[quote]Messaggio originale inviato da nonimportachi

Ritengo invece che sarebbe molto più efficace, non far caso più di tanto alla forma. Fermarsi un istante a pensare prima di adirarsi o offendersi per un'affermazione o un gesto posti in malo modo.

*Quasi sempre la "forma" è sostanza: certamente sono sostanza la gentilezza e l'altruismo.

"l'esempio della TV trash inventata da Costanzo" è abbastanza esemplificativo. Appare decisamente più sensato, non guardarla e vivere tranquilli, oppure guardarla e vivere tranquilli piuttosto che contrariarsi ritenendo che la TV debba essere adeguata alle proprie esigenze.

*Non dico che la TV debba essere adeguata alle mie esigenze: ma perché le deve calpestare?

Altrettanto mi viene da dire riguardo la "mancanza di valori" lamentata da Ish..... Io dico viva la libertà di scegliersi i propi valori e quella di scegliere di non averne.

*Il grosso problema è che viene negata proprio questa libertà di scegliersi i propri valori.

Riguardo al posto a sedere, il discorso si avvicina, più che ad una questione di educazione e galateo, ad un dovere sociale.
Negare il posto all'invalido, all'anziano o alla donna in cinta denota un atteggiamnto di estraneità nei confronti del resto della comunità.
E' anche vero che se l'invalido, l'anziano o la donna in cinta di turno, si avvicinassero sorridenti al giovane che ascolta l'MP3 chiedendogli di cedere cortesemente il posto, il problema si risolverebbe in un batter d'occhio.

*Insomma, il rispetto dei diritti bisogna estorcerlo!

Pensate invece al permaloso che si acciglia e contempla il giovane con la cuffia, arrabbiandosi e pensando a quanto sia ingiusto ed incivile, restando in piedi arrabbiandosi.....

*D'accordo. Ma in discussione non sono le reazioni caratteriali dei singoli, quanto, come dici, il costume di estraneità sociale. Le leggi e le regole sono necessarie alla convivenza sociale, ma non sempre bastano: occorrono spesso sensibilità e coscienza.

sì... bhe....

In vertà, l'ho tirato io in ballo il discorso sulla reazione di singoli.

Questo perchè, dovendo fare un bilancio, ritengo più dannoso l'atteggiamento ostile di chi esige e disprezza (per quanto a ragione) di quello del menefreghista che magari se ne sbatte di dare il posto all'anziano perchè li ha sempre visti inveire contro 'sta gioventù ingrata che ha tutto senza lottare (tranne un lavoro, una casa e prospettive di sorta) e gli paga anche la pensione.....

Senza polemica, ma per rendere l'idea di quanto farebbe bene alla comunità chiedere il posto sorridendo e sorvolare su la maleducazione.

Non darei per scontato che la reazione di chi subisce un gesto maleducato sia quella di accigliarsi e inveire.

Capita di rimanerci male e basta e di domandarsene la ragione, essendo il gesto maleducato un alternativa gratuita a qualcosa che costerebbe poco, in fondo.

Non sempre è possibile domandare col sorriso: se una persona in carrozzina non riesce a passare su un marciapiede occupato da un auto in sosta, non può far altro che tornarsene indietro: a me capitò semplicemente alle prese con un passeggino e considerai la mia fortuna nell' avere un'alternativa.

L'attenzione verso i propri simili è educazione! che stiano in piedi od in carrozzina e solo l'interesse e l'attenzione verso l'esigenze che sono anche del nostro prossimo che ci spingono ad un gesto di gentilezza ed aiuto!

a ripensarci.. il problema della maleducazione subita è che può far sentire più soli.

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ma che cosa é il galateo se non una raccolta di "modi" garbati e gentili, che danno alla persona quella naturale eleganza che é grazia e gentilezza nel muoversi e nel porsi?

Alla base di tutto forse sta la nostra incapacità ad essere gentili con chi sta intorno a noi, e per gentile io intendo proprio il garbo nel parlare, nel muoversi e nell'avvicinarsi agli altri, nel rapportarsi con gli altri.

Non siamo più abituati, educati, ad essere gentili e a ricevere gentilezza..per questo poi ci sorprendiamo.

Un fatto:
al bar per un pranzo con amiche. Cameriera taciturna e cupa. Le faccio qualche domanda sul menù,risponde a stento e senza ricambiare il mio sorriso, la mia gentilezza.
Ci guarda a distanza, con curiosità e incertezza, e la mia gentilezza nel ringraziarla la lascia ammutolita.
Quando una mia amica al tavolo si mette a piangere, lei però si avvicina con la scusa di un piatto e guardandomi ci sussurra che anche lei ha un grande dolore..ma si volta e a spalle basse se ne va.

Uscendo dal bar la saluto e a bassa voce le prometto una preghierina per il suo dolore..lei si illumina e per la prima volta mi tocca e mi sorride.

Non é solo maleducazione..é disabitudine ad essere trattati con la gentilezza di cui abbiamo bisogno..tutti.

Ma se per primi non la diamo, e non ci godiamo il bello e il brutto che ne viene, non possiamo aspettarcela da altri.

un abbraccio
feng qi

concordo....