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Vecchio 23-12-2012, 22.26.13   #1
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Data registrazione: 10-08-2011
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Legge universale umana

Nessun individuo può sentirsi escluso da una comune esperienza, per quanto la ricerca all'immunità da tale condizione, sia una caratteristica intrinseca della natura umana, e per quanto la speranza possa essere riposta in tecnica e scienza, rimane un obiettivo puramente illusorio, una volta consapevoli della condizione alla quale dobbiamo ineluttabilmente sottostare, se ne riconosceranno e accetteranno i vincoli come principio nel quale fondare l'esistenza, cosa che oggi, più che in passato, appare lontana, l'avversità e l'accanimento con il quale si persegue un obiettivo irragiungibile, è deleterio tanto per l'uomo odierno, quanto per l'uomo a venire.
La comune esperienza individuale alla quale mi riferisco, vede l'uomo sottoposto ad una legge universale, ovvero, una legge scientifica secondo la quale, tutto ciò l'uomo possa distruggere, deleterio o benefico sia per l'umanità quanto per il singolo, richiede potenzialmente minor impegno/lavoro rispetto quanto ne richieda la sua stessa costruzione, ossia, tutto ciò l'uomo realizzi per le necessità dell'umanità, la distruzione di quanto realizzato, richiede sommariamente minor impegno/lavoro, da una qualunque prospettiva, sia essa fisica, etica, economica, sociale, politica, nei rapporti interpersonali, più in generale, in ambito tecnico, ma non nella sfera scientifica, tant'è vero che, il sapere non è artifizio umano, non è caratterizzato da costruzione o creazione, di fatto, se una teoria fisica viene concepita in un solo giorno da un solo fisico teorico, e tale teoria verrà invalidata a distanza di un secolo, aldilà che per essere prodotta sia attraversata da una fase euristica e tragga le sue basi da precedente e consolidata conoscenza scientifica, in verità stiamo portando alla luce il sapere tentando di invalidarlo per mezzo del metodo scientifico, in sostanza un'eterogenesi dei fini, se il modello standard risultasse una catastrofe, nell'ampia visione d'insieme, non sarebbe altro che una benedizione, meglio ancora, nè catastrofe, nè benedizione, più semplicemente scienza.
Riprendendo la medesima legge universale, sarà degna di tale nome solo e soltanto indipendentemente dal contesto storico, in assoluto, inoltre, una legge, come precedentemente detto, riferita prettamente alle necessità dell'uomo, semprechè sia possibile individuare le medesime necessità, oppure necessità e uomo sono la medesima entità, nel senso che l'uomo è tale per le sue stesse necessità, l'uomo è necessità, l'uomo produce le sue necessità, la sua evoluzione è dovuta ad una necessità fittizzia, in assenza di necessità l'uomo non esisterebbe, e se fosse effettivamente così, non ha più senso comprendere ciò che chiederò successivamente.
Nel principio universale, il concetto di distruzione e costruzione debbono essere interpretati in senso generale per l'umanità, e in senso generale per l'individuo.
Per di più, faccio osservare che non è mia intenzione entrare in merito al rapporto tra beneficio e costruzione, tra risorse impiegate per la realizzazione e l'effettivo beneficio che se ne trae, ma solo esclusivamente l'analisi dell'indice di difficoltà tra creazione e distruzione in relazione alle necessità concrete dell'umanità.
Quante volte è capitato di vedere distrutto all'istante ciò che è stato costruito nel tempo ? Quanto tempo occorre per costruire la fiducia nei rapporti interpersonali ? E quanto impegno materiale o temporale necessita per distruggerla ? Quanto impegno e risorse impiegate per costruire o distruggere una casa ? Quante risorse energetiche, intellettuali, economiche, per lo sviluppo di una industria, e quanto impegno perchè fallisca ? Quanto tempo per stimolare l'incremento dell'occupazione nella società occidentale rispetto alla cartolarizzazzione dei prestiti in titoli tossici ? Tutti i diritti acquisiti dal dopoguerra in poi sono il prodotto di equilibri sociali molto più fragili di quanto possano apparire ?
Le domande poste rimangono valide coerentemente, solo se in tutto ciò vi è una necessità dell'uomo, ma le questioni che pongo sono le seguenti:

questa ipotetica legge universale è possibile abbia i presupposti per essere tale ? Se lo fosse, per l'umanità, considerato che è valida tanto nel bene quanto nel male, ha una ricaduta generale e nell'indefinito periodo, positiva o negativa ? Esiste un solo esempio che possa invalidare questa legge ?

Non mi aspetto certo che, così come ora è strutturata l'ipotetica legge non possa subire una falsificazione di matrice popperiana o di altra natura. Come ogni buona teoria scientifica che si rispetti, e come ricordava Einstein: nessun numero di esperimenti (esempi), per quanto grande sia, può mai dimostrare che ho ragione; uno solo può provare che ho torto.

Ultima modifica di variabile + fisso : 24-12-2012 alle ore 17.55.05.
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Vecchio 24-12-2012, 21.08.58   #2
bobgo
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Messaggi: 128
Riferimento: Legge universale umana

Non credo sia una legge universale.
Per esempio, è stato necessario dedicare maggior tempo, più risorse, e innumerevoli sacrifici, per sconfiggere (distruggere) il nazismo, di quanto c’era voluto per edificarlo.

Un altro esempio. La lenta dissoluzione di una società può essere arrestata da un rapido intervento correttivo capace di rigenerare la società stessa.
bobgo is offline  
Vecchio 24-12-2012, 22.53.08   #3
paul11
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: Legge universale umana

Ma basta una catastrofe, un evento improvviso, una rivoluzione per scombinare le carte sul tavolo.
Dalla materia agli equilibri sociali, tutto è sorretto da relazioni di equilibri. Ma nulla è per sempre perché tutto si trasforma: configurazioni energetiche, scenari sociali.
Enti che predicono come sarà il futuro socio economico e non hanno previsto il crollo del comunismo nell’URSS, non hanno previsto la crisi di qualche anno fa. Forse tutto è sorretto su ciclicità, c’è un parallelismo fra le forze della materia e gli equilibri sociali, una lotta fra conformismi costruiti nel tempo e sconvolgimenti radicali. La costruzione richiede più tempo della distruzione, ma anche dopo un cataclisma materiale o sociale tutto ritende ad un equilibrio,forse nuovo, come il sereno dopo una tempesta.
Forse la necessità viene dal tentativo di essere in uno stato di quiete , una pace sociale, una certezza eterna che non è di questo mondo, il cui dettame è invece l’inquietudine fra moti tendenti all’equilibrio e forze che muovono a scompigliarlo; così come la materia tende all'entropia.
Ma l’evento che scompiglia è già contraddizione in quell’equilibrio,in un pre-esistente "status quo", sia nella materia che nel sociale umano: l’imprevedibilità nasce sempre all’interno delle stesse forze che costruiscono e costituiscono le fondamenta dell’ equilibrio.
Mi verrebbe da dire che se questa teoria fosse una legge ( e se non lo fosse comunque sarebbe molto plausibile, a mio parere) significherebbe che esiste una natura già in sè plasmata affichè avvenga tutto ciò, nelle sue dinamiche: sia nella materia sia nelle "costruzioni sociali" umane.
paul11 is offline  
Vecchio 25-12-2012, 21.37.26   #4
variabile + fisso
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Messaggi: 101
Riferimento: Legge universale umana

Citazione:
Originalmente inviato da bobgo
Non credo sia una legge universale.
Per esempio, è stato necessario dedicare maggior tempo, più risorse, e innumerevoli sacrifici, per sconfiggere (distruggere) il nazismo, di quanto c’era voluto per edificarlo.

Un altro esempio. La lenta dissoluzione di una società può essere arrestata da un rapido intervento correttivo capace di rigenerare la società stessa.

Proviamo a vedere la cosa con un'ampia visione d'insieme, dovremmo dotarci di un'approccio mentale alla causa della causa della causa...., potremmo vedere la seconda guerra mondiale come prodotto della prima.

La sua stessa edificazione è stata la sua stessa condanna, ovvero, era già in distruzione mentre distruggeva, le risorse impiegate dai nazzisti durante l'invasione di Polonia prima, e Francia poi, incentivarono una consapevolezza maggiore a Churchill tentennante e agli alleati, per poi intervenire. Era già in distruzione tanto più diventava potente, tanto più progettava e costruiva la macchina bellica. Tuttavia, possiamo pensare che il fatto vi sia stata (se v'è stata) una maggiore difficoltà nel capovolgere la situazione, non è indicativo di una effettiva maggiore difficoltà nel contrastare il nazzismo se preso in tempo, oppure se attaccato diversamente, o ancora, se internamente alla gerarchia nazzista, alcuni esponenti di rilievo avessere cospirato, in sostanza, distruzione e costruzione è da intendersi come volontà degli individui.

Nel secondo esempio: il fatto di poter rigenerare la società non significa che sia più difficile distruggerla, oltretutto, una lenta dissoluzione non ha un nesso con risorse necessarie tra creazione e distruzione.
variabile + fisso is offline  

 



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