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Esperienze di vita

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Sul sentiero - Parte quarta

Anonimo - novembre 2010
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Iniziazione e discepolato secondo l’insegnamento del maestro tibetano

 

Diventare il Sentiero

 

Nel Sentiero intrapreso il discepolo incontra ostacoli dolorosi, ma nulla può farlo retrocedere; egli si dedica allo sviluppo degli individui e dei gruppi sapendo di poter  servire poiché per molto tempo ha lavorato al raffinamento dei suoi corpi. Avendo dominato la sua natura inferiore ed il suo egoismo, può disporre delle sue energie per intero e si sente perciò  totalmente al servizio dell’evoluzione.

Egli procede da solo, poichè, essendosi distaccato da ciò che riguarda i corpi inferiori, appare ai suoi fratelli diverso e separato; ma sa che in futuro instaurerà nuovi e più amorevoli rapporti con tutti coloro che sono in rapporto con lui quando anch’essi avranno imboccato la Via del Ritorno.

Impara a sublimare costantemente il suo amore, che diventa sempre più impersonale ed ampio, gratuito e generoso, magnetico e irradiante, saggio e intelligente; non si aspetta gratitudine né reciprocità poiché sente con chiarezza che “dare è avere”.

 

Sa che l’amore:

  • trova il suo riconoscimento nella sua stessa gioiosa manifestazione;

  • conduce a una naturale espansione;

  • porta  ad una più elevata vibrazione e ad un conseguente ampliamento di visione.

Il Discepolo vive nella serenità, poiché avverte che la strada è tracciata, che la sua vita ha trovato il più alto senso; dimentica se stesso nel servizio e non si lascia abbattere da critiche, che potrebbero ferire il suo amor proprio; coltiva le qualità della pazienza e della persistenza, della dignità e dell’umiltà; non ha fretta ma è invece lungimirante, poiché sa che “ogni cosa ha un tempo”.

Tutto ciò che fa parte della vita del Discepolo consacrato a svolgere la sua parte nel mondo è parte integrante del suo processo di avanzamento e prepara situazioni e sviluppi futuri; egli  legge e interpreta i  segni di episodi e avvenimenti  per coglierne la lezione e le possibili occasioni di servizio.

E’ perciò sereno in ogni circostanza e costantemente opera trasferimenti dall’inferiore al superiore in un persistente sacri-ficio (“rendo sacro”): oppone interiormente alla reazione convulsa la tranquillità ed il distacco; all’insoddisfazione la contentezza; alla fretta il giusto ritmo; all’ingratitudine la generosità; all’eccesso l’equilibrio; alla soddisfazione derivante dai conseguimenti esterni la beatitudine interiore; all’egoismo il senso del gruppo; all’indifferenza la Volontà-di-bene; alla sfiducia la fede nella visione; all’ignoranza la conoscenza; alle illusioni del mondo la contemplazione del Vero; alla percezione limitante dello spazio e del tempo la considerazione dell’eternità; al senso di solitudine la coscienza di essere parte in evoluzione  di un Tutto anch’esso evolvente.

Egli non considera nessuna rinuncia eccessiva e valuta ogni cosa in relazione alla meta che persegue; le vicende della sua vita sono occasioni di comprensione e di lavoro su di sé; da tutto egli trae opportunità per avanzare operando trasmutazioni dall’inferiore al superiore, dalla ribellione alla pace, dall’egoismo alla santità: egli “diventa il Sentiero stesso”.

La sua energia è anche distruttiva: egli dissipa o annienta le forme cristallizzate  o anacronistiche, non più idonee all’evoluzione; l’impatto della sua presenza e della sua opera potenzia sia il  bene che il male intorno a lui, poiché egli è diventato un potente canale di energie superiori che, attraverso il suo lavoro, operano per l’avanzamento dell’umanità:

 

Sarà evidente che il serio studio di questi soggetti permetterà allo studente di trovare molte cose che lo riguardano personalmente, sebbene la cerimonia dell’iniziazione possa essere ancora molto lontana. Con la studio del processo e del proposito potrà rendersi conto che il metodo dell’iniziazione riguarda:

- la realizzazione della forza,

- l’applicazione della forza,

- l’utilizzazione della forza.

L’iniziato di ogni grado, dall’umile iniziato di primo grado, che per la prima volta ha contatto con un  certo tipo di forza specifica, fino al Buddha liberato del settimo grado, tratta con qualche tipo di energia.


Gli stadi di sviluppo dell’aspirante possono essere così descritti:

Discriminando deve divenire consapevole dell’energia o forza del sé inferiore.

A quel ritmo di energia deve imporne uno superiore fino a che il ritmo inferiore non sia sostituito da quello superiore ed il vecchio metodo di esprimere l’energia scompaia completamente.

Allora, grazie a realizzazioni sempre più vaste, gli è concesso di entrare in contatto con certe forme di energie di gruppo e, sotto una guida, farne uso fino al momento in cui sarà in grado di usare scientificamente la forza planetaria. La durata di questo stadio finale dipende solo dal progresso nel servire l’umanità e dallo sviluppo di quei poteri dell’anima che sono conseguenza naturale dello sviluppo spirituale. (Alice A. Bailey, Iniziazione umana e solare, cap. IX, 91)

 

La sua forza ed il suo amore vengono infine riconosciuti, ed egli fa chiaramente sentire la sua nota attraverso il suo particolare servizio all’umanità; molti si rivolgono a lui per insegnamento e aiuto, attratti dalla  la sua irradiante e benevola saggezza.

Egli nulla desidera per sé ed è naturalmente attento a fare un uso spirituale del denaro, che considera uno strumento per svolgere il  suo lavoro per l’umanità e per procurare ciò che occorre a portare a compimento il piano, secondo il suo livello di comprensione. Il livello di avanzamento sul Sentiero si valuta anche dalla considerazione e dall’uso che l’allievo fa del denaro, poiché solo chi non lo accumula o non lo consuma per sé può testimoniare e donare all’umanità l’Abbondanza dell’universo.

Tutto ciò che avviene  viene ora correttamente inteso come “il meglio per l’anima”:

 

Tale atteggiamento ed esperienza sono possibili per tutti coloro che persistono nel nobile sforzo, considerano tutte le cose di poco valore pur di giungere alla meta, e procedono fermamente nel loro cammino nonostante le circostanze, con gli occhi fissi sulla visione, l’orecchio attento alla voce del dio interiore che risuona nel silenzio del cuore, i piedi ben saldi sul sentiero che conduce alla porta dell’iniziazione, le mani protese per dare aiuto al mondo, subordinando l’intera vita al servizio. Allora tutto ciò che avviene è per il meglio; malattie e opportunità, successi e fallimenti, sarcasmi e macchinazioni dei nemici, mancanza di comprensione da parte di coloro che ama, tutto ciò avviene per essere utilizzato ed esiste per essere trasmutato. La continuità di visione, di aspirazione e di contatto interiore è considerata più importante di tutto il resto, è il fine perseguito nonostante le circostanze e non a causa di esse. (Alice A. Bailey, Iniziazione umana e solare, VIII, 78)

 

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