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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 21-03-2008, 21.18.59   #11
ulysse
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Data registrazione: 21-02-2008
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mi par di trovare su questri thread un po' trppa ideologia...ognuno pone il suo ..."si doverebbe fare"...ora anche per i giornali...o per altri mezzi di informazione
Credo che la cosa sia molto semplice (vedi anche frollo).

I giornali devono potersi vendere, se non vendono, se non ragiungono il grande pubblico non hanno pubblicità..quindi muoiono o vivacchiano...magari sulla personalità (o idee strambe) del direttore...vedi Ferrara, Feltri. ecc...per chi li apprezza.
I grandi giornali devono dare al pubblico cio' che vuole o che credono che voglia...ecco quindi racconti strazianti, che scavano nell'intimo...e nel cruento...sembra che al popolo piaccia: almeno uno che ammazza la fidanzata incinta..ci deve essere sempre...se no non vendi!

E poi ci sono le grandi vicende da mungere...oggi c'è l'alitalia...col rinforzo delle cordata di berlusconi..si farà non si farà? prima c'erano le tasse e gli incidenti...padre Pio, i segreti di Fatima, ...li puoi mettere fuori quando vuoi e vanno sempre bene....tento piu' a Pasqua. C'è poi una notizia che tiene banco e che tutti aspettano trepidanti ogni giorno: "IL PAPA HA DETTO CHE IL MONDO HA BISOGNI DI PACE...e di amore!" (Così non è necessario nominare il Tibet proprio ora che i cinesi stanno facendo pace col Vaticano: il Papa ha promesso infatti di non attaccarli piu'!)

E poi oggi, con le elezioni imminenti, una certa incomprensione fra berlusconi e fini o sulle disavventure di casini ce la devei pur mettere.

Alla fine, comunque, credo che i giornali siano lo specchio del popolo. del suo livello culturale denunciato dai suoi interessi prevalenti. Un bravo direttore, proprio questo deve fare: indovinare, averci il naso, ....ma anche fare statistiche...su cosa voglia il popolo e quello dargli!...è il numero di copie vendute la misura della sua eccellenza...non altro.

chi vorlesse istruire il popolo...formarlo in qualche modo acculturarlo ...agli arresti domiciliari sarebbe messo...

Magari qualcuno protesta e si dissocia....ma si tratta sempre di gente poco influenzabile e che alla pubblicità non fa molto caso.

D'altra parte mica possiamo eliminare la pubblicità...con questa aria di recessione e con gli stipendi da fame chi venderebbe o comprerebbe piu' niente?

ma, in verità, nemmeno i giornali sono tanto fetecchia come l'immaginario collettivo vorrebbe far credere.

Infatti oramai i giornali sono di tante pagine che un qualche articolo di filosofia, di scienza, di dubbi sull'essere e sul divinire...persino sulla catastrofe ecologica che colpirà il pianeta nel 2020....giusto al momento della inaugurazione della nostra nuova centrale nucleare...un qualche articolo dicevo ...di tal genere... possiamo sempre gustarcelo...masochisticamente ! ciao
ulysse is offline  
Vecchio 22-03-2008, 16.04.47   #12
S.B.
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Citazione:
mi par di trovare su questri thread un po' trppa ideologia...ognuno pone il suo ..."si doverebbe fare"...ora anche per i giornali...o per altri mezzi di informazione

Occorre fare alcune distinzioni. La Televisione e i Giornali sono due organi di informazione completamente diversi, io non mi lamento tanto dei giornali, secondo me sono ancora un organo di informazione qualitativamente valido.

Il vero problema è la Televisione, ideologia non è il proporre modelli diversi, ideologia è quella di limitarsi ad analizzare e spiegare il compito della televisione in un orizzonte di profitto.

Gli orizzonti sono ben più ampi, la televisione, ed ormai anche internet, formano i giovani, i bambini. La televisione, in particolare, ha un ristretta possibilità di differenziazione dei programmi, degli argomenti. Ha un potere immenso sulla società futura, ma la cosa più preoccupante è che questo potere sembra in mano, spesso, ad incompetenti o male-intenzionati.

Non voglio proporre soluzioni facili, dico solo che è importante innanzi tutto prendere coscienza della situazione, sia da parte di chi lavora in TV sia da parte del pubblico e che, conseguentmente sarebbe importante una maggiore diffusione di spirito crtico, spirito filosofico.
S.B. is offline  
Vecchio 22-03-2008, 16.12.24   #13
S.B.
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Citazione:
Ciò che non condivido (nel mio piccolo, non lo condivido persino nelle riflessioni di Popper) è che l'informazione abbia "funzioni educative", ovvero che si debba promuovere una qualche "educazione alla critica dello spettatore".
Educare significa adattare qualcuno ad un qualche sistema di regole prefissate; il che, di per sé, è già una forma di plagio, cui possiamo riconoscere una validità sostanziale solo quando orientata in direzioni politicamente neutre (la buona educazione nella vita di relazione, l'educazione alle norme della circolazione stradale, l'educazione igienico-sanitaria etc.).
Quando tale pretesa educativa si orienta, invece, verso obiettivi politicamente sensibili - educare all'ecologia, educare ai sentimenti, educare alla pace, etc. - si trasforma in bieco ammaestramento a pensarla tutti allo stesso modo; tale è l'esatta dinamica del pensiero politicamente corretto dal quale siamo afflitti.

Non ci siamo capiti sui termini, credo.

La funzione educativa la Tv ce l'ha di fatto, è così. Inoltre questa funzione educativa non è eliminabile, può essere più o meno accentuata ma, chiamala anche influenza, non è eliminabile.
Chiunque si esprime fa giungere un messaggio a chi lo ascolta, questo messaggio spesso viene accettato a-criticamente, senza "filosofia".

Questo è il punto cruciale, l'educazione alla critica (che dovrebbe essere insegnata soprattutto a scuola) è educazione a non farsi educare da qualsiasi cosa, scusa il gioco di parole.
S.B. is offline  
Vecchio 26-03-2008, 23.43.43   #14
iulbrinner
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Citazione:
Originalmente inviato da S.B.
Non ci siamo capiti sui termini, credo.

La funzione educativa la Tv ce l'ha di fatto, è così. Inoltre questa funzione educativa non è eliminabile, può essere più o meno accentuata ma, chiamala anche influenza, non è eliminabile.
Chiunque si esprime fa giungere un messaggio a chi lo ascolta, questo messaggio spesso viene accettato a-criticamente, senza "filosofia".

Questo è il punto cruciale, l'educazione alla critica (che dovrebbe essere insegnata soprattutto a scuola) è educazione a non farsi educare da qualsiasi cosa, scusa il gioco di parole.

Questa che tu chiami "funzione educativa" della televisione è ciò che io, invece, chiamo, funzione di indirizzamento dell'opinione pubblica verso argomenti e contenuti prefissati (da qualcuno che decide per tutti).
In altre parole, la tivvù ha un potere enorme, determinato dal fatto che quotidianamente espone milioni di cittadini - compresi i moltissimi che non leggono il giornale e, su questo, concordo con te - ad un medesimo, martellante messaggio; sia che questo messaggio sia commerciale, sia che esso sia politico, sia culturale.
La riprova ce l'abbiamo con l'odierna campagna elettorale che, in televisione, sembra riguardare - per ampiezza ed accuratezza dei servizi - solo le due formazioni politiche maggiori, ignorando quasi sistematicamente quelle minori e producendo, in tal modo, un indirizzamento dei cittadini verso un voto pilotato.
Questa non è - lo ripeto - educazione e neanche informazione, bensì plagio e ricorso utilitaristico al principale mezzo di informazione esistente (la tivvù) per orientare le masse nel senso voluto da alcuni.
In altri termini, è un vero e proprio vulnus della nostra democrazia.
Inoltre, io credo che insegnare a scuola a non farsi plagiare dall'informazione pilotata e strategica non sia una soluzione praticabile più di tanto, perché la consapevolezza di un individuo come cittadino la si acquista con una formazione ben più ampia di quella scolastica, la quale rischierebbe di riprodurre - come avviene di fatto - un indottrinamento delle nuove generazioni verso valori prefissati da qualcun altro.
Come torno ad evidenziare, l'odierna educazione scolastica prevede l'educazione all'ecologia, l'educazione alla pace, l'educazione ai sentimenti, l'educazione - insomma - ad un bene che qualcuno ha deciso per tutti, che io considero un plagio esattamente come il rimbambimento televisivo.
Se il problema, infine, sono i termini è perché bisogna utilizzare i termini appropriati per ogni cosa; ed anche questo è un fatto "formativo".
Ossia quella cosa di cui, legittimamente, dovrebbe farsi carico il mondo dell'informazione, che è cosa diversa dall'educare.
iulbrinner is offline  

 



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