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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 06-10-2005, 11.17.58   #11
VanLag
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Messaggio originale inviato da antonio greco
VanLag,

sii realista. La tua ricetta é ottima, la condivido.

Ma voglio qui ripetere : ESSA E INAPPLICABILE NELLA ITALIA DI OGGI. STA LI IL PROBLEMA ... ! !

Perché abbiamo eliminato i valori, i quali non tornano indietro (non abbiamo in Italia capacità sociali).
Perché abbiamo reso rare le regole chiare, applicabili e dotate di strumenti di applicazione adeguati a ferle funzionare.
Realista io?

Ci sono valori che appartengono all’uomo in quanto essere umano e ci sono valori che sono mutuati dalla divinità.
Ma lo stesso valore può essere soggetto contemporaneamente ad una delle due motivazioni.
Esempio, il valore del rispetto di un altro uomo lo si può trovare dentro se stessi perché ci vediamo riflessi nell’altro.
Oppure il rispetto di un altro uomo può esserci chiesto in quanto la legge divina stabilisce che è morale rispettare gli altri.

Nel primo caso essere buoni, giusti, caritatevoli è psicologicamente remunerativo perché appaga un nostro sentire intimo e ci rimanda un’immagine “bella” di noi stessi, aiutando la nostra auto stima.

Nel secondo caso il rispetto di un altro uomo diventa un dovere imposto dalla legge divina e, se dobbiamo essere buoni, giusti, caritatevoli, perché ce lo chiede Dio, il merito della nostra condotta va a Dio ed alle gerarchie ecclesiastiche che hanno istillato con tanta perseveranza quel valore dentro di noi. Il risultato è che oltre avere speso energie per essere buoni, ci ritroviamo deprivati della remunerazione psicologica. Siamo stati buoni, ma siamo ancora cattivi in rapporto a quell’ideale di perfezione che la divinità domanda.

Sostituisci al rispetto di un altro uomo, qualsiasi altro valore morale e vedrai che lo svilimento del valore è direttamente proporzionale all’influenza delle religioni. Estendi un poco questa considerazione e vedrai che la scomparsa del valore e direttamente proporzionale alla penetrazione nelle coscienze individuali del cattolicesimo.

Ora ti dice nulla che in Italia abbiamo il Vaticano e che dal dopo guerra i cattolici hanno dominato culturalmente il paese?

Che valori vuoi che esistano ancora in un paese dove come vivere, cosa pensare e cosa fare ci viene detto più o meno direttamente dall’influenza del pensiero cattolico?

Le regole chiare non esistono, perché quell’ideale di perfezione che ci hanno posto davanti è irraggiungibile e tutto ciò che rimane a chi cade in questa trappola è parlare. Parlare del bene, della bontà, dell’amore, della giustizia. Più ne parliamo e più possiamo tenere lontana quella domanda di essere uguali all’ideale.
Ma per evitare che qualcuno ci faccia notare tutta questa falsità ed ipocrisia, dobbiamo non permettere alle regole di operare nelle nostre vite, dobbiamo cioè nutrire sempre di più la menzogna.

Sarò anche non realista….. ma è così che stanno le cose!

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Vecchio 06-10-2005, 18.31.30   #12
antonio greco
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DIOGENE CERCA IL REALISMO

Caro Van Lag,

credevo fossi un po' più pratico, sospêtto che sei un teorico.

Propongo la seguente espêrienza:

dopo aver viaggiato parecchio in Europa ed osservato bene, cerchi di spîegarmi :

- perché in Italia non ci sono più valori e nel resto U.E., si ?
- perché noi non sappiamo applicare costituzio e leggi e gli altri Paesi U.E., in gran parte, si ?
- perché in Italia, come nei Paesi latino-americ, non si applicano le leggi per tutti, ma solo quando conviene ?
- come é che in tanti Paesi europei avanzati ci sono valori nazionali e difesa degli interessi della collettività , e in Italia no ?

Si tratta delle conseguenze delle incapacità degli italiani, che non sanno cosa é il sociale, troppo impegnati negli interessi di gangs e cordate e nel calcio per poter capire cosa é una società...

Italiani, senza realismo, é quasi normale in questo Paese...

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 07-10-2005, 10.24.30   #13
VanLag
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Re: DIOGENE CERCA IL REALISMO

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Caro Van Lag,

credevo fossi un po' più pratico, sospêtto che sei un teorico.

Propongo la seguente espêrienza:

dopo aver viaggiato parecchio in Europa ed osservato bene, cerchi di spîegarmi :

- perché in Italia non ci sono più valori e nel resto U.E., si ?
- perché noi non sappiamo applicare costituzio e leggi e gli altri Paesi U.E., in gran parte, si ?
- perché in Italia, come nei Paesi latino-americ, non si applicano le leggi per tutti, ma solo quando conviene ?
- come é che in tanti Paesi europei avanzati ci sono valori nazionali e difesa degli interessi della collettività , e in Italia no ?
Nel post che ho fatto sopra ci sono spiegati tutte le mie risposte ai perché che mi poni, ma evidentemente realtà che per me sono evidenti, non lo sono per altri.

In sintesi quello che cercavo di dire era che la corruzione dei valori e del pensiero in Italia è imputabile soprattutto alla commistione che c’è stata dal dopo guerra in avanti tra, religione e stato, tra clero e politica, tra fede e ragione, cioè tra i valori cattolici ed i valori, diciamo laici.

Per altro, ho sostenuto proprio ieri sera, per tutta la serata, un contenzioso abbastanza animato, proprio su questi temi che mi ha svuotato, e sento il bisogno di prendere un po’ di distanza dal problema in oggetto, almeno per qualche momento…… poi ci torno, magari in qualche altro 3d ma ci torno. In fondo canto sempre le stesse canzoni, anche se cambio le parole per cercare di spiegare meglio il mio pensiero.

VanLag is offline  
Vecchio 07-10-2005, 10.37.12   #14
antonio greco
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LA MIA RISPOSTA

Van Lag,

poiché non sono soddisfatto della tua risposta, provo colla mia:

- gli Italiani in campo sociale non hanno realismo (ci sono buone ragioni);
- quando si fa una legge o regolamento, spesso la si scrive all' italiana, cioé non chiara. Poi ci si dimentica molte volte di provvedre gli strumenti di applicazione per realizzarla in pratica.

Ecco uno dei più grossi problemi italiani... Ma ce ne sono altri..

L' Emigrato
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Vecchio 07-10-2005, 11.15.50   #15
VanLag
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Re: LA MIA RISPOSTA

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Van Lag,

poiché non sono soddisfatto della tua risposta, provo colla mia:

- gli Italiani in campo sociale non hanno realismo (ci sono buone ragioni);
- quando si fa una legge o regolamento, spesso la si scrive all' italiana, cioé non chiara. Poi ci si dimentica molte volte di provvedre gli strumenti di applicazione per realizzarla in pratica.

Ecco uno dei più grossi problemi italiani... Ma ce ne sono altri..

L' Emigrato
Ma io e te siamo grandemente d’accordo. Tu in queste poche righe hai detto cosa succede nella politica, (ma forse in buona parte della vita sociale italiana), ed io ho dato una mia interpretazione del perché succede così. Interpretazione che non è esaustiva ma si integra con quanto tu stesso esprimi spesso nei tuoi lunghi post.

VanLag is offline  
Vecchio 07-10-2005, 12.04.45   #16
antonio greco
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TERZO MONDO IN ITALIA ? ? ?

Continuiamo la discussione,

sulla base delle tue spiegazioni come cause, e del mio racconto di come ho visto le evoluzioni. E sulla base delle differenze enormi che ci sono fra i Paesi europei (che hanno i valori e il senso del sociale, ove invece in Italia...).

Credo che le cause che tu hai elencato sono, in moltissimi casi, vere.

Individuare le cause primarie, quelle che scatenano le cause second., che sono effetto delle primarie e cause delle terziarie, é molto importante. Se non si fa questo, con uno spirito logico (molto raro in Italia fra i non scentifici), non si potranno individ. le misure correttive che spezzerebbero la catena "destino terzo mondo".

Ora fra le cause primarie di una mentalità da terzo mondo (ormai diffusa in Italia), ci sono anche quello descritte nel post che metto di seguito "Colli di Bottiglia", le quali hanno scatenato quello che per gli europei é chiaro: inizio della caduta nel burrone latino-americano....

Scampare a tale destino é in principio possibile, ma difficile. In che modo ? E' indicato in uno dei due posts successivi....

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Vecchio 07-10-2005, 12.06.55   #17
antonio greco
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L’ ITALIA E I COLLI DI BOTTIGLIA

LA DIVARICAZIONE CON LA U.E.

Il presidente Ciampi alla fine del ‘99 ha autorevolmente indicato agli Italiani la necessità di liberare il Paese dai “colli di bottiglia” esistenti, al fine di permettere all’economia di riprendersi (“colli di bottiglia”, dall’inglese, sta per strozzature)

Poiché concordo col presidente Ciampi, ritengo utile riassumere in maniera concisa come, dall’estero, si intravede l’effetto dei “colli di bottiglia” sulla vita civile del Paese. Il fenomeno, indicato nell’allegato in maniera molto concisa, non riguarda tutti gli Italiani, ma una percentuale comunque troppo larga di cittadini. Esso, visibile in maniera macroscopica agli Italiani che vivono in Paesi avanzati, é un segno evidente della divaricazione Italia-Unione Europea.

ALLEGATO
I PRINCIPALI COLLI DI BOTTIGLIA

Inadeguata chiarezza
“ riflessione
“ progettualità seria
“ trasparenza
“ rigore e precisione
“ organizzazione
“ promozione del merito e esperienza nelle attività pubbliche
(talvolta nel privato)

CONSEGUENZE

a) sia le attività economiche che i servizi resi al cittadino (includendo in essi anche la definizione di leggi e regolamenti) sono spesso accompagnante da:

confusione
improvvisazione
classe dirigente selezionata non per esperienza, ma per allacci
personali (l’eccezione della U.E.)

b) a differenza degli altri Paesi della U.E., le seguenti difficoltà sono ormai estese nella vita sociale del nostro Paese, con riferimento al settore pubblico, ma anche al privato:

- per raggiungere i proprii obiettivi si aggirano le leggi, spesso arretrate o confuse, e i regolamenti, con metodi improprii
- bassa qualità dei servizi resi
- basso rendimento delle attività economiche
- incertezza sul possibile raggiungimento di obiettivi economici
- incertezza sulle possibilità di supporto adeguato per le imprese
- diffusione di omertà e connivenze, con l’aggiramento della legge
- incertezza frequente sulla capacità e volontà dello stato di far rispettare i diritti del cittadino
- intrusione della criminalità e della corruzione negli organi dello stato
- molte autorità nazionali o locali e alcuni imprenditori ricercano nicchie sicure per una vita di rendita, cioé senza sfide né rischi
- il livello di guardia per i comportamenti accettabili é paurosamente basso e sembra calare sempre di più.

RISULTATI FINALI

Degradazione in gran parte del Paese di:

- certezza del diritto
- qualità della vita
- competitività in ambito U.E.
- potenzialità degli attori dell’economia
- potenzialità dell’occupazione
- emigrazione dei migliori cervelli iniziata da un pezzo (credo che cominciano a emigrare anche i Q.I. non elevati, cioe l’uomo comune). Sarebbe interessante chiedere al ministro competente l’andamento dell’emigrazione negli ultimi anni, forse accelera ? Essa non riguarda, come agli inizi del secolo scorso i manovali, ma la manodopera qualificata.

CONCLUSIONE

In poche parole: un cittadino che vive all’estero ha l’impressione che la vita sociale é bloccata. Quella economica sta cominciando a bloccarsi. Sarà il momento di aprire gli occhi ?

Antonio Greco (disponibile per una presentazione delle cause dei guai nostri)
ANGREMA@wanadoo.fr
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Vecchio 07-10-2005, 12.09.21   #18
antonio greco
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LA REALTÀ DEL BEL PAESE

(EVITARE IL RUZZOLONE ?)



Forse non ve ne siete ancora accorti, ma ci sono delle semplici constatazioni che potrebbero essere di vostro interesse. O di interesse per chi ha una visione obiettiva (per esempio gli emigrati); si tratta di fatti piuttosto evidenti.

- Se volete aumentare il potere di acquisto;

- se volete che ci sia un futuro in Italia per i vostri figli o per il vostro lavoro;

- se volete che la società italiana sia un giorno gestita in modo da realizzare i vostri diritti (senza l’aiuto di politici, tanto loro vi levano qualcosa, certo non ve la danno);

- se volete che il Bel Paese la smetta con la politica delle chiacchiere e si avvicini all’ Europa, per avere risultati sociali REALI;

- se volete che gli sprechi di risorse diminuiscano e non aumentino; il Paese è già allo sfascio ed ulteriori sprechi inutili di risorse ricadrebbero sulle spalle di tutti.

Se volete tutto ciò, allora bisogna partire da qualche considerazione basilare:

- la società italiana, come è divenuta oggi, sembra ingestibile;

- i cittadini di questa società hanno una buona probabilità di ricevere batoste, non aiuti e sostegni (come accade invece in altri Paesi della U.E.);

- la conclusione: l’unica possibilità di evitare il Terzo Mondo (che sembra un rischio reale) sta nel:

a) prendere atto che la società italiana ha numerosi e grossi GAPs rispetto alla U.E. e alla normalità, in termini di comportamenti e mentalità distorti e di insuccessi in ambito sociale;

b) individuare i motivi scatenanti del degrado recente (da mettere sotto il titolo “incapacità di sviluppo competitivo”);

c) discutere fra esperti (senza politici, ormai divenuti incapaci o pericolosi o deviati o animati dall’ambizione al potere fine a se stesso) tali motivi, per individuare le possibili soluzioni;

d) costituire un’alleanza fra imprenditori, operatori dell’economia, associazioni serie, cittadini che vorrebbero si creasse lavoro, invece di andare verso la povertà.

Se ci sono Italiani che hanno questi obiettivi, mi contattino per indicarmi a quale associazione, o VIP o gruppo di cittadini seri potrà interessare una mia presentazione delle CAUSE del degrado italiano. Cause che sono poco conosciute in Italia. Ma che io ho analizzato per parecchi anni.



Italiani, noti per la capacità di superare le situazioni difficili. E per l’ ottimismo davanti alle emergenze, collegato alla grande fiducia nello stellone. La società italiana, cui non é stato mai insegnato dalla P.I. il senso del sociale (tanto meno un Patto Sociale) non é in realtà una vera società, ma un aggregato di cittadini che, a ruota libera, ama esercitare lo sport favorito: l’ infrazione delle regole. A causa di cio’, lo stellone non ha funzionato nel sociale. Di conseguenza lo Stivale é in equilibrio instabile, con tendenza al ruzzolone verso uno scenario peggiore di quello attuale.

Sembra quindi urgente fare qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere politiche. La prima cosa che gli emigrati sono in grado di fare: l’ analisi delle Cause.

A futura memoria. Lo Stivale è terra di confine fra l’Europa e il Maghreb. A seconda di quello che gli Italiani faranno o non faranno nei prossimi tre anni circa, vedremo nel 2015 una o l’altra di queste due situazioni: a) il Bel Paese sarà riuscito a europeizzarsi; b) l’Italia sarà parte del Maghreb. Attenzione, la soluzione a) non potrà avverarsi senza un’azione determinata del tipo: “•aprire gli occhi”; “realizzare le azioni urgenti e necessarie per evitare il terzo mondo”.

Antonio Greco

ANGREMA@wanadoo.fr

(ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino)

Paolo Radaelli (dirig. Banca del Nord, esperienze di lavoro in Lussemburgo e Asia) paulradaels1@hotmail.com

Vincenzo M. Francaviglia
(Dirigente di Ricerca CNR)
vincenzo.francaviglia@itabc.cn r.it
-------------------------
P.S. Chi condivide l’ obiettivo di questa proposta, potrebbe girare ad un amico questo messaggio.

Valutazioni sullo stato del Paese sono su:

http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/
antonio greco is offline  

 



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