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Vecchio 09-05-2003, 20.30.52   #1
loren
Ospite
 
Data registrazione: 04-03-2003
Messaggi: 14
caso, destino , fato...

ho pensato che voi poteste darci il vostro contributo...
con i miei studenti, quindicenni, quasi del tutto digiuni di studi filosofici, semianalfabeta anche io nel campo, abbiamo iniziato un discorso sul concetto di caso e destino. si leggeva Foscolo; ateo, egli parla di "fato". Intende "destino". Per me la cosa e' pacifica: niente piano provvidenziale divino, solo una forza oscura e insondabile, cieca, non finalizzata.
Eppure... per alcuni dei ragazzi pacifico non è: se parlo di "vita destinata", allora penso che esista una predeterminazione... allora non c'è più casualità...
un po' come la differenza che i Greci stabilivano tra "tuke" e "moira"...
in questo caldo maggio dedicheremo un po' di tempo a questa discussione, non per trovare risposte, ma per meglio definire i dubbi... mi sarebbe utile trovare brevi testi di filosofi, di scrittori, pensieri vostri... potrebbero servirci come stimolo, e, perché no, come strumento.
Lorenza
loren is offline  
Vecchio 10-05-2003, 17.32.08   #2
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
L'uomo vorrebbe essere artefice del proprio destino...ma,non riuscendoci,si forma l'idea di un destino prederminato,ed inflessibile.
L'atteggiamento dell'uomo greco di fronte al destino,indagato da Max Polhenz,mi sembra sia rimasto insuperato nella cultura occidentale.
"In antitesi agli dei(esseri immortali,perfetti,e onnipotenti)l'uomo greco sente la limitatezza delle sue facoltà ed il peso dell'esistenza.Ma questa diversità è pur sempre qualcosa di inerente all'ordine cosmico,e sarebbe insensato ribellarvisi.
Entro i suoi termini,anche l'uomo può raggiungere il fine posto alla sua vita.Anzi,non deve fare altro che sviluppare pienamente le disposizioni racchiuse nella propria natura per attingere quello che è il suo stato di perfezione,l'aretè.
L'aretè basterà ad assicurargli quella parte di felicità che gli spetta,indipendentemente da ciò che,materialmente,possa disporre contro di lui il destino."


"Come stirpi di foglie,così le stirpi degli uomini.
Le foglie,alcune ne getta il vento a terra,
altre la selva fiorente le nutre al tempo di primavera.
Così le stirpi degli uomini.
Nasce una,
l'altra si dilegua."

(ILIADE-libro VI)

Ultima modifica di irene : 10-05-2003 alle ore 17.34.55.
irene is offline  
Vecchio 10-05-2003, 23.36.51   #3
david
Ospite abituale
 
L'avatar di david
 
Data registrazione: 09-10-2002
Messaggi: 143
anche in questa discussione si va a toocare il tema destino e libertà umana; già lo stiamo facendo sulla discussione "Relativismo Etico e Logica Morale": il destino è per definizione un cammino già predeterminato, è impossibile intenderlo correttamente in altro modo.
Il Caso non è affatto il suo opposto: semplicemente è un sostantivo astratto e un ente impossibile che l'uomo ha immaginato per dare un nome alla propria ignoranza nel prevedere le modalità del verificarsi di un evento.
L'unica vera domanda che dobbiamo farci è se il nostro futuro è predeterminato o meno e, se lo è, se tale predeterminazione sia dovuta a motivi a noi esterni ( volontà divina? ma allora noi cosa ci stiamo a fare? ) oppure al solo divenire cieco della Materia ( ma allora non siamo noi a pensare ma le nostre cellule !).

I più convinti sostenitori della predeterminazione, anche se non se ne accorgono, sono i materialisti e i deterministi. Lo negano preferendo parlare di "caso", andando quindi contro i propri stessi princìpi deterministici.

Io sono, invece, un convinto sostenitore della Libertà umana; quindi al destino e al materialismo proprio non mi affido...

david is offline  
Vecchio 11-05-2003, 00.27.15   #4
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
L'opinione di due numi tutelari del pensiero occidentale

"Arrivati a una certa età,e guardando retrospettivamente a tutta la propria vita,ci si può rendere conto di come tutti gli eventi sembrino organizzati e ben ordinati come nella trama di un romanzo.
Piccoli fatti accidentali rivelano di aver avuto ripercussioni inimmaginabili.Scelte effettuate d'impulso,senza chiara consapevolezza,appaiono passaggi suggeriti da una saggezza superiore,rivelando un'ignota regia operante al di sotto della trama degli eventi."

(A.Schopenauer)


"Io ho denominato sincronicità il concetto che formula un punto di vista diametralmente opposto alla causalità (verità meramente statistica,e non assoluta).
La sincronicità considera la coincidenza degli eventi in spazio e tempo come significatrice di qualche cosa di più di un mero caso,cioè di una peculiare interdipendenza di eventi oggettivi tra loro,come pure tra essi e le condizioni soggettive (psichiche)dell'osservatore e degli osservatori ".

(C.G.Jung)

Ultima modifica di irene : 11-05-2003 alle ore 00.30.20.
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Vecchio 11-05-2003, 00.36.52   #5
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
P.S.
Destino non è comunque,a mio parere,solo una nozione da intendersi articolata "in fieri",e da rinviare in toto ad un futuro più o meno prossimo.
Destino è,anche,il nostro essere consegnati,hic et nunc,a vivere,qui e ora,alle ore 00.36 dell'11 maggio 2003...
Circostanza sicuramente indipendente dal nostro volere,cioè dalla nostra capacità di forgiare la nostra esistenza secondo la nostra individuale volontà.
irene is offline  
Vecchio 11-05-2003, 11.12.38   #6
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
L'avatar di deirdre
 
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
Citazione:
niente piano provvidenziale divino, solo una forza oscura e insondabile, cieca, non finalizzata.


Buongiorno Loren e buona domenica....
Permettimi di contestare questo tuo passaggio, magari ho mal capito, allora, in tal caso, chiedo venia in aticipo... ma, devo ammettere, che questa affermazione ha colpito il mio pensiero.
Ciò che tu citi è la definizione di Dio... Kremmerz, nei suoi testi, spesso, parla di una forza (legge), infinita, sempre e costantemente la stessa, qui e la (sopra e sotto), nel pensiero intelligente, nella gravitazione dei mondi invisibili, fuori dall'orbita terrestre, nella traslazione morale delle anime aggruppate in società.
Una legge perfetta che non ammette violazioni di sorta, quindi, impossibile è il miracolo.
Una legge intelligente che dona e toglie secondo "il merito", concede e sopprime con una giustizia di cui l'uomo è incapace.

Per me, esiste solo l'Universo con una Legge inesorabile, con un Ordine cui nessuna cosa può sottrarsi....

Per chi è in grado di concepire quest'idea come "buona", "valida", Dio e Fato, divengono un unico fattore, assoluto.

Kremmerz, continua dicendo:


Se questa Legge intelligente ed inesorabile tu vuoi impersonarre in una figura di uomo, io ti pregherò di non crearti per Dio supremo un idolo. L'universo è troppo immenso per essere abbracciato in una parola ed in una figura umana

Questa Legge, prima sostanza intelligente universale, scaturisce da tutte le forme delle cose visibili ed invisibili.

Per concludere...... volevo far pensare all'ipotesi della non esistenza di un destino, bensì, la semplice esistenza di una intelligenza superiore che regola in perfetto equilibrio l'esistenza dell'universo. Questo, spesso, va contro l'idea che l'uomo si è fatto durante secoli di schiavitù dogmatica cristiana che impone un credo passivo al sol fine di dare uno scopo all'esistenza del credente per necessità.

Destino, fato...sono solo dei termini inventati dall'uomo che, incapace di comprendere la Legge, preferisce affidare il suo esistere a qualcosa di meno complicato.... da concepire.

L'uomo definisce caso ciò che non segue la logica da Egli elaborata, ma non riesce a capire che tutto funziona per logica superiore, per analogia, e ciò che sta oltre la sua portata, diviene caso... ma non può esistere "il caso" quando tutto è regolato da un'intelligenza superiore..., provate a pensare ad un seme, cos'è se non una pianta in potenza? Si è soliti dire che il seme è destinato a divenire pianta, ma ciò che in realtà vien definito destino, in questo caso... è semplicemente, la logica conseguenza evolutiva, che è quella.
Fattori esterni interverranno durante la crescita...vero, e questo, forse, vien concepito come caso.... ma essendo quella Legge, inesorabile e "giusta", se si va oltre la semplice e palese crescita dell'albero, si vedrà che il tutto racchiude in se ciò che sarà...ed è quello, null'altro che quello.

Eliminato il concetto di un dio "uomo", meglio, "umanizzato", eliminato il concetto di un destino sul quale poter agire e possibile da conoscere, apparirà chiaro ed esplicito che non vi è null'altro, se non una sola Legge che governa l'esistenza in sè...e cos'è l'esistenza se non pura energia vitale? Vibrazione....forza che crea la forma....e che attraverso l'aplicazione delle "regole" benefiche della giustizia assoluta, (la formulazione dell'idea archetipale), la creazione dell'astratto in contrapposizione equilibrata e perfetta all'idea di forza che si libera nell'attività...

buona giornata
deirdre is offline  
Vecchio 11-05-2003, 14.05.52   #7
loren
Ospite
 
Data registrazione: 04-03-2003
Messaggi: 14
grazie...ora mi prendo un po' di tempo x riflettere sui vostri interventi...e selezionare prima di presentarli ai ragazzi.
ma voi continuate: vi ascolto con attenzione
loren is offline  
Vecchio 31-05-2003, 15.25.07   #8
osho
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Data registrazione: 09-03-2003
Messaggi: 246
Non importa se esistano oggettivamente o no. Chi crede che
esistano deve considerare la non esistenza e viceversa.
Prima si deve prendere una posizione, poi l'altra, in modo da capi-
re che non si realizzano col ragionamento. Con la coerenza non
si possono comprendere le leggi della vita.
osho is offline  
Vecchio 31-05-2003, 19.24.21   #9
igro
Ospite
 
Data registrazione: 20-05-2003
Messaggi: 22
Un giovane allievo chiese ad un maestro
" qual'è la strada verso la realizzazione personale?"
" Esistono due strade" rispose il maestro" quella del destino e quella del grande sforzo personale".
E qual'è la strada del grande sforzo personale?" chiese l'allievo".
" la risposta sta nella strada del destino".
igro is offline  
Vecchio 02-06-2003, 22.19.06   #10
Sofista
Ospite abituale
 
L'avatar di Sofista
 
Data registrazione: 14-05-2003
Messaggi: 64
Mah Loren ascolta il parere di un altro ragazzo.

Io sono fermamente convinto che il destino non esista.
Nulla è predeterminato in quanto come abbiamo già discusso io e david se tutto fosse predeterminato il tempo sarebbe un illusione e non vi è ragione logica che spieghi il motivo per cui noi conosciamo il passato ma non il futuro.
Se tutto fosse scritto io dovrei conoscere o entrambi o nessuno dei due.
Non essendo così la predeterminazione non esiste.
Dì ai tuoi alunni da parte mia che la cosa migliore per crescere è non credere in nulla.
La cosa migliore è affidarsi al relativismo e distruggere ogni credenza, ogni luogo comune, ogni superstizione.
Credere in una volontà che ci guida è pura superstizione.
Viste da un determinato punto di vista molte cose appaiono stupide e senza fondamento. L'importante è ragionare con la propria testa.
E' troppo comodo credere in un destino predeterminato...
Sofista is offline  

 



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