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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 03-01-2005, 13.56.35   #11
and1972rea
Moderatore
 
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
E' proprio la fede ,invece, secondo me, sia logicamente che naturalmente per definizione il fondamento unico e necessario di ogni nostra conoscenza; dagli assiomi che fondano le nostre geometrie, arrivando a quelli che danno coerenza alle moderne teorie della relativita' ristretta e generale e all'attuale meccanica quantistica, tutti questi postulati, queste definizioni fantasiose, non sono che il prologo di altrettanti affascinanti quanto inutili ed incerti romanzi della natura, scritti da sapienti artisti ,che noi oggi chiamiamo scienziati, i quali , per qualche tempo, ci illudono di poter capire come funziona l'universo. La loro fede ,spesso, e' la loro musa ispiratrice, e cambia a seconda del romanzo che si accingono a scrivere ,la materia del loro narrare, da cui alle volte traggono spunto, come dicevo, e’ sempre la stessa: la natura, ; in realta' sono i piu' disincantati, e come i sacerdoti, loro, spesso , sono i piu' vicini alla verita'; Come gli scienziati, anche i filosofi hanno i loro dei , la loro fede, la loro immaginazione, ma non li chiamano assiomi , alle volte le hanno chiamate “certezze morali”.
In conclusione ,non c'e' conoscenza o scienza, secondo me, che non sia basata sulla fede, sulla fantasia, o sulla pazzia; quindi, se una verita' esiste, essa non puo' che essere una sola per non essere mito, e, come il mito e la sapienza, non puo' che essere fondata sulla fede.

ciao a tutti
and1972rea is offline  
Vecchio 03-01-2005, 18.40.26   #12
Wuaw
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Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 83
verità e fede

Citazione:
Messaggio originale inviato da and1972rea
[b]Io penso che se la verita' esiste, essa sia solo una ,assoluta, vera in se' e per se', e unicamente fondata sulla fede.

Scusa, and1972rea, cosa intendi per fede?
Normalmente si fa riferimento ad una verità rivelata, per esempio da Cristo, o da Maometto, o da Mosè, che a loro volta la hanno appreso perché consustanziale con Dio (il primo), perché profeti e quindi per rivelazione, gli altri.
Questa verità è attestata da miracoli o dal carisma di chi la enuncia e dovrebbe avere una coerenza interna.
Questa fede viene insegnata da piccoli e resta certamente come “imprinting” difficile da cancellare.
Ma se ti basi solo su questo presupposto devi concludere che le fedi sono tante e quindi o sono tante le verità o una è vera e le altre false, oppure che ciascuna verità ha un pezzo di vero ed un pezzo di falso.
Se invece per fede intendi qualcosa di simile ai postulati matematici, allora difficilmente condividerai in toto una religione, ma avrai ammesso qualcosa per evidenza intuitiva e ti accingi ad una tua costruzione religiosa.

Vorrei la tua opinione in merito.
Grazie e ciao
Wuaw is offline  
Vecchio 04-01-2005, 14.41.42   #13
and1972rea
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Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
Ciao wuaw,
Per fede io intendo tutto cio’ che predispone la ragione umana a compiere un salto noetico sopra il baratro infinito che le preclude un cammino razionalmente percorribile. Questo salto che la ragione e’ costretta a compiere, spesso, e’ senza ritorno, e si trasforma in un vero e proprio volo pindarico quando viene spiccato da un punto del percorso in cui la ragione rinuncia definitivamente a camminare con le proprie gambe. Questo e’ il caso, per esempio, della fede concepita teologicamente, grazie alla quale e’ l’autorita’ rivelatrice di un dio che solleva indefinitivamente la ragione da ogni pretesa di conoscere il vero. Nel caso dell’architettura di un teorema matematico ,invece, alla ragione, spesso, basta compiere solo un piccolo saltello e trasformare un assunto in postulato per valicare quella breccia pericolosa e continuare spedita sul sentiero della razionalita'. Non vi sono ,secondo me, differenze in ordine al volo o al salto della ragione, perche’, per quanto breve o lungo sia questo librarsi per aria, la piccola breccia o il grande baratro segnano sempre allo stesso modo quel limite che la ragione non puo’ superare da se’ , priva delle ali piu’ o meno ampie della fede. In altri casi la ragione preferisce girare in tondo su sentieri gia’ battuti senza mai uscire dal solco di un cerchio che non conduce a nulla, rinunciando cosi’ alla conoscenza vera, rinunciando a dire qualche cosa di nuovo , rinunciando a voler rinunciare a se’ stessa e rinunciando al suo amore innato per il sapere. Per questo penso che se una verita’ esiste, questa deve essere fondata unicamente sulla fede della ragione, che la ragione stessa, quando gira in tondo, chiama” pazzia”.

Ciao a tutti
and1972rea is offline  
Vecchio 04-01-2005, 19.17.52   #14
Rolando
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Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
1.
È una verità cosmica, inamovibile che noi sperimentiamo la vita.

2.
Questa esperienza della vita dipende da, e dimostra che esiste una facoltà di sperimentare la vita, quindi questa facoltà è vera e reale.

3.
L'esistenza di questa facoltà di sperimentare la vita, prova che c'è qualcosa che usa questa facoltà, e l'esistenza di questo qualcosa diventa così verità.

Questo significa che ogni essere vivente consiste di questi tre principi:
Il qualcosa che sperimenta, la sua facoltà di sperimentare ed il sperimentato.

Quest'analisi è basata completamente sulle realtà dimostrabili che ognuno di noi sperimentiamo in ogni istante, e non ha niente a che fare con la fede.

Non può essere confutata logicamente siccome costituisce la struttura dell'essere vivente, e quindi esiste dietro ogni pensiero e quindi anche dietro un eventuale tentativo di confutarla.

Ciao

Ultima modifica di Rolando : 04-01-2005 alle ore 19.20.04.
Rolando is offline  
Vecchio 06-01-2005, 11.46.13   #15
and1972rea
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Data registrazione: 12-09-2004
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Ciao Rolando,
…come puoi contenere cio' che ti contiene; secondo me, l'esperienza della vita in se' non basta a racchiuderne la conoscenza ;Che tu esista(forse sei un codice ben fatto, tipo matrix 8-) ) ovviamente io non posso dimostrarlo, sul fatto che io esista ,invece, hai ragione, lo posso sperimentare ora ,ma potro' ripetere l'esperimento fra 100 anni ,ed avere lo stesso responso?? …agli occhi della ragione che cerca la verita' non basterebbero neanche 2000 miliardi di anni di esperimenti con gli stessi risultati per avere delle certezze inconfutabili, assolute. Pero' sono d'accordo con te sul fatto che la nostra vita sia l'unico indizio utile che la verita' , se esiste, ci abbia lasciato per poterla conoscere oltre che sperimentare.

Ciao a tutti

Ultima modifica di and1972rea : 06-01-2005 alle ore 11.59.47.
and1972rea is offline  
Vecchio 07-01-2005, 13.30.59   #16
Rolando
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Messaggi: 855
Citazione:
Messaggio originale inviato da and1972rea
Ciao Rolando,
…come puoi contenere cio' che ti contiene; secondo me, l'esperienza della vita in se' non basta a racchiuderne la conoscenza ;Che tu esista(forse sei un codice ben fatto, tipo matrix 8-) ) ovviamente io non posso dimostrarlo, sul fatto che io esista ,invece, hai ragione, lo posso sperimentare ora ,ma potro' ripetere l'esperimento fra 100 anni ,ed avere lo stesso responso?? …agli occhi della ragione che cerca la verita' non basterebbero neanche 2000 miliardi di anni di esperimenti con gli stessi risultati per avere delle certezze inconfutabili, assolute. Pero' sono d'accordo con te sul fatto che la nostra vita sia l'unico indizio utile che la verita' , se esiste, ci abbia lasciato per poterla conoscere oltre che sperimentare.
Ciao a tutti
Penso che abbia ragione quando dici:

"non basterebbero neanche 2000 miliardi di anni di esperimenti con gli stessi risultati per avere delle certezze inconfutabili, assolute".

Però la cosa centrale nell'esperienza della vita non è ciò che viene sperimentato o vissuto, ma il fatto che c'è qualcosa in ogni essere vivente che percepisce la vita.
Tutto ciò che noi sperimentiamo è infatti soltanto una perpetua successione di vari tipi di "movimenti" o energie, ma il qualcosa che in virtù dei sensi ha la facoltà di "registrare" i movimenti sotto forma dell'esperienza della vita, non è percepibile in se, ma viene constatato indirettamente in virtù del fatto che i movimenti possono essere "registrati" o sperimentati solo destinguendosi da qualcosa che non è movimento o energia.
E qualcosa che ovviamente esiste, ma non è movimento o energia, non può infatti essere creato, ma deve esistere eternamente.
Tutto che esiste nel mondo creato, e che è percepibile per i sensi, consiste come detto di energie o vibrazioni, le quali tutti hanno un inizio e una fine. Per esempio anche i nostri pensieri sono creati, passano l'uno dopo l'altro davanti a ciò dentro di noi che li osserva.

Ma questo nostro identità più intima che li osserva non si muove! Rimane sempre lo stesso. Noi siamo quindi la Verità.

Ciao
Rolando is offline  
Vecchio 07-01-2005, 19.33.20   #17
Wuaw
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Messaggi: 83
verità

qualunque cosa siamo, basta confrontarci, per esempio fisicamente con la realtà conosciuta, per capire che siamo una parte piccolissima.
Anche come coscienza, come verità, come essere, siamo un frammento piccolissimo.
La cosa importante è percepire che per quanto frammento, abbiamo la stessa natura dell'intero.

per and1972rea

mi rifaccio a lettere trascorse dello stesso topic (non sono molto pronto a rispondere sia per motivi di tempo che ideologici - ovvero cerco di evitare che a rispondere sia l'ego nella sua presunzione ed ignoranza - è ovvio che quasi mai ci riesco):
siamo daccordo sul limite della ragione il cui massimo concetto è di non essere in grado di raggiungere la verità.
Oltre secondo te c'è la fede, e se ci credi fai bene a crederci.
Per i motivi che ti avevo anticipato nella domanda io ho dei dubbi ed in un certo senso penso che il dubbio sia quello che apre le porte alla conoscenza diretta della Verità.
Ma entrambi i punti di vista sono validi, perchè le vie per la Verità sono tante quante le vite degli uomini.
Purtroppo spesso chi ha fede non condivide questa possibilità e cade in integralismi.
ecco il pericolo.
Un caro saluto

Wuaw
Wuaw is offline  

 



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