esistono infatti due tipologie fondamentali di strutture umane a livello eterico (anche se alcuni errori di riflessione energetica possono a volte generare individui intersessuali):
(N.d.r.: Per comodità del lettore, sintetizziamo i passaggi successivi del dialogo sulle strutture umane nei seguenti schemi)

  1. secondo la direzione del flusso energetico (congruente a livello micro e macrocosmico):
    Saturno-Sole-Mercurio-Marte-Venere-Giove-Luna

  2. secondo la numerazione dei chakra dal VII al I (ovvero le corrispondenze chakra-pianeta):
    Saturno-Luna-Venere-Sole-Giove-Marte-Mercurio (M)
    Saturno-Marte-Venere-Sole-Giove-Luna-Mercurio (F)

Il secondo chakra coagulerà in modo diverso a livello fisico a seconda se lunare o marziale, generando nel corpo fisico organi genitali femminili o maschili in modo del tutto indipendente dalle altre caratteristiche energetiche dell’individuo.
Chiaramente, se nel complesso la persona in questione è del secondo tipo (genitali femminili, o per meglio dire lunari) ma è povera di settima energia, gli squilibri possono essere molto importanti, come anche nel caso opposto.
In un contesto di grandi movimenti energetici riguardanti IV, V, VII a livello globale, l’essere benedetti dall’una o dall’altra può arrivare a ribaltare l’equilibrio che una posizione di vantaggio come quella del secondo chakra dovrebbe garantire all’energia che lo caratterizza.


Energia di Marte


(Obiezione rivolta all’autore del discorso sui chakra appena esposto)
Saturno, nella rappresentazione simbolica che ci hai presentato, non riflette le energie extrasolari, ma le scompone e ce le invia in forma scomposta, dandoci la percezione delle forme e di conseguenza della materia; l’analogia con l’essere umano c’è nella misura in cui questa operazione viene svolta dal nostro Saturno interiore.
È vero che questa operazione può essere raffigurata con un simbolo che è uguale a quello del Sole… in effetti sull’analogia Saturno-Sole - che è un po’alla base dell’ermetismo - si è scritto molto: mi sembra addirittura che anche Icke (il quale, anche se si atteggia ad antiesoterico, di ermetismo ne sa tantissimo) ci tiri fuori tutto un discorsone sul complotto malefico degli esoterici che vogliono mettere Saturno al posto del Sole… ma senza arrivare a tanto, su quale sia il rapporto Saturno-Sole nella tua prospettiva, non mi convince limitare il discorso all’energia captata dalla sommità del capo: esistono anche le energie di rimbalzo che entrano dai piedi, Mansuino addirittura ci ha scritto un articolo… anche se poi, a ben vedere, noi non captiamo l’energia né col capo né con i piedi, ci siamo immersi…
(Risposta)
In realtà, i processi di propagazione da Saturno alla Terra e dalla Terra a Saturno sono contemporanei: nel senso che l’emersione della coscienza - e del significato del tempo per come lo intendiamo - è il risultato dell’incontro tra le energie originarie e quelle di rimbalzo. Così, è corretto affermare che la Terra assorbe nel nucleo l’eiaculato del Sole e lo rimbalza verso l’alto; ma bisognerebbe aggiungere che, nel momento in cui esegue questa operazione, essa non è la Terra, ma incarna Marte a tutti gli effetti.
Il segreto di questa energia è che sacrifica sé stessa e il proprio amore in favore dell’armonia di Gaia.
Questo è il mistero dei vulcani: i sette metalli fusi e pronti a nuova vita, sangue marziale offerto in sacrificio a questo pianeta eretico che non era nei piani di Dio, e che rappresenta un vero e proprio passaggio verso il nulla. Verso una nuova creazione che è una risposta alla creazione, ossia la più grande bestemmia possibile.
Marte scuote le fondamenta del sottosuolo, e dai piedi degli esseri terrestri risale fino a Mercurio e si coagula nel liquido spermatico, nel calore secco dei testicoli, nel freddo umido della prostata. Questo è lo strumento magico principale del mago, che egli può utilizzare per proseguire nella bestemmia dirigendone la corrente verso il mondo esterno, o verso i propri centri di rimbalzo (VI, V, III, II), oppure per rendere a Saturno ciò che è di Saturno, spingendo in su tutta la corrente fino al primo centro.
Nell’apprendere a fondo e sapere padroneggiare questa dinamica, l’ermetista ha anche la possibilità di chiarirsi pienamente quale sia il ruolo di Mercurio, ovvero della conoscenza: il suo ruolo è centrale proprio in quanto si trova a ricevere tanto le energie discendenti quanto quelle di rimbalzo. Secondo il flusso naturale, l’essere umano proietta orizzontalmente le due correnti che si incontrano nel suo Mercurio, a seconda delle direzioni suggeritegli dalla sua costituzione e dalla sua composizione energetica. L’estrarre la spada dalla roccia significa invece l’atto pratico di distinguerle tra loro, estrapolandone le sette energie che le compongono e direzionandole secondo il proprio volere.
Vediamo così come, portando Mercurio in Marte, che è quanto avviene naturalmente durante l’atto sessuale (N.d.r.: ci si riferisce, qui e nei passaggi precedenti, ad un essere umano con struttura maschile, e quindi al portare la coscienza al secondo chakra secondo la struttura poco sopra elencata), la corrente energetica proiettata orizzontalmente viene parzialmente riflessa, ed è proprio questo suo ripiegarsi su sé stessa a consentire la creazione di una copia del sistema uomo.
Analogamente, innalzando la coscienza in maniera consapevole nei diversi punti energetici, possiamo arrivare a riflettere una parte di queste energie all’interno del nostro sistema individuale, e - diciamo così - a potenziarlo, innescando in esso dei processi creativi (e, dal nostro punto di vista, evolutivi).
Nel caso di un essere femminile, invece, il primo rimbalzo è situato molto più in alto: ossia arriva al II centro, generando un potere psichico che un essere maschile non possiede, ma anche una certa instabilità del centro stesso. Un essere femminile vive in una situazione molto più complessa, perché si ritrova a fare i conti con i due primi livelli di realtà molto meno connessi tra loro, e con una passività lunare vicinissima al proprio Mercurio, e quindi al piano della realtà oggettiva.
Un'altra considerazione interessante è che, nel caso femminile, gli organi riproduttivi corrispondono al centro lunare, ovvero all'ultimo dei quattro rimbalzi ascendenti. L'incontro con un’energia molto più diretta e concentrata, come quella dei genitali maschili (marziali), non può che determinare la direzione da Marte a Luna del flusso diagonale indotto dall'innalzamento del Mercurio; da qui il fatto che il risultato della copula viene accolto nell'utero della madre.
Infine, non dimentichiamo che l'energia lunare è la settima in quest’ordine, ossia quella di arrivo, e che si affaccia sulla Terra, dopo essere transitata per tutti i pianeti: è proprio questo a consentire lo sviluppo della forma completa del nuovo uomo.
La copula tra Chronos (Saturno) e Cristo (Sole) è la premessa per quanto avviene successivamente, proprio come descritto nel Va-avo ha-Yom el ha-Ayin (N.d.r.: cfr. gli articoli dal 163 al 166 di questa rubrica, “Un trattato qabbalista di magia sessuale”) a proposito dell’accoppiamento di Re Davide con un suo ufficiale: poiché il nostro meraviglioso Sole deve segretamente accogliere la verga universale, per poter inondare a sua volta di ricordi la creazione.
In quell’episodio Husai, l’ufficiale di Davide, rappresenta proprio Mercurio; tanto che al compimento di quell'atto sulla Vetta della Montagna fa seguito la caduta di Sabbathai nel Cuore della Montagna; e Sabbathai, in questo caso, simboleggia la forza cristica che affonda in Mercurio - dove cioè il Dio giusto descritto nel Va-avo (le correnti discendenti) incarna le correnti di rimbalzo ascensionali, ed ascende a Marte.
La successione 7-4-1-2-5-3-6 illustra quindi, in pratica, la successione del transito delle sette energie nel corpo umano maschile secondo il numero dei chakra; anche se sarebbe più corretto dividere in due fasi (discendente e ascendente) questo processo. Con il rischio però di fraintendere una questione fondamentale: cioè, è vero che le prime tre energie sono discendenti e le ultime quattro ascendenti, ma tutte e sette le energie discendono e ascendono contemporaneamente nel rapporto tra la Terra e il sistema solare.
In altre parole, è solo una scelta legata alla struttura umana se noi scegliamo di distinguere tra energie ascendenti e discendenti.
Per dirla con gli Induisti, abbiamo una discesa da Sahasrara ad Anahata a Muladhara (è questo il famoso threesome Saturno-Sole-Mercurio) ed una successiva ascesa: se l’ascesa è del tipo Svadisthana-Vishuddha-Manipura-Ajna abbiamo un essere maschile, se è del tipo Ajna-Vishuddha-Manipura-Svadisthana, un essere femminile.
Sì, l'arte di deviare le energie attraverso Mercurio è proprio il prendere coscienza; o meglio, la capacità di spostare la coscienza su altri livelli per provocare una deviazione del flusso orizzontale del Mercurio fissato sulla realtà oggettiva, in modo tale da apportare cambiamenti ad essa e/o alla nostra persona.
È, in questo, una cosa diversa dall’arte stregonesca pura e semplice, per operare la quale la presa di coscienza non è necessaria - sebbene, anche in questo caso, spesso cambiamenti duraturi a livello di consapevolezza individuale avvengano ugualmente; ma soltanto come effetti collaterali, generalmente suscitati dal potere che l’operazione stregonesca ha intercettato.
La stregoneria, infatti, limita la propria azione allo sfruttamento delle correnti di rimbalzo ascensionali, frutto del sacrificio di Marte (la sua decisione di riversarsi nella Luna crea quel flusso ascendente che si incarna nell'energia sessuale maschile); per cui, ad esempio, il regolarsi sui cicli lunari, l’eseguire riti magici e così via, sono tutti modi per andare a riempirsi di quel tipo di energia, e richiamare lo sperma del sacrificio marziale - col risultato di poter apportare modifiche soltanto da Yetzirah in giù.

 

Seconda parte


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