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Vecchio 25-04-2005, 10.05.17   #1
La_viandante
stella danzante
 
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come cambiera' la costituzione?

mi chiedevo come mai un governo che ha cosi' inequivocabilmente ricevuto il dissenso della popolazione si dia' tanto da fare per restare al suo posto e continuare la sua politica...
che senso ha affrettarsi in questo ultimo anno prima delle prossime elezioni a riformare una costituzione che quasi sicuramente il prossimo anno verra' ri-riformata
cosa mi sfugge?
non riesco a trovare online quali siano gli aggiustamenti che questo governo vuole apportare a quali articoli costiuzionali, mi pare d aver sentito che si voglia limitare il potere del parlamento e dare maggior liberta' di azione al presidente del consiglio
e' cosi'?
e come su quali articoli esattamente?
ho una strana paura che questi 'aggiustamenti' siano verso una specie di dittatura senza che si possa piu' tonare indietro se non con una rivolta
ditemi che mi sto sbagliando e ... portatemi un link qlksa dove posso informarmi meglio
please
La_viandante is offline  
Vecchio 25-04-2005, 11.31.42   #2
paolo59
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Viandante, anch'io so poco della nuova Costituzione , ma escludo che tale nuova Costituzione possa rappresentare un passaggio di regime da democratico a non democratico. Se guardiamo all'estero vediamo che in tutti i Paesi democratici (Francia,Gran Bretagna, Usa) c'è un Capo del Governo forte e autorevole e una democrazia altrettanto forte e vitale.Ciò non toglie che la nuova Costituzione possa anche essere pessima dal punto di vista del suo contenuto,ma aspettiamo a giudicarla quando verrà emanata e comunque per me non ci sono pericoli per la democrazia
paolo59 is offline  
Vecchio 25-04-2005, 11.43.55   #3
fallible
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differenza

che in tutti i Paesi democratici (Francia,Gran Bretagna, Usa) c'è un Capo del Governo forte e autorevole e una democrazia altrettanto forte

Negli stati su citati ad un potere forte in mano del primo ministro c'è in bilanciamento con altrettanto potere da parte della camera.....da noi con le modifiche il primo ministro si troverebbe in una situazione di vantaggio sceglie lui i suoi ministri e quando non gli stanno più bene li congeda e .......ha in mano la democrazia; in ogni caso le riforme costituzionali si cercano di fare con il contributo di tutto il parlamento
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Vecchio 25-04-2005, 11.56.53   #4
paolo59
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Messaggi: 22
Che ci debba essere un bilanciamento di poteri sono d'accordo, ma anche qui non dobbiamo dare giudizi affrettati e vedere come questo balance of power viene affrontata nella nuova costituzione .Solo cosi si puo dare un giudizio meditato
Per quanto riguarda le altre due cose :nelle grandi democrazie è il Capo del Governo che sceglie i Ministri e nessuno pensa che questo non sia democratico. La costituzione francese è stata fatta da De Gaulle ,contro un larga fetta del popolo francese, e non mi sembra che la Francia non sia una democrazia
paolo59 is offline  
Vecchio 25-04-2005, 12.23.34   #5
La_viandante
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Messaggi: 1,751
e io ancora non capisco...
grazie per le risposte a entrambi
v elenco quello ke ho letto fino ad ora
le modifike saranno apportate al'articolo 117 che dice
Citazione:
Art. 117.

La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:

a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea;

b) immigrazione;

c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose;

d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi;

e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistematributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;

f) organi dello Stato e relative leggi elettorali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo;

g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali;

h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale;

i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;

l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa;

m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;

n) norme generali sull'istruzione;

o) previdenza sociale;

p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane;

q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale;

r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno;

s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.

Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.

Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.

Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da legge dello Stato, che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza.

La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.

Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.

La legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni.

Nelle materie di sua competenza la Regione può concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e con le forme disciplinati da leggi dello Stato.


si aggiungera' il seguente comma dopo il quarto
Citazione:
«Le Regioni attivano la competenza legislativa esclusiva per le seguenti materie:
a) assistenza e organizzazione sanitaria;
b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche;
c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione;
d) polizia locale».

Articolo 1-bis.
(Regioni a Statuto speciale)

1. Sino all’adeguamento dei rispettivi statuti, le disposizioni della presente legge costituzionale si applicano anche alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome di Trento e di Bolzano, per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite.


ora pero' le regioni non hanno poteri in materia di politica estera, la quale sara' soggetta alla legislazione dell'unione europea
le polemiche che ho letto fino ad ora sono tutte incentrate su questo punto
il potere democratico ne subira' qlksa d negativo ma non ne vengo a capo
La_viandante is offline  
Vecchio 25-04-2005, 14.54.37   #6
paolo59
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Scusa , Viandante ,è certamente colpa mia, ma non ho capito il tuo dubbio.L'art.117 riguarda la potestà legislativa ,prima parlavamo dei poteri del premier , che relazione c'è? Scusa,non sono polemico , ma voglio capire.Ciao
paolo59 is offline  
Vecchio 25-04-2005, 15.52.25   #7
La_viandante
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eh ma il thread l'ho aperto per capirci di piu' io e te le vieni a fare a me le domande?
eheh io sto cercando informazioni, questa e' una delle parti del programma
ma sara' discusso domani per intero, quindi mi sa che per discuterne qui non ci resti che aspettare... perche' non sono riuscita a trovare nulla oltre a questo
La_viandante is offline  
Vecchio 25-04-2005, 16.47.43   #8
Vale
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Anch'io sono molto preoccupata come la Viandante, perchè oltretutto, non è mica così scontato che una legge fatta male poi possa venire cambiata se alle prossime politiche cambia la maggioranza.
Cambiare la costituzione significa cambiare le regole che possano consentire interventi successivi. La nuova costituzione potrebbe già prevedere dentro di sè meccanismi tali che rendano quasi impossibile l'intervento di un parlamento futuro.
A questo punto c'è solo da augurarsi che le nuove leggi costituzionali vengano sottoposte a referendum popolare e che vengano abrogate.
Anche in questo caso è fondamentale che ci sia corretta informazione perchè gli italiani capiscano cosa veramente succederebbe all'Italia con la nuova costituzione.
Solo oggi, sul Sole 24 ore, ho potuto venire a conoscenza delle nuove regole.
Da una prima lettura veloce ho come l'impressione che si voglia trasformare l'Italia in uno Stato confederale.
Solo la Camera dei deputati sarebbe soggetta al termine della legislatura politica.
Quella del Senato, con alto significato e potere regionale, sarebbe legata alle elezioni amministrative interne alle proprie regioni. Considerando che l'età minima degli eleggibili si abbassa ai 25 anni, e considerando i patronati e i nepotismi più facilmente praticabili all'interno di una realtà regionale, il pericolo reale è quello di riesumare una specie di Viceregni con i propri Vicerè.
Le regioni, con il loro interessi territoriali, spesso non omogenei, avrebbero potere decisionale non solo all'interno del loro territorio nell'ambito della legislazione regionale, ma anche nella legislazione esclusiva dello Stato, in quanto pesantemente rappresentate dal Senato.
Non mi è chiara poi questa nuova "polizia amministrativa" su cui le regioni avrebbero potestà. E' un nuovo corpo militare?
Morale: qualche anno fa, quando Bossi cominciò a blaterale, nessuno di noi, pur condannandolo, avrebbe mai pensato che i suoi vaneggiamenti avrebbero realmente avuto un peso.
Oggi, grazie al grande pifferaio magico che lo ha portato al governo, la Lega non solo ha imposto tutti i suoi uomini in ministeri molto delicati (vedi Welfare), ma è riuscita a stravolgere la natura della stessa costituzione italiana.

Da una prima lettura veloce questa costituzione mi sembra un "pasticciaccio brutto", che ha scopiazzato un pò dagli Stati Uniti e un pò dalla Germania.
Abbandonata l'idea presidenzialistica, probabilmente Berlusconi vuol creare un premier forte sulla falsariga del Cancellierato tedesco. Ma diversi sono lì i bilanciamenti, diversa la realtà territoriale (i Lander sono cosa diversa dalle nostre regioni), e soprattutto è diversa la legge elettorale (sistema proporzionale, con sbarramento, e con correttivo maggioritario) che consente e garantisce un reale pluralismo all'interno del Bunderstang (deputati) non rinunciando alla stabilità.

Non si possono fare sic et simpliciter paragoni co gli USA, la Francia e l'Inghilterra, senza conoscere le relative forme di governo e i vari bilanciamenti che costituenti responsabili hanno comunque previsto.
Forse solo la V Repubblica di De Gaulle presentava rischi cesaristici, con il semipresidenzialismo. Ma l'esperienza ha poi insegnato che un presidente di un colore politico e un capo di governo del colore opposto, si sono bilanciati a vicenda, e hanno fatto crescere la Francia.
In Italia non ci sarebbe questo bilanciamento, perchè al Presidente, che già ha poteri solo di garanzia e rappresentanza, viene tolta anche la possibilità di sciogliere le Camere (anzi, la camera, poichè il Senato sarebbe completamente sganciato).
La camera può sfiduciare il capo del governo, ma poi si dovrebbe sciogliere essa stessa immediatamente (suicidio).
Praticamente il capo del governo diventa inattaccabile.

Mi scuso se sono stata un pò generica, ma ripeto che solo oggi ho avuto la possibilità di reperire i testi della nuova costituzione, che vanno letti attentamente per rendersi conto delle ricadute reali nella vita dello Stato.
Ripeto: auguriamoci che questo governo, in un ultimo afflato di coscienza, sottoponga il testo a referendum popolare.


Vale is offline  
Vecchio 25-04-2005, 17.37.20   #9
paolo59
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Messaggio originale inviato da La_viandante
eh ma il thread l'ho aperto per capirci di piu' io e te le vieni a fare a me le domande?
eheh io sto cercando informazioni, questa e' una delle parti del programma
ma sara' discusso domani per intero, quindi mi sa che per discuterne qui non ci resti che aspettare... perche' non sono riuscita a trovare nulla oltre a questo
Viandante, quando poni un problema ci deve essere un filo logico , non puoi affastellare quesiti e poi altri quesiti che non centrano niente con i primi ,per poi rispondere stizzita a chi ti chiede spiegazioni.Ci deve essere una logicità anche nella domandaSei partita dal pericolo per la democrazia che comporta l'aumento dei poteri del premier.iMi devi eventualmente riportare la norma sui poteri del premier e del parlamento e lì si può discutere.Mi richiami la norma sul potere legilativo delle regioni.Non c'entra niente è un'altra questione.Invece è serio il problema che pone Vale sul potere di scioglimento delle Camere , che viene posto da Vale.E' una garanzia in meno, senz'altro, ma che non comporta il venir meno della democrazia.Alcune piccole osservazioni:la coabitazione in Francia non è stata la regola ,ma l'eccezione e lì c'è un forte potere centrale, senza che la democrazia sia venuta meno.Altra osservazione se vogliamo uno Stato Federale un Camera non può non essere espressione delle realtà locali.Conclusioni:forse è un pastcciaccio, ma non c'è un pericolo per la democrazia, anche tenuto conto che l'italia ha un forte sistema democratico,nonostante quello che abitualmente si dice
paolo59 is offline  
Vecchio 25-04-2005, 18.05.08   #10
Vale
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Citazione:
....... se vogliamo uno Stato Federale ......
Questo è il punto!!! Ma chi lo vuole uno stato federale?
Un discorso è maggiore autonomia alle realtà locali, altro è lo stato federale!
C'è una differenza sostanziale! C'è il rischio reale e fondato della sperequazione dei diritti, dei servizi, delle tutele, ecc., ecc.

Si comincia di qua:
Si chiede agli italiani:
-Volete uno Stato federale?-
e si dicono le cose come stanno, con chiarezza e onestà, senza usare propaganda o frasi tipo: "Roma ladrona".

Uno Stato democratico deve garantire a tutti i cittadini, su tutto il territorio nazionale, e nella stessa e identica misura, i medesimi servizi, le medesime tutele, le medesime opportunità.
Anzi, il diritto sostanziale, recita che l'uguaglianza si ha quando si offrono quelle opportunità a parità di condizioni.
E' compito dello stato rimuovere quegli impedimenti o dare impulso a quelle situazioni che, lasciate così come sono, andrebbero a determinare solo sperequazioni fra i cittadini.
La giustificazione dello stato è proprio questa, dalle sue origini: tutela e garanzia a tutti i cittadini.
Lo stato democratico, in più, deve assicurare la solidarietà, la giustizia sociale e l'eguaglianza sostanziale.
(Così dice la costituzione italiana, almeno per il momento )
Vale is offline  

 



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