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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 1 - Ottobre 2014

Scienza e Spiritualità sono inconciliabili in assoluto?

 

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1.3 Scienza naturale avulsa dalla realtà?

 

È sempre più evidente che le scienze naturali che analizzano unicamente l’apparizione della vita, non riescono a spiegare cosa sono in realtà gli esseri animati. La scienza dà per scontato che le forme assunte dalla natura si siano a poco a poco sviluppate dalla polvere stellare. Gli Amminoacidi, componenti di base di queste forme, sono stati e saranno sintetizzati in continuo nell’universo. Essi sono dunque presenti anche nei meteoriti. Può questo principio spiegare la nascita e lo sviluppo delle forme di vita?

La teoria di Darwin sull’apparizione di nuove specie, che in conseguenza della selezione naturale si basa su mutamenti casuali, è unicamente un’idea speculativa non dimostrata nemmeno lontanamente. La vita, quale struttura biologica e informazione, può autogenerarsi e continuare a svilupparsi? Cosa vi si oppone?

Prendiamo ad esempio il flagello (organulo monomotore filiforme) quale forma di costruzione molto diffusa. Esso è un motore rotante, una struttura estremamente complessa, con  cui si muove uno dei più piccoli esseri viventi. Il batterio Escherichia coli, possiede sei di questi motori elettrici ultraminiaturizzati (lunghezza 30 nano oppure 0.00000003 mm) il cui rotore, statore e supporto si trovano tra l’interno e l’esterno della membrana terminale del batterio.

La membrana interna è il dielettrico negativo interno di un condensatore con 0.2 Volt. Attraverso il motore scorrono protoni H+ verso l’interno che sollecitano il motore con la loro forza elettromotrice, facendolo arrivare fino a 100 giri al secondo, sia in senso orario e sia antiorario.

È pensabile che una costruzione talmente intelligente sia dovuta alla pura mutazione casuale del DNA con parecchie migliaia di nucleotidi? E dove si troverebbe uno stadio iniziale di questo motore che secondo la tesi dovrebbe essere ottimizzato attraverso la selezione? Un motore rotante che ancora non è in grado di girare non possiede in questo caso nessun valore selettivo. Questi sei motori sono stati costruiti a che i colibatteri possano navigare verso la concentrazione più elevata di sostanze alimentari e contemporaneamente allontanarsi attivamente dalla concentrazione di sostanze a loro nocive.

Il principio del flusso dei protoni H+ attraverso una membrana viene sfruttato nella struttura dei batteri anche per la costituzione di energia ATP (adenosina trifosfato) nelle cellule. Questi batteri sono immigrati nelle nostre cellule con le quali vivono in  simbiosi. Noi riceviamo da essi energia in quanto essi estraggono, beccano i migliori elettroni dal nostro alimento e profittano di una vita propria meglio protetta. Con l’aiuto dell’energia dell’ATP si sviluppa un motore molecolare lineare che lavora in ogni singolo muscolo: una spinta da parte dell’ingranaggio ATP alla proteina miosina, sposta la membrana di un centomillesimo di millimetro contro il cavo della proteina Actina. Poiché il motore elabora continuamente ad alta velocità le stesse distanze una dopo l’altra, la fibra muscolare si accorcia.

Una combinazione appropriata di sequenze di amminoacido per la formazione dei componenti necessari al motore nata dal caso corrisponderebbe a 10-85 (alla meno 85.sima potenza), il che vuol dire che sarebbe necessaria la quantità media di cellule di 1085 per ottenere una singola combinazione indispensabile ad una mutazione. Anche se gli oceani della preistoria fossero composti solo e soltanto di tali batteri necessiteremmo di un miliardo di anni per ottenerne una quantità di 1045. Il totale della probabilità di questo evento è dunque: 10-85 x 1045 = 10-40.

Un’immagine di paragone per spiegare questo valore: la possibilità di trovare per caso uno spillo di un millimetro cubo  all’interno del pianeta terra ha una probabilità di 10-32, risultato che indica chiaramente l’impossibilità che l’evento descritto possa riprodursi da solo.

Anche altre domande sulla pianificazione restano sospese in aria. Le singole parti devono essere costruite prima e in modo da combaciare esattamente nelle loro molteplici combinazioni (principio della costruzione modulare). Dove sono conservati i “manuali di fabbricazione”?

Al giorno d’oggi noi non conosciamo i meccanismi che conducono alla forma/struttura/configurazione (formazione campione/fenotipo) di un essere vivente. Solo informazioni disponibili possono entrare in combinazione. Ma da dove provengono?

Per quasi tutte le funzioni del nostro organismo sono necessarie proteine, in special modo enzimi che sono anche delle proteine. Nel frattempo un numero considerevole di gruppi di lavoro scientifico (Università di Princeton, Manchester, Adelaide) hanno scoperto che anche fenomeni psichici quali: paura, gioia, amore ecc. influenzano sia la materia interna al nostro organismo e sia quella all’esterno di esso. La Psiche è evidentemente capace di provocare la formazione di enzimi che distribuiscono ormoni e neurotrasmettitori.

Gli enzimi sono biopolimeri, quindi costruzioni molecolari gigantesche. Ogni singolo componente, ogni amminoacido deve essere trattenuto da esatti ponti di forze in un posto preciso. Se la nostra Psiche modifica l’attività di un singolo enzima, modifica contemporaneamente anche la costellazione di base all’interno dell’enzima. Essa modifica quindi non soltanto il singolo enzima, che sarebbe inutile, bensì milioni di enzimi contemporaneamente.

Questa modifica della struttura degli enzimi è basata sull’informazione, e la nostra consapevolezza è una di queste informazioni in grado d’influenzare la materia in noi e fuori di noi. L’informazione sorge quando le diamo significato e valore. Volontà ed emozione o sensazione presuppongono che abbiamo interpretato una situazione e le abbiamo assegnato valore e significato.

Oggi siamo in grado di manipolare il DNA e fargli produrre le proteine che vogliamo, ma ignoriamo quale “animazione” viene assegnata alle stesse. Se osserviamo i complessi meccanismi dello sviluppo e della crescita con la loro puntuale organizzazione che li vede realizzare in momenti precisi, è da escludere che questo sia dovuto al caso (Zöller-Greer 2007).

Roger Penrose, fisico britannico di fama mondiale, calcola che i valori delle costanti (matematiche) naturali originarie da incalcolabili possibilità sono stati posti esattamente a (1010)123 (Penrose 1997).

Se i valori delle costanti deviassero dello 0,000000000001 per cento, la vita biologica così come noi la percepiamo non avrebbe potuto avere luogo. Tuttavia anche con le costanti naturali così come sono, non si è ancora sviluppata nessuna vita. E ammesso che per puro concorso di diversi fattori casuali si sia sviluppata una forma di vita primitiva, consapevolezza e intelligenza non sono ancora affatto disponibili.

Se la vita non può essere semplicemente ridotta alla componente fisica e chimica della materia, tutti gli sforzi di ridurre il suo sviluppo esclusivamente a un’ovvia legge di natura sono impostati erroneamente in anticipo. E ammesso che tale sviluppo sia avvenuto, la domanda: “da dove traggono origine le leggi naturali?”, continuerebbe a restare inevasa.

 

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