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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 09-10-2005, 21.33.08   #1
VanLag
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Dipendenti sfruttati e bistrattati.....

Un industriale che prima produceva e vendeva 12 frigoriferi a 1000 lire l’uno realizzando 12.000 lire oggi ne vende 8 e, per non diventare più povero, gli è bastato venderli al doppio cioè a 1 euro così realizza 16.000 lire garantendosi anche contro l’aumento del costo della vita.

Un commerciante che prima vendeva i 6 frigoriferi a 2000 lire l’uno realizzando 12.000 lire oggi ne vende 4 ed anche lui per non diventare più povero li vende al doppio, cioè a 2 euro l’uno, così anche le sue entrate sono aumentate ed oggi prende 16.000 lire.

Io che sono un dipendente pigliavo 12.000 dieci anni fa ed oggi prendo 6 euro. Non solo il mio potere di acquisto è diminuito rispetto ai costi di produzione, ma non ho neppure nessuna possibilità di manovra per fare aumentare il mio stipendio. Se a questo si aggiunge che non ho nessuna possibilità di evasione delle tasse, non ho più quelle protezioni che una volta avevano i lavori dipendenti in quanto oggi le aziende fanno ciò che vogliono senza più molti scrupoli, e se aggiungiamo che stanno cercando di erodere anche il bene della previdenza per il quale io personalmente ho pagato 35 anni di contributi, se aggiungiamo queste considerazioni, (oltre la doverosa incazzatura), vediamo come l’anello più debole della catena sociale rimangono i lavoratori dipendenti che sono anche quelli numericamente maggiori.

E vero che non ci sono più le grandi fabbriche con le masse di operai di inizio secolo ma la catena produttiva si evolve in modo industriale e le figure dei dipendenti invece di diminuire aumentano. Basta pensare alla sparizione dei negozi in favore della grande distribuzione con tutte le commesse, impiegati ed operai che la costituiscono. Senza parlare poi dei dipendenti storici cioè gli statali, come insegnanti, le forze dell’ordine. Tutta la fascia dei servizi e del terziario…. Etc.

Siamo sempre di più e trattati sempre peggio ed è ora di tornare a fare sentire la nostra voce, di reimparare ad organizzarci per i nostri diritti, in un mondo che ci chiede sempre di più e ci offre sempre meno, e dove la grande ricchezza, generata dal progresso, ed alla cui produzione contribuiamo col nostro lavoro, invece di farci vivere con maggior benessere, finisce nelle tasche dei soliti pochi.



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Vecchio 09-10-2005, 21.56.34   #2
edali
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Organizzarsi sì, però dovrebbe essere un’organizzazione al livello mondiale e temo che non tutti sono arrivati alla stessa consapevolezza dello sfruttamento
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Vecchio 09-10-2005, 22.11.46   #3
VanLag
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Citazione:
Messaggio originale inviato da edali
Organizzarsi sì, però dovrebbe essere un’organizzazione al livello mondiale e temo che non tutti sono arrivati alla stessa consapevolezza dello sfruttamento
Stiamo arrivandoci..... Questo governo ci sta mettendo nelle condizioni di tornare ad unirci e lottare, almeno qui in Italia...

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Vecchio 11-10-2005, 17.33.27   #4
Mr. Bean
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Messaggi: 2,566
io invece, fino a 4 anni fa prendevo 1400 euro al mese, oggi arrivo a malapena a 700. Allora ero lavoratore full-time oggi part-time. Ho dovuto abbandonare un lavoro che tutto sommato non mi dispiaceva perché l'azienda presso cui lavoravo, noncurante dei miei problemi fisici, mi ha trasferito a 20 km di distanza, nell'hinterlnd milanese, in barba alla legge sulla gravità dell'handicap. E' vero, oggi lavoro da casa e quindi non ho spese di carburante. Tuttavia, vorrei anche segnalare il menefreghismo dei sindacati di zona, che per tanti hanni ho contribuito a foraggiare e in cui mi sono impegnato anche come delegato. Sono comunque contento perché ora lavoro in un ambiente decisamente migliore... però... non è vero che l'erba del vicino è sempre più verde... ah, sono anch'io dipendente...
Mr. Bean is offline  
Vecchio 12-10-2005, 09.53.10   #5
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
SPRECHI , INEFFICIENZE

DIPENDENTI BISTRATTATI ?

Certo, lo immagino. Ho detto a mia figlia, appena laureata a Milano: "Non troverai lavoro in Italia, non esistono le condizioni per crearne, vai all' estero ! ! ".

I dipendenti saranno bistrattati per altri 10 anni, se non aprite gli occhi ! !

La diminiuzio del potere di acquisto é ovvia e scontata:

- in un Paese che non conosce: a) l' organizzazione; b) la valutazione lucida e obiettiva (pero' conoscete le finte verità , di parte e di cordata); la capacità di analisi;
- in un Paese che ha dimenticato la programmazione e la strategia e si contenta di combattere le emergenze......
_ in un Paese ove gli Italiani, grandi GONZI, si aspettano le soluzioni dai politici. Non capendo che i politici italiani fannno solo lotte di potere e sono incapaci di pensare al Paese.....

Cosa é il bistrattamento ? E' il tentativo dell' imprenditore di compensare le TONNELLATE DI INEFFICIENZE della società italiana......

SE CONSERVARE LE INEFFICIENZE, SE NON CERCATE DI EUROPEIZZARE IL PAESE, Ebbene, tenetevi l' assenza di occupazione e il bistrattamento...

NOn fidatevi dei politici ! Sono loro che vi hanno messo in mutande ?

SVEGLIA ! ! Chi vuole agire si rivolga ad un emigrato, il sottoscritto.



EVITARE IL RUZZOLONE ?



Forse non ve ne siete ancora accorti, ma ci sono delle semplici constatazioni che potrebbero essere di vostro interesse. O di interesse per chi ha una visione obiettiva (per esempio gli emigrati); si tratta di fatti piuttosto evidenti.

- Se volete aumentare il potere di acquisto;

- se volete che ci sia un futuro in Italia per i vostri figli o per il vostro lavoro;

- se volete che la società italiana sia un giorno gestita in modo da realizzare i vostri diritti (senza l’aiuto di politici, tanto loro vi levano qualcosa, certo non ve la danno);

- se volete che il Bel Paese la smetta con la politica delle chiacchiere e si avvicini all’ Europa, per avere risultati sociali REALI;

- se volete che gli sprechi di risorse diminuiscano e non aumentino; il Paese è già allo sfascio ed ulteriori sprechi inutili di risorse ricadrebbero sulle spalle di tutti.

Se volete tutto ciò, allora bisogna partire da qualche considerazione basilare:

- la società italiana, come è divenuta oggi, sembra ingestibile;

- i cittadini di questa società hanno una buona probabilità di ricevere batoste, non aiuti e sostegni (come accade invece in altri Paesi della U.E.);

- la conclusione: l’unica possibilità di evitare il Terzo Mondo (che sembra un rischio reale) sta nel:

a) prendere atto che la società italiana ha numerosi e grossi GAPs rispetto alla U.E. e alla normalità, in termini di comportamenti e mentalità distorti e di insuccessi in ambito sociale;

b) individuare i motivi scatenanti del degrado recente (da mettere sotto il titolo “incapacità di sviluppo competitivo”);

c) discutere fra esperti (senza politici, ormai divenuti incapaci o pericolosi o deviati o animati dall’ambizione al potere fine a se stesso) tali motivi, per individuare le possibili soluzioni;

d) costituire un’alleanza fra imprenditori, operatori dell’economia, associazioni serie, cittadini che vorrebbero si creasse lavoro, invece di andare verso la povertà.

Se ci sono Italiani che hanno questi obiettivi, mi contattino per indicarmi a quale associazione, o VIP o gruppo di cittadini seri potrà interessare una mia presentazione delle CAUSE del degrado italiano. Cause che sono poco conosciute in Italia. Ma che io ho analizzato per parecchi anni.



Italiani, noti per la capacità di superare le situazioni difficili. E per l’ ottimismo davanti alle emergenze, collegato alla grande fiducia nello stellone. La società italiana, cui non é stato mai insegnato dalla P.I. il senso del sociale (tanto meno un Patto Sociale) non é in realtà una vera società, ma un aggregato di cittadini che, a ruota libera, ama esercitare lo sport favorito: l’ infrazione delle regole. A causa di cio’, lo stellone non ha funzionato nel sociale. Di conseguenza lo Stivale é in equilibrio instabile, con tendenza al ruzzolone verso uno scenario peggiore di quello attuale.

Sembra quindi urgente fare qualcosa di diverso dalle solite chiacchiere politiche. La prima cosa che gli emigrati sono in grado di fare: l’ analisi delle Cause.

A futura memoria. Lo Stivale è terra di confine fra l’Europa e il Maghreb. A seconda di quello che gli Italiani faranno o non faranno nei prossimi tre anni circa, vedremo nel 2015 una o l’altra di queste due situazioni: a) il Bel Paese sarà riuscito a europeizzarsi; b) l’Italia sarà parte del Maghreb. Attenzione, la soluzione a) non potrà avverarsi senza un’azione determinata del tipo: “•aprire gli occhi”; “realizzare le azioni urgenti e necessarie per evitare il terzo mondo”.

Antonio Greco

ANGREMA@wanadoo.fr

(ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino)

Paolo Radaelli (dirig. Banca del Nord, esperienze di lavoro in Lussemburgo e Asia) paulradaels1@hotmail.com

Vincenzo M. Francaviglia
(Dirigente di Ricerca CNR)
vincenzo.francaviglia@itabc.cn r.it
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P.S. Chi condivide l’ obiettivo di questa proposta, potrebbe girare ad un amico questo messaggio.

Valutazioni sullo stato del Paese sono su:

http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/
antonio greco is offline  

 



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