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Vecchio 20-02-2006, 14.40.08   #11
Magog
Ospite
 
Data registrazione: 06-12-2005
Messaggi: 7
Citazione:
La scelta tra queste alternative, poi, non è libera, perchè dipende dalla valutazione delle alternative, valutazioni finalizzate a trovare la migliore, valutazioni che avvengono secondo criteri di valutazione. Ma questi stessi criteri sono condizionati, o culturalmente, oppure dalla natura biologica.


Ma il fatto che le nostre scelte dipendano dai nostri criteri di valutazione, non è certo un espropriazione dellla nostra libertà, al contrario è un esempio della nostra umanità. Sai come vedo una persona che si sente libera di fare delle scelte distaccandosi da criteri condizionati ? un folle! E nei nostri criteri di valutazione che si riassume. Volere una libertà come la intendi tu è forse illusorio e alquanto inutile.

Trovo che la distinzione tra l'uomo e il "cane del 4000" sta appunto nell'autocoscienza, nell'introspezione, ossia nel prendere se stesso come un immagine come un oggetto integrato nel mondo reale.
Magog is offline  
Vecchio 20-02-2006, 14.44.21   #12
epicurus
Moderatore
 
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Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Messaggio originale inviato da Magog
Ma il fatto che le nostre scelte dipendano dai nostri criteri di valutazione, non è certo un espropriazione dellla nostra libertà, al contrario è un esempio della nostra umanità. Sai come vedo una persona che si sente libera di fare delle scelte distaccandosi da criteri condizionati ? un folle! E nei nostri criteri di valutazione che si riassume. Volere una libertà come la intendi tu è forse illusorio e alquanto inutile.

Trovo che la distinzione tra l'uomo e il "cane del 4000" sta appunto nell'autocoscienza, nell'introspezione, ossia nel prendere se stesso come un immagine come un oggetto integrato nel mondo reale.

condivido quanto detto da Magog. La nostra ricca vita mentale (credenze, desideri, etc.) determina le nostre scelte, e questo fa si che queste siano le nostre scelte, quindi scelte libere. Altri tipi di libertà sono insensati (scegliere indipendentemente da noi, è il contrario di una scelta libera), retaggio di una metafisica cattolica forse un po' troppo semplicistica.


epicurus
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Vecchio 20-02-2006, 15.15.27   #13
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
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Messaggio originale inviato da Magog
Trovo che la distinzione tra l'uomo e il "cane del 4000" sta appunto nell'autocoscienza, nell'introspezione, ossia nel prendere se stesso come un immagine come un oggetto integrato nel mondo reale.


L'introspezione caratterizza sicuramente l'uomo, e lo differenzia dagli altri animali credo.

Ma l'autocoscienza non coincide con l'introspezione: l'introspezione è "prendere se stesso come un oggetto", l'autocoscienza è sapere di esistere come soggetto.

E perchè ci sia introspezione non è necessario che esista l'autocoscienza. Può farlo anche un computer nel momento in cui analizza i dati con cui esegue delle operazioni.
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Vecchio 20-02-2006, 15.16.33   #14
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggio originale inviato da epicurus
condivido quanto detto da Magog. La nostra ricca vita mentale (credenze, desideri, etc.) determina le nostre scelte, e questo fa si che queste siano le nostre scelte, quindi scelte libere. Altri tipi di libertà sono insensati (scegliere indipendentemente da noi, è il contrario di una scelta libera), retaggio di una metafisica cattolica forse un po' troppo semplicistica.


epicurus

ok, abbiamo la sola libertà che possiamo avere, ma l'autocoscienza non ne è la causa!
r.rubin is offline  
Vecchio 20-02-2006, 15.18.06   #15
r.rubin
può anche essere...
 
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Messaggio originale inviato da epicurus
innanzitutto vorrei far notare (ma magari tu sei già d'accordo su questo) come per comprendere le azioni non si può fermarsi a ciò che si vede (o si sente). non è il fatto che il cane vede il bastone, che fa si che il cane faccia xyz, bensì è il fatto che il cane creda di vedere il bastone. così, per gli animali e per gli uomini (ovviamente il caso è un po' diverso, ma qui possiamo sorvolare), dobbiamo considerare le credenze, i desideri, le paure, e via dicendo. ma noi possiamo ridurre questi stati intenzionali alla teoria della computazione? penso proprio di no (e in parte ho discusso questo nel mio topic sulla filosofia della mente e stati intenzionali), e ciò è reso impossibile (anche) dal fatto che il riferimento (che è la natura degli stati intenzionali) non può essere modellato grazie a qualche (classe di) algoritmo(i).


epicurus

andrò a leggere il tuo post.

ma secondo te l'autocoscienza cos'è, qual'è la sua funzione?
r.rubin is offline  

 



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