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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 09-02-2004, 07.48.54   #1
Nereo Villa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
Ubbidienza e disubbidienza

Cari amici,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il seguente messaggio che sto divulgando ai quotidiani italiani e ad altri forum.

Inizio messaggio:
Nella trasmissione "L'infedele" di sabato 7/2/2004 si è parlato del "Caso Sofri" e della sua auspicata liberazione. Nel corso della trasmissione è stato fatto un ritratto di Adriano Sofri che si potrebbe riassumere dicendo che egli si meriterebbe la grazia in quanto si è assoggettato alle leggi dello Stato accettando senza ribellarsi la sua condanna. Mi pare quindi che si possa parlare in questo "Caso" di grazia per obbedienza, e forse è per questo motivo che sia da destra che da sinistra vi è mobilitazione per la liberazione di Sofri. Una sorta dunque di statalismo che mostra la sua benevolenza ma solo perché ha di fronte un disobbediente che si è trasformato in obbediente. A proposito di questi concetti (ubbidienza e disubbidienza) vorrei ricordare un libro, coraggiosamente stampato dalla Longanesi, intitolato, appunto, "Il disubbidiente", scritto da Francesco Pazienza, anch'egli in prigione e che, a maggior ragione di Sofri, si dovrebbe graziare. Pazienza, infatti, continua a rimanere in carcere per motivi sconosciuti, in quanto per i reati per cui fu condannato è stato via via assolto nei ricorsi. Perché dunque non si mobilita nessuno per la liberazione di Pazienza? Forse è questo titolo che egli da' al libro ed attribuisce a se stesso, che impedisce ai rappresentanti di Stato di fare qualcosa per qualcuno che non si piega dichiarandosi, appunto, disubbidiente? Lo Stato esercita dunque autorità punitiva nonostante l'innocenza dei suoi cittadini nella misura della loro non succubanza?
Fine messaggio.

Un caro saluto a tutti.
Nereo
Nereo Villa is offline  
Vecchio 11-02-2004, 20.54.47   #2
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Per me, chi ha sbagliato deve scontare la pena.
Questa grazia a tutti i costi mi sembra una grave offesa per chi sta in carcere innocente e nessuno se ne preoccupa.

Ho la vaga sensazione che anche la giustizia, ovvero l'ingiustizia sia diventata un fatto spettacolare: se sei famoso ottieni questo e quello oppure tutti si preoccupano di te, se sei uno sconosciuto marcisci.

No, non condivido questa richiesta di grazia per chi si è reso responsabile direttamente o indirettamente della morte di innocenti.

In verità, oggi come oggi più sono grandi le violazioni commesse meno è la pena che si riceve.
Mi vergogno di questa società.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 11-02-2004, 23.14.03   #3
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
No, non condivido questa richiesta di grazia per chi si è reso responsabile direttamente o indirettamente della morte di innocenti.

ne sei certa?

il fatto è che il caso giudiziario di Sofri è piuttosto "problematico". Ho letto giusto qualcosa, qua e la, ma da quello che ho letto la sua colpevolezza è alquanto "dubbia".
r.rubin is offline  
Vecchio 11-02-2004, 23.15.59   #4
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
tra parentesi credo che lui sia anche d'accordo con te:
pur godendo di notevole fama, e anche stima per le sue doti intellettuali, non ha mai fatto un passo per sfruttarla a suo favore.

ma non posso non dire ancora che non so molto sulla sua storia
r.rubin is offline  
Vecchio 12-02-2004, 10.20.52   #5
ariella
Ospite
 
Data registrazione: 15-01-2004
Messaggi: 18
Tutto il caso Sofri (Bonpressi, Pietrostefani) si basa sulle accuse, piuttosto oscure e inquinate, di Marino, mai realmente provate, in base alle quali Sofri venne accusato e incarcerato in quanto presunto mandante dell’omicidio Calabresi (Pinelli, ricordate?) del 1972.
Sofri è in carcere dal 1988, punito, parrebbe, più che altro in quanto ideologo di lotta continua. Ha accettato, pur dichiarandosi sempre innocente, di scontare la pena. Non ha mai chiesto la grazia.
Non capisco perché lo si definisca un “ubbidiente”. Aver accettato una condanna oscura, per accuse mai provate, deve essere per forza letto dispregiativamente come “obbedienza”? O forse come dignità?
Chi ha sbagliato deve pagare: sono in linea di massima d’accordo. Ma il caso Sofri è molto complesso, per varie ragioni, e non può essere liquidato con frasi frettolosamente giustizialiste. Considero scorretta la “santificazione” di Sofri ma lo è altrettanto, se non di più, farne sbrigativamente il capro espiatorio di un periodo di trent’anni fa, su cui restano ancora molte responsabilità da chiarire. Il fatto poi che in carcere restino molti innocenti è un problema serio, ma è un problema di altra natura, che non si risolverebbe certo lasciando in carcere anche Sofri …parere personale, ovviamente. ciao.
ariella is offline  
Vecchio 12-02-2004, 14.09.38   #6
Nereo Villa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-12-2003
Messaggi: 52
Ispirazione e proposta

Condivido i vostri pensieri, i quali mi hanno ispirato la pagina:
http://digilander.libero.it/afimo/zerotax.htm
Propongo la pubblicazione delle Vostre risposte sul mio nuovo sito
http://digilander.libero.it/prigionieropolitico/
Un cordiale saluto a tutti.
Nereo
Nereo Villa is offline  
Vecchio 12-02-2004, 14.27.45   #7
lelle 79 ;o)
Ospite abituale
 
L'avatar di lelle 79 ;o)
 
Data registrazione: 09-06-2003
Messaggi: 114
Citazione:
estratto dal messaggio originale inviato da ariella
...Sofri è in carcere dal 1988, punito, parrebbe, più che altro in quanto ideologo di lotta continua. Ha accettato, pur dichiarandosi sempre innocente, di scontare la pena. Non ha mai chiesto la grazia...

...credo che il passaggio chiave di tutta la vicenda sia stato sorvolato.
Scusate, ma non Vi fà stranire il fatto che lui la grazia non l'abbia mai chiesta?
Che gliela vogliano propinare a tutti i costi?

Accettare la grazia, farebbe diventare Sofri automaticamente colpevole, per quello lui non potrà mai accettarla, perchè si sente innocente!

Io mi chiedo, perchè vogliono graziarlo a tutti i costi?
Forse il solito "complotto massonico"?
Voi cosa ne pensate?

Un pò di notizie le potete trovare QUI' o QUI'.
lelle 79 ;o) is offline  
Vecchio 12-02-2004, 18.05.57   #8
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
x r.rubin

ammiro Sofri proprio perché non ha chiesto la grazia.

Se sia colpevole o no lo sa soltanto lui e Dio.

La sola certezza (se di certezza si può parlare) è che oggi tendenzialmente si tende a depenalizzare ogni genere di violazione della libertà degli altri. E per violazione io intendo omicidio, furto, imbroglio, violenza.
Una persona che uccide per futili motivi, per pedofilia, per psicopatie varie, per il gusto della violenza o per qualsiasi altra motivazione difficilmente, in Italia, trova una qualsiasi punizione.

E per punizione io intendo che chi si è reso colpevole di violazione dell'altrui liberta (in questo caso della libertà di vivere) deve essere allontanato dalla società stessa.

Disapprovo totalmente il modo in cui vengono tenuti in carcere, ma il fatto che ci sia sovraffollamento non giustifica il metterli fuori.
Molti, moltissimi di loro continueranno a fare quel che facevano prima, e meglio di prima.
Perdono non vuol dire permettere a tutti di fare i propri comodi anche a discapito di gente innocente, inerme, debole.

C'è un falso e distorto concetto del perdono, il perdono quello vero è altra cosa e non ha niente a che vedere con i tribunali.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 18-02-2004, 20.19.56   #9
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Re: Ubbidienza e disubbidienza

Citazione:
Messaggio originale inviato da Nereo Villa
Cari amici,
vorrei sottoporre alla vostra attenzione il seguente messaggio che sto divulgando ai quotidiani italiani e ad altri forum.

Inizio messaggio:
Nella trasmissione "L'infedele" di sabato 7/2/2004 si è parlato del "Caso Sofri" e della sua auspicata liberazione. Nel corso della trasmissione è stato fatto un ritratto di Adriano Sofri che si potrebbe riassumere dicendo che egli si meriterebbe la grazia in quanto si è assoggettato alle leggi dello Stato accettando senza ribellarsi la sua condanna. Mi pare quindi che si possa parlare in questo "Caso" di grazia per obbedienza, e forse è per questo motivo che sia da destra che da sinistra vi è mobilitazione per la liberazione di Sofri. Una sorta dunque di statalismo che mostra la sua benevolenza ma solo perché ha di fronte un disobbediente che si è trasformato in obbediente. A proposito di questi concetti (ubbidienza e disubbidienza) vorrei ricordare un libro, coraggiosamente stampato dalla Longanesi, intitolato, appunto, "Il disubbidiente", scritto da Francesco Pazienza, anch'egli in prigione e che, a maggior ragione di Sofri, si dovrebbe graziare. Pazienza, infatti, continua a rimanere in carcere per motivi sconosciuti, in quanto per i reati per cui fu condannato è stato via via assolto nei ricorsi. Perché dunque non si mobilita nessuno per la liberazione di Pazienza? Forse è questo titolo che egli da' al libro ed attribuisce a se stesso, che impedisce ai rappresentanti di Stato di fare qualcosa per qualcuno che non si piega dichiarandosi, appunto, disubbidiente? Lo Stato esercita dunque autorità punitiva nonostante l'innocenza dei suoi cittadini nella misura della loro non succubanza?
Fine messaggio.

Un caro saluto a tutti.
Nereo


Bella questa dell'obbedienza e disobbedienza...un tempo inventarono i pentiti...bastava pentirsi (e cantare anche ciò che non sapevi cantare) e dopo stragi e omicidi,sconto di pena,e poi via in libertà....adesso se un criminale afferma di essere obbediente può ottenere la grazia?...a questo punto speriamo che i Totò Riina e simili, facciano come Pazienza e continuano a fare i "disobbedienti" e che restino in galera!

I TreTre,gruppo di cabaret,terminavano ogni gag con la frase "a mè, me pare na strunzata!"

Da destra a sinistra,sono tutti d'accordo...evidentemente ,hanno scheletri nell'armadio,se viene graziato Sofri,si crea un precedente,che deve essere poi applicato ad altri assassini,Che poi abbiano fatto gli assassini per ideologia,restano comunque assassini.
nemamiah is offline  
Vecchio 18-02-2004, 21.22.01   #10
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
convengo che un assassino resta un assassino che si sia pentito oppure no, non riporta certo in vita la sua vittima. E che abbia ucciso con le sue mani o spinto altre con le sue parole a farlo la differenza è minima.

Proprio oggi facevo una piccola riflessione: stiamo vivendo nel tempo in cui il carnefice viene messo sul piedistallo dell'eroe e la vittima seppellita e dimenticata.

Ripensate agli eventi degli ultimi anni, è più facile da ricordare. Persino il Papa ha trovato più parole per i carnefici che per le vittime. Quel Papa che prova pietà per gli assassini ma non per gli omosessuali.

Oggi è il tempo di giustificare tutti gli aspetti peggiori dell'uomo e considerare quelli positivi come un fastidio da sopportare.

Vogliamo riprendere un po' dell'equilibrio che abbiamo perso?!
Un poco di buon senso ci eviterebbe di sprofondare nelle sabbie mobili che ora ci inghiottono anche troppo velocemente.

Mary
Mary is offline  

 



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