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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 19-12-2005, 22.51.34   #1
klara
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
malessere mondiale

...vi riporto questo link che mi ha lasciato alibita...

http://salute.tio.ch/common_includes...571&idtipo=166

...statistiche anni 90 mettono Giappone al primo posto con 19,5 suicidi per ogni 100 000 abitanti,seguono USA e Germania con 14...Italia 5-7...

...rapporto della WHO riguardo Giappone rileva che medici giapponesi facevano errori di diagnosi nel 81% dei casi nei pazienti affetti da depressione...(a parte che questo numero elevato in Giappone si giustifica anche parzialmente con una assenza di sanzione morale verso il suicida)...e' difficile dedurre se il numero piu' basso che riguarda l'Italia sia dovuto a una migliore prevenzione e miglior trattamento della depressione stessa o ad una qualita' di vita migliore...o ambedue...

,klara
klara is offline  
Vecchio 19-12-2005, 23.40.10   #2
lobelia
Utente bannato
 
Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 448
Forse è perchè noi italiani siamo pure più fatalisti. Anche in assenza di uno sguardo razionalmente positivo verso il futuro, riusciamo ad essere più possibilisti di altri.
Ma questo sguardo ci proviene comunque da qualche complesso condizionamento e non credo sia solo a' pizza, o' sole e o' mandolino
Circa il Giappone non saprei, non ci sono mai stata, ma mi risulta che sia davvero dura viverci.
Credo che diagnosticare una depressione in Giappone sia come ammettere un cancro sociale, una patologia del "modello" e per loro sarebbe pericoloso farlo. Quindi non lo fanno, addirittura non lo sanno fare, che poi è la stessa cosa.
L'assenza di sanzione morale del suicidio, viene da sè. Quando l'ingranaggio s'intoppa, se togli il disturbo a te stesso ed agli altri è giusto e doveroso. Se non ce l'hai fatta e pensi di non potercela fare...non te lo meriti di vivere ed almeno fai una cosa dignitosa e lascia il posto ad altri.
Un suicidio in quest'ottica, rientra pienamente nel "modello" e certo non è condannato.
So anche ad esempio che gli homless da quelle parti vengono lasciati morire senza alcuna pietà.
Ogni tanto penso...ma non saranno tutte leggende?
lobelia is offline  
Vecchio 26-12-2005, 10.37.32   #3
feng qi
Ospite abituale
 
L'avatar di feng qi
 
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
Re: malessere mondiale

ciao klara, al di là della notizia in se stessa di un dato statistico, la cosa importante secondo me é che al di là di qualunque statistica la verità é più brutta: viviamo veramente un grande malessere mondiale.

non é solo il fatto di valutare quanti arrivano all'atto estremo del suicidio, simbolo di resa totale dell'uomo,ma di prendere atto del fatto che ci sentiamo tutti malati.

Malati nello spirito,o soli,o pieni di paure, o incapaci di instaurare rapporti durevoli,o insoddisfatti del lavoro,della società,della famiglia..e /o malati nel corpo.

io non sono una pessimista e per mia natura vedo sempre il bicchiere mezzo pieno,più che mezzo vuoto, ma non sono cieca e vedo con molta chiarezza la realtà intorno a me, e credo nel fare le cose secondo un Bene Superiore.

io mi chiedo:non c'é nulla che possiamo fare,per contrastare questo malessere mondiale,prima che ci copra del tutto?

un saluto
feng qi
feng qi is offline  
Vecchio 26-12-2005, 19.53.00   #4
Elijah
Utente assente
 
L'avatar di Elijah
 
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
"Ogni quaranta secondi da qualche parte del mondo qualcuno sta mettendo fine alla propria vita" (dal link datoci)

Dati assai interessanti, che dovrebbero far riflettere...

Citazione:
Messaggio originale inviato da lobelia
Circa il Giappone
[...]
L'assenza di sanzione morale del suicidio
[...]
Dalle nostre parti, nella nostra cultura, il suicidio è amorale perché è Dio che dona la vita agli uomini, e rifiutare questo dono - rifiutare l'amore datoci da Dio - è assolutamente inconcepibile.
Tutt'altro discorso vale per l'oriente, in particolare il Giappone...
Basta prendere come esempio i Samurai... Quando un samurai viene sconfitto... non è il nemico ad ucciderlo, ma è lui stesso a doversi togliere la vita... e questo è visto come una cosa positiva, anzi, guai se un samurai non è morto suicidandosi e se è il nemico ad ucciderlo...
Il suicidio è visto come un gesto d'onore, d'ammirazione, e di grande rispetto...

Quando si parla di Punti di vista differenti...

Elia

Elijah is offline  
Vecchio 07-01-2006, 23.46.57   #5
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Per chi è ancora presente su questo pianeta resta una domanda: che senso ha?! che senso ha la vita?!
Oggi più del passato l'umanità ha bisogno di trovare una risposta.

Mangiare, dormire, lavorare, consumare. In altre parole: sopravvivere.

Siamo diventati ingranaggi di un meccanismo globale che è stato costruito così, quasi per caso. Ed in cui tutti oggi si ritrovano.

Globalizzazione, la chiamano. Una parolina semplice che vuol dire che abbiamo perso il senso di noi stessi.

Il suicidio è apparentemente la sola via d'uscita, per sfuggire alla macchina che manteniamo in vita con le nostre vite.

E la macchina ci conduce inevitabilmente verso la morte, spirituale prima fisica poi.

Le religioni non aiutano più, le tradizioni non sembrano più validi sostegni.
I giapponesi, e noi insieme a loro, non sono altro che strumenti per produrre sempre di più.
Ma ci siamo mai chiesti per chi e per che cosa dobbiamo produrre?!

Osserviamo le nostre vite con attenzione, non sono che un campione di umanità.
La tecnologia doveva portare l'uomo ad avere più tempo per occuparsi di se stesso, del proprio ben-essere, del proprio spirito.

Siamo circondati da macchine di ogni genere, ma sembra che abbiamo meno tempo dei nostri nonni per noi stessi, per le persone che amiamo.

E' tempo di abbandonare un comportamento da macchine male programmate.
E' tempo che l'umanità ritrovi la propria umanità.

Dio non può aiutarci se noi non chiediamo di essere aiutati.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 08-01-2006, 16.01.17   #6
Major Tom
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 05-01-2006
Messaggi: 47
La vita in giappone non è proprio più dura che altrove,ma è certamente più inquadrata.Basta pensare all'organizzatissimo sistema scolastico,che definisce la vita degli studenti anche nell'ambito privato.Basta pensare anche alla vita in azienda,vissuta in modo molto responsabile,quasi la ditta fosse una famiglia.I giapponesi vivono in modo più collettivo di altri popoli,ma se questa sovrastruttura sociale comincia ad andare loro stretta,è difficile uscirne,quindi non mi meraviglio se la depressione è diffusa.
Certo che il suicidio è l'ultima spiaggia,l'ultimo mezzo per sfuggire alle difficoltà.Quindi,il fatto che ne avvengano molti fa davvero pensare.Dietro a quel gesto ci stanno molte cose.
Major Tom is offline  

 



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