Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 05-03-2007, 09.51.34   #1
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
il nuovo filosofo

"Il consulente filosofico potrebbe farti vedere che ci sono modi per leggere e dunque vivere la tua storia personale, insomma che c'è spazio per pensare altrimenti il mondo in cui ti senti incapsulato. Magari “abitando” le tue stesse contraddizioni, facendone perfino tesoro, scoprendo che l'idea di un'esistenza semplice e non scabrosa è solo un mito paralizzante”.

(P.A. Rovatti – La filosofia può curare? 2006)


Il nuovo filosofo è quello delineato da Rovatti. Capace di avviare alla pratica del pensiero come libero e autonomo esercizio filosofico fuori dalle tattiche ed etiche dei poteri, dalle tecnologie del sapere, dalle culture terapeutiche degli psicoanalisti e dai professionisti della psiche che inducono bisogni sostenuti da illusorietà e trucco.
Filosofia è ritiro in sé e non un io codificato. Un saper fare non astratto e che non applica principi già costruiti e disponibili. Con leggerezza deve togliere peso al linguaggio allo scopo di ritrovare maggior precisione. Le sue dimensioni sono il silenzio, la riflessione, la parola ritardata. Non si regge sul alcun fondamento.
E' un arrischiato sapersi mettere in gioco, sul territorio dell'aporia e del paradosso, in contrasto con le credenze accreditate. Appropriato è il riferimento metaforico di Rovatti all'”acrobata” e all' ”umorista”.
Tale filosofo potrebbe aprire rilevanti scenari critici sbloccando la paralisi del pensiero murato in un'unica dimensione, privilegiando esempi pluralistici della realtà non univoca. Disconoscendo precetti, discorsi, sistemi di verità, soluzioni già pronte. Emblematico è Socrate per cui la verità è solo quella costruita assieme durante l'esercizio del dialogo.

Al nostro filosofo è richiesto equilibrio e saggezza, rari nei filosofi, specie quelli legati a una tradizione che incredibilmente continua a riscuotere credito. La funzione della filosofia nella società ipertecnologica non è normalizzante, non deve servire il potere, bensì avvertire del pericolo del dominio politico, economico, sessuale, ecc. sotto ogni forma e livello a favore di una soggettivazione di cui pochi sono consapevoli. Urge una filosofia che sappia leggere in modo meno astratto e più critica la concreta attualità, senza che se ne faccia un luogo di verità indiscussa. L'evento temuto è che la consulenza filosofica si appiattisca in una routine normalizzante.


Come modello oltre a Socrate dialogico proporrei per l'”oltre – filosofo”, e per il consultante quale suo riflesso, la “lievità” nietzscheana che non è superficialità ma antitesi del presente, dei valori della società produttivistica e competitiva, tecnologica, consumistica, massificata. Protesa e incatenata a scopi e retorica dei “valori”, meschinamente opportunistica e conformista, volgare e pseudo-intellettuale. I valori dell'uomo del “lieve” sono contemplazione, ozio, solitudine, nelle accezioni più vaste, oltre che lungimiranza, raziocinio, indipendenza da suggestioni. Ma penso anche all' ”individuazione” di Jung, processo che ha per meta lo sviluppo della personalità individuale non soggetta a criteri prevalentemente o esclusivamente collettivi.
Purtroppo condivido lo scetticismo di Rovatti. Quale fortuna, quali interlocutori potrebbe avere tale rinnovato filosofo necessario per la consulenza ma anche per rilanciare la filosofia? In un'epoca in cui predomina incontrastato uno sciupio di parole per messaggi superficiali, ideologici, caotici di ogni genere. Dovrebbe promuovere un linguaggio lieve e perciò più preciso? Ad es. anche nel campo della pervasiva comunicazione virtuale, come afferma Zygmut Bauman ( Amore liquido, 2004) “la circolazione dei messaggi sono il messaggio, non importa il contenuto; il senso di appartenenza si esplicita nel costate flusso di parole (...) sta nel parlare, non in ciò di cui si parla”.
Modi abissalmente lontani da una corretta e proficua dialettica argomentativa.
arsenio is offline  
Vecchio 06-03-2007, 00.17.28   #2
Intentio
Ospite
 
Data registrazione: 10-02-2007
Messaggi: 14
Riferimento: il nuovo filosofo

Ma che schifo.
Poi grazie che ci prendono tutti per i fondelli, così fanno anche bene.
Lasciamole agli americani queste idiozie commerciali.
Intentio is offline  
Vecchio 06-03-2007, 11.18.14   #3
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: il nuovo filosofo

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
"Il consulente filosofico potrebbe farti vedere che ci sono modi per leggere e dunque vivere la tua storia personale, insomma che c'è spazio per pensare altrimenti il mondo in cui ti senti incapsulato. Magari “abitando” le tue stesse contraddizioni, facendone perfino tesoro, scoprendo che l'idea di un'esistenza semplice e non scabrosa è solo un mito paralizzante”.

(P.A. Rovatti – La filosofia può curare? 2006)


Il nuovo filosofo è quello delineato da Rovatti.
Più che il “nuovo filosofo” proporrei la “nuova filosofia” che è appunto la capacità di pensare e di esercitare il senso critico elevandosi sopra la pletora dei luoghi comuni e degli stereotipi nella quale una società ancorata, (parrebbe indissolubilmente), a valori fossili ha imprigionato l’uomo del terzo millennio.
La cultura dominante per non perdere l’egemonia sul pensiero umano ha inventato lo sporco tranello dialogico che se non sei cattolico “fai del marxismo” come se il mondo del pensiero fosse classificabile in due soli filoni trainanti dei quali il primo rappresenterebbe il bene ed il secondo il male. Nulla di più sbagliato e cieco la filosofia da tempo e memoria regge le società evolvendosi con esse e il non pensato, per definizione, è ancora tutto da scoprire.

Per un futuro libero dalla cattiveria e dall’egoismo dell’uomo dunque, non una nuova figura di “santone”, che finirebbe inevitabilmente per fare mercimonio della conoscenza, come al tempo dei sofisti, diventando l’ennesimo “solone” che pretende di “sapere quello che fa”, bensì una riabilitazione del libero pensiero ed un popolo sempre più pensante e libero, capace di svincolarsi dai dogmi e dalle paure indotte dalla cultura dominante, e capace di liberare il “valore” dalla trappola mortale nella quale la scuola di "valori definiti a priori" e "scolpiti nella roccia" una volta e per sempre, lo aveva imprigionato.

A chiosa del 3d vorrei dire che disapprovo il post di Intentio non tanto per il dissenso che esprime, che è perfettamente lecito esprimere il proprio dissenso, quanto per il fatto che non ha motivato il suo pensiero.
Se dare dello “schifo” al pensiero di un'altra persona può essere lecito, dare dello schifo senza motivare diventa una denigrazione gratuita, che pare avere il solo intento di bloccare quelli che non la pensano come noi.


Ultima modifica di VanLag : 06-03-2007 alle ore 12.56.46.
VanLag is offline  
Vecchio 07-03-2007, 09.56.11   #4
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: il nuovo filosofo

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Più che il “nuovo filosofo” proporrei la “nuova filosofia” che è appunto la capacità di pensare e di esercitare il senso critico elevandosi sopra la pletora dei luoghi comuni e degli stereotipi nella quale una società ancorata, (parrebbe indissolubilmente), a valori fossili ha imprigionato l’uomo del terzo millennio.
La cultura dominante per non perdere l’egemonia sul pensiero umano ha inventato lo sporco tranello dialogico che se non sei cattolico “fai del marxismo” come se il mondo del pensiero fosse classificabile in due soli filoni trainanti dei quali il primo rappresenterebbe il bene ed il secondo il male. Nulla di più sbagliato e cieco la filosofia da tempo e memoria regge le società evolvendosi con esse e il non pensato, per definizione, è ancora tutto da scoprire.

Per un futuro libero dalla cattiveria e dall’egoismo dell’uomo dunque, non una nuova figura di “santone”, che finirebbe inevitabilmente per fare mercimonio della conoscenza, come al tempo dei sofisti, diventando l’ennesimo “solone” che pretende di “sapere quello che fa”, bensì una riabilitazione del libero pensiero ed un popolo sempre più pensante e libero, capace di svincolarsi dai dogmi e dalle paure indotte dalla cultura dominante, e capace di liberare il “valore” dalla trappola mortale nella quale la scuola di "valori definiti a priori" e "scolpiti nella roccia" una volta e per sempre, lo aveva imprigionato.

A chiosa del 3d vorrei dire che disapprovo il post di Intentio non tanto per il dissenso che esprime, che è perfettamente lecito esprimere il proprio dissenso, quanto per il fatto che non ha motivato il suo pensiero.
Se dare dello “schifo” al pensiero di un'altra persona può essere lecito, dare dello schifo senza motivare diventa una denigrazione gratuita, che pare avere il solo intento di bloccare quelli che non la pensano come noi.


Il mio presente thread vorrebbe completare quello precedente “a che serve la filosofia? Ed è dovuto a una mia attenta lettura del breve saggio di Rovatti.
Per una nuova filosofia è assolutamente necessario un “homo philosophus”, ma come e da chi potrebbero essere formati tali “pensatori” di professione, ma con una particolare inclinazione a un rinnovo filosofico? Questo è il punto più difficile nella nostra società imprigionata da luoghi comuni e stereotipi come sai bene.
Credo che il marxismo abbiafatto il suo tempo e casomai andrebbe reinterepretato come pure la psicoanalisi, né la verità assoluta di altre ideologie possono favorire l'autonomia di pensiero. Si ricordi che chi demonizza il relativismo è a favore del dogmatismo che è il suo opposto.
Il discorso di Rovatti è appunto contro ogni “santone”, perciò in netto contrasto con il saper far vedere che ci sono molteplici modi di leggere la nostra storia personale, quelle degli altri ed anche una visione non univoca del mondo.
Concludendo, come hai capito, filosofia è arte di porre domande ma anche di offrire motivate e meditate risposte, sia pure senza pretendere di affermare verità non revisionabili. E' un appello al linguaggio su cui si deve sostenere, che oggi lascia molto a desiderare anche nei forum culturali.

arsenio is offline  
Vecchio 07-03-2007, 12.58.27   #5
nabladue
Ospite
 
Data registrazione: 13-01-2007
Messaggi: 18
Riferimento: il nuovo filosofo

Non riesco a capire bene. Anche il fatto di prendere come riferimenti Socrate e Nietzsche che sono agli antipodi, sia come filosofia , che come stile di vita pratica, non lo comprendo.
Mi sembra frutto di un atteggiamento un po’ pericoloso, che va tanto di moda oggi, quello di non fare scelte e di far contenti un po’ tutti, per diventare più vendibili.

Questo è un parere a “prima vista”, dovrei comunque, approfondire l’argomento.

Ciao
nabladue is offline  
Vecchio 08-03-2007, 09.59.37   #6
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: il nuovo filosofo

Citazione:
Originalmente inviato da nabladue
Non riesco a capire bene. Anche il fatto di prendere come riferimenti Socrate e Nietzsche che sono agli antipodi, sia come filosofia , che come stile di vita pratica, non lo comprendo.
Mi sembra frutto di un atteggiamento un po’ pericoloso, che va tanto di moda oggi, quello di non fare scelte e di far contenti un po’ tutti, per diventare più vendibili.

Questo è un parere a “prima vista”, dovrei comunque, approfondire l’argomento.

Ciao

Comprendo la tua non comprensione al mio argomento Il tuo post, come anche altri dello stesso tipo e pure in altri contesti, conferma certe mie aspettative rispetto ad una proposta che ricerchi il senso della filosofia al di fuori sia da una mentalità accademica sia da quella improntata al senso comune. Niente di male.
Cerco sempre di usare un linguaggio più chiaro che mi è possibile, ma certi temi complessi e con con alcuni inevitabili riferimenti non possono essere semplificati più di tanto.
Inoltre talora, e m'includo, si tende a sminuire argomenti che per qualche ragione, anche inconscia, non possiamo condividere per un personale retroterra culturale in dissonanza con le idee presentate.
Non ti sembri strano se ho associato Socrate maieutico a Nietzsche . La nostra società avrebbe proprio bisogno di un “oltre-filosofo” capace di dialogare, per tentare d'interpretare la realtà al di fuori di apparenze ed oscurantismi, al servizio dell'uomo, misura di tutte le cose. E poi , a volte può succedere che proprio certi accostamenti inusuali siano il sale della cultura.

Grazie comunque per l'attenzione a un thread che in tale contesto, sia pure filosofico, non può avere molta fortuna per procedere con un dibattito pertinente e articolato.

arsenio is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it