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Filosofia Quantistica e Spiritualità di Ulrich Warnke

FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità

La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.

 

 

Capitolo 2 - Novembre 2014

Aspettativa e fede

 

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2.4 Alla ricerca di un mondo creativo diverso

 

Dopo avere fatto conoscenza più ravvicinata con queste due regioni cerebrali possiamo spiegare il percorso funzionale della fede.

Una fede intensa vuol dire fisiologicamente:

  1. Diminuzione dell’attività della corteccia cerebrale sinistra (= riduzione del raziocinio).

  2. Elevata attività del sistema limbico (= alla mercé delle sensazioni).

Quando il sistema limbico è attivo, anche le regioni temporali lavorano più intensamente e il mondo assume senso e significato. L’emisfero sinistro del cervello (centrato sul raziocinio e sulla logica, analitico, lineare) viene frenato. Nello stesso momento diventa più attivo l’emisfero destro (creazione, intuizione).

Come incide questa attività più intensa del sistema limbico sul nostro comportamento e sulla nostra esperienza? Per rispondere a questo quesito ci rivolgiamo al meccanismo più intelligente di cui la natura ci ha dotato.

Al centro degli avvenimenti ci sta la ghiandola pineale. Situata quasi al punto mediano del cervello umano, produce alcune sostanze essenziali per il ritmo che regola il sonno e la veglia e interferisce in modo massivo e manifesto sulla nostra vita interiore. Julius Axelrod scoprì nel 1972 che anche la DMT (dimetiltriptamina, un allucinogeno) del nostro corpo viene prodotta dalla ghiandola pineale.

 

Riassunto dell’effetto della DMT:

  1. Attività aumentata nel sistema limbico

  2. Soppressione del filtro di determinate istanze del cervello

  3. Leggera inibizione specialmente della regione sinistra della corteccia (logica e raziocinio)

Queste funzioni precedentemente elencate sono esattamente quelle che ci permettono la descrizione fisiologica dello stato di fede intensiva. Con questo non c’è più nulla che ostacola l’influenza dell’intelletto sulla materia. Come può la dimetiltriptamina pilotare il subconscio, il conscio o consapevolezza e infine la materia?

La DMT si aggancia ai recettori della serotonina del sistema limbico e regola al di là anche i recettori NMDA (N-Metil-d-Aspartato: canali cationici che vengono attivati dal glutammato e bloccati dal magnesio). Serotonina è il termine volgare per 5-hidroxitripatmina (5-HT), una molecola che agisce come sostanza veicolare e ormonale e che insieme all’ormone della dopamina e della noradrenalina è responsabile delle nostre sensazioni di gioia e felicità.

La DMT è un agonista ed epigono della serotonina, che dopo avere agganciato uno dei sette recettori secondari della serotonina, aumenta la quantità di quest’ultima nello spazio sinaptico. Dopo la produzione e distribuzione di una elevata dose di DMT, gl’individui vivono esperienze mistiche, hanno contatti telepatici con la realtà vivente e sono certi di possedere forze speciali che agiscono sulla materia.

La produzione e distribuzione di DMT può essere appresa e rispettivamente condizionata. Ambiente ed autosuggestione, rituali ed esercizi di yoga (in special modo yoga Kundalini) la rafforzano. Ogni sogno (e ogni stato di coma) stimola la produzione e ripartizione di DMT. I contenuti dei sogni  sono possibili solo grazie alla DMT. Nel momento del trapasso la distribuzione di DMT è particolarmente elevata. Il morituro ha delle percezioni paranormali, accesso alle sfere divine, avverte la presenza di un angelo che lo assiste e prova la sensazione di essere nella sua vera casa (Strassmann 2004).

Oltre che nel cervello umano, la DMT è contenuta in alcune piante quali ayahuasca o psychotria viridis.

Per ragioni di sicurezza la produzione di DMT nell’individuo è collegata a delle condizioni. In contemporanea con la DMT deve essere prodotta e distribuita dalla ghiandola pineale anche un’ammina organica endogena chiamata beta-carboline che ha il compito di evitare che la DMT venga subito distrutta dagli enzimi. Anche la beta-carboline è presente nelle piante come p.e. nella Banisteriopsis caapi.

Se viene anche costituita una sostanza analoga alla chetamina che ha un effetto rilassante ed anestetico, il contatto con un universo consapevole diverso è perfetto, con sogni lucidi, esperienze extracorporali, sensazioni singolari e luminose. L’attività elevata del sistema limbico accresce la creatività e l’intuizione nell’emisfero destro, mentre viene ridotta quella dell’emisfero sinistro, analitica e accentrata sulla logica.

A causa dell’attenuazione dell’attività nella corteccia, vengono indeboliti rumori di sottofondo e la coscienza può concentrarsi in pieno sull’altro universo. Se il sistema limbico è attivo, anche le zone parietali temporali lavorano più intensamente e il mondo che ci circonda assume significato e importanza più marcati. La sensazione di essere separato dal mondo sparisce, la rappresentazione dell’IO perde la sua validità e noi ci sentiamo parenti, parti di una Entità universale.

Trasportiamo dunque in noi uno stimolo dell’aldilà che non è artificioso o indotto dall’esterno, bensì facente parte della nostra natura. Gli sciamani di tutte le culture c’informano che con i loro rituali sono in grado di aumentare la produzione di DMT e che stimolano le loro visioni con gli estratti di decotti di piante specifiche.

L’inibizione dell’attività del neocortex è in grado di elevare nel proprio organismo la quantità di DMT in modo affidabile. Per la parziale depressione del sistema nervoso centrale, cioè la riduzione parziale dell'attività dei neuroni del tratto cerebro-spinale dove sono localizzati i centri che regolano le funzioni vitali attraverso per esempio iperventilazione o consumo massivo di alcol, si può essere certi dell’erogazione più elevata di DMT endogena e di una maggiore attività del sistema limbico.

In tale stato gl’individui percepiscono il mondo trascendentale come reale in assoluto. Confrontati a questo fenomeno abbiamo solo due possibilità per spiegarcelo: o quello di cui facciamo esperienza esiste di fatto in un universo parallelo che normalmente resta precluso ai nostri sensi e alla nostre esperienze e si presenta solo quale allucinazione, o è pura allucinazione la stessa esperienza vissuta.

Indipendentemente dalla soluzione di questa problematica possiamo riaffermare che sensazioni e stati d’animo commutano la materia per farle produrre e liberare droghe endogene. Queste droghe mettono in circuito sensazioni e stati d’animo più consistenti che in cambio modificano la propria componente materiale e, come vedremo più avanti, amplificata in una certa guisa, anche la materia all’esterno del corpo. Vengono così innescate e sono spiegabili esperienze vicine al momento del trapasso, tunnel di luce, incontro con angeli e altro. Questo però non vuol dire che esse siano prodotte dal cervello. È anche del tutto plausibile che il cervello venga “truccato”, manomesso per ricevere a distanza campioni d’informazione spirituale. Come noi già sappiamo, la semplice visione di qualcosa di reale, di qualcosa rappresentata solo come tale, o vista in sogno, ha le stesse conseguenze per le funzioni della materia che compone il corpo.

Quello che noi ancora non conosciamo, è in che modo emozioni e fede riescano a pilotare la materia in dettaglio. Per questo adesso vogliamo mettere insieme tutti gli attori, tutti i tasselli ed esaminare attentamente come essi funzionano.

 

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