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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 29-01-2005, 17.44.30   #11
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
E' anche vero che, per esempio i mass-media parlano di dottore, ingegnere, avvocato, o casalinga, rivolgendosi a persone di nazionalità italiana, mentre dicono: francese, tedesco, americano, oppure extracomunitario. Così come è vero che se siamo all'interno di un'associazione che si occupa di handicap, ha senso fare distinzione. Un po' meno lo ha per un giornale, un tg, o un gr. Per esempio, nel mio caso, a chi mi chiedesse perché cammino male, potrei rispondere che è a causa di una paralisi infantile, oppure di una cerebropatia infantile. Credo che si tratti della stessa patologia (anche qui, o malattia) ma occorre tener bene in considerazione chi riceve il nostro messaggio. Francamente, piuttosto che non-udente o non-vedente (che indicano la mancanza di qualcosa), preferisco cieco o sordo, che possono apparire più grossolani ma non c'è l'accento su quel NON. Qui, tuttavia, il discorso è un po' diverso. Non era mia intenzione esporre ed analizzare delle distinzioni minuziose (che potremmo chiamare con un linguaggio forse improprio, ma, credo comprensibile) delle sottocartelle. Qui il discorso è più sul nome da dare alla "cartella principale". In seguito si potrà disquisire su ciò che vogliamo inserire in questa cartella principale. Vediamo dunque di limitarci, per ora a questo. Grazie.

Ultima modifica di Mr. Bean : 29-01-2005 alle ore 18.04.28.
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Vecchio 29-01-2005, 20.10.35   #12
AM3
Ospite abituale
 
Data registrazione: 28-12-2004
Messaggi: 75
Mi piacerebbe essere chiamato con il mio nome e basta , senza appellativi idioti o tentativi di classificare una persona .
Nessuno di questi termini realizza veramente la condizione di una persona intelligente e allegra come te , quindi non darò una vera risposta .

Saluti
Alessio
AM3 is offline  
Vecchio 29-01-2005, 20.45.00   #13
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
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Concordo con te, ma a volte occorre "etichettare" per farsi capire. Un sindacalista parlerà di lavoratore, un insegnante di studenti, un datore di lavoro di dipendenti... ecc.... Chiaro che se devi usare un termine per farti capire, dovrai scegliere quello più facilmente comprensibile. Io mi chiamo Fabrizio, però qui ho un nick, se parlo con i miei genitori sono loro figlio... allora, supposto che si usi un'etichetta (per convenzione anche se non con convinzione), quale usare? Non so se sono riuscito a spiegarmi....
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Vecchio 29-01-2005, 20.52.28   #14
rodi
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Messaggi: 1,952
Il mio sassolino va su 'diversamente abile'.
Tutte le altre parole evidenziano in qualche modo una privazione, mentre questa definizione mi sembra l'unica che definisca la realtà di persone che hanno caratteristiche diverse dalle nostre.

E spesso una 'mancanza' è proprio quell'input che ci fa mettere in moto una marcia in più su un'altra caratteristica.
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Vecchio 29-01-2005, 20.55.30   #15
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
e per l'altra domanda...
Le etichette spesso non rappresentano che il nostro modo di percepire una situazione.
rodi is offline  
Vecchio 30-01-2005, 07.37.52   #16
edali
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
Diversamente abile è una (diciamo) “etichetta” che da l’opportunità alle persone “normalmente” abili a pensare a cosa sia la normalità ed alle abilità che un essere umano le può sviluppare nel caso in cui non ha un’altra scelta (la scelta più comoda). E queste abilità sono meravigliose.
Giustamente Fabrizio osserva che quel “non” messo da davanti, porta ad un modo di pensare se non negativo, un po’ superbo, come anche la “in” oppure “dis”.

Cerco di comprendere anche Soledad. A volte, e non poche volte, c’è bisogno di dover specificare quali abilità vengono a mancare. Appunto perché ci si deve spostare, ci si deve abitare per un certo periodo in una struttura alberghiera, si deve frequentare una scuola ecc. Le scuole oggi come oggi sono frequentate anche dai bambini diversamente abili. Nella classe questi bambini per i loro compagni sono diversamente abili, ma sono soprattutto Claudio, Anna, Martina, Luca,… ecc. Diverso è quando vengono incaricati gli insegnanti di sostegno, perché in questo caso l’etichetta non ha lo stesso significato, ma si fa uno studio preciso di come può essere e si dovrebbe mettere in atto un sostegno. Sulla carta tutto va bene. Nella realtà purtroppo no. Chiedo scusa, ma credo di essermi allontanata dalla domanda iniziale.

edali is offline  
Vecchio 31-01-2005, 19.04.54   #17
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
x AM3

concordo pienamente: vorrei essere chiamata con il mio nome e poi tornare ai vecchi termini: cieca, zoppa, paralizzata.

Perchè sono stati messi in soffittà?! facevano impressione?
Ma impressione a chi?!
a quelli che si credevano "normali" ?!!!!!!!!

Se dovesse succedere a me una menomazione vorrei che al mio problema ci si rivolgesse con estrema chiararezza. Ed io stessa userei un di quei vecchi termini che non mi sembrano per nulla offensivi. Sono diretti e chiari, esprimono una realtà che non si deve cercare di nascondere e di cui non ci si deve vergognare.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 31-01-2005, 20.22.45   #18
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Mary, per me è normale essere così... quindi cos'è la normalità? Quella che ha stabilito chi? In base a che cosa? Una volta qualcuno mi disse che non ero normale e io gli risposi che ero contento di esserlo, piuttosto che essere normale come lui!
Mr. Bean is offline  
Vecchio 01-02-2005, 10.29.39   #19
trudina
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Data registrazione: 31-01-2005
Messaggi: 104
ciao Fabrizio eccomi qua!
Per dare il mio piccolo contributo dico una cosa ovvia e cioè che le etichette per me esistono per definizione di qualsiasi categoria di persone, a seconda non solo delle condizioni fisiche ma anche delle condizioni socio culturali, lavorative ecc......

Quelli poi che "etichettano" per spregio esistono ed usano qualsiasi termine che a loro parere risulti dispregiativo, sta a noi ignorare o cercare di considerare l'offesa a partire da chi l'ha pronunciata
trudina is offline  
Vecchio 01-02-2005, 10.33.56   #20
bluemax
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 04-09-2003
Messaggi: 766
ti dico la mia.

Dato che aborro l'ipocrisia e la verità falsificata da buonismo inutile, l'appellativo HANDICAPPATO mi sarebbe sufficiente pechè cosi' è.

La voglia di camuffarsi con altro nome per quello che si vorrebbe essere ma non si è risulta meno dignitoso di un etichetta fasulla.
bluemax is offline  

 



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