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Vecchio 07-11-2005, 10.47.13   #11
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: Siamo in guerra per colpa dei comunisti......

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Dopo che qualche nostro parlamentare, (purtroppo non ricordo se era il premier o chi per lui), ai tempi dell’entrata in guerra dell’America contro l’Iraq annunciava con trionfo ad un telegiornale che - l’Italia era pronta per la guerra - Dopo che Gasparri, parlamentare di AN, in un altro telegiornale, subito dopo la decisione di entrare in guerra, diceva: - e le mamme adesso non inizino a piangere. - Dopo che con boria, pensando in una vittoria facile, tutta la destra, nei giorni nei quali l’America si immergeva in quella infelice impresa, acclamava alla guerra.

Dopo che, vista l’impopolarità della guerra, in Italia, denunciata dai movimenti per la pace, Bush decideva di affidarci solo compiti umanitari.

I parlamentari di destra, quelli che insultavano e denigravano i movimenti per la pace, oggi pretendano, di essere sempre stati contro questa guerra e pretendano di farci credere di avere scelto di andare in Iraq solo per scopi umanitari.

Non era così qualche anno fa. Non era così all’inizio! E scusatemi se sono indignato e schifato ma vedere che a guidarmi è della gente che non ha neppure il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, mi fa stare ancora più male.

Già ma si sa è colpa dei comunisti......

non per confermare il vostro pessimismo, ma io (che non seguo la politica se non ascoltando il telegiornale, a volte, mentre mi rimpinzo di pastasciutta), davvero non mi ricordavo che le cose fossero andate così.
e anche se il berlusca contro la guerra mi stonava un pò (intuivo una qualche stranezza) se avessi sentito la tv ripetere altre tre quattro volte: "berlusca, è risaputo da tutti, è sempre stato contro la guerra", ci avrei creduto.
E non lo avrei comunque votato.
Ma se alla tv dicessero anche "l'Italia non è mai stata meglio"..
r.rubin is offline  
Vecchio 07-11-2005, 22.58.14   #12
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Re: Re: Siamo in guerra per colpa dei comunisti......

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
non per confermare il vostro pessimismo, ma io (che non seguo la politica se non ascoltando il telegiornale, a volte, mentre mi rimpinzo di pastasciutta), davvero non mi ricordavo che le cose fossero andate così.
Io ricordo i telegiornali di quel periodo. A me faceva stare male, sarò un ragazzo troppo sensibile, (soprattutto ragazzo), ma ci stavo male. Stavamo andando in guerra e loro lo annunciavano con esultanza e trionfalismo, erano contenti.
Ricordo che mi che dicevo:- ma stiamo impazzendo tutti? – Si rendono conto di quello che dicono? Andiamo in guerra…… G U E R R A. e loro ridono, (tanto a morire ci vanno i poveri ragazzi). Sembrava la preparazione di una bella scampagnata. Vorrei avere tenuto le registrazioni di quei telegiornali. La registrazione non l'ho più, ma la sensazione sgradevole mi è rimasta dentro.

VanLag is offline  
Vecchio 07-11-2005, 23.33.12   #13
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Tratto dall’Unità online.

Ma il suo pensiero Berlusconi lo ha espresso a più riprese in atti pubblici nel corso di questi anni. Nei mesi precedenti la guerra preventiva si vantava quasi quotidianamente di parlare con l’amico Bush.

Nel settembre del 2002 ripeteva come una litania gli allarmi del presidente americano sulla presenza in Iraq delle armi di distruzioni di massa. C’erano e basta. Lo diceva Bush e lo ripeteva Berlusconi.

«O le cose cambiano oppure sarà necessario agire concretamente con tutti i mezzi diplomatici o politici possibili e senza escludere l’opzione militare». La guerra preventiva? «Si può essere incauti per troppa fretta, ma anche se si passa all’azione troppo tardi» (lettera al «Foglio» del 10 settembre 2002).

«È necessaria e indispensabile una risposta per salvaguardare la comunità internazionale dal pericolo costituito da un accumulo di armi di sterminio di massa» da parte dell’Iraq (13 settembre 2002, intervento alle Nazioni Unite).

Il 23 gennaio del 2003 si dichiara certo che tra le prove delle ispezioni Onu ci saranno anche le armi di distruzione di massa: «Sappiamo che ci sono ulteriori prove certe».

Il 9 febbraio 2003, reduce da un colloquio telefonico con Bush si lancia nel famoso elenco: «Dove sono andate le 6500 bombe chimiche, le 100mila tonnellate di agenti chimici, gli 8500 litri di antrace, i 146 missili a lungo raggio?». Adombra il fatto che «le armi biologiche o chimiche possano essere già state consegnate alle organizzazioni terroristiche». E dunque: «Per l’America si impone l’adozione di contromisure».

Altri brani da un articolo di Repubblica del 18 marzo 2003:

"L'Italia è nella lista dei trenta paesi della Coalizione per il disarmo immediato dell'Iraq (in pratica, i sostenitori dell'intervento armato) fornita dal Dipartimento di stato americano. A cui, come ha precisato il segretario di Stato Colin Powell, vanno aggiunti altri quindici paesi decisi ad appoggiare gli Stati Uniti "ma restando nell'anonimato". Mentre, sempre oggi, fonti del Pentagono hanno fatto sapere che l'imminente attacco si chiamerà "Operation Iraqi Freedom", operazione libertà per l'Iraq. Slogan che somiglia all'"Enduring freedom" (libertà duratura) utilizzato per l'intervento in Afghanistan.
Ma torniamo all'elenco dei trenta paesi. Eccoli: Afghanistan, Albania, Australia, Azerbaijian, Bulgaria, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, El Salvador, Eritrea, Estonia, Etiopia, Georgia, Ungheria, Italia, Giappone (dopo il conflitto), Corea del sud, Lettonia, Lituania, Macedonia, Olanda, Nicaragua, Filippine, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Turchia (nonostante le difficoltà frapposte all'uso delle proprie basi da parte delle truppe americane), Regno Unito, Uzbekistan."

Il 20 marzo 2003 alle ore ore 3.35 (in Italia): le forze angloamericane attaccano Baghdad, inizia la guerra.


VanLag is offline  

 



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