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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 17-03-2008, 14.05.06   #1
numeripari
Ospite
 
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Data registrazione: 15-03-2008
Messaggi: 17
Le informazioni giornalistiche del nulla.

Salve a tutti, mi piacerebbe leggere diversi pareri al riguardo.

Leggendo i giornali, possiamo renderci conto di come, a volte, leggiamo o ascoltiamo notizie che non ci danno alcuna informazione.

Espongo uno solo dei tanti esempi per farmi capire meglio:
è diventata normale consuetudine leggere, ogni giorno in prima pagina o sui titoli principali, articoli sugli infortuni mortali.

Se si osservano i dati statistici potremmo accorgerci, in realtà, che il numero degli incidenti mortali sul lavoro risulta essere nella norma.

L'inoformazione corretta, a mio avviso, è quella di indicarci una analisi dettagliata degli incidenti, e non quella di propinarci nomi e cognomi e storie personali dei soggetti in questione.

Questo è uno dei tanti esempi di cui i cosiddetti giornalisti riempiono le pagine dei giornali.

A che pro?
Qual è lo scopo di queste informazioni del nulla?

La mia opinione in proposito è che in questa società femminilizzata si tende a dare un risalto fin troppo eccessivo – e allo stesso tempo prioriatario - alla (nostra) emozionalità, a scapito della (poca) razionalità che ci serve per leggere, vedere e convivere con la vera realtà.

A voi la parola.
numeripari is offline  
Vecchio 17-03-2008, 15.11.30   #2
S.B.
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Per alcune testate dare risalto a certi episodi piuttosto che altri è una scelta politica, è evidente.

Le cause sono, per me, due principalmente: l'episodio, la narrazione, a volte anche scabrosa, è un prodotto migliore da vendere, in più molte volte, come hai detto anche tu, le emozioni trasmesse da un fatto tragico sono più efficaci nel provocare un moto di sdegno nel nostro animo che non una fredda statistica.


Credo che ormai si sia rotto l'equilibrio tra la descrizione del fatto e la sua considerazione nel contesto più ampio della società.

Credo che i due aspetti dovrebbero convivere, tenendo presente che nel farsi un giudizio complessivo dovrebbero avere più importanza le analisi oggettive.

Al momento c'è sia una sovrabbondanza di episodi che servono a smuovere le nostre coscienze sia una deficienza di analisi oggettive, che non si devono limitare a semplici statistiche ma che devono essere accompagnate da serie interpretazioni dei dati.
S.B. is offline  
Vecchio 17-03-2008, 17.44.56   #3
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Citazione:
Originalmente inviato da numeripari
Salve a tutti, mi piacerebbe leggere diversi pareri al riguardo.

Leggendo i giornali, possiamo renderci conto di come, a volte, leggiamo o ascoltiamo notizie che non ci danno alcuna informazione.
....
Qual è lo scopo di queste informazioni del nulla?
....
La mia opinione in proposito è che in questa società femminilizzata si tende a dare un risalto fin troppo eccessivo – e allo stesso tempo prioriatario - alla (nostra) emozionalità, a scapito della (poca) razionalità che ci serve per leggere, vedere e convivere con la vera realtà.

A voi la parola.
Ciao e benvenuto/a.
Sono d'accordo con te; tra "fare informazione" e "dare notizie" c'è una differenza abissale.
La notizia è una merce, l'informazione è un servizio reso alla collettività.
Quando, poi, le notizie sono parziali, insignificanti o rivolte al ventre - piuttosto che alla testa - del pubblico, l'informazione si trasforma in demagogia narrativa ed in "enterteinment", a mio modo di vedere.
La femminilizzazione della società - sono d'accordo anche su questo - si riverbera anche nel mondo della c.d. informazione, sia con riguardo all'enorme risalto dato all'aspetto emotivo delle vicende (si pensi ai vari processi per omicidio, seguiti come fossero racconti gialli, con dovizia di particolari sul privato dei soggetti coinvolti) sia con riguardo al decadimento di molta parte dell'informazione contemporanea nella forma propria del pettegolezzo (si pensi, ad esempio, agli interminabili servizi d'informazione sulla vicenda Sarkozy-Bruni).
Segni inequivocabili dei nostri tempi....
iulbrinner is offline  
Vecchio 18-03-2008, 09.33.33   #4
Monica 3
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Riporto da una discussione passata su questo forum "Media e tassazione indiretta":



Ruolo dei media è informare, contestare, proporre.


Oggi di queste tre funzioni principali rimane un terzo della prima. Infatti l’informazione è basata su:

1. Notizie di consenso (maltempo, catastrofi ecc.)
2. Stigmatizzazione di gruppi sociali
3. Criminalizzazione di individui, i cui casi dovrebbero
essere trattati in direttissima dalla giustizia

Inoltre, il cittadino finanzia tutto questo con la pubblicità che trae le sue risorse dai prezzi al consumo. La differenza fra la tassazione diretta e questa forma di tassazione indiretta è che la prima viene reinvesta in servizi. La seconda finanzia gli affari di pochi.


La mia risposta a questa situazione è la seguente:
1. Evitare i notiziari
2. Non leggere i giornali
3. Informarmi sulla natura dei problemi attraverso i fatti e conversazioni con persone che lavorano personalmente in questioni di cui si parla
4. Diffondere attraverso un processo di passaparola informazione che abbia riscontro nella realtà

caiociao

Monica 3 is offline  
Vecchio 18-03-2008, 21.45.14   #5
S.B.
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Citazione:
1. Evitare i notiziari
2. Non leggere i giornali
3. Informarmi sulla natura dei problemi attraverso i fatti e conversazioni con persone che lavorano personalmente in questioni di cui si parla
4. Diffondere attraverso un processo di passaparola informazione che abbia riscontro nella realtà

Non sono del tutto convinto, la funzione dei notiziari è comunque quella di dare rapidamente le notizie più importanti, nonostante i molti difetti di questi ultimi. Ciò che manca veramente sono spazi seri di approfondimento, dove ci sia vera critica, fatta da persone competenti, dove si possano discutere proposte senza essere schiavi del politicamente corretto.

Nei giornali invece queste cose sono presenti, ma anche qui sicuramente si potrebbe fare di più.

Devi tener conto del poco tempo che la gente ha a disposizione, anche se concordo sul fatto che l'informazione più completa va ricercata in fonti più specialistiche, anche alternative.
S.B. is offline  
Vecchio 19-03-2008, 15.28.24   #6
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Citazione:
Originalmente inviato da S.B.
Non sono del tutto convinto, la funzione dei notiziari è comunque quella di dare rapidamente le notizie più importanti, nonostante i molti difetti di questi ultimi.


Ciò che osservi mi sembra condivisibile ma rimane un dubbio: chi decide quali sono le notizie più importanti e sulla base di quali criteri.
Come ripeto, le vicende sentimentali tra Sarkozy e Carla Bruni sono state propinate, con un effluvio di servizi giornalistici e televisivi, come se fossero "importanti".
A mio modo di vedere ed alla luce delle "notizie" riportate, in questo come in altri simili casi, si trattava di pettegolezzi da rotocalco rosa.
Il controllo sociale attuato mediante l'informazione - ossia portare l'attenzione dell'opinione pubblica in una direzione piuttosto che in un'altra - si denota anche da questo tipo di scelte editoriali.


Citazione:
Ciò che manca veramente sono spazi seri di approfondimento, dove ci sia vera critica, fatta da persone competenti, dove si possano discutere proposte senza essere schiavi del politicamente corretto.

Anche questo mi sembra del tutto condivisibile ma, anche qui, la regia degli spazi di approfondimento è comunque orientata verso alcune direzioni tra cui, invariabilmente, quella del "politically correct" (come giustamente evidenzi).
Anche in questo caso bisognerebbe rendersi consapevoli di queste dinamiche


Citazione:
Nei giornali invece queste cose sono presenti, ma anche qui sicuramente si potrebbe fare di più.

Devi tener conto del poco tempo che la gente ha a disposizione, anche se concordo sul fatto che l'informazione più completa va ricercata in fonti più specialistiche, anche alternative

Pur concordando in larga misura anche su questi punti osservo, però, che l'individuo medio rimane comunque dipendente dall'informazione che abitualmente gli viene proposta, tempo libero o meno.
Non ci si può orientare consapevolmente in un mondo che si conosce solo attraverso il racconto di altri e questo fatto chiama in causa la responsabilità deontologica del giornalista, prima ancora che quella del cittadino medio.
iulbrinner is offline  
Vecchio 20-03-2008, 10.11.57   #7
numeripari
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Messaggi: 17
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Citazione:
Non sono del tutto convinto, la funzione dei notiziari è comunque quella di dare rapidamente le notizie più importanti, nonostante i molti difetti di questi ultimi. Ciò che manca veramente sono spazi seri di approfondimento, dove ci sia vera critica, fatta da persone competenti, dove si possano discutere proposte senza essere schiavi del politicamente corretto.

Ulteriore riflessione.
Non solo leggiamo "informazioni del nulla", ma anche informazioni fuorvianti...?
Credo che l'individuo medio sia anche "indotto" a recepire una informazione che non è stata data correttamente...

Posto un altro dei tanti esempi che leggiamo quotidianamente, per farmi capire meglio:
PIRATA UBRIACO UCCIDE 2 TURISTE
Quando, invece, l'informazione corretta è:
PIRATA UBRIACO TRAVOLGE 2 TURISTE UCCIDENDOLE

A mio avviso, il giornalista con il primo titolo ha usato "un effetto induttivo", nel secondo ha dato una informazione.
numeripari is offline  
Vecchio 20-03-2008, 15.05.50   #8
S.B.
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Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Metto il link ad un'intervista rilasciata da Karl Popper sull'argomento del potere, dell'influenza dei media, mi sembra abbastanza pertinente e molto interessante.

http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=338


Rispondo a iulbrinner, sono sicuramente d'accordo con te, in realtà appoggio in buona parte quello che dice Popper nell'intervista qui sopra riportata.

Chi lavora in Televisione, e con qualche distinzione nei giornali cartacei, ha una responsabilità etica di cui deve prendere coscienza. Anche il pubblico, inoltre, dev'essere informato dei rischi dell'informazione.
Come dice Popper già riprendere un intervistato frontalmente o di profilo condiziona l'atteggiamento degli spettatori e da un preciso messaggio.

L' informazione corretta e non parziale è pura utopia, informare è educare, (a volte lobomotizzare?) non può esserci totale oggettività.

Che fare dunque? Bisogna tenerne conto, chi informa deve tenerne conto, come se dovesse rispettare un codice deontologico.


Citazione:
Posto un altro dei tanti esempi che leggiamo quotidianamente, per farmi capire meglio:
PIRATA UBRIACO UCCIDE 2 TURISTE
Quando, invece, l'informazione corretta è:
PIRATA UBRIACO TRAVOLGE 2 TURISTE UCCIDENDOLE

A mio avviso, il giornalista con il primo titolo ha usato "un effetto induttivo", nel secondo ha dato una informazione.

Ecco, vedi, il limite è molto sottile, la prima frase pone di più l'accento sulla responsabilità del guidatore, la seconda sulla meccanica dell'incidente.

Anche il termine "PIRATA" non è certo neutro, lo stesso termine "TRAVOLGE" sostituito con "investe" da un'altra sfumatura retorica alla faccenda.


Come risolvere il problema? Non si può certo censurare e controllare ogni frase, la responsabilità prima è di chi informa, do ancora ragione a Popper, scusate la poca originalità, servirebbe una patente per andare in TV, per essere coscienti del proprio potere e per rispettare lo spettatore.

D'altra parte anche l'educazione alla critica dello spettatore è importante, anche se più difficile da conseguire.
S.B. is offline  
Vecchio 21-03-2008, 16.32.03   #9
iulbrinner
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Citazione:
Originalmente inviato da S.B.
L' informazione corretta e non parziale è pura utopia, informare è educare, (a volte lobomotizzare?) non può esserci totale oggettività.

Convengo sul fatto - di per sé, evidente - che l'informazione non potrà mai essere totalmente oggettiva; questo non può, come invece avviene, diventare un alibi per indirizzare l'opinione pubblica a piacimento.
Ci sono proporzioni nelle cose.

Citazione:
D'altra parte anche l'educazione alla critica dello spettatore è importante, anche se più difficile da conseguire.

Qui, invece, introduci un punto (già contenuto in precedenza) sul quale sono in parziale disaccordo.
La crescita della capacità critica dell'individuo medio (il cittadino consapevole e capace di formarsi opinioni proprie e non pilotate) è sicuramente l'unico modo per non farsi "plagiare" dal mondo dell'informazione.
Ciò che non condivido (nel mio piccolo, non lo condivido persino nelle riflessioni di Popper) è che l'informazione abbia "funzioni educative", ovvero che si debba promuovere una qualche "educazione alla critica dello spettatore".
Educare significa adattare qualcuno ad un qualche sistema di regole prefissate; il che, di per sé, è già una forma di plagio, cui possiamo riconoscere una validità sostanziale solo quando orientata in direzioni politicamente neutre (la buona educazione nella vita di relazione, l'educazione alle norme della circolazione stradale, l'educazione igienico-sanitaria etc.).
Quando tale pretesa educativa si orienta, invece, verso obiettivi politicamente sensibili - educare all'ecologia, educare ai sentimenti, educare alla pace, etc. - si trasforma in bieco ammaestramento a pensarla tutti allo stesso modo; tale è l'esatta dinamica del pensiero politicamente corretto dal quale siamo afflitti.
In altri termini, è il vero e proprio plagio attuato dall'informazione nostrana - l'argomento in discussione - che spinge così tanti italiani a seguire, giorno dopo giorno, gli interminabili servizi giornalistici sul "tempo che fa", su come e dove passeremo le vacanze, sui pettegolezzi rosa di questo o quel personaggio famoso, insomma, su tutta questa gamma di sciocchezze "passate" come informazione.
A mio modo di vedere, nella sua accezione più appropriata, questo si chiama "controllo sociale".
iulbrinner is offline  
Vecchio 21-03-2008, 19.10.25   #10
frollo
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Riferimento: Le informazioni giornalistiche del nulla.

Chi fa informazione, o meglio, chi ci racconta le notizie, deve vendere un prodotto: i direttori dei giornali i loro giornali per vendere più degli altri direttori, i responsabili dei TG il loro TG per fare più share degli altri TG.
Questo condiziona evidentemente il modo di dare le notizie, ma anche la scelta di quali notizie dare.
Io mi informo col televideo e con i giornali gratis nelle metropolitane, quelli che fanno solo il racconto di cronaca.
I telegiornali li ascolto per osmosi e i giornali li leggo solo per folklore e partigianeria.
Non sarà il massimo, ma meglio di così non saprei cosa fare (e probabilmente non me ne fregherebbe nulla).
Detesto quelli che per partito preso amano fare "controinformazione" sempre comunque e su tutto!
frollo is offline  

 



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