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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 13-11-2004, 18.00.12   #11
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Il bene della collettività è il bene del singolo.
Il bene del singolo è il bene della collettività.

Secondo me, quando questi due principi vengono dimenticati si spalanca una sottile fessura fra ricchezza e povertà che inevitabilmente si trasforma in un baratro che verrà poi colmato con lotte senza quartiere. Pronti, una volta colmato, a ricominciare. Gli esseri umani, sembrano avere una memoria davvero molto corta e rifanno sempre gli stessi errori.

Che differenza c'è tra Maria Antonietta regina di Francia e Silvio Berlusconi re d'Italia?! Berlusconi è più intelligente più ricco ha tante televisioni....

Il solo governo che un singolo dovrebbe riconoscere è quello di se stesso che si impegna per raggiungere il proprio bene. E siccome il proprio bene non può essere sicuro senza il bene della collettività, da persona intelligente farà di tutto per far stare bene anche gli altri.

La sola cosa che può ancora salvarci è la nostra intelligenza, la ragione, il buon senso, la conoscenza.
Diamoci da fare,

ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 13-11-2004, 18.10.52   #12
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
L' intelligenza e il buon senso non pôssono asolutamente salvarci.

Cara Mary, te lo dice chi ha fatto un' inchiesta per 10 anni sulle differenze fra Italia ed Europa. Se vuoi dettagli, chiedimi info sulle coordinate Iternet della mia inchiesta.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr




Italia: perdita di competitività
Caro Beppe, cari Italians,
le classifiche mondiali indicano che la competitività italiana si sbraca. Normale. E come potrebbe essere altrimenti? L’occupazione non migliora. Speriamo che non arretri. Parecchi laureati sono costretti ad andare all’estero. Normale. E come potrebbe essere altrimenti? La deriva italiana degli ultimi 20 anni è chiara, vista dall’Europa. Forse non si ha una percezione altrettanto chiara dall’interno. Poiché i comportamenti e la mentalità sono molto peggiorati, citiamo Peyrefitte, storico delle economie: SVILUPPO. Non c’é sviluppo e sottosviluppo. Ci sono invece comportamenti che impediscono o che favoriscono lo sviluppo. Essi sono inegualmente distribuiti nelle diverse società (Peyrefitte, nel "La societé de confiance"). Nello Stato i peggiori figuri han preso il potere, complice un sistema di selezione particolare: il comparaggio, l’omertà. Tali figuri hanno promosso e diffuso una mentalità da terzo mondo. E il popolo italiano, che non ha la spina dorsale più robusta in Europa (diciamo che siamo flessibili), ha accettato quanto proposto dai peggiori. Supino, rassegnato, spensierato. In un Paese che ha perduto i Valori, perduto la riflessione lucida, ove la forma mentis che si diffonde è ormai deviata, viziata, da Paese latino-americano, non c’è scampo. Il mercato del villaggio globale ci ha messo davanti ad un muro: il muro della verità. Non si possono avere in Italia livelli di remunerazione paragonabili a quelli di altri Paesi Ue, un’economia fiorente, e nello stesso tempo continuare a navigare, spensierati, fra gli sprechi. Qualcuno vuol proporre, per salvarsi, di eliminare gli sprechi? Forse si puo’, ma solo reintroducendo i Valori. E’ un lavoro lungo e difficile, che richiede attenzione all’Europa. E che possono fare solo gli esterni al sistema. Siamo arrivati al 47/mo posto per la competitività. Scenderemo ben oltre, se non riflettiamo sulle contromisure necessarie ed urgenti. Aiutati dalle testimonianze degli emigrati.

Antonio Greco, ANGREMA@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 14-11-2004, 08.52.45   #13
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Caro Antonio

mi piace molto quello che scrivi.

Ma attualmente la mia mente è ossessionata dalla ricerca di una via d'uscita. Probabilmente non esiste. Forse dobbiamo aspettare che naturalmente crolli una delle pareti di recinzione che ci tengono imprigionati. Ed in quesa attesa tenersi pronti ad accettare la libertà.

In genere, però, la storia ci dice che la libertà si ottiene con fiumi di sangue. Mi piace pensare alla possibilità di un'altra strada.

Una strada che tutti possano percorrere solo scegliendola.

Penso alla nostra vita come ad una trappola italiana che a sua volta è caduta in una mortale trappola globalizzata.
Ovvero i nostri guai del tutto italiani non bastano dobbiamo confrontarci con quello dell'intero pianeta degli umani.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 14-11-2004, 09.42.02   #14
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
LA VIA DI USCITA C' E

Cara Mary,

reagisco a quanto dici, da esperto (dopo un' indagine sulle cause dei vs guai, durata molto alungo).

La via d' uscita esiste, ma ci vogliono anni di confronti coll' Europa per trovarla. Io la ho trovata. Forse puoi inviarmi un messaggio e io ti inviero' quattro documenti seri.

Si tratta semplicemente di definire quali sono le condizioni compatibili collo sviluppo economico. Facile per un emigrato qualificato.

Non di fidare dei politici italiani, ti portano nel Medio oriente.

Fra l' altro, abitando a Parigi dall' 82, ho bisogno di punti di appoggio in Italia per far qualcosa per il Paese. Contattami

Cordialmente.

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr

L' emergenza italiana é a breve termine, quella del mondo a medio termine.
antonio greco is offline  

 



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