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Vecchio 10-03-2003, 21.31.50   #31
tammy
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Data registrazione: 03-04-2002
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guarda....

ho capito poco e niente di quel che hai scritto, è un problema mio sicuramente, ma ci tengo a dire che rimango fedelmente e morbosamente attaccata all "idea" di ciò che un'artista e l'arte nel suo genere rappresenta per il mio sentire molto individuale e non condivisibile.

buonaserata a tutti.
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Vecchio 10-03-2003, 23.02.52   #32
anomis
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Fragola scrive:
"Io credo che potenzialmente dentro a ciascuno di noi c'è un artista. Proprio dentro a tutti, assolutamente a tutti. Ma, come sempre, non tutto hanno voglia di compiere il percorso che porta ad entrare in contatto con la parte più profonda di sè."

E' molto bello il pensiero che esprimi ed io sento di condividerlo in pieno.
Ho riscritto la frase che più mi ha colpito del tuo scritto, ma condivido anche tutto il resto che hai riportato.


Gwydjon ha scritto un altro concetto che sento molto mio:
"E' la sponda dell'interpretazione, che può liberamente snodarsi per i percorsi imprevedibili e magmatici della soggettività. La poesia è viva se è MIA poesia, se è poesia nelle mie mani."

Sì, l'interpretazione di un opera è anche essa espressione dell'arte. A volte è più artista chi riesce ad interpretare il contenuto di una poesia esaltandolo che non l'autore stesso.

Io, tempo fà, scrissi una poesia (l'unica della mia vita) che ebbe un gran successo tra gli studenti ed i docenti. Bene, questa poesia, scritta da me in pochi minuti e senza troppe riflessioni, fu interpretata in infintiti modi, con una capacità di tirar fuori dei significati anche là dove non vi erano (a mio avviso) che mi commossi. Alla fine ho capito che il vero artista non ero io, bensì ognuna di quelle persone che tanto ha saputo elevare uno scritto a mio parere semplice, sterile e sintetico.

Il mio è solo un esempio.


Simona.

Ultima modifica di anomis : 10-03-2003 alle ore 23.11.01.
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Vecchio 11-03-2003, 00.06.27   #33
Gwydjon
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...per Tammy

Beh... restando "morbosamente attaccatta" alla tua esperienza personalissima dell'arte non fai che darmi ragione.
Cioè, mi spiego: non fai che affermare che l'arte/poesia è un'espressione di vita intima, che non ha valore fin quando non è assunta in maniera totalmente personalizzata da chi la contempla.
Questo però non esclude una dimensione universale, io direi: trascendentale dell'arte.

Quando si parla di estetica, bisogna sempre chiarificare i termini. A me - per capirci - non interessa affatto l'ambito istituzionale dell'esperienza del bello (per capirci, quello della "professione di artista", con tanto di marketing, tecnica, circoli culturali e sensibilità espressive mutuate dalla moda), ma il contesto universale in cui tutti - dico veramente tutti, ed in ogni momento - possono trovarsi artisti e poeti, cioè cantori della vita.
Non importa come si esprima questa universale vocazione all'arte (che è parallela, credo, alla vocazione alla parola che ogni essere umano persegue sin dal primo anno di vita). Non importa se si riesca male, se il risultato non abbia neanche i canoni del bello e del ben fatto (peraltro molto relativi, lo sappiamo). Non importa se si debba trattare di banalissima poesia dell'ordinario, del quotidiano assunto a dignità d'arte.
Wilde aveva un'idea molto simile alla mia: ogni essere umano deve porsi l'obiettivo di "vivere la sua vita come un'opera d'arte": dipingendo la sua quotidianità al ritmo di una sinfonia che le lacrime, la gioia, le speranze e le delusioni di ogni giorno sapranno arrangiare meglio di ogni orchestra filarmonica. E' la tua vita la più bella poesia che sia mai stata composta.
L'ho già scritto e lo ripeto:

Poesia non è solo lo scrivere in versi: è il nostro modo stesso di darci l'un l'altro, dicendoci oltre noi stessi.

Ci stiamo interrogando se il poeta ami oppure no. Bene, forse questo modo di vedere le cose - che non è l'unico né il migliore, ci mancherebbe - può aiutarci a dare un senso nuovo a questa domanda, e ad aprire nuove possibilità di risposta.
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Vecchio 11-03-2003, 00.24.22   #34
Fragola
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Messaggio originale inviato da deirdre
cara fragola, perdonami, ma nel mio scritto ho specificato le differenze tra genio, artista ed amatore... la vocazione è una sola e porta a divenire ciò che il destino ha determinato per noi, poi può esserci la passione per un dato tipo d'arte..e allora è possibile essere amatori e cercar di riprodurre ciò che altri hanno originato... ma non credo affatto che il poeta, lo scrittore, lo scultore, il pittore..definito genio... sia in grado di fare anche il dentista poichè il suo destino lo assorbe completamente ed a lui non resta altro che seguire il fato.

Sai, forse l'esempio che ho portato un po' più sopra è estremo, ma guarda Leonardo da Vinci. Pittore, misicista, poeta, ingegnere, scienziato e chi più ne ha più ne metta.
Gadda ha scritto i suoi libri lavorando in ibm.
Ligabue ha dipinto i suoi quadri vivendo come un contadino.
E Jung?

Sai, degli artisti che ci sono stati tramandati dalla storia conosciamo poco di solito. Solo la loro opera. Ma non credo che fossero solo quello.

E' limitativo dire che la vocazione di una persona è doventare dentista o diventare poeta. La vera vocazione di tutti noi è diventare "persone". Poi potremo esprimerci in un modo o nell'altro. Ma se siamo in contatto con la parte più profonda di noi in qualche modo ci esprimeremo.

Certo, io credo che dentro a ciascuno di noi c'è la potenzialità di diventare artista, dove l'arte è la capacità di comunicare in modo profondo e simbolico. Ovviamente non tutti hanno voglia di svilupparla. Si fa fatica. E non tutti, anche se ne hanno voglia, riescono a svilupparla. C'è chi incontra più difficoltà degli altri nel suo percorso. Ma questo non significa che non esista l'embrione.

Abbiamo molti semi dentro di noi, non uno solo. Iperspecializzazione è una mania del nostro tempo.

Ciao
Fragola is offline  
Vecchio 11-03-2003, 00.45.15   #35
Fragola
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Re: La poesia dell'arte e l'arte della poesia

Citazione:
Messaggio originale inviato da Gwydjon

siamo tutti poeti. Tutti, infatti, consci o no, volenti o nolenti, diventiamo interpreti e co-autori - secondo sentieri che ci raggiungono anche nella più ottusa insensibilità - del messaggio dei secoli che l'immenso ipercorpo della tradizione delle idee ci trasmette, un granello per volta, inesorabilmente.

Gwydjon:
è troppo tardi e sono troppo stanca per commentare punto per punto il tuo bellissimo intervento.

Dico solo due cose che non posso fare a meno di dire:
1) secondo me la poesia (in generale l'arte ma la poesia in particolare) è proprio l'unico strumento che abbiamo a disposizione per tentare di comunicare l'indicibile.

2) Qui sopra tu mi tiri fuori la mia teoria preferita di cui non avevo parlato perchè questo non è un sito letterario e non volevo entrare in questioni così specifiche: "il lettore è co-autore del testo".
Non la spiegherò ora. Se mi ricordo dove l'ho messo posterò un intervento fatto altrove in cui la spiegavo.
Ma in breve sintesi, benchè l'atto creativo possa essere assolutamente privato ed avere come scopo solo ed esclusivamente un percorso di conoscenza di sè, diventa "arte" solo quando ha un fruitore che, inevitabilmente, ci mette del suo.
Basta pensare semplicemente a tutto il mondo immaginario che le letture ci hanno donato da bambini. (per me è stato così, almeno).
E' inevitabile. Dove c'è comunicazione c'è scambio. Anche se spesso all'autore non è dato conoscere il contributo dei suoi lettori al testo. Ma tutto coloro che scrivono sono consapevoli che toccheranno in chi li legge corde diverse.

Grazie del tuo intervento

Buonanotte.

(dimenticavo, se ti interessa esiste un sito nato proprio da questa idea. Anche se non lo visito da molto tempo te lo segnalo: www.voices.it)
Fragola is offline  
Vecchio 11-03-2003, 01.20.15   #36
Gwydjon
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...per Fragola

Ma guarda un po', una Fragolina rapita nel fascino labirintico della polisemia stile 'lector in fabula'...

Conosco un tipo che crede così tanto nelle teorie che menzioni che ci sta scrivendo su una cervellotica tesi di dottorato, mischiandoci (tanto per gradire) elementi di estetica, semiotica, filosofia trascendentale, fisica quantica, teologia e fenomenologia dei media. Ma dico io... chi sarà mai questo matto da legare ?



Un giorno te lo presenterò, sempre che non faccia una brutta fine sotto il peso delle sue letture troppo strampalate e riesca ad uscire incolume dal fuoco incrociato dei forum della Grande Rete.

Un abbraccio, si va a nanna... e che Borges sia con te

Gwydjon is offline  
Vecchio 11-03-2003, 09.24.38   #37
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola


Sai, forse l'esempio che ho portato un po' più sopra è estremo, ma guarda Leonardo da Vinci. Pittore, misicista, poeta, ingegnere, scienziato e chi più ne ha più ne metta.
Gadda ha scritto i suoi libri lavorando in ibm.
Ligabue ha dipinto i suoi quadri vivendo come un contadino.
E Jung?

Sai, degli artisti che ci sono stati tramandati dalla storia conosciamo poco di solito. Solo la loro opera. Ma non credo che fossero solo quello.

E' limitativo dire che la vocazione di una persona è doventare dentista o diventare poeta. La vera vocazione di tutti noi è diventare "persone". Poi potremo esprimerci in un modo o nell'altro. Ma se siamo in contatto con la parte più profonda di noi in qualche modo ci esprimeremo.

Certo, io credo che dentro a ciascuno di noi c'è la potenzialità di diventare artista, dove l'arte è la capacità di comunicare in modo profondo e simbolico. Ovviamente non tutti hanno voglia di svilupparla. Si fa fatica. E non tutti, anche se ne hanno voglia, riescono a svilupparla. C'è chi incontra più difficoltà degli altri nel suo percorso. Ma questo non significa che non esista l'embrione.

Abbiamo molti semi dentro di noi, non uno solo. Iperspecializzazione è una mania del nostro tempo.

Ciao

Si, in parte è anche vero, ma sono convinta che la vocazione sia una sola, trovarla poi è un'impresa...

Che poi, alcuni elementi si leghino ad altri e quindi chi si occupa di un dato argomento possa elaborare e specializzarsi anche in altri ad esso correlati, bhe questo è sicuramente fattibile, ma rimane per me il fatto che alcune teorie di Hillman siano valide.
Il genio, e i personaggi da te menzionati, erano tali... tanto da rimanere punti fermi nelle storia... è un uomo con qualcosa in più, un rivoluzionario, un illuminato.
Gli artisti, secondo me sono coloro che fanno dell'arte la loro esistenza... ma non tutti verranno ricordati nei secoli..pur avendo grandi doti...

buona giornata.
deirdre is offline  
Vecchio 11-03-2003, 09.30.54   #38
deirdre
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Re: guarda....

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
ho capito poco e niente di quel che hai scritto, è un problema mio sicuramente, ma ci tengo a dire che rimango fedelmente e morbosamente attaccata all "idea" di ciò che un'artista e l'arte nel suo genere rappresenta per il mio sentire molto individuale e non condivisibile.

buonaserata a tutti.

condivido a pieno! Anzi mi sento un tantino ignorante ....

Credo comunque che sia vero ciò che per noi ha valore e come questo valore venga attribuito ad una percezione....

l'uomo elabora teorie, filosofie, pensieri.... catene interminabili che possono aver significato profondo per alcuni, ma non per tutti....
Rimango dell'idea che l'arte sia qualcosa di molto personale, soggettivo... il genio e l'artista fanno di questa la loro esistenza, chi manca di questa vocazione, apprezzerà l'arte, potrà anche cimentarsi in alcuni aspetti... ma non sarà mai un Leonardo da Vinci... o un Goethe o un Picasso.

buona giornata
deirdre is offline  
Vecchio 11-03-2003, 09.32.18   #39
Fragola
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Re: ...per Fragola

Citazione:
Messaggio originale inviato da Gwydjon
Ma guarda un po', una Fragolina rapita nel fascino labirintico della polisemia stile 'lector in fabula'...

Conosco un tipo che crede così tanto nelle teorie che menzioni che ci sta scrivendo su una cervellotica tesi di dottorato, mischiandoci (tanto per gradire) elementi di estetica, semiotica, filosofia trascendentale, fisica quantica, teologia e fenomenologia dei media. Ma dico io... chi sarà mai questo matto da legare ?



Un giorno te lo presenterò, sempre che non faccia una brutta fine sotto il peso delle sue letture troppo strampalate e riesca ad uscire incolume dal fuoco incrociato dei forum della Grande Rete.

Un abbraccio, si va a nanna... e che Borges sia con te

Noi tenere fragoline...
Il nome no è tutto! e se tu sapessi da dove sbucca lo pseudonimo di fragola rideresti per un paio d'ore.

Però fai il bravo, che con tutta sta "estetica, semiotica, filosofia trascendentale, fisica quantica, teologia e fenomenologia dei media" rischi di non farti capire.
Io, lo so, a volte semplifico davvero troppo ma credo esista una via di mezzo...
Fragola is offline  
Vecchio 11-03-2003, 09.44.45   #40
Fragola
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Messaggio originale inviato da deirdre



ma rimane per me il fatto che alcune teorie di Hillman siano valide.



l'uomo elabora teorie, filosofie, pensieri.... catene interminabili che possono aver significato profondo per alcuni, ma non per tutti....


Le teorie sono, appunto, teorie.

(con tutto l'immenso rispetto che nutro per Hillman)
Fragola is offline  

 



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