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Vecchio 07-03-2007, 22.06.59   #1
Lucio Musto
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L'ecografia assassina

Malinconie

Vedi com’è la gente che mi vedo intorno?
Vedi perché preferisco essere considerato magari “asociale”, ma tenermi staccato?

Tutti propugnatori della libertà, del diritto, della giusta giustizia. Tutti pronti a scendere in piazza a fare a *****tti e battersi per il diritto alla morte del povero Welby, tutti per il diritto della donna di abortire il figlio che non vuole, in nome di un “candore sociale” e di una “responsabilità civile”!!!

Parole buone a riempire la gola di fiato, ad esalare miasmi di palude.

Ora la mamma “ha deciso per l’aborto terapeutico” (cito il TG1) perché l’ecografia, anzi due, hanno diagnosticato una malformazione esofagea.
Ma il bimbo nasce e, scrupolo del chirurgo, vive lo stesso. La malformazione non c’era!...

Caso di “mala sanità”?... Nossignore!, ci spiega il luminare nell’intervista alla stessa testata giornalistica di Stato, il TG1. «Non c’è stata “alcuna” violazione delle norme, e la “194” è stata rispettata!...». Infatti, ci spiega «Gli esami e le analisi pre-parto hanno valore indicativo e non probativo!»

Cioè sono utili, o possono esserlo, ma nulla di più!...
Sufficiente ad autorizzare un “Aborto Terapeutico”… ma senza impegno!

E se il bambino ci muore… beh! so ***** sua!... l’analisi è indicativa!
Niente cortei quindi, niente falò e bandiere, niente sottoscrizioni pubbliche, niente fiaccolate e camionate di fiori, niente lettere al Presidente della Repubblica!

Il bambino, quel mucchietto di carne puzzolente in crescita da solo centocinquanta giorni, se voleva far valere i suoi diritti, lo doveva mettere ben in mostra quel pezzo di budello che ha in gola!... e che diamine, lo sanno tutti!

Ecco perché voglio restarne fuori, da questa propugnata moralità sociale. Perché me ne sento sporcato!

Buona festa della donna!

Lucio Musto 7 marzo 2007
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Vecchio 08-03-2007, 16.35.33   #2
nevealsole
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Riferimento: L'ecografia assassina

Sono rimasta come te a questa notizia: sospesa tra shock e indignazione.
Mi piacerebbe chiedere adesso a quella madre cosa pensa dell'aborto...
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Vecchio 08-03-2007, 21.15.53   #3
amidar
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Riferimento: L'ecografia assassina

C'e anche da dire che alla madre,in seguito al referto dell'ecografia,pare le sia stato detto che sarebbe stato necessario effettuare ulteriori accertamenti,quali ad esempio la risonanza magnetica,per convalidare la diagnosi di atresia dell'esofago,ma la donna ha rifiutato e optato per l'aborto terapeutico....chissà perchè ha preso questa decisione senza andare a fondo...non la giudico,ma non me lo spiego.
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Vecchio 08-03-2007, 21.40.19   #4
Patri15
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Riferimento: L'ecografia assassina

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Originalmente inviato da amidar
C'e anche da dire che alla madre,in seguito al referto dell'ecografia,pare le sia stato detto che sarebbe stato necessario effettuare ulteriori accertamenti,quali ad esempio la risonanza magnetica,per convalidare la diagnosi di atresia dell'esofago,ma la donna ha rifiutato e optato per l'aborto terapeutico....chissà perchè ha preso questa decisione senza andare a fondo...non la giudico,ma non me lo spiego.

Infatti, la vera domanda per me è proprio questa: perché la donna ha rifiutato ulteriori analisi.

Sappiamo troppo poco di questa storia, almeno io, per poter giudicare.
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Vecchio 08-03-2007, 22.58.15   #5
Lucio Musto
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Riferimento: L'ecografia assassina

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Originalmente inviato da amidar
C'e anche da dire che alla madre,in seguito al referto dell'ecografia,pare le sia stato detto che sarebbe stato necessario effettuare ulteriori accertamenti,quali ad esempio la risonanza magnetica,per convalidare la diagnosi di atresia dell'esofago,ma la donna ha rifiutato e optato per l'aborto terapeutico....chissà perchè ha preso questa decisione senza andare a fondo...non la giudico,ma non me lo spiego.


Fuor di ogni dubbio!

Ovviamente madre non sono, ma padre si. E so che un qualsiasi aborto, spontaneo, accidentale o procurato è psicologicamente, sopratutto per la donna, una sconfitta.
Inevitabile, sfortunata, o sciagurata è secondario. Innanzi tutto una sconfitta nel suo intimo più profondo: nella sua natura di madre.
Ed è perciò che comunque abbisogna di ogni possibile sostegno; della medicina, del suo uomo, di chiunque gli stia intorno.
Perché così, e solo così si fa comunità: dando sostegno a chi è nella debolezza.

Fuor di ogni dubbio!

Altrettanto ovvio, ed unanime la condanna dovrebbe essere, secondo me, il giudizio chi queste cose le scavalca con un balzo, le villipende, le sporca.

Un embrione come un "granulo di forfora" ho inteso dire qualche minuto fa, da un'altra parte!... Il "diritto all'aborto" identico al "diritto di cambiare mutande" , mi sembra di sentire in certe frasi che alle mie orecchie suonano sconce.

Mi dispiace, non ci sto.
Per me, i miei figli sono un dono che forse non ho nemmeno sufficientemente meritato.
Per altri, i loro forse sono residui di una cacca di cane schiacciata sul marciapiede. La cacca è certo del cane, e sua la colpa di averla fatta nel posto sbagliato. Ma la puzza è del padrone della scarpa!
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Vecchio 11-03-2007, 08.44.53   #6
Mary
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Riferimento: L'ecografia assassina

Non facciamo di "tutte le erbe un fascio", qui non c'è da discutere su aborto sì aborto no.

Qui si può solo parlare di una donna che non intendeva assumersi una difficoltà extra, un rischio minimo o grande. Non voleva "sorprese".

Non conoscendo la realtà di questa donna, se ne può discutere molto in generale.

Purtroppo, oggi più che ieri, ci sono donne che hanno ridotto al lumicino l'istinto materno. Il figlio (come quasi tutto in questa epoca) è ridotto ad un oggetto narcisistico, una "cosa" che serve per questo o quello. Ricevere affetto o compagnia, gratificazione ecc.

Si è smarrito il significato ed il valore di un figlio. Forse c'è stato anche in altre epoche ma oggi sta prendendo piede.

Gettare una creatura appena nata nel cassonetto è forse meno cruento e disumano di un aborto?

Se una donna non vuole un figlio ha il diritto di non farlo nascere, fino a quando è nel proprio ventre. Madre natura ha sentenziato così, noi non siamo nessuno per opporci.

La sola è unica cosa che una società civile può fare è quella di impegnarsi a rendere le donne libere di concepire oppure no.
Una diffusione capillare di qualsiasi metodo anticoncezionale. Certo, avremo il Vaticano contro, ma qualche lotta la si deve pur fare

Il dramma di questa donna non lo vedo poi tanto duro, se è dotata di una normale intelligenza avrà pure messo in conto che poteva abortire un feto sanissimo.
Se si è rifiutata di correre un qualsiasi rischio credo che ne starà accettando "tranquillamente" le conseguenze. Pur ribadendo che i cavoli suoi li conosce solo lei.

Il discorso nostro deve essere più generico, ovvero le donne, oggi, troppo spesso sono impreparate a vivere quel che di più normale e naturale esista al mondo: la procreazione.

Oggi, se ci fate caso, la gravidanza è stata elevata al rango supremo di malattia. Una donna incinta oggi sembra essere affetta da una gravissima malattia che necessita di controlli su controlli.
Forse c'è una buona ragione che nasce dal fatto che gli individui sono meno sani di ieri, inquinamento, smog, cibi non sani, acqua all'atrazina con un poco di plastica per quelle minerali, ecc. ecc. ecc.

La mia generazione (non sono una matusa) vedeva ancora la gravindanza e parto come qualcosa di estremamente naturale e i controlli ginecologici erano due o tre per gravidanza. E quelle che avevano problemi erano davvero poche.
Mary is offline  
Vecchio 11-03-2007, 12.32.52   #7
nevealsole
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Riferimento: L'ecografia assassina

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Originalmente inviato da Mary
Non facciamo di "tutte le erbe un fascio", qui non c'è da discutere su aborto sì aborto no.

Qui si può solo parlare di una donna che non intendeva assumersi una difficoltà extra, un rischio minimo o grande. Non voleva "sorprese".

Non conoscendo la realtà di questa donna, se ne può discutere molto in generale.

Purtroppo, oggi più che ieri, ci sono donne che hanno ridotto al lumicino l'istinto materno. Il figlio (come quasi tutto in questa epoca) è ridotto ad un oggetto narcisistico, una "cosa" che serve per questo o quello. Ricevere affetto o compagnia, gratificazione ecc.

Si è smarrito il significato ed il valore di un figlio. Forse c'è stato anche in altre epoche ma oggi sta prendendo piede.

Gettare una creatura appena nata nel cassonetto è forse meno cruento e disumano di un aborto?

Se una donna non vuole un figlio ha il diritto di non farlo nascere, fino a quando è nel proprio ventre. Madre natura ha sentenziato così, noi non siamo nessuno per opporci.

La sola è unica cosa che una società civile può fare è quella di impegnarsi a rendere le donne libere di concepire oppure no.
Una diffusione capillare di qualsiasi metodo anticoncezionale. Certo, avremo il Vaticano contro, ma qualche lotta la si deve pur fare

Il dramma di questa donna non lo vedo poi tanto duro, se è dotata di una normale intelligenza avrà pure messo in conto che poteva abortire un feto sanissimo.
Se si è rifiutata di correre un qualsiasi rischio credo che ne starà accettando "tranquillamente" le conseguenze. Pur ribadendo che i cavoli suoi li conosce solo lei.

Il discorso nostro deve essere più generico, ovvero le donne, oggi, troppo spesso sono impreparate a vivere quel che di più normale e naturale esista al mondo: la procreazione.

Oggi, se ci fate caso, la gravidanza è stata elevata al rango supremo di malattia. Una donna incinta oggi sembra essere affetta da una gravissima malattia che necessita di controlli su controlli.
Forse c'è una buona ragione che nasce dal fatto che gli individui sono meno sani di ieri, inquinamento, smog, cibi non sani, acqua all'atrazina con un poco di plastica per quelle minerali, ecc. ecc. ecc.

La mia generazione (non sono una matusa) vedeva ancora la gravindanza e parto come qualcosa di estremamente naturale e i controlli ginecologici erano due o tre per gravidanza. E quelle che avevano problemi erano davvero poche.

Ciao Mary,
credo sia la prima volta che ti leggo ma non mi trovi d'accordo.
Se facciamo dell'aborto una questione di "politica sociale", per così dire, è chiaro che debba esserci: l'unico modo per evitare che la gente vada a farsi ammazzare con un aborto clandestino.
Se però si parla di rispetto della vita come principio, non credo di condividere la posizione, passami il termine, "vetero-femminista" secondo la quale il feto è proprietà della donna perché sta nel suo grembo e che pertanto è lei che ha diritto di vita e di morte sullo stesso.
Non lo credo non tanto perché sono cattolica, ma perché credo che la vita sia qualcosa che deve essere rispettato comunque, anche quando non fa comodo.
Del caso concreto penso, al contrario di te, che la donna in questione non lo immaginasse proprio per niente di avere un figlio sano in grembo.
In ogni caso, la mia è la difesa di una posizione di principio che va oltre, e che riguarda l'accettazione di quello che nella vita ci capita: puoi credere di "sbarazzarti" di un problema, ma in realtà te ne trovi davanti soltanto uno differente.
E poi mi dispiace, questa società dei "sani e belli" che credono di poter liberamente sopprimere gli altri mi sa tanto di Rupe Tarpea, eppure dovremmo essere qualcosa che va oltre il corpo...

Parlavo con una collega di adozioni giorni fa, mi spiegava che la maggior parte delle persone crede di andare al supermercato: lo voglio bianco, da 0 a sei mesi, sano, etc. etc...
Mi chiedo dove sia l'amore in tutti questi comportamenti, che in nome dell'individualismo appoggiamo comunque.
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Vecchio 11-03-2007, 13.19.41   #8
Patri15
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E poi mi dispiace, questa società dei "sani e belli" che credono di poter liberamente sopprimere gli altri mi sa tanto di Rupe Tarpea, eppure dovremmo essere qualcosa che va oltre il corpo...

Mi spiace ripetermi, ma scusa chi è quella donna che si diverte ad abortire?
Supponiamo che, nel peggiore dei casi, non abbia mai sentito parlare di contraccezione e si ritrovi con una gravidanza a cui non si sente pronta.

Per molti motivi una donna non necessariamente e non sempre si sente mamma, pronta non tanto ad accudire, quanto a curarsi di un figlio con la maturità e la capacità di amare necessarie.

Tornando al caso in questione, se mi sono convinta, attraverso ecografie (per quanto si sappia che non sempre sono esatte) di avere un figlio in condizioni di salute molto gravi, credo che sarei disperata e che - proprio per amore di quel figlio che nascerebbe storpio, senza esofago, o altro - preferirei ricorrere ad un aborto.

Sapendo dopo, che mio figlio sarebbe invece stato sano, potrei certamente uscire di cervello per il grande doppio dolore.

L'aborto è un delitto - ad litteram - ma ci sono casi peggiori: come scrive Mary, è meglio buttare il neonato in un cassonetto?
E le donne che si fanno ingravidare per "incastrare" l'uomo?

Parliamo di omicidio, di aborto, di furto, ecc... Ma c'è un solo motivo e non invece tanti motivi che possono portare una persona a scelte estreme ?

E possibile che almeno qualcuno, tra la casistica, non richiami la nostra comprensione .. nonostante tutto?
Patri15 is offline  
Vecchio 11-03-2007, 14.07.39   #9
Lucio Musto
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Originalmente inviato da Mary
....

Qui si può solo parlare di una donna che non intendeva assumersi una difficoltà extra, un rischio minimo o grande. Non voleva "sorprese".

Non conoscendo la realtà di questa donna, se ne può discutere molto in generale.

....

Se una donna non vuole un figlio ha il diritto di non farlo nascere, fino a quando è nel proprio ventre. Madre natura ha sentenziato così, noi non siamo nessuno per opporci.

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Il dramma di questa donna non lo vedo poi tanto duro, se è dotata di una normale intelligenza avrà pure messo in conto che poteva abortire un feto sanissimo.
Se si è rifiutata di correre un qualsiasi rischio credo che ne starà accettando "tranquillamente" le conseguenze. Pur ribadendo che i cavoli suoi li conosce solo lei.

...
...
.

Come sempre hai detto delle cose interessanti, su cui c'è molto da argomentare.
Ma prima, vorresti essere così cortese da dettagliare meglio i punti che ho quotati?... Letti così mi sembrano alquanto... improponibili, ma certo è perché non mi riesce di leggerli nel significato da te inteso.

Grazie
Lucio Musto is offline  
Vecchio 11-03-2007, 15.59.04   #10
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Originalmente inviato da Patri15
Mi spiace ripetermi, ma scusa chi è quella donna che si diverte ad abortire?
Che si divertono forse nessuna, che praticano l'aborto come forma di contraccezione ne ho conosciute, una in particolare... vive benissimo, senza alcun rimorso. Quando ha voluto un figlio ha smesso di abortire e l'ha tenuto. La vita le avrebbe dato quattro figli, ha scelto di averne due.
Il dolore che si prova dipende dalla sensibilità che si ha.

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Originalmente inviato da Patri15
Supponiamo che, nel peggiore dei casi, non abbia mai sentito parlare di contraccezione e si ritrovi con una gravidanza a cui non si sente pronta.

Nel nostro ordinamento esiste la possibilità, assai poco pubblicizzata (forse è per questo che buttano i bimbi nei cassonetti), di portare a termine la gravidanza, partorire in ospedale e non riconoscere il proprio figlio che sarà immediatamente disponibile per essere adottato da una delle tante famiglie che lo desiderano. Lo può fare anche chi non ha permesso di soggiorno, senza conseguenze.
Ribadisco, non moralismo: rispetto della vita.

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Originalmente inviato da Patri15
Per molti motivi una donna non necessariamente e non sempre si sente mamma, pronta non tanto ad accudire, quanto a curarsi di un figlio con la maturità e la capacità di amare necessarie...

E le donne che si fanno ingravidare per "incastrare" l'uomo?

Partendo dal presupposto che il figlio è una proprietà, allora dovremmo anche far votare una legge che permetta agli uomini "incastrati" di costringere all'aborto le proprie compagne: per molti motivi un uomo può non sentirsi pronto ad essere padre, anche se non porta in grembo il frutto del suo seme.

Citazione:
Originalmente inviato da Patri15
Parliamo di omicidio, di aborto, di furto, ecc... Ma c'è un solo motivo e non invece tanti motivi che possono portare una persona a scelte estreme ?

E possibile che almeno qualcuno, tra la casistica, non richiami la nostra comprensione .. nonostante tutto?

Tutta la casistica richiama la mia comprensione, sempre.
Si fa per scambiare opinioni, poi ognuno nella vita è chiamato ad affrontare prove che sono spesso diverse da quelle che attendeva e altrettanto incomprensibili: la donna di cui ragioniamo credeva di non essere pronta ad affrontare la prova di vedere il proprio figlio diverso, e magari di vederlo nascere per poi morire. E' comprensibile.
La vita però è fatta di prove, e adesso le viene chiesto di vivere nel rimorso di aver ucciso il suo bambino che sarebbe vissuto... non so dire quale sia la prova più difficile da superare. Siamo umani e perciò sbagliamo (almeno dal mio punto di vista), e questo merita sempre comprensione.
nevealsole is offline  

 



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