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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 04-12-2003, 11.12.35   #1
io_paolo
Ospite
 
Data registrazione: 11-11-2003
Messaggi: 12
Exclamation La strage stradale.

Un saluto a tutti
Vorrei aprire una discussione sull'incidentalità stradale. Secondo voi le nostre strade sono sicure? Quanto si rischia a mettersi in viaggio, oggi, sulla nostra rete viaria? In un incidente, quanta responsabilità hanno i singoli conducenti e quanta la strada stessa? Come guidiamo? Ho assistito qualche tempo fa ad una scena che ha dell'incredibile: un furgone sulla A24 a 130 Km/h, il conducente aveva un panino in una mano e la gazzetta dello sport (ho riconosciuto la carta rosa) aperta sul volante commentate voi!
E' mai possibile che si debba assistere ancora a cose del genere? Le stragi del sabato sera sono la punta di un iceberg di cadaveri che per colpa di delinquenti si va ingigantendo sempre di più. Bastano, secondo voi, le regole del nuovo codice della strada come la patente a punti per almeno rallentare questa tendenza al rialzo? Quanta pubblicità "complice" si fa in Italia per vendere auto che in teoria sono fuori legge visti i nostri limiti di velocità? Secondo me è come essere ritornati ai tempi del Colosseo dove gladiatori tecnologici si sfidano o provano se stessi correndo sulle strade. Le corazze sono state sostituite dalle auto che come una seconda pelle ci proteggono da tutto... "tanto capita agli altri, non a me..." Ed invece può capitare a chiunque...cerchiamo di ricordarlo quando siamo in macchina, non è molto ma cominciamo da qui...

Un saluto a tutti
io_paolo is offline  
Vecchio 04-12-2003, 14.51.28   #2
Marco_532
Vivi!
 
L'avatar di Marco_532
 
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
Re: La strage stradale.

Citazione:
Messaggio originale inviato da io_paolo
Bastano, secondo voi, le regole del nuovo codice della strada come la patente a punti per almeno rallentare questa tendenza al rialzo?

Si curamente no, ma da parte sua fa riflettere sull'argomento quanti non l'hanno ancora fatto aumentando così la consapevolezza del rischio mentre "invita" alla prudenza.
Marco_532 is offline  
Vecchio 13-12-2003, 09.13.52   #3
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Caro Paolo

anche qui vi è la totale incoscienza di chi si sente padrone del mondo. Se chi sta al volante ogni tanto si sentisse responsabile anche della vita altrui e non solo della sua, forse le cose andrebbero meglio.
Le leggi servono, ma fino ad un certo punto, specialmente quando sono fatte proprio male. Forse se ci fossero meno leggi ma più semplici, chiare e..... rispettate ci sarebbero meno incidenti.

Se una strada diritta, larga, super frequenta che collega con la città mi si mette il limite a 40 è naturale che non venga rispettato e che ciascuno decida per conto suo qual è il limite. (vicino al mio paese)

Le leggi non si fanno perché uno si sveglia la mattina e dice: "oggi credo sia giusto che si faccia così e colà"

Le leggi si fanno rispettando gli individui che devono osservarle.
Ritrovandosi molti leggi stupide molti si sentono autorizzati a fare a modo proprio.

Tempo fa mi dissero che in Germania si usava dare sempre la precedenza ai pedoni, su qualsiasi strada. Senza alcuna legge gli autisti si fermavano e lasciavano passare. (A me è successo in una citta della Svizzera). Dopo hanno fatto una legge che imponeva a tutti di dare la precedenza ai pedoni.

Se facessero una legge simile in Italia quanti sarebbero a sbellicarsi dalle risate?!
Non si da la precedenza sulle strisce! figuriamoci fuori dalle strisce pedonali!!!!!!

Per questo ritengo che la civiltà di un popolo si vede in ogni sua manifestazione, strade comprese.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 14-12-2003, 15.03.04   #4
moka
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2003
Messaggi: 97
Anche io ritengo fondamentalmente che sia un problema di civiltà e di educazione civica.
A volte quando sono in auto vedo certa gente che evidentemente pensa di essersi comprata la strada: guidano come dei pazzi, fanno sorpassi allucinanti, ti sorpassano a destra ecc. insomma roba da matti!
L'Italia manca del tutto di una cultura civica, ognuno fa come gli pare con grandissima incoscienza e arroganza (magari solo perchè hanno l'auto costosa allora alcuni si sentono padroni della strada, come se fosse la loro!!! ) .
Ci si dimentica troppo spesso del rischio di mettere in pericolo la vita altrui.
Secondo me la patente a punti non basta, è però un inizio e sicuramente è già qualcosa (andava fatta molto prima secondo me) . E' più che altro necessario e auspicabile il recupero da parte dei cittadini di una mentalità civica e pubblica, che tenga conto non solo dell'educazione nella guida, del rispetto delle norme stradali e dei limiti di velocità, ma anche di tutte quelle norme sul rispetto della natura (boschi, spiagge, aree protette ecc. ) e sul rispetto del patrimonio artistico e culturale della città (vedi gente che imbratta con scritte vergognose i palazzi antichi, i monumenti ai caduti ecc. ) . Un saluto!
moka is offline  
Vecchio 20-12-2003, 20.07.34   #5
io_paolo
Ospite
 
Data registrazione: 11-11-2003
Messaggi: 12
educazione al rispetto delle regole

Carissimi tutti

mi fa piacere non sentirmi così solo a dovermi scandalizzare per dei comportamenti che senza dubbio, ad altri, sembrerebbero non solo leciti ma addirittura indispensabili... E invece no! Il rispetto per la vita sopratutto degli altri si fa anche guidando la macchina. Portando degli esempi reali ho notato, a proposito dei limiti di velocità, che spesso su delle superstrade simili ad autostrade ci sono dei limiti assurdi... tipo 70 Km/h dove TUTTI superano abbondantemente i cento! Allora, io penso che più che alla prevenzione si miri alle multe. Perchè è ovvio che se un limite è troppo basso su di una strada a quattro corsie nessuno lo rispetta e con un Autovelox ci sono da fare dei bei soldini.... Ma la sicurezza? Chi si preoccupa della vita di chi è investito da un'auto pirata e si ritrova al cimitero pur rispettando le fatidiche regole? Altro esempio... Percorro spesso l'Aurelia tra Lazio e Toscana ed ho notato una massiccia presenza di Polizia e Carabinieri. L'Aurelia è notoriamente una strada pericolosa ma la presenza delle Forze dell'Ordine fa un pò da calmiere nelle velocità e nei comportamenti. Allora mi chiedo: perchè non intensificare tali presenze anche su altre strade invece di nascondersi dietro la mancanza di rispetto di cavilli inutili ed assurdi? Perchè nelle scuole (non le scuole guida, ma quelle dell'obbligo) non si insegna il "Rispetto delle Regole" ai ragazzi in età da motorino e/o automobile? Una massiccia istruzione sul rispetto della legalità in strada può far leva sui giovani i quali spesso prendono ad esempio comportamenti di persone adulte compresi (ahi ahi ahi) gli stessi genitori. E' chiaro che poi si sentono in dovere di imitare chi le regole non le rispetta e che covrebbe dare il buon esempio. Correre in macchina o in moto è sicuramente emozionante, ma facciamolo solo in pista e controllati da chi sa come si fa....


Ciao e buon Natale a tutti
io_paolo is offline  
Vecchio 20-12-2003, 20.48.08   #6
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Anche qui i soldi...le pattuglie costano!

Non so che età tu abbia...tu_paolo...ma sai che ai giovani, quel brivido in più che da la corsa...non dispiace affatto.
E più grande è il rischio, più grande è il brivido!
Se poi hai una bella macchina nera lucida e sportiva, con gomme larghe mezzo braccio, tanto bassa che sembra fatta apposta per essere lanciata a 180...e ovviamente.."ottima tenuta di strada"(!)...una volta che esci la sera, con al tuo fianco una bionda che sembra appena uscita dalla passerella ed entrata dallo sportello, con lo stereo che PUNZ A PUNZ A PUNZ A PUNZ fa rimbalzare l'auto sulle gomme come fosse una palla da basket...che fai?! Ma ovvio! Infili gli occhiali da sole e parti!

Non puoi mica permetterti di andare ai 70 all'ora: ti prendi anche del cretino! Devi arrivare al parcheggio dove gli amici ti aspettano con una velocità media di 100 all'ora a 10 metri da loro, e poi frenare e fermarti ad un soffio dalla caviglia del mal capitato di turno.

Quindi aprire lo sportello come si apre il sipario della star, scendere con sorriso "cool" e mettendo un braccio attorno alla tua girl osservare compiaciuto i friend che ammirano il gioiello.

Questa è cultura, sono gli stereotipi che "tirano" presso i giovani...oggi, come 40 anni fa credo.

Più che multe, anzi, oltre a multe anche più controlli e patenti ritirate.
Credo che come legge, questa a punti sia buona.



r.rubin is offline  
Vecchio 20-12-2003, 23.58.41   #7
io_paolo
Ospite
 
Data registrazione: 11-11-2003
Messaggi: 12
Ciao Rubin

quello che dici è sacrosanto... io ho 48 anni ma ho cominciato ad andare per la strada a 15 con il vespino (mitico), l'ho anche modificato ma ho comprato (da solo) il casco anche se non era obbligatorio allora. E' la cultura del "Figo" che sposta l'attenzione sull'immagine più che sulla sicurezza. Finchè non ci si sentirà "strafichi" nell'avere il coraggio della propria responsabilità il problema non sarà mai risolto. Per questo insisto nell'educazione dei giovani all'esercizio della sicurezza e non dell'immagine... quella serve solo a colmare un'insuficiente autostima. Aumentiamo l'autostima dei giovani per quello che sono e non per quello che vorrebbero essere e molte "stragi del sabato sera" saranno evitate. Anche se un solo giovane, leggendo queste righe, farà autocritica e cambierà atteggiamento sarà comunque una vittoria, almeno dal mio punto di vista.

Ciao
io_paolo is offline  
Vecchio 21-12-2003, 10.27.09   #8
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
Aumentiamo l'autostima dei giovani per quello che sono e non per quello che vorrebbero essere



(e magari insistiamo di più su ciò che sono e non su ciò che vorremmo fossero, o peggio ancora, dovrebbero essere)




(ps: mitico il vespino!!)
r.rubin is offline  
Vecchio 21-12-2003, 10.51.18   #9
Ygramul
Anima Antica
 
L'avatar di Ygramul
 
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Piccola aggiunta

Leggevo il discorso sul rispetto delle regole. (Forse non solo qui, in questo thread... ma la mia memoria è un pò deboluccia....)

Una considerazione mi aveva colpito a proposito del fatto che spesso una delle ragioni del mancato rispetto delle regole è quando vengono emesse norme poco chiare e/o non razionali.
Mi volevo proprio ricollegare all'insegnamento ai giovani: solo aiutando i bambini prima e i giovani poi a comprendere il senso delle regole è possibile ottenerne il rispetto. Va da sé che quando tale senso non ci fosse o fosse molto criptico questo non è possibile, lasciando anche spazio alla possibilità che vengano buttate a mare TUTTE le regole... Si sa, da giovani vie di mezzo non ce ne sono molte....
Ygramul is offline  
Vecchio 21-12-2003, 15.21.29   #10
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Un sociologo molto noto, uno dei padri della sociologia, Emil Durkheim, parla di una particolare forma di "patologia sociale": l'anomia (a-nomos, senza legge).

La descrive come una situazione in cui le vecchie e stabili norme che orientavano i comportamenti degli individui si rivelano incapaci ad orientare l'azione in una mutata condizione sociale.
Non essendoci più regole ben definite e salde, ognuno fa quello che ritiene più giusto fare...e ne risulta, ovviamente, un casino!

Tra l'altro, fa riflettere il fatto che definisca l'anomia funzione della velocità di mutamento sociale: tanto più velocemente la società cambia, tanto più è difficile stabilire norme adeguate alle diverse situazioni.

Al giorno d'oggi il concetto dominante qual'è?
Flessibilità.
Cambiare rapidamente, spostarsi da qua a là appena ce ne fosse bisogno, cambiare mille ruoli, uscire da lavoro, smettere la maschera di manager e mettere su quella di culturista, uscire dalla palestra e andare in famiglia come padre premuroso e poi uscire la sera al night con gli amici...insomma, un casino!


E comunque, concludo, come cura per l'anomia propone essenzialmente una cosa: l'educazione.
(ma adesso anche la scuola è entrata nel processo di mutamento, e nemmeno la famiglia sembra riuscire a garantire sicurezza e appartenenza)


r.rubin is offline  

 



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