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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 13-05-2004, 18.49.57   #1
Marco_532
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Un esempio per tutti!

Quello che dovrebbe essere il punto di partenza per qualsiasi essere umano e quello che invece, non essendo considerato, lo poggia su un piedistallo dalle fondamenta necessariamente instabili.

Un filosofo "un bel pezzo avanti" :

Sembra quasi certo che Socrate, in un primo periodo della sua vita, abbia seguito con interesse le ricerche degli ultimi naturalisti, in particolare di quelli della scuola di Anassagora. Nel Fedone platonico si legge ad esempio : “Io, quando ero giovane… fui preso da una vera passione per quella scienza che chiamano indagine sulla Natura. E veramente mi pareva cosa altissima codesta, conoscere le cause di ciascuna cosa, e perché ogni cosa si genera e perisce ed è”. Tuttavia, deluso da tali indagini, si convinse ben presto, anche sotto evidenti suggestioni sofistiche, che alla mente umana sfuggono inevitabilmente i perché ultimi delle cose e che ad essa non è dato di conoscere con certezza l’Essere e i principi del mondo. Per cui, come scrive significativamente Senofonte a questo proposito : “circa la natura del Tutto non disputava si come disputano moltissimi altri, né indagando quale sia la struttura di quello che i sapienti chiamano cosmo, né per quali necessarie cause si formi ciascuna delle cose celesti in particolare; riteneva anzi folli coloro che di tali cose si davano pensiero… Si meravigliava poi come a coloro non fosse chiaro che non è possibile agli uomini trovare queste cose, tanto più che coloro i quali più degli altri hanno alterigia di parlarne, non hanno la stessa opinione, anzi stanno fra di loro come furiosi… personalmente, invece, discuteva solo delle cose umane” (Memorabili). Perciò, abbandonati gli studi cosmologici, Socrate cominciò ad intendere la filosofia come un’indagine in cui l’uomo, facendosi problema a se stesso, tenta, con la ragione, di chiarire sé a se stesso, rintracciando il significato profondo del suo essere uomo : “Di tutte le ricerche la più bella è proprio questa : indagare quale debba essere l’uomo, cosa l’uomo debba fare…” (Gorgia 488 a.). Per questo Socrate fece il suo motto dell’oracolo delfico Conosci te stesso, vedendo in esso la motivazione ultima del filosofare e la missione stessa del filosofo. E poiché secondo Socrate, non si è uomini se non fra uomini, in quanto ciò che ci costituisce come tali è proprio il rapporto con gli altri, la sua filosofia assunse i caratteri di un dialogo interpersonale, in cui ognuno, con-filosofando con il prossimo, affronta e discute le questioni relative alla propria umanità. E in questo colloquio incessante, in questa ricerca senza fine, Socrate ha posto il valore stesso dell’esistenza, convinto, come si dice nella platonica Apologia di Socrate, che “una vita senza esame non è degna di essere vissuta”.

Ultima modifica di Marco_532 : 13-05-2004 alle ore 18.53.44.
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Vecchio 13-05-2004, 20.20.18   #2
Dunadan
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Da quando, qualche mese fa, ho cominciato a studiare seriamente Socrate e i dialoghi platonici, questi hanno procurato in me una vera e propria trasformazione. Mi hanno indicato una strada da seguire, la strada dei migliori ideali.
Non solo negli argomenti, ma anche nel metodo...
...forse soprattutto nel metodo.

Anche se magari certe argomentazioni di Socrate oggi sono anacronistiche, il suo metodo di ricerca volto a lasciare da parte le opinioni (o fantasie) e a far risaltare la realtà delle cose, è ancora modernissimo. Argomento che sembra banale, alla luce del metodo scientifico odierno, ma non tutti l'hanno ancora compreso.

La dialettica è il modello che inseguo, discutere assieme a chi la pensa diversamente da me e trovare le risposte assieme, LE RISPOSTE INEVITABILI, le verità inevitabili, senza lasciare spazio all'opinione che divide.


ciao

Ultima modifica di Dunadan : 13-05-2004 alle ore 20.23.20.
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Vecchio 14-05-2004, 00.29.50   #3
Marco_532
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... integrazione del post N.1 ...

Metafisica :
Dal greco metà tà physicà (dopo la fisica), intede quella parte della filosofia che si interroga sulle strutture ultime e sulla cause supreme delle cose. Con i presocratici, la metafisica ha preso le sembianze della cosmologia (kòsmos = universo / lògos = discorso), ossia di un'indagine intorno all'universo naturale e ai principi che lo costituiscono. In seguito, soprattutto con Aristotele, si è presentata nelle vesti dell'ontologia ( on òntos = part.pres. di einai = essere / lògos = discorso), ossia di una trattazione intorno all'essere o alla realtà in generale. Strettamente collegata alla metafisica è la teologia (theos = Dio / lògos = discorso), che si interroga intorno all'esistenza e all'essenza di Dio. In altri termini, la metafisica è quella sezione del pensiero filosofico che si è storicamente concretizzata in domande del tipo : Quali sono i principi o gli elementi di base dell'universo? Che cos'è l'essere e quali sono le sue strutture di fondo? Esiste o meno un Dio? L'ordine del cosmo obbedisce ad un piano intelligiente o è frutto di una necessità meccanica? ecc...

Con il termine Principio (archè), che sembra essere stato introdotto da Anassimandro, i primi filosofi intesero quell'elemento di base del mondo da cui tutto ha preso origine ed in virtù di cui tutto si mantiene in vita. In particolare, il principio rappresenta sia la materia di cui sono fatte le cose, sia la forza che le genera, sia la legge che le governa e le rende intelligibili alla mente. Di conseguenza, il concetto di principio è strettamente legato con le nozioni di origine, causa e fondamento. Aristotele, che fu il rpimo ad enumerare in modo esauriente i vari significati, concluse che "Principio è ciò che è punto di partenza o dell'essere o del divenire o del conoscere".

Dovrebbe essere palese l'ammissione di un agnosticismo almeno metafisico.
Marco_532 is offline  
Vecchio 18-05-2004, 19.17.45   #4
Mabaga
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Mi hanno indicato una strada da seguire, la strada dei migliori ideali[...]

il suo metodo di ricerca volto a lasciare da parte le opinioni (o fantasie) e a far risaltare la realtà delle cose, è ancora modernissimo.

Come fai a distinguere quali sono i migliori ideali?


Marco
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Vecchio 18-05-2004, 19.42.25   #5
Marco_532
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... credo fosse una metafora per dire che alla base di tutto è necessaria l'esperienza intesa come sperimentazione ... su questa linea gli ideali sono più validi di quelli basati su dati non sperimentabili ... è semplice ...

Ciao.
Marco_532 is offline  
Vecchio 18-05-2004, 19.57.05   #6
Mabaga
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Mi trovi perfettamente d'accordo.


Marco
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Vecchio 18-05-2004, 21.11.48   #7
epicurus
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io sono agnostico, ma penso che se prima non ci si definisce "Dio", allora essere agnostico è un nonsenso, è un dire nulla.

(come dal resto essere ateo o credente, è insensato se prima non si è definito "Dio")


ciao
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Vecchio 19-05-2004, 01.33.18   #8
Marco_532
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... definito? ...
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Vecchio 19-05-2004, 14.33.55   #9
epicurus
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sembra strano definire Dio?


non pensare a Dio per un momento.

io ti chiedo se esiste x: tu per rispondermi devi necessariamente sapere cos'e` x.

se io chiedo "esiste xcvb?", cio` e` senza senso fintanto che io non assegnio un significato a "xcvb".

l'errore a volte e` questo: noi ipotizziamo gia` di sapere cose'e` "Dio", e abbiamo paura a definirlo perche` potremmo sbagliare.

ma l'importante non e` chiedersi "esiste Dio?", bensi` chiedersi "esiste x tale che...".


ciao (spero di esser stato abbastanza chiaro, altrimenti scusatemi e fatemelo notare)
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Vecchio 19-05-2004, 15.05.18   #10
Dunadan
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Come fai a distinguere quali sono i migliori ideali?
Marco
Senso etico umano accompagnato da spiegazione razionale.
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