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Vecchio 02-01-2008, 11.07.42   #1
Gianfry
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

Anzitutto è vero che:
1) in Italia abbiamo una classe politica (la Casta) corrotta ed incompetente, che ha causato un sacco di guasti all'economia italiana
2) i burocrati statali sono una razza di parassiti che non danno affatto un servizio efficiente ai cittadini come dovrebbero dare.
3) lo Stato (cioè noi cittadini) ha accumulato un Debito Pubblico astronomico inestinguibile che, anzi, aumenta in modo esponenziale.
4) l'attuale sistema fiscale favorisce i ricchi a danno dei poveri, ecc., ecc.

Ma ci siamo mai chiesti perché esiste il Debito Pubblico? Verso chi sarebbe indebitato lo Stato? Verso noi cittadini? Se così fosse noi saremmo creditori verso di esso e quindi non dovremmo essere tassati.
La verità è che sia noi che lo Stato siamo indebitati, ma verso chi? Chi è il creditore?
Se riusciamo a dare una risposta a questa domanda abbiamo risolto il problema del Debito Pubblico.
Allora vediamo un po'!
Anzitutto dovremmo chiederci: a cosa serve la moneta e a chi appartiene???
La moneta ha tre attributi fondamentali:
1) è misura del valore
2) è mezzo di scambio
3) è riserva di valore

1) MISURA DEL VALORE
La moneta serve anzitutto a misurare la ricchezza (beni e servizi) prodotta dal lavoro dei cittadini (collettività) e per tale motivo essa appartiene alla Collettività. Quindi la sovranità monetaria appartiene al Popolo. E chi deve emettere la moneta? E a favore di chi?
La moneta dovrebbe essere emessa dallo Stato, in nome e per conto dei cittadini e dovrebbe essere accreditata ai cittadini medesimi che con il loro lavoro creano ricchezza.
In altre parole, lo Stato dovrebbe:
a) emettere moneta (sotto forma di titoli di credito o buoni) accreditandola ad ogni cittadino (REDDITO DI CITTADINANZA) , in quanto essere umano, per garantirgli una vita degna di essere vissuta, che gli psetta per diritto divino (...dacci oggi il nostro pane quotidiano...). Il che vuol dire garantire ad ognuno il soddisfacimento dei bisogni primari (alimentazione, vestiario, pulizia del corpo, alloggio, istruzione e sanità);
b) emettere moneta per pagare le opere di pubblica utilità (strade, ospedali, scuole, ecc);
c) emettere moneta per PAGARE GLI STIPENDI DEI PUBBLICI DIPENDENTI;
d) emettere moneta per pagare le imprese che producono beni e servizi primari dietro ritiro dei Titoli di Credito che i cittadini spendono presso le medesime imprese convenzionate.

Il signoraggio di tutta la moneta emessa dallo stato deve quindi essere accreditato ai cittadini.
Il signoraggio è la differenza tra il valore facciale della moneta (es: 100 euro) ed il costo tipografico della stessa (es: 30 centesimi). Il Signoraggio deve essere quindi appannaggio della Collettività.
Per evitare l'inflazione, lo Stato deve emettere una quantità di moneta pari al valore effettivo della ricchezza prodotta. Se ne emette di più crea inflazione, se ne emette di meno crea deflazione. Il valore effettivo della ricchezza prodotta equivale al costo di produzione.
Pertanto lo Stato non riconosce il profitto che è usura.
In definitiva per dare la sovranità monetaria al Popolo, come stabilito dall'Art. 1 della Costituzione, lo Stato dovrebbe emettere direttamente la moneta per finanziare i propri fabbisogni, accreditando i cittadini e le imprese per un importo pari al costo di produzione dei beni e servizi, ne più, ne meno. In questa condizione non esiste inflazione (che è una tassa occulta, indiretta) ed i prezzi delle merci sono stabili.
Restituire la sovranità monetaria al Popolo vuol dire abolire il DEBITO PUBBLICO (70 MILIARDI DI EURO OGNI ANNO), abolire la povertà e di conseguenza tutti i conflitti sociali, guerre, terrorismo, ecc.

ATTUALE SISTEMA MONETARIO

Attualmente, in quasi tutto il mondo, la sovranità monetaria è stata sottratta ai cittadini da un gruppo di privati criminali (i cd Poteri Finanziari) che la CREANO DAL NULLA, addebitandola allo Stato ed ai cittadini i quali la devono restituire con moneta reale e con in più gli interessi. E' questo meccanismo perverso fondato sulla moneta-debito che ha creato il mostruoso DEBITO PUBBLICO.
i GRASSI BANCHIERI, impadronendosi della moneta, controllano di fatto e condizionano l'economia mondiale, gli Stati e la classe politica corrotta e collusa che ha venduto l'anima al diavolo per il potere.

Il bello è che tutto ciò è potuto accadere nella piena indifferenza dei cittadini che sono stati tenuti all'oscuro dei giochi che si svolgevano sopra le loro teste.

Per ora mi fermo qui.
Per chi volesse approfondire il tema è invitato alla conferenza gratuita che si terrà a Roma il 25 gennaio 2008. (Vedi locandina della conferenza) http://www.ascensione.org/conferenza...nora ggio.htm http://www.ascensione.org/moneta_e_signoraggio.htm
Gianfry is offline  
Vecchio 02-01-2008, 13.31.57   #2
ilcantodelgrillo
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Data registrazione: 30-10-2005
Messaggi: 54
Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

[quote=Gianfry]Anzitutto è vero che:

"Il bello è che tutto ciò è potuto accadere nella piena indifferenza dei cittadini che sono stati tenuti all'oscuro dei giochi che si svolgevano sopra le loro teste."

Vedo che abbiamo un comune Maestro : il compianto Prof. GIACINTO AURITI.
Sono contento di ciò.
Ma dovremmo diffondere le sue Opere.
In effetti il c.d. debito pubblico è una bufala per strangolare il popolo italiano.
Non esiste un debito pubblico reale.
Infatti la BCE è soltanto una tipografia privilegiata che stampa carta moneta a costo zero o quasi e prestandola agli Stati poi pretende di avere restituito il valore nominale + interessi!!
L'inganno del "debito pubblico" è irresolvibile perchè è stato creato per strangolarci.
Faccamo un esempio terra...terra.
Ammettiamo che in un fantomatico paese che si chiama "Caropepe" non esiste nessuna forma di moneta.
"Don Peppino", argusto filibustiere, stampa nella sua tipografia 1000 euro dieci biglietti da 100.
Li presta al Sindaco che li mette in circolazione come valore di scambio. i paesani danno credibilità alla carta moneta ( la quale non ha riserva aurea nè altra riserva d ricchezza) e se la scambiano facendola circolare in base ai servizi ( lavoro e beni materiali) reso : quindi attribuiscono alla CARTA STRACCIA valore indotto dalla credibilità e dalla fatica del lavoro.
Il Sindaco si impegna a restituire 1000 euro + interessi, mettiamo al 5%
Or, e qui sta la truffa, se poniamo il caso il Sindaco dopo un anno è in grado di restituire 1000 euro che è la carta moneta effettivamente e realmente in circolazione, come fa a restituire gli interessi al 5% se è stata stampata carta moneta (straccia senza riserva aurea) solo per 1000 euro??
Deve chiedere altro prestito e, quindi, invitare il tipografo BCE a stampare carta moneta pari al 5% di 1000 euro, ma deve applicare ancora interessi.... un circolo vizioso solo per truffare i cittadini!!
GRANDE TRUFFA BISOGNA DENUNCIARE QUESTI FACCHINI!!
Ilcantodelgrillo
ilcantodelgrillo is offline  
Vecchio 02-01-2008, 17.39.39   #3
Picchio40
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Messaggi: 19
Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

[quote=ilcantodelgrillo]
Citazione:
Originalmente inviato da Gianfry
In effetti il c.d. debito pubblico è una bufala per strangolare il popolo italiano.
Non esiste un debito pubblico reale.

In effetti le cose non stanno così. Purtroppo il debito pubblico esiste e si deve pagare anno per anno. Si tratta di tutti quei titoli di credito che lo Stato Italiano ha emesso nel tempo per far fronte alla sue necessità contingenti. Purtroppo, questi titoli si trovano nella misura del 65% circa in mani non italiane. Pertanto, con le nostre tasse, lo stato foraggia risparmiatori (chiamiamoli così!) stranieri. In altre parole noi italiani lavoriamo per gli stranieri. Una domanda: chi ci ha portato in questa condizione? Un'altra domanda: perchè lo stato (appositamente minuscolo) Italiano ha rinunciato alla sua sovranità monetaria? Perchè compra la moneta dalla Banca Centrale Europea o dalla Banca d'Italia. Entrambe società per azioni a tutti gli effetti? Perchè? Perchè? Perchè? Purtroppo gli italiani presi come sono dal campare quotidiano non comprendono cosa capita sopra le loro teste o diciamo meglio sopra il loro lavoro. Un'ultima cosa. Possibile che TUTTI i nostri politici non siano informati di quanto accade alla nostra finanza? Possibile che siano TUTTI ignoranti? Oppure c'è dell'altro?
Picchio40 is offline  
Vecchio 02-01-2008, 20.58.34   #4
S.B.
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Messaggi: 486
Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

Da Wikipedia:

Citazione:
La Banca è un istituto privato di diritto pubblico. La cassazione lo ha ribadito il 21 Luglio 2006, con la sentenza 16751 a sezioni riunite, dove ha affermato che la Banca d'Italia "non è una società per azioni di diritto privato, bensì un istituto di diritto pubblico secondo l'espressa indicazione dell'articolo 20 del R.D. del 12 marzo 1936 n.375". La banca, pertanto, segue regole di funzionamento differenti da quelle di una normale società per azioni, come si evince anche dallo statuto, che assegna ai soci un numero di voti non proporzionale alle azioni possedute (limitando i voti dei soci maggiori).

Come gli enti pubblici, la Banca Centrale persegue fini di pubblica utilità e gode del rapporto di sovraordinazione degli enti statali sui soggetti privati, fra i quali vige invece un rapporto di equiordinazione (secondo il diritto privato). Questo status rende le decisioni dell'istituto vincolanti per le banche private, e nel contempo afferma che le attività di vigilanza e la regolazione dell'offerta di moneta avvengono nell'interesse economico generale, che può differire da quello dei soci proprietari.

Lo status giuridico di ente pubblico esclude la possibilità di fallimento della Banca d'Italia e, tramite il suo intervento nei casi di crisi, la possibilità di fallimento delle banche private, garantendo la stabilità dell'intero sistema bancario italiano.

Fino ad oggi, per preservare l'indipendenza dell'istituto dal potere politico, era previsto che le azioni della Banca d'Italia potessero appartenere solo a banche, assicurazioni ed enti pubblici economici (ad esempio l'INPS). Tale situazione è da alcuni considerata un'anomalia foriera di possibili conflitti di interesse, poiché i soci della Banca sono i gruppi bancari sul cui operato la Banca d'Italia è chiamata dalla legge a vigilare. Nella realtà, però, il potere dei soci si limita all'approvazione del bilancio ed alla nomina del Consiglio Superiore. Il Consiglio Superiore svolge funzioni amministrative, e partecipa al processo di nomina dei membri del Direttorio e del Governatore, che esercitano il potere di vigilanza.




Citazione:
Il valore effettivo della ricchezza prodotta equivale al costo di produzione.
Pertanto lo Stato non riconosce il profitto che è usura.
In definitiva per dare la sovranità monetaria al Popolo, come stabilito dall'Art. 1 della Costituzione, lo Stato dovrebbe emettere direttamente la moneta per finanziare i propri fabbisogni, accreditando i cittadini e le imprese per un importo pari al costo di produzione dei beni e servizi, ne più, ne meno. In questa condizione non esiste inflazione (che è una tassa occulta, indiretta) ed i prezzi delle merci sono stabili.

Non ho assolutamente capito, o meglio, spero di non aver capito.

Il profitto è usura? E da quando scusa? Quindi se io apro una fabbrica di scarpe o mi metto a fare il camorrista-usuraio sono allo stesso livello? Si a quanto pare.

Cioè se io per produrre 1000 scarpe spendo 100, lo Stato dovrebbe pagarmi 100? Allora perchè dovrei produrle se ho già un capitale di 100? A che mi serve lavorare senza profitto? E poi se lo stato quando mi da i soldi? alla fine o all'inizio di un ciclo di produzione?
S.B. is offline  
Vecchio 03-01-2008, 22.56.01   #5
nexus6
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x Gianfry ed Ilcantodelgrillo...

Scusate una domanda, ma qualcosa nei vostri discorsi non mi torna, seppur anch’io abbia spesso considerato oscure le “Banche centrali”, ma forse semplicemente perché ho provato sempre un senso di repulsione per i meccanismi dell’economia, quando ho cercato di avvicinarli, perché sebbene abbia approfondito proprio un minimo arrivavo sempre ad un punto dove c’era qualcosa che non mi tornava... così ho aperto questa discussione nella speranza di capirne un po’ di più, ma mi sa che mi ritrovo al punto di partenza... la questione è questa: ad uno Stato serve liquidità e chiede alla Banca centrale 1000 euro per ricomprare la macchina del caffè del parlamento; lo Stato spende sempre più di quello che produce, in questo mi pare consti il debito pubblico, che non ho compreso cos’abbia a che fare con la sovranità monetaria estorta al popolo.

Questi 1000 euro prima non c’erano ovvero vengono creati dal nulla, denaro creato dal nulla, dunque: la Banca centrale li stampa con un certo minimo e contenuto costo, suppongo, poiché altrimenti non converrebbe produrre denaro dal nulla! Poiché il costo per produrlo lo si paga con soldi esistenti e dunque si andrebbe in perdita! Logico, no? Fin qui, almeno. Alle Banche centrali dunque spettano almeno i costi reali di produzione, ma pare si finanzino da “sole” con investimenti finanziari, una cui parte ritorna comunque allo Stato sotto forma di tasse; ma le Banche centrali da dove ottengono la liquidità per gli investimenti finanziari?

Voi mi direte dal “signoraggio” che avete definito come la differenza tra il valore nominale ed il costo per produrre quel denaro... ovvero lo Stato compra denaro che non esiste pagandolo con denaro esistente?!? Gianfry dici: “Il signoraggio è la differenza tra il valore facciale della moneta (es: 100 euro) ed il costo tipografico della stessa (es: 30 centesimi)” cioè 100 euro – 0,3 euro = 99,7 euro? Cioè lo Stato dà alla Banca centrale 99,7 euro reali per farsi ridare indietro altri 100 euro? Ma ciò non ha molto senso... e non credo, poi, che la cosa funzioni come un prestito, la “moneta-debito” mica ha molto senso logico, cioè lo Stato non s’indebita con le Banche centrali! Il debito pubblico non consta in ciò, ma come detto già da Picchio dal fatto che lo Stato spende più di quello che produce... opere pubbliche, sanità, investimenti esteri, anche di banche, ma di banche normali, mica centrali!

Da dove deriva però la liquidità delle banche centrali per fare gli investimenti finanziari? Credo dagli interessi stessi maturati via via in tali investimenti, parte dei quali vanno allo Stato come tasse e parte per mantenersi in piedi... burocrazia, stipendi, ville e produzione tecnica di denaro... in questo consta il “signoraggio” delle Banche centrali, in questo reddito da attività finanziarie che gli deriva dal privilegio di stampare e gestire il traffico monetario; si può certo discutere sull’opportunità di tenere in piedi questi organismi, soggetti finanziari e burocratici, centri di potere ed autorità sopranazionali, ma per farlo penso occorra prima informarsi un po’ di più... e vi assicuro che ciò che ho scritto l’ho appreso proprio velocemente tempo fa, senza particolari doti “economiche”, ma incuriosito da come il denaro arrivava nel mio portafoglio...... dunque basta poco... la conoscenza... è la chiave di tutto...

nexus6 is offline  
Vecchio 04-01-2008, 10.57.01   #6
acquario69
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Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
Scusate una domanda, ma qualcosa nei vostri discorsi non mi torna, seppur anch’io abbia spesso considerato oscure le “Banche centrali”, ma forse semplicemente perché ho provato sempre un senso di repulsione per i meccanismi dell’economia, quando ho cercato di avvicinarli, perché sebbene abbia approfondito proprio un minimo arrivavo sempre ad un punto dove c’era qualcosa che non mi tornava... così ho aperto questa discussione nella speranza di capirne un po’ di più, ma mi sa che mi ritrovo al punto di partenza... la questione è questa: ad uno Stato serve liquidità e chiede alla Banca centrale 1000 euro per ricomprare la macchina del caffè del parlamento; lo Stato spende sempre più di quello che produce, in questo mi pare consti il debito pubblico, che non ho compreso cos’abbia a che fare con la sovranità monetaria estorta al popolo.

Questi 1000 euro prima non c’erano ovvero vengono creati dal nulla, denaro creato dal nulla, dunque: la Banca centrale li stampa con un certo minimo e contenuto costo, suppongo, poiché altrimenti non converrebbe produrre denaro dal nulla! Poiché il costo per produrlo lo si paga con soldi esistenti e dunque si andrebbe in perdita! Logico, no? Fin qui, almeno. Alle Banche centrali dunque spettano almeno i costi reali di produzione, ma pare si finanzino da “sole” con investimenti finanziari, una cui parte ritorna comunque allo Stato sotto forma di tasse; ma le Banche centrali da dove ottengono la liquidità per gli investimenti finanziari?

Voi mi direte dal “signoraggio” che avete definito come la differenza tra il valore nominale ed il costo per produrre quel denaro... ovvero lo Stato compra denaro che non esiste pagandolo con denaro esistente?!? Gianfry dici: “Il signoraggio è la differenza tra il valore facciale della moneta (es: 100 euro) ed il costo tipografico della stessa (es: 30 centesimi)” cioè 100 euro – 0,3 euro = 99,7 euro? Cioè lo Stato dà alla Banca centrale 99,7 euro reali per farsi ridare indietro altri 100 euro? Ma ciò non ha molto senso... e non credo, poi, che la cosa funzioni come un prestito, la “moneta-debito” mica ha molto senso logico, cioè lo Stato non s’indebita con le Banche centrali! Il debito pubblico non consta in ciò, ma come detto già da Picchio dal fatto che lo Stato spende più di quello che produce... opere pubbliche, sanità, investimenti esteri, anche di banche, ma di banche normali, mica centrali!

Da dove deriva però la liquidità delle banche centrali per fare gli investimenti finanziari? Credo dagli interessi stessi maturati via via in tali investimenti, parte dei quali vanno allo Stato come tasse e parte per mantenersi in piedi... burocrazia, stipendi, ville e produzione tecnica di denaro... in questo consta il “signoraggio” delle Banche centrali, in questo reddito da attività finanziarie che gli deriva dal privilegio di stampare e gestire il traffico monetario; si può certo discutere sull’opportunità di tenere in piedi questi organismi, soggetti finanziari e burocratici, centri di potere ed autorità sopranazionali, ma per farlo penso occorra prima informarsi un po’ di più... e vi assicuro che ciò che ho scritto l’ho appreso proprio velocemente tempo fa, senza particolari doti “economiche”, ma incuriosito da come il denaro arrivava nel mio portafoglio...... dunque basta poco... la conoscenza... è la chiave di tutto...


il punto e' (semplicemente detto) che lo stato,cioe "noi",dovrebbe lui stampare monete e non un ente privato come appunto le banche centrali ecc... e' come chiedere soldi in prestito a uno che ce li ha,anzi li stampa per proprio conto! e in cambio chiede gli interessi...tu chiederesti mai gli interessi a te stesso?

http://www.disinformazione.it/paginasignoraggio.htm
acquario69 is offline  
Vecchio 04-01-2008, 15.44.41   #7
Gianfry
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Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

Citazione:
Originalmente inviato da S.B.
Da Wikipedia:

Non ho assolutamente capito, o meglio, spero di non aver capito.

Il profitto è usura? E da quando scusa? Quindi se io apro una fabbrica di scarpe o mi metto a fare il camorrista-usuraio sono allo stesso livello? Si a quanto pare.

Cioè se io per produrre 1000 scarpe spendo 100, lo Stato dovrebbe pagarmi 100? Allora perchè dovrei produrle se ho già un capitale di 100? A che mi serve lavorare senza profitto? E poi se lo stato quando mi da i soldi? alla fine o all'inizio di un ciclo di produzione?

Vedo purtroppo che esiste un'ignoranza diffusa sulla moneta, a partire da Wikipedia la quale oltretutto è in malafede, perché mente sapendo di mentire. Ma la cosa non mi sorprende, sapendo bene chi opera dietro Wikipedia.
Ed è proprio la grande ignoranza diffusa tra la gente che impedisce la presa di coscienza della massa e quindi il cambiamento radicale dell'economia. Del resto i poteri forti finanziari ed i politici, corrotti/collusi, che si sono venduti per un "piatto di lenticchie", hanno tutto l'interesse a mantenere il Popolo ignorante e schiavo.

Per chi volesse veramente uscire da questo labirinto di ignoranza/negligenza/malafede consiglio vivamente di leggersi la storiella molto istruttiva "l'isola dei naufraghi" http://www.ascensione.org/isola_dei_naufraghi.htm . E leggersi il materiale dei siti:
www.signoraggio.info
www.signoraggio.com
http://www.ascensione.org/moneta_e_signoraggio.htm

Per coloro che volessero veramente comprendere la questione monetaria pongo una serie di quiz:

1) D. la Sovranità del Popolo affermata dall'art.1 della C.I. comprende la sovranità monetaria?; R. a) si; b) no.
2) D. Chi è il proprietario della moneta? R. a) il Popolo (Stato); b) le banche private
3) D. a chi dovrebbe andare il signoraggio delle monete metalliche? R. a) allo Stato; b) alla banca centrale.
4) D. a chi dovrebbe andare il signoraggio della moneta cartacea? R. a) alla Banca Centrale; b) allo Stato.
5) a chi dovrebbe andare il signoraggio della moneta scritturale (virtuale)? R. a) alle banche; b) allo Stato.

Inoltre, rispondete a queste domande:
1) perché il signoraggio delle monete metalliche (che coprono solo il 2% della massa monetaria) va attualmente allo Stato, mentre il signoraggio della moneta cartacea ( che copre l'8 % della massa monetaria) va alla Banca Centrale e il signoraggio della moneta scritturale ( che copre il 90 % della massa monetaria) va alle banche ordinarie?
2) che fine fa il signoraggio della moneta cartacea e di quella scritturale? Nei bilanci della Banca Centrale e delle banche ordinarie non figura (falso in bilancio).
3) se lo Stato emettesse direttamente tutta la moneta che gli serve (anche quella cartacea e scritturale) sarebbe ugualmente indibitato verso le banche?
4) se lo Stato non si indebitasse con nessuno perché emette direttamente tutta la moneta che gli serve, esisterebbe il Debito Pubblico? Chi è il vero creditore nei confronti dello Stato e dei Cittadini?
5) se non esistesse il Debito Pubblico, ci sarebbero ancora le tasse?
6) se un prodotto (bene/servizio primario) costasse 100 (che include i salari + ammortamenti + interessi passivi + consumi intermedi) perché dovrebbe essere venduto sul mercato ad un prezzo superiore a 100? La remunerazione di chi ha investito il capitale è conteggiato nella voce interessi passivi. Tutto quello che è in più è solo usura (anche se molti lo chiamano profitto). Inoltre l'imprenditore che presta la sua opera nell'impresa può assegnarsi uno stipendio.


In conclusione: la moneta dovrebbe essere di proprietà di chi ha prodotto la ricchezza, cioè dei cittadini (Popolo).
Lo Stato, in nome e per conto dei Cittadini, dovrebbe:
a) emettere moneta (sotto forma di titoli di credito o buoni) accreditandola ad ogni cittadino (REDDITO DI CITTADINANZA) , in quanto essere umano, per garantirgli una vita degna di essere vissuta, che gli spetta per diritto divino (...dacci oggi il nostro pane quotidiano...). Il che vuol dire garantire ad ognuno il soddisfacimento dei bisogni primari (alimentazione, vestiario, pulizia del corpo, alloggio, istruzione e sanità);

b) emettere moneta per pagare le opere di pubblica utilità (strade, ospedali, scuole, ecc);
c) emettere moneta per PAGARE GLI STIPENDI DEI PUBBLICI DIPENDENTI;
d) emettere moneta per pagare le imprese che producono beni e servizi primari dietro ritiro dei Titoli di Credito che i cittadini spendono presso le medesime imprese convenzionate.

Il pagamento di cui ai punti b) e d) viene affettuato ex-post, cioè ad opera ultimata dietro presentazione da parte delle imprese dei propri bilanci. In caso di necessità (per grossi progetti) lo Stato potrebbe pagare alla consegna di singoli "stadi di lavoro" del progetto completo.
In ogni caso lo Stato non riconosce il profitto per le opere di cui sopra.
Gianfry is offline  
Vecchio 11-01-2008, 12.01.34   #8
Catone
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Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

Detto in parole semplicissime il grande problema è la moneta-debito.
Il sistema funziona così: le banche centrali emettono moneta e la prestano ad interesse a chi ne fa richiesta. I tassi sono più bassi per gli enti pubblici, più alti per imprese e consumatori. Cosa succede? Supponendo un tasso medio del 6% quando si creano 100 euro nascono debiti per 106 euro. E' qui il problema: la collettività ha una somma di debiti che supera di gran lunga la moneta circolante. La cosa, ovviamnete, si alimenta e l'indebitamento collettivo non può far altro che aumentare.
La valvola di sfogo è il fallimento delle imprese meno fortunate e la povertà per le famiglie meno forunate. Gli Stati non falliscono, ma riversano sotto forma di tasse alla popolazione la propria situazione debitoria, aggravando i problemi di tutti!
Ognuno tragga le conclusioni!
Catone is offline  
Vecchio 12-01-2008, 14.32.12   #9
S.B.
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Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

X Gianfry:

Veramente mi sembra che tu mostri una grande arroganza, tu scegli quali fonti vanno bene e quali no?
Non mi esprimo sulla parte centrale dell'argomento poiché ne so poco di economia monetaria, sicuramente però mi sono espresso in modo sufficientemente chiaro sulle cose da te scritte riguardo il profitto.

I tuoi link sono pieni di costruzioni ad hoc, porta qualche link ufficiale, riguardo la spiegazione ufficiale dell'economia monetaria, scegli tu, visto che tu conosci quali siti hanno la verità.

Citazione:
Il valore effettivo della ricchezza prodotta equivale al costo di produzione.

Questa è un'enorme falsità, se spendo 100 in sementi + attrezzi, in condizioni normali non ricavo 100 in grano, ma 200. Il capitale da profitto.
Marx lo chiamerebbe plusvalore, l'economia moderna non si interessa più molto delle discussioni sul valore, ma il fatto rimane.
S.B. is offline  
Vecchio 27-01-2008, 12.10.09   #10
relpubblic
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Riferimento: Perchè esiste il DEBITO PUBBLICO

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“La formazione della Nazione Mondiale” stef 27 gennaio 2008 (Automobili_mercato_riflex)

Era parso a tutti che la Fiat sarebbe collassata. Era parso a tutti che l’invasione del mercato automobilistico da parte delle giapponesi avrebbe messo in crisi sicuramente quello italiano e probabilmente quello europeo.
A livello europeo le grandi case tedesche o francesi avrebbero dovuto attuare strategie particolari per fronteggiare quella invasione.
Bene, la situazione attuale pare invece che sia radicalmente diversa nella realtà.
Certo che, proprio qui, non si useranno numeri o statistiche “ufficiali”…
Il numero di autovetture in circolazione è cresciuto a dismisura, a dispetto dell’allarmismo (quello del blocco del mercato e non quello dell’inquinamento) la quantità di auto risulta in continuo aumento. Questa situazione deriva, in maniera indiscutibile, da una compravendita di nuovi modelli.
In giro continua la presenza massiccia di Fiat ma anche marche italiane, che potevano apparire minori, presenziano le strade con i loro modelli. La prima, non solo non è collassata ma è passata a dominare la percentuale di proprietà delle minori, cosicché, nei fatti si è ingrandita. Essa domina addirittura la marca d’auto per eccellenza, la Ferrari.
Se si guarda il flusso di automobili per strada, si può vedere che quanto prospettato, dalle competenti autorità, circa il mercato automobilistico non si è verificato neanche in parte. Ciò che si è verificato è invece il proliferare di un unico grande mercato in cui le marche italiane coesistono con quelle giapponesi e pure quelle coreane. Nemmeno hanno cessato di vendere le importanti marche tedesche, francesi ed inglesi con la ricomparsa di alcune altre già quasi assenti da tempo. Anzi, al mercato si sono pure aggiunte marche minori dell’est europeo e spagnole, che si sono sostenute proprio grazie al loro acquisto da parte di quelle fabbriche che avrebbero dovuto soffrire una crisi.
Inoltre non bisogna trascurare che l’infoltimento, della varietà automobilistica, oggi include concretamente marche del nord america, che qui non avevano mai attecchito (a parte la Ford).

Beh, potremmo essere scontenti di un mercato che invece di una crisi ha conosciuto una propulsione positiva? Ognuno la pensi come vuole, io non ne sono contento.

Mi infastidisce pensare che per mantenere il grafico della vendita, vengano cambiati, anche solo in un dettaglio, i modelli ogni due o tre anni. Mi infastidisce che vengano costruite con molta velocità auto sempre più scadenti. Mi infastidisce che pur di intensificare le vendite, un’auto venga truccata con miriadi di stupidaggini “innovative”. Mi infastidisce che gli stessi governi che fingono di crucciarsi dell’inquinamento poi esortino il popolo ad una spesa necessaria anche se inquinante.

M’infastidisce che non ci sia una pubblicità progresso, a contrastare l’idea che un’auto rappresenti l’essere. Che proprio chi idealizza il progressismo non individui la sua vera identità. M’infastidisce che interventi come la pubblicità progresso, vengano intesi come emancipazione.

Però quel che più mi infastidisce, è la facilità con cui le persone aderiscono a questo scopo. Questa maniera di sentire l’acquisto di un’auto come un dovere. Il dovere che realizza l’uomo. La pochezza di un uomo che rinnova il suo mezzo di trasporto, benché esso risponda ancora egregiamente ai requisiti per chiamarsi così. Anzi, spesso il mezzo è oltremodo moderno e sofisticato, ma la bugia della sua vetustà è una necessità per la giustificazione al nuovo acquisto. M’infastidisce che tale bugia sia denominata “benessere” e che l’incessante nuovo acquisto sia scambiato con “qualità della vita”.
Mi infastidisce che l’allarme sia usato come metodo per l’impulso economico. In me produce ritegno, che il governo di un Paese sia ormai inteso come ciò che cura esclusivamente l’aspetto economico. M’infastidisce che quando al paventare di un terrore segue una realtà diametralmente opposta, questa non venga rimarcata a dovere dalla prodigiosa telecomunicazione.
Sarebbe sufficiente guardare le cose per quello che sono e poi, magari abbandonarvisi. Andrebbe anche bene permettere che ci travolgano, se consapevolmente.
Ma vedere le cose e chiamarle con un altro nome, mi infastidisce.

“La formazione della Nazione Mondiale” stef 27 gennaio 2008
Stef gennaio 2008 – relpubblic@yahoo.it
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