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Vecchio 06-02-2015, 05.01.45   #1
marco alessi
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 05-02-2015
Messaggi: 10
deus ex machina

Rifletto sulla possibilità di un uomo di trasferirsi completamente in una macchina.
data l'attuale importanza intellettuale riguardo a questo argomento è opportuno soffermarci molto a riguardo.
Diventare una macchina porta sicuramente a molti benefici però anche a svantaggi.
tralasciando i benefici e gli svantaggi legati a questa situazione, ciò che è importante chiederci è: esisteremo ancora?
Noi siamo dei soggetti, ma non dei soggetti fra i tanti ma, I SOGGETTI, l'universo gira intorno a noi, e ci colpisce e, cosa colpisce? colpisce ciò che noi chiamiamo coscienza e cioè qualcosa che riesce a ricevere degli eventi dall'universo.
La coscienza è ciò che coagula organismi recettivi, organismi come i sensi, ma in realtà tutta la materia che tende a filtrare eventi esterni alla coscienza che colpiscono la materia coagulata alla coscienza e ne da una sua interpretazione è da considerare un organismo recettivo. quell'universo diverso dagli organismi recettivi, sono eventi che prima o poi colpiranno la coscienza (e quindi gli organismi recettivi che daranno una loro interpretazione alla coscienza). è la novità, ciò che non conosciamo, gli eventi esterni da noi; la mutabilità, l'ignoranza, fa in modo di dividere la coscienza dal tutto e darne una forma. gli organismi, come tutto, sono materia, ma essi operano il ruolo fondamentale di far dialogare, o meglio far ricevere alla coscienza, eventi dall'universo, gli eventi prima di colpire la coscienza colpiscono, inevitabilmente, gli organismi recettori, che a loro volta questi interpreteranno tali eventi, filtrando queste informazioni alla nostra coscienza.
La coscienza è indivisibile o, se questa viene divisa, genererà o 2 coscienze nuove, o 1 coscienza nuova e una vecchia, o una coscienza nuova e l'altra inesistente, o una coscienza vecchia e l'altra inesistente, o due coscienze inesistenti. Per certo si sa che la coscienza è legata per sua esistenza ad un corpo recettivo, è impossibile pensare a due coscienza con gli stessi organismi perchè anche se così fosse, si tratterebbe comunque di due coscienze distinte che occupano spazi differenti, o di un unica coscienza. l'esistenza della coscienza è legata indissolubilmente dallo spazio che occupa. Se una coscienza sovrapponesse lo spazio di un'altra coscienza, in quello spazio potrebbe crearsi o una nuova coscienza, o una coscienza prevarica l'altra, o l'estinzione delle due coscienze senza ulteriori risultati (queste possibilità sono lecite nel momento in cui si prende per vero un universo abitato da più coscienze, vi è la possibilità che le coscienze presenti in questo universo siano solo una, e ciò è indimostrabile).
la coscienza sarà presente in una macchina? o meglio, la mia coscienza continuerà la sua esistenza una volta che trasferirò i miei pensieri su una macchina?
Il pensiero non è coscienza ma anch'esso è un evento che colpisce la nostra coscienza. Potremmo idealizzare la coscienza come qualcosa che se colpito risponde all'universo modificandolo, o come semplice osservatore, in questa sede ciò è ininfluente.
La coscienza nello spazio: la coscienza è il centro gravitazionale dell'universo che tiene incollata a se degli organismi che occupano spazio capaci di ricevere eventi destinati (o casuali, ciò non è importante) a colpire quello spazio da essi occupato.
il cervello è un organismo ed è colpito da eventi, un pensiero generato dal cervello è un nuovo evento che colpirà l'organismo cervello che lo interpreterà e lo farà osservare dalla coscienza.
è plausibile che la coscienza sia qualcosa di fisico, sicuramente è dentro il nostro cervello, o comunque nel nostro corpo umano, danneggiarla, o distruggerla potrebbe significare la fine di tutto. Quindi se venissero clonati degli umani e con un congegno passassimo i nostri pensieri da un cervello a un altro, il dilemma si riproporrebbe nella solita maniera.
ciò che differenzia la mia coscienza dalla tua non sono i pensieri, ma lo spazio che occupiamo.
Finché non viene individuato e compreso questo centro gravitazionale, sarà sempre dubbia la sorte della nostra esistenza in casi come questo.
marco alessi is offline  
Vecchio 11-02-2015, 09.44.04   #2
paul11
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: deus ex machina

Citazione:
Originalmente inviato da marco alessi
Rifletto sulla possibilità di un uomo di trasferirsi completamente in una macchina.
data l'attuale importanza intellettuale riguardo a questo argomento è opportuno soffermarci molto a riguardo.
Diventare una macchina porta sicuramente a molti benefici però anche a svantaggi.
tralasciando i benefici e gli svantaggi legati a questa situazione, ciò che è importante chiederci è: esisteremo ancora?
Noi siamo dei soggetti, ma non dei soggetti fra i tanti ma, I SOGGETTI, l'universo gira intorno a noi, e ci colpisce e, cosa colpisce? colpisce ciò che noi chiamiamo coscienza e cioè qualcosa che riesce a ricevere degli eventi dall'universo.
La coscienza è ciò che coagula organismi recettivi, organismi come i sensi, ma in realtà tutta la materia che tende a filtrare eventi esterni alla coscienza che colpiscono la materia coagulata alla coscienza e ne da una sua interpretazione è da considerare un organismo recettivo. quell'universo diverso dagli organismi recettivi, sono eventi che prima o poi colpiranno la coscienza (e quindi gli organismi recettivi che daranno una loro interpretazione alla coscienza). è la novità, ciò che non conosciamo, gli eventi esterni da noi; la mutabilità, l'ignoranza, fa in modo di dividere la coscienza dal tutto e darne una forma. gli organismi, come tutto, sono materia, ma essi operano il ruolo fondamentale di far dialogare, o meglio far ricevere alla coscienza, eventi dall'universo, gli eventi prima di colpire la coscienza colpiscono, inevitabilmente, gli organismi recettori, che a loro volta questi interpreteranno tali eventi, filtrando queste informazioni alla nostra coscienza.
La coscienza è indivisibile o, se questa viene divisa, genererà o 2 coscienze nuove, o 1 coscienza nuova e una vecchia, o una coscienza nuova e l'altra inesistente, o una coscienza vecchia e l'altra inesistente, o due coscienze inesistenti. Per certo si sa che la coscienza è legata per sua esistenza ad un corpo recettivo, è impossibile pensare a due coscienza con gli stessi organismi perchè anche se così fosse, si tratterebbe comunque di due coscienze distinte che occupano spazi differenti, o di un unica coscienza. l'esistenza della coscienza è legata indissolubilmente dallo spazio che occupa. Se una coscienza sovrapponesse lo spazio di un'altra coscienza, in quello spazio potrebbe crearsi o una nuova coscienza, o una coscienza prevarica l'altra, o l'estinzione delle due coscienze senza ulteriori risultati (queste possibilità sono lecite nel momento in cui si prende per vero un universo abitato da più coscienze, vi è la possibilità che le coscienze presenti in questo universo siano solo una, e ciò è indimostrabile).
la coscienza sarà presente in una macchina? o meglio, la mia coscienza continuerà la sua esistenza una volta che trasferirò i miei pensieri su una macchina?
Il pensiero non è coscienza ma anch'esso è un evento che colpisce la nostra coscienza. Potremmo idealizzare la coscienza come qualcosa che se colpito risponde all'universo modificandolo, o come semplice osservatore, in questa sede ciò è ininfluente.
La coscienza nello spazio: la coscienza è il centro gravitazionale dell'universo che tiene incollata a se degli organismi che occupano spazio capaci di ricevere eventi destinati (o casuali, ciò non è importante) a colpire quello spazio da essi occupato.
il cervello è un organismo ed è colpito da eventi, un pensiero generato dal cervello è un nuovo evento che colpirà l'organismo cervello che lo interpreterà e lo farà osservare dalla coscienza.
è plausibile che la coscienza sia qualcosa di fisico, sicuramente è dentro il nostro cervello, o comunque nel nostro corpo umano, danneggiarla, o distruggerla potrebbe significare la fine di tutto. Quindi se venissero clonati degli umani e con un congegno passassimo i nostri pensieri da un cervello a un altro, il dilemma si riproporrebbe nella solita maniera.
ciò che differenzia la mia coscienza dalla tua non sono i pensieri, ma lo spazio che occupiamo.
Finché non viene individuato e compreso questo centro gravitazionale, sarà sempre dubbia la sorte della nostra esistenza in casi come questo.

Ciao Marco Alessi
Penso che la coscienza(allargherei a mente) sia qualcosa di non fisico, ma collegato a qualcosa di fisico ,il cervello.
la mia ipotesi è che un cervello che ha una sua rete di neuroni e sinapsi perde questi collegamenti che gnerano coscienza , nel momento in cui venisse ipoteticamente impiantato in una macchina o in un'altro cervello per costituirne di nuovi.
In altre parole. l'informazione che fisicamente è collegata a lcervello se non viene attivata o riattivata ,comprese le memorie a breve e lungo periodo, perdono quell'informazione che la coscienza (o mente) ha. Qualunque espianto e rimpianto in altro corpo è come una parte di una macchina, si deve rodare in quel nuovo sistema.
Ammesso che possano esserci ancora residui della coscienza originaria tramite cervello fisico, appariranno come flash ma privi di senso, perchè è quello che fa la coscienza ,costruire un senso all'informazione e cioè unire la conoscenza e quella è particolare per ogni "testa" umana, non c'è un cervello-mente uguale ad un'altro , siamo simili e compatibili ovviamente ,ma non uguali se non nelle differenze. Ogni "testa" ha avuto una sua esperienza e conoscenza e ogni testa differisce in qualcosa da un'altro che la rende unica, anche se fisicamente quel cervello originario passasse a macchina o altro uomo, sarebbe solo supporto fisico per ricreare nuova coscienza ,ma perdita di coscienza originaria.
paul11 is offline  
Vecchio 12-02-2015, 02.29.36   #3
marco alessi
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 05-02-2015
Messaggi: 10
Riferimento: deus ex machina

Citazione:
Originalmente inviato da paul11
Ciao Marco Alessi
Penso che la coscienza(allargherei a mente) sia qualcosa di non fisico, ma collegato a qualcosa di fisico ,il cervello.
la mia ipotesi è che un cervello che ha una sua rete di neuroni e sinapsi perde questi collegamenti che gnerano coscienza , nel momento in cui venisse ipoteticamente impiantato in una macchina o in un'altro cervello per costituirne di nuovi.
In altre parole. l'informazione che fisicamente è collegata a lcervello se non viene attivata o riattivata ,comprese le memorie a breve e lungo periodo, perdono quell'informazione che la coscienza (o mente) ha. Qualunque espianto e rimpianto in altro corpo è come una parte di una macchina, si deve rodare in quel nuovo sistema.
Ammesso che possano esserci ancora residui della coscienza originaria tramite cervello fisico, appariranno come flash ma privi di senso, perchè è quello che fa la coscienza ,costruire un senso all'informazione e cioè unire la conoscenza e quella è particolare per ogni "testa" umana, non c'è un cervello-mente uguale ad un'altro , siamo simili e compatibili ovviamente ,ma non uguali se non nelle differenze. Ogni "testa" ha avuto una sua esperienza e conoscenza e ogni testa differisce in qualcosa da un'altro che la rende unica, anche se fisicamente quel cervello originario passasse a macchina o altro uomo, sarebbe solo supporto fisico per ricreare nuova coscienza ,ma perdita di coscienza originaria.
Quello che io ho scritto è particolare, io stesso faccio fatica a comprenderlo.
Quello che ho detto serve proprio per spiegare la differenza che c'è fra mente e coscienza, in modo da dare un senso al fatto che se un corpo viene diviso la nostra coscienza passa o in un corpo o in un altro o si estingue, da questo concetto, da questa mia riflessione ho cominciato a teorizzare una sorta di coscienza nello spazio e come essa interagisce con la materia.
marco alessi is offline  

 



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